PASSA IL DOCUMENTO SULLE LINEE DI MANDATO. PER L’OPPOSIZIONE: MANCA DI CONCRETEZZA E CORAGGIO

E’ finita dopo otto ore la seduta di consiglio comunale che aveva come oggetto l’approvazione delle linee programmatiche del mandato, in sostanza la città che ha in mente la sindaca Tarasconi e la sua giunta. Alla fine il documento è stato approvato a maggioranza, con l’astensione del centro destra e di App e la scontro tra Stefano Cugini e la presidente Paola Gazzolo che ha respinto la discussione dei quattro emendamenti presentati da Alternativa per Piacenza.

Ecco come è andata

JACOPO VENEZIANI E VALERIA POLI NEL CDA DELLA RICCI ODDI: I NOMI DEL COMUNE

Il nome di Jacopo Veneziani, fin da subito, è entrato nel novero delle personalità più adatte per sindaca Tarasconi e assessore Fiazza ad entrare nel cda della galleria Ricci Oddi, in sostituzione del professor Mazzocca. Sul secondo nome invece c’erano un pò più di dubbi. L’intenzione pareva quella di nominare una donna, probabilmente in nome della parità di genere, ma nulla era certo. La scelta è caduta sulla professoressa Valeria Poli, docente del Liceo Cassinari, autrice di numerose pubblicazioni sulla storia e architettura locali, da sempre legata alle iniziative culturali della Banca di Piacenza. Il suo nome era uno di quelli che fin dall’inizio era circolato tra i papabili. E’ stata l’insegnante di storia dell’arte proprio di Jacopo Veneziani negli anni del liceo Gioia, oggi si trovano fianco a fianco nel consiglio di amministrazione della galleria di via San Siro.

Veneziani ha 26 anni, originario di Lugagnano, esperto di arte, divulgatore e scrittore, dottorando in storia dell’arte alla Sorbona di Parigi, è docente allo Iulm di Milano ed è noto al grande pubblico per le partecipazioni ad alcuni programmi televisivi sulla Rai.

“Auguriamo al neo costituendo Cda della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi – hanno dichiarato il sindaco Katia Tarasconi e l’assessore alla cultura Christian Fiazza – di lavorare unito e in sinergia con gli enti locali per e nell’interesse della città di Piacenza che Giuseppe Ricci Oddi tanto amava. Questo sarà il Cda che avrà la grande responsabilità di traghettare la Galleria verso la forma giuridica della Fondazione quale “ente del terzo settore” e così facendo riuscire, finalmente, a inserirla in quel posto di primo piano nel panorama culturale nazionale ed internazionale, che la attende di diritto ormai da troppo tempo”.

JACOPO VENEZIANI E VALERIA POLI NEL CDA DELLA RICCI ODDI: I NOMI DEL COMUNE

Il nome di Jacopo Veneziani, fin da subito, è entrato nel novero delle personalità più adatte per sindaca Tarasconi e assessore Fiazza ad entrare nel cda della galleria Ricci Oddi, in sostituzione del professor Mazzocca. Sul secondo nome invece c’erano un pò più di dubbi. L’intenzione pareva quella di nominare una donna, probabilmente in nome della parità di genere, ma nulla era certo. La scelta è caduta sulla professoressa Valeria Poli, docente del Liceo Cassinari, autrice di numerose pubblicazioni sulla storia e architettura locali, da sempre legata alle iniziative culturali della Banca di Piacenza. Il suo nome era uno di quelli che fin dall’inizio era circolato tra i papabili. E’ stata l’insegnante di storia dell’arte proprio di Jacopo Veneziani negli anni del liceo Gioia, oggi si trovano fianco a fianco nel consiglio di amministrazione della galleria di via San Siro.

Veneziani ha 26 anni, originario di Lugagnano, esperto di arte, divulgatore e scrittore, dottorando in storia dell’arte alla Sorbona di Parigi, è docente allo Iulm di Milano ed è noto al grande pubblico per le partecipazioni ad alcuni programmi televisivi sulla Rai.

“Auguriamo al neo costituendo Cda della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi – hanno dichiarato il sindaco Katia Tarasconi e l’assessore alla cultura Christian Fiazza – di lavorare unito e in sinergia con gli enti locali per e nell’interesse della città di Piacenza che Giuseppe Ricci Oddi tanto amava. Questo sarà il Cda che avrà la grande responsabilità di traghettare la Galleria verso la forma giuridica della Fondazione quale “ente del terzo settore” e così facendo riuscire, finalmente, a inserirla in quel posto di primo piano nel panorama culturale nazionale ed internazionale, che la attende di diritto ormai da troppo tempo”.

 

LA SALA DEL SOLLIEVO, PER PRESERVARE LA DIGNITA’ DEL PAZIENTE NEL FINE VITA

E’ un luogo silenzioso ed appartato che ospita i pazienti e familiari in un momento difficile come il fine vita. E’ la Sala del Sollievo, pensata e strutturata per ospitare persone che giungono in pronto soccorso in condizioni di fine vita. Uno spazio dedicato, studiato nei minimi dettagli grazie alla preziosa collaborazione dell’associazione Onlus Il Pellicano Piacenza e della presidente Maria Angela Spezia che ne ha curato gli arredi per rendere la stanza ancora più accogliente ricreando un ambiente sereno e ospitale, lontano dai rumori e dalla luce artificiale del reparto.

Attiva da alcuni mesi, è stata inaugurata nella giornata nazionale delle Cure Palliative. La Sala del Sollievo  nasce da un profondo senso di rispetto nei confronti del fine vita: un luogo in cui viene preservata la dignità del paziente, evitando cure non appropriate. Aperta ai familiari 24 ore su 24, senza limite numerico, la sala garantisce silenzio, intimità, tranquillità, accudimento e ascolto, in accordo con il modello delle cure palliative, che richiedono una grande vicinanza e un basso impatto tecnologico.

CINQUE ISOLE E CINQUE NOCCHIERI PER GLI STATI GENERALI DELLA CULTURA

A Palazzo Farnese apre il Cantiere Cultura Piacenza all’interno degli stati generali della cultura 2022. Domenica 13 novembre una settantina tra artisti, creativi, rappresentanti di associazioni culturali professioniste e non si troveranno a Palazzo Farnese per individuare necessità, bisogni e progetti da condividere con l’amministrazione comunale, nella fattispecie l’assessorato alla cultura.

Cinque isole: musica, danza, arti figurative e scrittura, cinema e fotografia, teatro saranno gli interlocutori del comune a cui chiederanno, attraverso un nocchiero che indicherà la rotta, come rilanciare la città con proposte e idee.

CAMMINARE, PELLEGRINARE AL TEATRO TRIESTE 34. RACCONTI E SUGGESTIONI LUNGO LA VIA FRANCIGENA

Camminare pellegrinare, la conferenza spettacolo in cui Filippo Arcelloni restituirà l’esperienza del suo cammino incominciato tre anni fa lungo la via Francigena. Racconti, incontri, suggestioni che hanno segnato un’esperienza unica per chi la decide, un giorno, di mettersi zaino in spalla e di cominciare il cammino. Come è accaduto a Filippo. Comincerà proprio così lo spettacolo in programma venerdì, sabato e domenica alle 21 al teatro Trieste 34.

MOSTRA FOTOGRAFICA SU SAN VITTORE: IL CARCERE COME LUOGO DI ANIME E DI STORIE

C’è un forte bisogno di momenti profondi di scambi di esperienze ed emozioni, e se ad andare in questa direzione è una mostra di fotografie, ben venga.

Ad essere ritratti sono gallerie, cortili, celle, mura e orizzonti ristretti. Lo sguardo non può andare oltre un certo limite, perché quello è il luogo del limite. È il carcere di San Vittore, nel cuore di Milano.

La mostra San Vittore quartiere della città, allestita presso lo spazio espositivo della Fondazione di Piacenza e Vigevano grazie al progetto di Verso Itaca onlus, racconta un luogo circoscritto nel centro di Milano, dove si intrecciano storie di vita.

Il primo allestimento della mostra è stato proprio nel quarto raggio di San Vittore, dove la memoria storica del carcere è più dolorosa. Oggi il racconto di quegli spazi si può ammirare e rivivere da fuori grazie agli splendidi scatti di Margherita Lazzati.

DE MICHELI, PD: “LA MIA UNA CANDIDATURA DI ROTTURA NEI CONTENUTI, NEL METODO E DEL GRUPPO DIRIGENTE”

A poche settimana dall’uscita in libreria del suo libro, Paola De Micheli racconta come sta vivendo questa delicata fase che la porta verso il congresso e le primarie del PD che la vedono tra le candidate alla segretarie. La prima a scendere in campo. Sicura e decisa, come è sempre stata.

“Con la segreteria di Letta si è chiusa un’epoca, quella del tatticismo e del verticismo, per cui cinque o sei persone decidono e prendono le decisioni. Ci vuole una nuova  stagione: la partecipazione sia decisione”.  E ancora “un partito che vuole essere punto di riferimento della sinistra deve dare risposte concrete alle persone. La mia è una candidatura di rottura nei contenuti, nel metodo e dei gruppi dirigenti”.

LA COMMISSIONE DELLE ELETTE SCOMPIGLIA LA MINORANZA. CUGINI APP “CI VUOLE COERENZA NELLE AZIONI”. ZANARDI ELETTA PRESIDENTE

Chi pensava che la commissione delle elette avrebbe messo tutti, o meglio tutte, d’accordo è rimasto deluso. Gran parte dell’ultima seduta di consiglio si è discussa sulla costituzione delle commissione delle elette, proprio su richiesta di un consistente numero di consigliere. Il risultato finale è che la commissione torna ad esistere dopo cinque anni, alla cui presidenza siede Gloria Zanardi FdI, l’unica donna della minoranza che ha accettato di farne parte.

Proprio così, la crepa più fragorosa si è consumata proprio tra le donne della minoranza. L’ex sindaca Barbieri ha esordito dicendo che non dovrebbe servire una commissione per parlare di temi che dovrebbero già essere nell’agenda quotidiana. Se proprio la commissione delle elette deve essere istituita che almeno ne facciano parte pure gli uomini, è il succo del discorso di Barbieri che ha annunciato di devolvere il gettone di presenza al Centro Antiviolenza del Telefono Rosa “una iniziativa personale della lista civica” ha tenuto a precisare.

La consigliera Zanardi ha ribadito invece come “la commissione sia utile ed efficace per la promozione delle pari opportunità contro le disparità esistenti. Il tema è a 360 gradi: dalla violenza di genere alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Nella precedente consiliatura – ha detto – era stata richiesta e poi non costituita per motivazioni che non intendo rivangare”. Perplessità, da parte sua, anche sull’iniziativa di devolvere il gettone di presenza.

La collega Sara Soresi FdI ha dichiarato che non parteciperà alla commissione “già il nome mi infastidisce” ha detto “perché si escludono a priori gli uomini? La trovo un’ammissione di inferiorità delle donne. Una forzatura e un inutile dispiego di energie”.

Barbara Mazza della lista civica Barbieri è più cauta “c’è bisogno, ma la modalità mi trova perplessa. Perché solo le donne ne possono fare parte. I temi da trattare sono trasversali”.

Di diverso avviso Tiziana Albasi (Pd), che ritiene “importante discutere di pari opportunità in un’ottica femminile”, quindi anche tra sole donne.
“La voterò – riprende la parola Barbieri- ma non ne farò parte”. “Auspico che si possa trovare una quadra” spera la consigliera Claudia Gnocchi della civica Tarasconi.
Il capogruppo di ApP Cugini prende la parola, volutamente, dopo gli interventi delle colleghe, portando la questione sul tema della credibilità e della coerenza. Il nocciolo del suo discorso si riferiva alla bocciatura della mozione di ApP che proponeva la modifica dello statuto fortemente maschilista della galleria Ricci Oddi. “Non c’è credibilità in una commissione del genere, dopo la bocciatura della nostra mozione sulla proposta di modifica dello statuto della galleria che l’aula ha respinto per cavilli giuridici. Qui si pone una questione di credibilità, quando si ritiene che un principio sia giusto lo si difende a prescindere dalla condizioni. Ci vuole coerenza nelle azioni. Non crediamo sia possibile la nascita di un ente del terzo settore che pone gravi discriminazioni di genere. Per questo – ha concluso rilanciando all’assemblea – stiamo facendo un passaggio formala con il Ministero e la regione Emilia Romagna per capire se e come si può intervenire. Oggi tendiamo ancora una volta la mano e chiediamo chi ci sta a sottoscrivere la richiesta di informazione, un modo per rimediare alla brutta figura che il consiglio ha fatto e sta continuando a fare. Solo così cominceremo a mettere in atto azioni delle politiche di pari opportunità”.

“Uno strumento vetusto” lo ha definito Massimo Trespidi della Civica Barbieri, “sulla commissione delle elette in passato si è sempre litigato su chi doveva fare la presidente. Si sono consumate delle lotte di potere e non hanno fatto granché poi”.

Alla fine della seduta la commissione ha visto la luce con i voti della maggioranza: contro Mazza e Soresi, astenuti ApP e centro destra, ad accezione di Sgorbati e Zanardi.

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PUG: AL VIA IL PERCORSO PARTECIPATIVO CON I CITTADINI

Il primo incontro che darà al via al percorso partecipativo è fissto per giovedì 10 novembre alle 17 a Palazzo Farnese. Stiamo parlando del PUG, il piano urbanistico generale, che ha l’ambizioso compito di disegnare la Piacenza del futuro. E perché questo non sia solo uno slogan, l’amministrazione ha deciso di avviare un percorso di partecipazione di cittadini, associazioni e portatori di interesse affinché possano portare contributi concreti e non essere solo spettatori.

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