COVID: CASI IN CALO, MA LA DISCESA E’ LENTA

Contagi ancora in calo anche se più lentamente di quanto ci si potesse aspettare. Anche questa settimana i positivi registrati nella provincia di Piacenza sono in diminuzione, precisamente del – 6.13% a quota 5156. Piacenza cala meno della regione Emilia Romagna -15.3%, anche della Lombardia -17.7% e molto meno rispetto al dato nazionale -30%.

Anche i tamponi eseguiti sono in calo, 23mila in una settimana di cui il 22.4% sono risultati positivi.

Il dato non positivo è da registrare ancora una volta nelle CRA dove gli ospito positivi sono 105 e 22 operatori tutti asintomatici o con lievi sintomi.

La suddivisione dei positivi per fasce d’età vede quella 0-18 nella quale si concentra il maggior numero di casi. In particolare la fascia 6-10 è quella con il maggior numero di positivi, la stessa dove si registra un numero basso di prime dosi di vaccino eseguite. Molto più protette dal vaccino quelle 11-13 e 14-18.

Le segnalazioni alle USCA sono crollate, a conferma del calo dei contagi: circa 1000 chiamate, un terzo in meno rispetto a 3 settimane fa.

Gli accessi al pronto soccorso dell’ospedale sono in media 18, i ricoveri finalmente in calo, circa 200. In aumento invece i decessi, 19, perché hanno subito l’onda lunga dei contagi delle scorse settimane. Di questi decessi, solo un 91 aveva completato l’intero ciclo vaccinale, gli altri avevano solo una dose e non erano vaccinati.

 

CENTRO SINISTRA: SU FACEBOOK L’APPELLO PUBBLICO PER STEFANO CUGINI

Da una parte la raccolta firme per la partecipazione alle primarie da parte di Massimo Castelli, dall’altra un appello pubblico per Stefano Cugini. Sembra delinearsi così uno scenario più che verosimile in casa centro sinistra. La plenaria di ApP di giovedì 3 febbraio dovrebbe essere decisiva per il da farsi: vi parteciperà, per la prima volta, anche Castelli e, in quella sede, i nove usciti dal movimento prenderanno una posizione netta. Già domani sera dovrebbe svolgersi un’assemblea tra i tavoli (ricordiamo che quello politico si è sciolto) probabilmente in vista della plenaria.

Stando così le cose le conclusioni sembrano, in parte, scritte: Massimo Castelli che a quanto pare gode del favore di gran parte del centro sinistra, in testa il Partito Democratico, ma anche Emilia Romagna Coraggiosa per cui il sindaco di Cerignale si era candidato alle regionali del 2020, e Stefano Cugini sostenuto dalla parte più a sinistra del movimento.

Per Massimo Castelli è in corso da qualche giorno una raccolta firme per la candidatura alle primarie che ha raggiunto quota 200. Da oggi, come a fare da contraltare, si è mossa anche l’altra “ala”, quella pro Cugini con un post sul profilo Facebook di Daniel Bozzarelli. “APPELLO PUBBLICO per STEFANO CUGINI alla guida della coalizione del Centro-Sinistra nelle elezioni comunali di Piacenza nella primavera del 2022”. Nel lungo post, che si chiede di condividere o sottoscrivere, Bozzarelli spiega perché Cugini sarebbe il candidato ideale della sinistra “persona seria, coerente e allo stesso tempo rappresenta il più indipendente e il più “atipico” dei possibili candidati, pronto ad assumere posizioni anche scomode pur di difendere i valori in cui crede e di cui si fa interprete”. Bozzarelli fa riferimento anche al risultato ottenuto alle ultime elezioni e al ruolo di capogruppo in consiglio comunale del PD. Un vero e proprio appello al sostegno che si conclude con “Un futuro Sindaco pronto a lavorare a tempo pieno e con lo “zaino in spalla”, capace di dare una svolta e risposte concrete ai tanti bisogni urgenti nei settori dei servizi alle persone, all’ambiente” “Non solo un Sindaco del “fare”, ma del “fare bene”!

Due nomi, due storie, due provenienze che, sembra quasi scritto, si fronteggeranno nelle primarie. La decisione, sta volta, è nelle mani di Cugini e dei suoi “compagni”.

 

ALTERNATIVA PER PIACENZA: DALL’AFFONDO ALLA RISALITA? IPOTESI PRIMARIE SEMPRE PIU’ VICINA

Dall’affondo alla risalita. Potrebbe essere questa l’immagine che oggi caratterizza Alternativa per Piacenza? Chissà, sembrerebbe decisa l’assemblea del prossimo 3 febbraio in cui sul tavolo ci sarà soprattutto un nome, quello di Massimo Castelli, rivelato dal quotidiano Libertà, che potrebbe ricomporre il clima costruttivo andato in frantumi solo la settimana scorsa. Basterà un nome? O sarà proprio lui per le caratteristiche che incarna, uomo di sinistra che piace anche ai più moderati, ad aprire di nuovo il cantiere in vista delle elezioni? Certamente c’è da correre perché i tempi stringono.

Castelli, che si detto a disposizione in attesa di un’offerta credibile e unitaria, potrebbe addirittura essere l’unico candidato di ApP se l’assemblea lo indicasse come tale. Sullo sfondo invece ecco ricomparire le primarie che, stavolta, potrebbero piacere anche ai nove che, la scorsa settimana, sono usciti da ApP. E potrebbe essere proprio Stefano Cugini, capogruppo PD in consiglio comunale, l’altro nome a contendersi il titolo di candidato sindaco con Castelli. E’ opportuno pensare, a questo punto, che potrebbero esserci altri nomi a concorrere alla corsa. Resta da capire quali saranno le regole definitive per la celebrazione delle primarie e se la partita sarà nuovamente giocata da tutte le anime di ApP.

 

“FOOD MOOD” COME CAMBIA L’ALIMENTAZIONE DEGLI ADOLESCENTI NELL’ERA COVID

Hanno considerato un campione significativo di 500 studenti delle scuole superiori della regione, di cui quasi la metà piacentini del liceo Gioia e dell’istituto Raineri Marcora. Hanno sottoposto loro un questionario per capire se e come la pandemia abbia modificato le abitudini alimentari degli adolescenti. La risposta è certamente sì, per questo l’università Cattolica, ANBI Emilia Romagna, il consorzio di Bonifica di Piacenza e CREA hanno presentato il monitoraggio nell’ambito del progetto food mood, sottoscrivendo un protocollo per proseguire il monitoraggio anche su altri istituti. Il quadro che emerge è tra luci e e ombre anche se le prime sembrano prevalere sulle seconde . Tra i cambiamenti in senso peggiorativo ci sono l’aumento consistente dedicato all’uso di device digitali con impatti negativi anche sull’alimentazione e il consolidamento della brutta abitudine di saltare la prima colazione, comportamento che riguarda il 25 per cento degli studenti. Ma ci sono anche aspetti positivi.

“LA MEMORIA E’ IL MIGLIOR VACCINO CONTRO L’INDIFFERENZA”

Salvare dall’oblio quelle storie, coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza”. Lo disse Liliana Segre, quando fu nominata senatrice a vita. La memoria è una garanzia, grazie alla quale le storie di sofferenze non sono andate perdute. È un messaggio che occorre ripetere forte e chiaro ogni giorno, ancora di più oggi che si celebra la giornata delle memoria e si ricordano le vittime dell’olocausto, uomini internati nei lager nazisti destinati ai lavori forzati.

Oggi ricordare è fondamentale soprattutto per gli studenti. Ascoltare le parole di queste figlie e di questi nipoti che a loro volta si sono nutriti dei racconti dei padri o dei nonni è un antidoto fondamentale contro l’indifferenza e la mancanza di rispetto

Riziero Latronico, Claudio Faimali, Alessandro Repetti e Luigi Merli oggi non ci sono più, per loro parlano i parenti, i loro racconti sono entrati nella carne. Hanno ricevuto le medaglie d’onore al merito dal prefetto Daniela Lupo.

CONTAGI IN CRESCITA NELLE SCUOLE. OPEN DAY VACCINALI PER I BAMBINI A PIACENZA EXPO

E’ nella fascia d’età 0-18 anni quella dove si conta il maggior numero di casi positivi al Covid ogni 100 mila abitanti. Se poi si va ancora più a fondo scorporando la fascia, si scopre che tra 6-10 anni i casi schizzano a oltre 5mila ogni 100mila abitanti di quella fascia. Oltre 3mila i positivi tra 0-5 anni; i numeri calano invece se l’età si alza, segno che la capacità comportamentale (distanziamento e mascherina) e la copertura vaccinale portano risultati.

Nelle scuole piacentine 90 classi sono in quarantena di cui la metà nelle scuole dell’infanzia, il 30% alle primarie e il 10% alle secondarie di primo e secondo grado. I positivi sono 1332, 1760 i contatti stretti e 2699 le quarantene e isolamenti.

Ci sono 3400 bambini tra 5-11 con tampone positivo che devono attendere per vaccinarsi. Anche per questo, probabilmente, la percentuale dei vaccini in età pediatria stenta a decollare, fermandosi al 28%. Per favorirne il più possibile l’accesso l’Ausl ha organizzato delle sedute vaccinali a libero accesso presso l’hub di Piacenza Expo per la fascia 5-11 anni venerdì 28 gennaio dalle 14 alle 20.30 e sabato 29 dalle 7.30 alle 13.30. Per gli over 12 (dose 1 e 3) giovedì 27 dalle 14 alle 20.30, sabato 29 dalle 14 alle 20.30 e lunedì 31 dalle 14 alle 20.30.

Domenica 30 gennaio è previsto un nuovo open day a Piacenza Expo per bambini e ragazzi in età scolare, ad accesso libero senza prenotazione: per la fascia 5-11 anni (dose 1) dalle 7.30 alle 13.30, per la fascia 12-19 (dose 1 e 3) dalle 14 alle 20.

Le vaccinazione pediatrica stenta a decollare, per questo la speranza dell’Ausl è quella di portare a casa buoni numeri grazie ai liberi accessi e agli open day. Anche i pediatri di libera scelta sono fortemente schierati fin dalla prima ora offrendo pieno appoggio alla campagna.

COVID: POSITIVI ANCORA IN CALO. MA NELLE CRA CASI IN AUMENTO

La curva dei contagi sta ancora scendendo in modo lento ma progressivo; questo porta a pensare che si sia arrivati alla fase di plateau e alla riduzione dei casi positivi. Il dottor Guido Pedrazzini, direttore sanitario dell’Asul , ha illustrato la situazione epidemiologica della settimana, mettendo in evidenza il graduale miglioramento della situazione, anche se restano criticità per quanto riguarda le positività dei bambini. Venendo ai numeri i nuovi casi registrati a Piacenza sono 5494, in calo dell’11.3% rispetto alla settimana precedente. I positivi ogni 100mila abitanti sono 1934 a Piacenza, 2879 in Emilia Romagna, 2048 in Lombardia e 2053 in Italia.

Oltre 25 mila i tamponi eseguiti di cui il 21.6% è positivo, anche questo dato è in calo rispetto alla settimana scorsa, segno di una lenta riduzione.

Nelle CRA il numero di positivi invece cresce sua tra gli ospiti che tra gli operatori: 75 gli anziani positivi, per lo paucisintomatici o asintomatici, solo 4 casi sono più impegnativi, tra gli operatori 24 sono risultati positivi per l’80% senza sintomi. Anche 140 operatori sanitari dell’Ausl sono in quarantena perché positivi.

L’incidenza in base alle fasce d’età vede ogni 100mila abitanti vede il maggior numero di casi tra 0-18 anni (3704), tra 19-40 anni i positivi sono 2252, tra 41-64 anni i casi sono 1787 ogni 100mila abitanti. Scorporando la fascia 0-18 in base alla frequentazione delle scuole si ha la 0-5 in cui i positivi sono 3077 ogni 100mila abitanti, 6-10 in cui schizzano a 5066 positivi, 11-13 i positivi sono 3623 e tra 14-18 arrivano a 2906. Nelle ultime due fasce i numeri sono in calo sia per l’aumentata capacità comportamentale sia per la copertura vaccinale.

Le persone in isolamento e quarantena sono 10445, di cui la parte del leone la fanno i positivi, circa 9 mila persone.

In leggero calo le segnalazioni alle USCA: 1468 in una settimana, con una media giornaliera di 209.7 chiamate.

Gli accessi medi giornalieri al pronto soccorso sono 23, i ricoveri Covid 217 (metà di questi arriva dal domicilio, il resto dal monitoraggio ospedaliero). Le attività chirurgiche garantite presso l’ospedale cittadino sono quelle di urgenza, oncologiche e non rimandabili. “Il tasso di ospedalizzazione delle persone con tampone positive ricoverate in ospedale è 0.8% – ha specificato Pedrazzini – per cui la maggior parte dei piacentini postivi è a casa, per il 35-40% asintomatico”.

In ospedale i ricoveri in area critica sono una ventina di cui 7 in terapia intensiva, prevalentemente persone non vaccinate. I decessi sono 16, con età media di 80 anni, decedute per quadri clinici già compromessi o con fragilità estreme.

“La situazione è in miglioramento – ha confermato il direttore sanitario Pedrazzini – i segnali a Piacenza lo confermano, per essere certi occorre aspettare la prossima settimana. L’attività di self test promossa dalla regione rivolta a chi ha anche le dose booster, ci ha aiutato a recuperare le segnalazioni e prendere in carico i positivi”.

La campagna vaccinale prosegue ed è stata incrementata; pronta a eseguire 18mila vaccini a settimana. Percentuali di copertura molto alto in quasi tutte le fasce d’età, compresa quella 12-19 con 89% di copertura. Anche per questa fascia è consentita la terza dose purché la seconda sia avvenuta almeno da 4 mesi.

DA PD E CENTRO SINISTRA APPELLO ALL’UNITA’. E LA PALLA PASSA AI “DISSIDENTI” DI APP

L’esperienza della plenaria di Alternativa per Piacenza è troppo importante per finire in nulla, pur prendendo atto delle differenti vedute soprattutto su alcuni temi chiave per la città. È da queste premesse che il centrosinistra piacentino fa un nuovo passo avanti di apertura verso i nove che hanno lasciato il gruppo la scorsa settimana. Una nuova apertura, l’ultima, dopo la quale ognuno prenderà la sua strada. A prendere la parola, per primo, Silvio Bisotti, segretario del Pd, che ha posto l’accento su tre ordini di problemi per trovare la strada comune insieme ai cosiddetti “dissidenti”: regole, contenuti e confronto con la città.

Alla plenaria di giovedì 3 febbraio il pd e gli altri componenti di ApP, proveranno a ricomporre la frattura, se entro la metà del mese non si convergerà sui contenuti e sul nome del candidato, allora si riproporranno le primarie e, c’è da pensare, ognuno andrà per la sua strada.

PUTZU: “PIACENZA AL CENTRO PER PORTARE LA POLITICA FUORI DALLO STALLO”

La politica piacentina sta vivendo una fase di “stallo” da cui si può uscire rimettendo Piacenza al centro delle attenzioni e delle cure. E’ la sintesi del pensiero che l’ex assessore Filiberto Putzu affida al suo profilo Facebook. Niente di casuale, viene da pensare, proprio nel momento più delicato che sta attraversando il centro sinistra ad un passo dal tracollo di ApP e dall’altra parte la candidatura quasi certa del sindaco Barbieri. Perché non proporre una “forza diversa che rimetta al centro la nostra città – scrive Putzu – che fortemente affermi gli ideali che caratterizzano la piacentinità, e cioè la solidarietà l’equità, l’inclusione, il rispetto dei diritti e dei doveri”?

E si legge ancora “Tutto fermo tra litigi (reali o simulati) sia a destra che a sinistra. La gran parte dei cittadini comuni ha ormai compreso che ormai la differenza – specie a livello locale- la fanno le persone. E anche aggiungerei – nell’imminenza delle elezioni del nuovo sindaco del prossimo maggio- di quanto fanno quelle persone. Non a caso 5 anni fa il sindaco uscente Dosi fu bocciato principalmente per un diffuso sentimento del poco fatto nel suo mandato. Se il criterio rimane ora lo stesso – come dovrebbe- é evidente che la riconferma della Amministrazione comunale in carica é a fortissimo rischio”.

Parole che celano l’ambizione di scendere in campo? “Più che altro un tentativo di chiamata alla armi” ci risponde Putzu, che spera in un candidato donna anche nel centro sinistra.

Eppure, da settimane, è chiaro che altre forze si stanno preparando e aspettano il momento migliore per uscire allo scoperto magari proprio andando a formare quel terzo polo alternativo alla destra e alla sinistra. La sensazione è che stiano in attesa di capire cosa faranno le principali coalizioni. Oltre a Piacenza al Centro di Filiberto Putzu, ci sono Officine delle Idee di cu fa parte l’ex assessore Massimo Polledri, la Buona Destra con Michele Giardino, Cambiamo e i Liberali piacentini.

CENTRO SINISTRA: SI LITIGA ANCHE SUL “COME” E’ FINITA

Sembra di assistere ad una separazione mal gestita, dove ognuna della parti dà la sua versione dei fatti e chi ascolta ha davanti a sé due film diversi. C’è da immaginare che nessuno in Alternativa per Piacenza avrebbe voluto finisse così. Ma c’è da litigare anche sul come è finita: per chi è rimasto ha parlato una nota stampa che riporta ancora il logo ufficiale del gruppo in cui il portavoce dimissionario scrive che “nella plenaria del 20 gennaio da alcuni interventi è emersa la constatazione dell’impossibilità nell’andare avanti con l’unità
immaginata, ma anche un invito ai compagni di viaggio che hanno lasciato il tavolo politico di ApP a ripensarci. Nel prendere atto che ciò non è avvenuto nel corso dell’incontro, con la speranza che si possa ricomporre in futuro, si è contestualmente deciso, infine, di proseguire in nuove forme il cammino di rilancio del progetto politico alla base del campo riformista e progressista. La speranza per un’alternativa è un dritto di tutti, un’idea che si porterà avanti con forza e unità, ma per onestà intellettuale e chiarezza politica va detto che quella #casacomune che si era immaginata con Alternativa per Piacenza non c’è più”. 

E’ scritto chiaramente: ApP non  esiste più e chi vorrà andare avanti (in vista delle comunali ndr) lo dovrà fare “in nuove forme” che tradotto significherebbe in modo indipendente, con un proprio candidato/a. Perché è proprio su questo nodo che il percorso si è inceppato, sulle modalità per arrivare a scegliere chi rappresentare alla competizione elettorale, senza contare che la disponibilità di Stefano Cugini è stata messa in discussione, e rifiutata, proprio dal suo stesso partito, il PD.

Dall’altra parte è emersa la volontà da parte di alcuni componenti di ApP di rilanciare un appello all’unità, chiarendo ai cittadini che “una parte consistente di chi ha partecipato e condiviso questo percorso non si riconosce nelle ricostruzioni dell’ultimo passaggio avvenuto giovedì scorso. La tensione unitaria del percorso di ApP non si è arrestata”. I firmatari di questa nota hanno dato vita ad una raccolta di firme per tenere in vita l’assemblea e appellarsi all’unità. Un ultimo tentativo a vuoto prima del De Profundis, che per una parte sarebbe già avvenuto?

E poi c’è la posizione del nove fuoriusciti dal gruppo che hanno motivato la scelta con una conferenza stampa qualche giorno fa, che oggi hanno scritto: “Giovedì in molti siamo rimasti esterrefatti dalla conclusione volutamente monca della riunione, in cui non si è permesso di tirare una riga sul confronto avvenuto, in verità ricco di spunti, preferendo la lettura di un comunicato preconfezionato con cui si è sciolta unilateralmente l’assemblea, così come conosciuta da un anno a questa parte, e congelato l’utilizzo del logo, rimandando a un futuro incontro la nascita di una nuova versione della plenaria. Per noi quest’ultimo punto è dirimente. Non esiste ragione al mondo per sopprimere l’assemblea, quella delle tante serate al Trieste 34, a meno di non voler delegittimare le persone che nella stessa e nei gruppi di lavoro si sono impegnate e, al tempo stesso, mettere alla porta i “disobbedienti”.

Ci dica senza tentennamenti, il tavolo politico, che é disponibile a rimediare, tornando sui propri passi e rinunciando a tracciare un così netto confine tra un prima e un dopo. Dia a tutti garanzia che quella assemblea, figlia delle origini, é viva e vegeta e non verrà liquidata. Se così sarà, troverà in noi gli stessi appassionati partecipanti al progetto di casa comune di questi mesi, disposti in modo costruttivo a provare a sciogliere i nodi politici tuttora aperti, senza ultimatum e a condizione non si snaturi un percorso tanto apprezzato da aver prodotto, “dal basso”, un documento così spontaneo di richiamo all’unità”.

Ma se ApP, così come era intesa alle origini, non esiste più, come è pensabile che il tavolo politico possa tornare sui propri passi? Un prima e un dopo è, evidentemente, già stato segnato che verrà suggellato dalla scelta di un candidato proprio che nascerà in “quelle nuove forme” a cui si faceva riferimento nel comunicato a firma Tavolo Politico ApP.

 

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