“IN APP SONO VENUTE MENO LEALTA’, RISPETTO E DIGNITA’ “

Pari dignità, rispetto reciproco e lealtà: sono le basi di Alternativa per Piacenza che i tre fondatori hanno dato al movimento ormai 15 mesi fa. Requisiti che oggi sarebbero venuti meno e che hanno portato alla decisione di staccarsi dal gruppo. Certo il progetto di creare un grande laboratorio di centro sinistra fino ad arrivare alle elezioni comunali con un unico candidato era davvero ambizioso, ma allora le premesse e il tempo c’erano tutti, oggi certamente meno e l’idea di andare uniti è per lo più un miraggio.

Stefano Cugini, Luigi Rabuffi e Sergio Dagnino si sono presentati alla stampa accompagnati da altri membri del gruppo, per spiegare le motivazioni che hanno impedito loro di proseguire il cammino con la serenità che oggi non c’è più. Domani sera la plenaria che decreterà ufficialmente lo strappo consumato.

ATTIVITA’ CHIRURGICA RIDOTTA DI SETTE SLOT OPERATORI, CAUSA COVID. “GARANTITE LE URGENZE”

“Se i ricoveri arrivassero a 200/220 l’ospedale andrebbe incontro ad altre trasformazioni”. A dirlo il dg Baldino che ha già pronto il piano della rimodulazione dell’ospedale, il tutto a parità di personale per cui “abbiamo deciso di sospendere, temporaneamente, alcune prestazioni, per le prossime 3/4 settimane”. In particolare sono sospese le prestazioni ambulatoriali di odontoiatria, medicina dello sport, ecografia e ortopedia all’interno delle Case della Salute. Sono state rimodulate le prestazioni di oculistica, terapia del dolore e dermatologia, oltre che la temporanea sospensione di alcuni punti prelievo territoriali.

E’ stata in parte ridotta anche l’attività chirurgica:  temporaneamente sono stati tolti 7 slot operatori, passando da 55 a 48. “Si tratta di sedute operatorie che riguardano prestazioni non primarie – ha specificato Baldino – in compenso abbiamo potenziato il comparto operatorio di Castel San Giovanni”.

COVID, BALDINO: “PIACENZA HA IMBOCCATO LA VIA DELLA DISCESA”. IN CALO GLI INTERVENTI DELLE USCA. FOCOLAIO IN UNA CRA

“Salvo soprese, Piacenza ha imboccato la via della discesa”. Così il direttore generale Luca Baldino ha commentato i dati che riguardano la settimana appena trascorsa per la situazione dei contagi da Covid 19. I dati delle positività sono stati raccolti, a differenza delle settimane precedenti, in base alla data di rilevazione dei tampone. Secondo questo criterio, nella settimana 10-16 gennaio, i positivi sono 6085 con un calo del 15.8% . “Il picco per Piacenza – ha commentato Baldino – è stata la scorsa settimana”. A conferma di questo ci sono altri due dati emersi: la percentuale di tamponi positivi rispetto a quelli eseguiti (26802) è del 22.7%, la scorsa settimana era 34.3%, e il numero di segnalazioni gestite dalle USCA in calo questa settimana: 2184 segnalazioni con una media giornaliera di 312 interventi.

Il numero di positivi ogni 100mila abitanti è per Piacenza di 2142 casi, in calo anche la vicina Lombardia. Emilia Romagna e Italia invece registrano ancora dati in aumento.

In crescita anche i positivi nelle CRA: 56 in tutto divisi in 23 operatori e 33 ospiti. Solo 5 (4 operatori e un ospite) sono sintomatici lievi, gli altri non presentano sintomi. SI tratta di un focolaio in una struttura al momento sotto osservazione.

L’incidenza di positivi per fasce d’età vede il numero maggiore di casi nella fascia 0-18 con 3067 casi ogni 100mila abitanti, la fascia 19-40 con 2988 casi, in calo invece l’incidenza dei positivi nelle fasce 41-64, 65-79.

I positivi in età scolare registrati in questa settimana sono 237 nella fascia 0-5, 432 in quella 6-10, 235 nella 11-13 e 418 nella 14-18.

In aumento anche il numero dei ricoveri: ad oggi 190 persone sono ricoverate nei reparto Covid. L’incremento è previsto per tutta la prossima settimana, ma non esponenzialmente. Al pronto soccorso gli accessi giornalieri medi sono 26, i pazienti in terapia intensiva sono 7 (in probabile aumento nei prossimi giorni) e i decessi registrati sono 9, per lo più grandi anziani oltre che un paio di 70enni non vaccinati.

Da oggi è operativo l’hub di Piacenza Expo che potrà eseguire giornalmente circa 1400 somministrazioni di vaccini per arrivare ad totale di circa 4000 al giorno, compresi gli altri hub. La copertura attuale della popolazione è dell’88.6%.

Le terze dosi eseguite sono 121753 , circa 30mila sono le prenotazioni.

Per gli over 50, al fine di poter adempiere all’obbligo vaccinale, dal 20gennaio presso l’hub di Piacenza DExpo, sarà operativo l’open day per le prime e terze dosi.

“Piacenza è un poco più avanti rispetto alla curva epidemica – ha commentato Baldino – ci aspettiamo ancora numeri in discesa per la prossima settimana. LA pressione resta ancora molto alta. Da giovedì dovremmo recuperare le criticità sui tamponi delle scuole materne ed elementari”.

 

ALTERNATIVA PER PIACENZA PERDE NUOVI PEZZI. ESCONO ANCHE M5S E SINISTRA RADICALE

Sembra che alla fine qualunque tentativo di trovare una mediazione sia fallito, così da far naufragare il progetto politico del centro sinistra unito Alternativa per Piacenza, In verità unito non lo era più ormai da settimane: Rifondazione Comunista aveva già salutato il progetto qualche tempo fa: oggi insieme a lei ci sarebbero anche il Movimento 5 Stelle, la componente ambientalista e Pc in Comune. “Non c’è la serenità per andare avanti” scrivono alcuni componenti, tra loro Davide Bastoni, Enrico Caruso, Giuseppe Castelnuovo, Sergio Dagnino, Stefano Forlini, Luigi Rabuffi, Giovanni Toscani, Milvia Urbinati, Davide Vanicelli. “Dopo lungo e sofferto confronto, siamo arrivati alla conclusione che, al momento, – affermano – non esistono le necessarie condizioni. Manca a tutti, causa gli sviluppi dell’ultimo mese, la dovuta serenità per andare avanti”. In particolare si riferiscono alle primarie per la scelta del candidato sindaco su cui invece il PD ha puntato nell’ultimo mese tutti gli incontri.

La frattura più insanabile è proprio con il Partito Democratico, che insieme ad Art.1  ha caldamente appoggiato le primarie di coalizione, da celebrare con regole aperte per agevolare la più ampia partecipazione dell’elettorato di centrosinistra. Per contro, i movimenti della sinistra radicale e altre personalità di estrazione civica invece hanno chiesto di proseguire nel confronto solo interno alla plenaria (composta da circa 120 persone) per decidere il candidato, oppure di stabilire regole più stringenti per la consultazione e la selezione dei candidati.

Oggi questi due gruppi costituiscono di fatto la spaccatura del movimento. I secondi continueranno a chiamarsi Alternativa per Piacenza? Presenteranno un candidato o una candidata? Forse riproporranno Stefano Cugini, lo stesso che era stato rifiutato dal PD? Domani mattina è convocata una conferenza stampa proprio per spiegare le motivazioni dell’uscita.

TECNOLOGIE PER LA SANIFICAZIONE DELLE SCUOLE: C’E’ ANCHE INFINITY BIOTECH

Il dibattito è acceso sulla chiusura o meno delle scuole considerata da alcuni fonte di contagio da coronavirus. Il governo convinto sostenitore della loro apertura, i presidi invece più cauti, l’importante, dicono, è che ci siano le condizioni di sicurezza per ospitare bambini e ragazzi. Uno degli argomenti più dibattuti è l’areazione e la sanificazione all’interno degli edifici.

Il Miur ha stanziato il 17 agosto 2021, 350 milioni di euro per le scuole italiane. A piacenza e provincia hanno beneficiato dei contributi 34 istituti per un totale di circa 1milione 700mila euro. Dal sito del Miur – si legge- si potranno acquistare anche strumenti per l’aerazione e quanto ritenuto utile per migliorare le condizioni degli istituti, oltre che per loro sicurezza.

A Rivergaro, la Infinity Biotech produce macchine proprio adatte alla sanificazione, alla pulizia dell’aria e degli ambienti e le esporta in tutto il mondo. A piacenza solo l’istituto Romagnosi l’ha contattata, un anno fa per installare le macchine per la sanificazione nelle aule e nei corridoi. L’ultima scuola è stata invece di San Giovanni Rotondo.

ALTERNATIVA PER PIACENZA: IPOTESI SCISSIONE ALL’ORIZZONTE?

Quella di domani sera sarà la riunione decisiva e potrebbe anche essere l’ultima. Il tavolo politico di Alternativa per Piacenza deciderà il destino del grande contenitore che finora ha ospitato le diverse anime del centro sinistra in vista delle elezioni comunali. O meglio, ha cercato di ospitare, considerato che Rifondazione Comunista è uscita dal gruppo e che ci sono parecchi mal di pancia per nulla celati.

Lo scenario che si presenta potrebbe anche essere la scissione se non si arriverà ad una soluzione che suona più come un compromesso. Da una parte c’è il Partito Democratico che propone le primarie allargate per arrivare al candidato sindaco, dall’altra c’è il nucleo originario di ApP, cioè quello che ha fondato il movimento ormai un anno fa. L’auspicio è che si arrivi ad un punto di incontro, anche se le due parti sembrano piuttosto convinte delle loro ragioni. Il discrimine è sulla scelta delle primarie a cui una parte di ApP si è opposta perché non sarebbe stata contemplata come possibilità, proposte invece dal PD dopo il no alla candidatura del notaio Massimo Toscani, della dottoressa Stefania Calza, dell’oncologo Luigi Cavanna e del passo indietro volontario di Stefano Cugini, la cui disponibilità non è stata accolta di buon grado dal suo stesso partito, il Partito Democratico.

Viene da chiedersi: se lo scenario fossero i due gruppi, Cugini da che parte si porrebbe? “Con il nucleo originario di ApP – ci ha risposto – ho un milione di difetti ma tengo molto alla mia coerenza e da me, chi rispetta le regole, avrà sempre pieno sostegno, a prescindere che sia sul carro del vincitore o tra la polvere degli sconfitti”. Resta certamente la speranza da parte di Cugini che i due attori riescano a trovare un punto d’incontro, “mi sono tolto dal tavolo politico proprio perché la mia presenza non provocasse imbarazzi e per consentire un confronto franco” ci ha detto.

Se invece Alternativa per Piacenza si scindesse, sia da una parte che dall’altra, tutto si rimetterebbe sul piatto, nomi e candidature comprese.

 

GIARDINO: “IL TERZO POLO MIGLIOREREBBE LA POLITICA. DELUSO DAL SINDACO. PIACENZA NON E’ CASTELVETRO”

La volontà di dar vita ad un terzo polo che vada oltre il bipolarismo spinto è ferma e decisa. Michele Giardino, attualmente consigliere comunale del Gruppo Misto, è fortemente convinto che il sistema dello stai a destra o a sinistra abbia finito la sua funzione. L’esperienza di cinque anni fa è ormai passato remoto rispetto all’evolversi dei tempi, in cui il sovranismo, a suo dire, la fa da padrone, dovuto per lo più al tracolo di Forza Italia dove Giardino era stato eletto consigliere nel 2017.

L’appuntamento delle amministrative potrebbe essere un’ottima, seppur temeraria, occasione per mettersi alla prova cercando di radunare i delusi sia del centrodestra che, a sorpresa, del centro sinistra. Il dialogo è in corso con Azione di Carlo Calenda, Piacenza al Centro di Filiberto Putzu, Officina delle Idee di Massimo Polledri, in attesa di capire cosa faranno i Liberali piacentini.

Se lo si invita a guardare avanti Giardino non ha dubbi: “per la Buona Destra è fondamentale che Piacenza si apra al mondo e all’innovazione” rimarcando delusione e disappunto verso la gestione della sindaca Barbieri.

TRAGEDIA DI CALENDASCO: NESSUNA RISPOSTA AI NOSTRI PERCHE’

L’immagine dell’auto a ruote all’aria in mezzo al fiume è sconcertante. Perché il pensiero immediatamente successivo è che all’interno c’erano quei quattro giovani corpi senza vita. Le lamiere sono state la loro trappola. L’acqua del fiume, che loro amavano tanto, il luogo della loro fine. E’ una tragedia inimmaginabile e inspiegabile come tutte quelle dove coinvolti ci sono dei ragazzi, che hanno sogni, speranze e spensieratezza. Era un legame strettissimo quello che legava Elisa, Castantino, Domenico e William, un’amicizia vera, sincera su cui regnava la passione per la musica. Chissà, forse anche in quel volo nel Trebbia c’era la musica ad accompagnarli. E oggi le domande sono tutte: Perché? Che senso ha tutto questo? Come si può morire a vent’anni imprigionati dentro l’abitacolo di una macchina? Umanamente di risposte non ce n’è. Impossibile farsene una ragione. Oggi ci sono amici e genitori disperati a cui viene chiesta la prova più impossibile: sopravvivere alla morte dei propri figli. A loro oggi restano il ricordo, i sorrisi, i pianti e i sogni che non si potranno più realizzare di ognuno di loro.

COVID: CASI TRIPLICATI IN UNA SETTIMANA, 6650 POSITIVI. CRESCONO I RICOVERI. BALDINO “SE NON CI FOSSE IL VACCINO SAREBBE UN’ECATOMBE”

I positivi sono triplicati in una sola settimana con un incremento del 190.3% per un totale di 6650 nuovi  casi. Piacenza ha una incidenza altissima di positivi ogni 100mila abitanti, 2341, più alta della media nazionale (1870), in Lombardia 2730 e Emilia Romagna 2669. “Un’ondata senza precedenti – l’ha definita il direttore generale Luca Baldino – ricordiamo che il numero si era visto nella terza settimana di novembre 2020 con 1555 casi”.

I tamponi sono arrivati a 21mila di cui il 31.5% è risultato positivo, un tampone su 3 è positivo, da questo calcolo non sono inclusi gli antigenici negativi. Da domani sarà attivo il drive through presso Piacenza Expo; gli utenti che avevano appuntamento in via Anguissola hanno ricevuto un sms per il cambio sede con lo stesso orario.

Anche nelle CRA si sono registrati aumenti di positivi: 36 in tutto di cui 26 pazienti e 10 operatori, tutti senza sintomi o lievi. Non si tratta di focolai.

L’incidenza più alta dei positivi si registra nella fascia d’età 18-40 con 3913 positivi ogni 100mila abitanti; gli isolamenti e le quarantene hanno toccato quasi 11mila persone; il lavoro delle USCA è incessante, anche questa settimana hanno effettuato 2729 interventi al massimo delle capacità.

Gli accessi al pronto soccorso sono aumentati ma ancora contenuti: 20 gli accessi medi giornalieri; i ricoveri invece stanno crescendo in modo molto significativo, sono ad oggi 150.  “C’è preoccupazione per i prossimi giorni – ha confermato Baldino – siamo per questo pronti alle modifiche organizzative necessarie per far fronte all’emergenza”. Modifiche che si tradurranno nel coinvolgimento delle cliniche private e nella conversione di reparti ospedalieri in Covid.

In terapia intensiva sono ricoverate 3 persone non vaccinate. Nell’ultima settimana si è registrato un decesso.

Sul fronte delle vaccinazioni la media è di 2500 vaccini al giorno, la copertura della popolazione con due dosi è dell’88.3%. Gli over 50 non vaccinati che dovranno adempiere all’obbligo vaccinale sono 13mila, 30mila quelli con due dosi che non hanno ancora prenotato la terza.

Sono 223mila le persone con terza dose, pari al 47.8%. Dal 18 gennaio sarà operativo anche l’hub di Piacenza Expo che si va ad aggiungere agli altri, grazie al quale si arriveranno ad eseguire circa 4mila vaccini al giorno. “Entro febbraio avremo vaccinato tutti coloro che lo vorranno” ha detto Baldino.

Per coloro che hanno fatto le due dosi presso un’altra Ausl si raccomanda di portare con sé il certificato vaccinale per evitare problemi nel ricevimento del green pass.

Oltre che di personale medico l’Ausl è alla ricerca anche di personale amministrativo; in particolare è al momento attivo un bando di supporto amministrativo in scadenza il 15 gennaio, per cui il requisito è il diploma superiore.

“I numeri parlano da soli – ha commentato il dg Baldino – si tratta di una vera e propria esplosione come in tutta Italia. Resta da vedere come saranno le prossime settimane; l’impatto sull’ospedale è ancora contenuto, se non ci fossero i vaccini con questi contagi sarebbe un’ecatombe”.

PEDIATRI: “NON CHIEDETECI L’IMPOSSIBILE E VACCINATE I VOSTRI FIGLI”

Svariate decine di telefonate ogni giorno che si aggiungono alle visite in ambulatorio stanno rendendo la situazione abbastanza ingestibile. I pediatri di libera scelta sono oberati non solo di lavoro, in particolare, in questi giorni di ripresa scolastica e di cambio delle normative nella gestione delle quarantene. Ogni giorno arrivano negli ambulatori piccoli pazienti con febbre, anche alta, tosse spesso accompagnata da dissenteria o vomito. Il più delle volte il tampone molecolare conferma la positività al Covid 19. Se invece il genitore sceglie di telefonare il professionista sanitario fa la segnalazione di caso sospetto all’Ausl che attiva le procedure per il tampone.

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