BOBBIO FILM FESTIVAL: STASERA ARIAFERMA DI LEONARDO DI COSTANZO

Dopo la seconda intensa serata con Roberto Andò,  il Bobbio Film Festival prosegue stasera lunedì 1° agosto con la proiezione di Ariaferma, ultima opera di Leonardo Di Costanzo acclamata da pubblico e critica nel 2021 alla Mostra del Cinema di Venezia, premiata con due Nastri d’Argento e due David di Donatello, tra cui quello per la miglior sceneggiatura a Leonardo Di Costanzo, Valia Santella e Bruno Oliviero (questi ultimi due peraltro docenti del corso di alta formazione in sceneggiatura di Fondazione Fare Cinema). Di Costanzo tornerà a Piacenza in autunno perché sarà lui il Maestro dell’edizione 2022 dello storico corso di alta formazione “Fare Cinema”, che per la prima volta si terrà a Piacenza nell’ambito del nuovo progetto Bottega XNL.
In “Ariaferma” una struttura carceraria in Sardegna, in procinto di essere chiusa, per ragioni organizzative deve ospitare ancora per qualche tempo un gruppo ristretto di detenuti. Le guardie carcerarie devono quindi rassegnarsi a restare in questa struttura in dismissione finché non saranno destinati ad altra sede i detenuti che reagiscono alla situazione con un crescendo di insofferenza. In un sentimento di perenne attesa e spaesamento, gli agenti penitenziari obbediscono a Carmine Lagioia (Toni Servillo), il più anziano tra loro, e i carcerati al boss Gaetano Gargiulo (Silvio Orlando, David di Donatello per questa interpretazione). Tra Lagioia e Gargiulio il testa a testa diventa l’occasione per un incontro.
Al termine del film Di Costanzo si intratterrà con il pubblico nell’atteso momento dell’incontro-confronto serale dopo proiezione, moderato dal critico cinematografico Enrico Magrelli.
Martedì 2 agosto protagonista Giulia Steigerwalt dopo la proiezione di Settembre.

IL CONCERTO DI ANGGUN CHIUDE IL CARTELLONE DELLE NOTTI DI SANTA CHIARA. A SETTEMBRE LA MOSTRA DI FOTOGRAFIE DI PROSPERO CRAVEDI

Sarà la musica a chiudere il cartellone delle Notti di Santa Chiara nell’ex convento sullo Stradone Farnese. Giovedì agosto alle 21 è in programma il concerto di Anggun, considerata l’artista asiatica che ha realizzato più vendite al di fuori del proprio continente.
Anggun è la cantautrice indonesiana, naturalizzata francese, che alla fine degli anni Novanta è riuscita ad imporsi in tutto il mondo con la hit mondiale Snow in the desert. Torna in Italia dopo molti anni, per raccontare attraverso i suoni la metamorfosi di questi tempi.

Domenica 7 agosto alle 21.30 NORTH SEA RADIO ORCHESTRA
John Greaves & Annie Barbazza
play FOLLY BOLOLEY songs from Robert Wyatt’s Rock Bottom
Uno dei più grandi album degli anni Settanta, il capolavoro di Robert Wyatt, è stato splendidamente riscritto per orchestra da Craig Fortnam per la sua North Sea Radio, insieme al fondatore degli Henry Cow John Greaves (basso e voce) e Annie Barbazza, cantante solista.

Il 9 settembre si aprirà poi la grande mostra Prospero Cravedi – Tempi e volti di una comunità, a cura di Paolo Barbaro del Centro Studi e Archivio della comunicazione dell’Università di Parma; già presentata da alcuni pannelli allestiti in anteprima, la mostra sarà aperta fino al 15 ottobre con ingresso gratuito.

OTTIMO DEBUTTO PER IL BOBBIO FIM FESTIVAL CON VALERIO MASTRANDREA. STASERA “IL BAMBINO NASCOSTO” DI DI ROBERTO ANDO’

Dopo il bellissimo debutto con Diabolik, l’incontro dopo il film con Marco e Antonio Manetti, un esilarante Valerio Mastandrea e Carlo Macchitella e Pier Giorgio Bellocchio, il Bobbio Film Festival prosegue stasera, domenica 31 luglio con la proiezione dell’ultimo lavoro di Roberto Andò, Il bambino nascosto, tratto dall’omonimo libro dello stesso Andò, presentato l’anno scorso fuori concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: un incontro folgorante, una storia di iniziazione e paternità, che ha lo sguardo
luminoso di due personaggi indimenticabili, un maestro di pianoforte e un bambino.
Sotto gli occhi del mite professore di musica napoletano Gabriele Santoro (Silvio Orlando, vincitore per questo ruolo del Nastro d’argento come miglior attore) un potente clan camorristico opera indisturbato in un quartiere dove regna la legge del crimine. Ma questa ordinaria, cattiva amministrazione della giustizia subisce una battuta d’arresto quando un adolescente, assieme al suo compagno, scippa la persona sbagliata e per sottrarsi alla condanna del clan si rifugia in casa del professore, il quale accetta di nasconderlo e di rischiare con lui la vita pur di proteggerlo. Insieme costruiscono un rapporto simile a quello
tra genitore e figlio.

Al termine del film Andò si intratterrà con il pubblico nell’atteso momento dell’incontro- confronto serale dopo proiezione, moderato ogni sera dal critico cinematografico Enrico Magrelli.

Domani, lunedì 1° agosto protagonista Leonardo Di Costanzo dopo la proiezione di Ariaferma.

DIABOLIK DEI MANETTI BROS APRE IL BOBBIO FILM FESTIVAL

Prende il via sabato 30 luglio, nella splendida cornice del borgo di Bobbio, l’atteso appuntamento estivo con il Bobbio Film Festival arrivato quest’anno alla sua venticinquesima edizione. Il Festival, riconferma la sua identità e anche per il 2022 sarà uno spazio di incontro con i protagonisti del grande Cinema e di confronto tra artisti, critici cinematografici, addetti ai lavori, studenti e appassionati della settima arte.
Il Bobbio Film Festival è diretto da un comitato artistico costituito dal suo fondatore Marco Bellocchio, originario del borgo emiliano, da Pier Giorgio Bellocchio e Paola Pedrazzini.
Il Bobbio Film Festival 2022 parte sabato dall’ultimo lavoro dei Manetti Bros (Marco e Antonio Manetti), Diabolik, il misterioso criminale in grado di compiere furti clamorosi e sottrarsi alla polizia, che sembra impossibile catturare. L’ispettore Ginko è perennemente sulle sue tracce, ma l’uomo mascherato gli sfugge in continuazione. Finché un prezioso anello rosa di proprietà dell’aristocratica Eva Kant irretisce Diabolik in un’avventura romantica. Eva e Diabolik si innamorano perdutamente ed è proprio lei, ricattata dall’infido viceministro della giustizia, l’asso nella manica sul quale l’eroe negativo può contare quando Ginko riesce ad arrestarlo.
Realizzato come un film d’epoca, per mantenere intatte le suggestioni e lo spirito vintage del fumetto delle sorelle Angela e Luciana Giussani, Diabolik ha ricevuto 8 candidature ai Nastri d’Argento e 11 ai David di Donatello.
Al termine del film, insieme a Pier Giorgio Bellocchio, Valerio Mastandrea, Miriam Leone, Luca Marinelli e al produttore Carlo Macchitella, Marco e Antonio Manetti, registi, sceneggiatori e produttori cinematografici, tra i pochi rappresentanti italiani del cinema di genere, si intratterranno con il pubblico nell’atteso momento dell’incontro-confronto serale dopo proiezione moderato ogni sera dal critico cinematografico Enrico Magrelli.
A fine serata agli artisti ospiti sarà donata una litografia originale realizzata a tiratura limitata a partire da un disegno di Marco Bellocchio sul film “Esterno notte”.
Domenica 31 luglio sarà invece il turno di Il bambino nascosto di Roberto Andòpoi ospite dell’incontro.
Il Bobbio Film Festival si radica nell’ormai storica progettualità artistica della Fondazione Fare Cinema, in sinergia con il Comune di Bobbio (che conferirà la cittadinanza onoraria a Marco Bellocchio nel corso del Festival) con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione Emilia-Romagna e soprattutto di Fondazione di Piacenza e Vigevano, la realtà con cui Fondazione Fare Cinema ha stretto un’importante sinergia con la neonata Bottega XNL nel cuore di Piacenza.

LE NOTTI DI SANTA CHIARA: LA MUSICA CELEBRA FRIDA KALO E GREG LAKE

Ecco il programma degli eventi della rassegna Le Notti di Santa Chiara per questa settimana:

Martedì 26 luglio – ore 20.45 / ore 22 Concerto Frida en Silencio
Israel Varela (percussioni)
Karen Lugo (ballo flamenco)
Serena Brancale (voce)
Rita Marcotulli (pianoforte)
Ares Tavolazzi (contrabbasso)
In collaborazione con Fondazione Val Tidone Musica
Il nuovo ed emozionante spettacolo di Israel Varela è un’introspezione nella vita della rivoluzionaria pittrice messicana Frida Kahlo dove musica, poesia e danza si fondono. In scena, un quintetto stellare: Karen Lugo alla danza flamenco e alla poesia, l’icona del pianoforte italiano Rita Marcotulli, Ares Tavolazzi al contrabbasso, la cantante Serena Brancale e Israel Varela alle percussioni. Varela è uno degli artisti più affermati della sua generazione e nell’ultimo decennio è stato uno dei musicisti jazz/mondiali/flamenco più richiesti. La sua originalità e il suo stile distintivo gli hanno permesso di esibirsi con moltitudini di artisti famosi, da Pat Metheny a Pino Daniele, da Andrea Bocelli a Joaquin Cortes e molti altri.
A causa delle numerose prenotazioni, saranno offerte al pubblico due repliche nella stessa serata. Un primo concerto inizierà alle ore 20.45, cui seguirà una seconda esibizione con inizio alle ore 22. Entrambe le repliche sono sold out.

Venerdì 29 luglio – ore 21.30
Concerto Moonchild
A Deep Journey Into The Music And Poetry of Greg Lake
Annie Barbazza (voce)
Max Repetti (piano/keyboards)
In collaborazione con l’Associazione Novecento
Moonchild è il titolo del progetto discografico della cantante Annie Barbazza e del pianista Max Repetti, interamente dedicato alla musica di Emerson Lake and Palmer e dei King Crimson dei quali Greg Lake, scomparso nel 2016, fu fondatore. I due giovani musicisti hanno riversato in questo lavoro tutto il loro amore per uno straordinario cantante, musicista, produttore e discografico. Più che un tributo, si tratta di uno spettacolo lunare concepito e prodotto da Lake nel quale vengono rivisitati in chiave contemporanea i suoi classici. Il grande musicista inglese ebbe con la città di Piacenza un legame affettivo speciale: quest’anno si celebra il decimo anniversario del concerto con il quale Greg Lake iniziò da qui il suo tour europeo. Inoltre, la prima rappresentazione dell’embrione (poche canzoni) di questo progetto fu rappresentato in occasione della laurea honoris causa che il Conservatorio Nicolini conferì alla rockstar britannica, collegato via Skype perché già troppo malato, nel 2016. Nel corso dell’evento in Santa Chiara la voce dell’astro nascente della scena avant/prog Annie Barbazza, grazie agli arrangiamenti di Repetti (scritti sotto la supervisione di Lake stesso) darà plastica forma alle melodie immortali del Re Cremisi.
Ingresso gratuito; informazioni, prenotazioni e ritiro dei biglietti omaggio presso Fondazione di Piacenza e Vigevano (via S. Eufemia, 13), dal lunedì al venerdì ore 9-13 e 14-18; tel. 0523.311111; mail info@lafondazione.com.

INCHIESTE LOGISTICA: CGIL “MASSIMA CHIAREZZA PER I LAVORATORI”. RAPPRESENTANTE SINDACALE SICOBAS “SI PERSEGUE CHI FA RISPETTARE LA LEGGE, SI LASCIANO LIBERI QUELLI CHE SFRUTTANO”

La Cgil di Piacenza chiede chiarezza e celerità nell’inchiesta che riguarda i sindacati autonomi SiCobas e USB. “Le inchieste degli ultimi giorni – si legge nella nota della segretaria della Cgil – dimostrano quindi come una regia territoriale che possa governare e prevenire certe storture non sia più rinviabile per Piacenza. Ecco il testo

I lavoratori del settore della logistica piacentina sono da molti anni impegnati, assieme al sindacato, a lottare contro lo sfruttamento, per la legalita’ e il miglioramento delle loro condizioni di lavoro. E’ per loro, e con la massima fiducia nel sistema giudiziario italiano, che chiediamo chiarezza e celerità nell’inchiesta in corso. La necessità di rafforzare, tramite l’azione sindacale, il protagonismo e i diritti dei lavoratori è un tema centrale oggi, come lo era ieri e come lo sarà domani: i conflitti tra lavoratori e aziende sono diffusi ed evidenti in un settore cresciuto in modo incontrollato e spesso a scapito dei diritti dei lavoratori. Grandi aziende della logistica hanno fatto affari grazie a una catena di appalti e subappalti formata da cooperative, mini appaltatori e microaziende il cui unico fine è abbassare il costo del lavoro. Ed è in questa “catena degli appalti” che le responsabilità sociali sono diluite e i lavoratori, per la maggior parte immigrati, sono più deboli. Questa deriva deve essere fermata.

Le inchieste degli ultimi giorni dimostrano quindi come una regia territoriale che possa governare e prevenire certe storture non sia più rinviabile per Piacenza.

 E’ quasi superfluo dire che la Prima Camera del Lavoro “sorta sotto i cieli d’Italia” ormai 131 anni fa si batte per la tutela dell’esercizio delle funzioni sindacali, per la libertà di espressione e la democrazia in tutti i luoghi di lavoro e per difendere il diritto di lavoratrici e lavoratori di scioperare e manifestare, così come sancito dalla nostra Costituzione nata dalla Resistenza partigiana.

Rivendichiamo oggi come abbiamo sempre fatto il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, il rispetto della dignità di lavoratrici e lavoratori e la piena attuazione della democrazia in ogni luogo di lavoro – sottrarre lavoratori e lavoratrici – spesso tra i più deboli e ricattabili – alle logiche dello sfruttamento.

Pubblichiamo anche la lettera firmata di una rappresentante sindacale SiCobas del magazzino Nippon di Piacenza. Una lettera dai toni molti duri nei confronti dell’indagine in corso, “se l’intento era quello di screditare il sindacato agli occhi dei suoi iscritti – si legge – dopo questa operazione lo sosterremo con ancora maggiore convinzione” e ancora “Credo non ci sia bisogno di commentare ulteriormente rispetto alla mala fede dell’impianto accusatorio”. Chiaro il riferimento ai sindacati confederali, in particolare alla Cgil nel passaggio “suggerisco infine alla Procura di spendere i soldi pubblici non in indagini contro le uniche persone che hanno dato un po’ di giustizia a noi operaie piacentine, ma contro quei sindacati confederali (non faccio
nomi ma credo che tutti possiate dedurre a chi mi riferisco) che anche nel nostro posto di lavoro esercitavano un ferreo caporalato discriminando chi non aderiva alla loro sigla” . Ecco il testo

Scrivo per comunicare quanto sia rimasta interdetta dagli arresti dei miei dirigenti sindacali e da come la vicenda è stata presentata dai media locali.
Leggendo i principali siti di informazione, infatti, viene ripresa senza alcun approccio critico la versione a mio avviso farsesca fornita dalla Procura al momento degli arresti. Negli atti si legge chiaramente che il S.I.Cobas “estorcerebbe” contratti migliorativi rispetto al contratto nazionale per i suoi iscritti. Credo che questa frase dica già tutto: quale altro dovrebbe essere il compito di un sindacato? Si legge poi che il sindacato “lucrerebbe” sulle tessere. Nella realtà, questa frase andrebbe corretta in “come ogni altro sindacato, il sostentamento dell’organizzazione deriva dagli introiti delle tessere”. E anche qui non vedo nulla di male. Si parla infine di “ricavi personali”, e questo è il punto che mi ha fatto più arrabbiare. Conosco personalmente le persone arrestate, e le loro condizioni di vita sono al limite della povertà. Quanto all’utilizzo che ogni operatore sindacale ha deciso di fare dei suoi introiti (siano essi lo stipendio che percepiscono o il valore delle conciliazioni) chiunque sa che ciò non ha alcuna rilevanza penale (che infatti non viene contestata negli atti). Che uno decida di comprare una casa per i suoi genitori al paese di origine, giocarseli alle macchinette o risparmiarli per le vacanze è del tutto irrilevante, e darvi pubblicità serve solo a creare una patina di sospetto intorno agli stessi. Come donna, infine, sono particolarmente offesa dal fatto che si “incrimini” il fatto che il S.I.Cobas ha utilizzato parte dei suoi introiti per finanziare numerosi pullman diretti a manifestazioni nazionali, come
quella che ogni 25 novembre si svolge a Roma contro la violenza di genere.
Credo non ci sia bisogno di commentare ulteriormente rispetto alla mala fede dell’impianto accusatorio, e posso assicurare che se l’intento era quello di screditare il sindacato agli occhi dei suoi iscritti, dopo questa operazione lo sosterremo con ancora maggiore convinzione.
Suggerisco infine alla Procura di spendere i soldi pubblici non in indagini contro le uniche persone che hanno dato un po’ di giustizia a noi operaie piacentine, ma contro quei sindacati confederali (non faccio nomi ma credo che tutti possiate dedurre a chi mi riferisco) che anche nel nostro posto di lavoro esercitavano un ferreo caporalato discriminando chi non aderiva alla loro sigla e che, proprio sino all’intervento del S.I.Cobas, ci hanno tenuti per anni con livelli di inquadramento e paghe più basse di quanto previsto dalla legge. Il mondo al contrario: si persegue chi fa rispettare la legge, si lasciano liberi quelli che sfruttano.

 

IL SOCIOLOGO NUVOLATI SULLE LOTTE SICOBAS: “LA TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETA’ PORTA AD UNA CRISI ISTITUZIONALE”

Senza entrare nel merito dell’aspetto più prettamente giudiziario che spetta alla procura e agli avvocati, gli arresti che hanno coinvolto i sindacalisti dei SiCobas e USB hanno anche un forte impatto sociale, perché rappresentano e coinvolgono una larga fetta di popolazione per lo più impiegata in quella logistica difficile da gestire e facile da bollare come “cattiva”.

Abbiamo chiesto al professor Giampaolo Nuvolati, docente di sociologia dell’ambiente e del territorio all’università Bicocca di Milano, un commento su quanto accaduto a Piacenza. “La nostra società è in profonda trasformazione da anni, cosicché anche le istituzioni devono, in qualche modo, stare al passo con i cambiamenti. Ma gestire questi processi di trasformazione non è facile. La società – spiega Nuvolati – è meno certa, meno strutturata e in questo contesto anche i sindacati, che non sono più intesi nel loro significato più tradizionale (ossia meno strutturati), sono costretti a reinventarsi. In questo contesto alcuni fenomeni sono di difficile lettura, tuttavia individuo un filo rosso che lega alcune vicende pur nella loro grande diversità. Mi riferisco a quella crisi delle istituzioni che negli ultimi anni ha visto tristi esempi: nel 2020 gli arresti dei carabinieri della Caserma Levante, nel febbraio scorso gli arresti di alcuni politici piacentini, oggi i protagonisti sono i sindacati autonomi. Ma guai ad arrivare alla facile conclusione che Piacenza sia luogo di perdizione, non è così – sottolinea Nuvolati – questa è la situazione tipica nella quale gli elementi più strutturati vengono messi in discussione dalla trasformazione della società stessa. La società di massa è stata sostituita da una rappresentanza molto più differenziata e diversificata. Anche il fatto che Piacenza sia la provincia italiana con il maggior numero di immigrati contribuisce a questa situazione in divenire”.

Come uscirne, c’è una soluzione? “Bisogna che le istituzioni più rilevanti lavorino su loro stesse, irrobustendo la struttura nei processi di trasformazione” ha concluso Nuvolati.

UNA VACANZA CHE PARLA LA STESSA LINGUA: QUELLA DEL TEATRO SOCIALE

Le due associazioni piacentine ‘PIACENZA IN BLU APS’ e ‘TADAM
SCUOLA DI CIRCO’, dopo aver sperimentato una positiva collaborazione sul nostro territorio, hanno deciso di aderire ad un progetto finanziato dall’Unione Europea e chiamato ‘INTEGRATION 2020’ rispondendo alla ‘call for partners’ dell’associazione spagnola ‘ASOCIACION JUVENIL TEATRAL ON&OFF’: essa da anni è impegnata nella realizzazione di scambi europei nell’ambito del programma Erasmus+ e finalizzati all’inclusione sociale, all’abbattimento dei pregiudizi e dei sentimenti di odio razziale utilizzando come strumento principale il teatro sociale. La delegazione piacentina, formata da tre persone con Disturbo dello Spettro Autistico e cinque giovani adolescenti della scuola di circo alloggerà dal 21 al 28 luglio ad Ortigosa de Cameros, un suggestivo paesino nelle montagne tra Saragozza e Bilbao e sarà accompagnata da tre professionisti Patrizia Chiappa, Simone Raviscioni e Monica Staboli. Lo scopo di questo scambio giovanile è quello di portare 30 partecipanti tra i 16 e 19 anni (italiani, spagnoli, maltesi) a discutere e trovare strategie per superare le barriere che quotidianamente limitano l’integrazione sia delle persone con disabilità intellettiva, sia delle persone di origine straniera all’interno della nostra società. I giovani impegnati nel progetto porteranno esempi di attività che quotidianamente svolgono nelle sedi piacentine, come ad esempio quelle sportive o quelle legate alla disciplina circense, facendole vivere in prima persona ai partner europei, in un arricchente scambio reciproco. Obiettivo dell’esperienza è rendere maggiormente consapevoli i giovani partecipanti del fatto che una società realmente inclusiva può essere costruita attraverso il dialogo, lo scambio e l’utilizzo di linguaggi differenti, come quello artistico, espressivo ed emotivo.

APP ALLA SINDACA TARASCONI: “IL CONSIGLIO NON E’ UNA SCATOLA VUOTA”

I consiglieri di Alternativa per Piacenza Stefano Cugini e Luigi Rabuffi commentano, in una nota, la posizione espresse dalla prima cittadina Tarasconi al termine della seduta del consiglio comunale di lunedì dove, a suo parere, si sarebbe parlato di tante cose poco inerenti alla seduta oggetto, definendola “liturgia politica, ma i cittadini si aspettano di vedere i fatti”.

Stoccata a cui hanno risposto i consiglieri di ApP “Chi pensasse il consiglio come una scatola vuota in cui si schiacciano i bottoni per dire “signor si” a decisioni assunte altrove, commetterebbe il più grave degli errori.

Nel primo Consiglio comunale di lunedì scorso la parola maggiormente usata è stata “astensionismo”. Giusto così, non solo in quanto conferma di una tendenza ormai consolidata anche a Piacenza, ma soprattutto perché è fondamentale tenerne conto nella casa comune di tutti i cittadini, come sintomo di democrazia malata.
La seduta di insediamento è filata via senza intoppi, con i punti all’ordine del giorno (convalida degli eletti, giuramento del Sindaco, elezione di Presidente e Vicepresidente del Consiglio, presentazione degli assessori) risolti dalle 16 alle 20, un lasso di tempo ben lontano dalle sedute fiume tipiche del bilancio o di provvedimenti di analoga portata.
Ciò nonostante, nella sua chiosa conclusiva, la nostra Sindaca – a cui vanno i più sinceri auguri di buon lavoro – si è sentita in dovere di azzardare un nesso causale tra il tempo degli interventi in aula dei consiglieri (una liturgia, l’ha definita) e la disaffezione alla politica, facendo notare come alle 16 la zona riservata ai cittadini fosse piena e alle 20 desolatamente vuota. Non paga si è auto celebrata quale esempio virtuoso, giocando il carico da novanta dell’esperienza personale e dei suoi pochi interventi in 7 anni da consigliere regionale, centellinati a dir suo in base alla effettiva necessità.
Pronti-via dunque, ecco la prima tirata d’orecchi a chi in Consiglio comunale ama spaziare e associare argomenti e criticità, credendo ancora che l’aula sia il luogo deputato al dibattito e al confronto di merito, sulla spinta della passione politica, senza peraltro lo stimolo dei soldini che vanno in tasca a Sindaco, assessori e Presidente del Consiglio.
Abbiamo scelto di non replicare seduta stante, anche se non sarebbero mancati gli argomenti per pareggiare la bacchettata. Tutti sosteniamo la Sindaca quando dice che i piacentini si aspettano i fatti. Anche noi ce li aspettiamo, da lei e dalla sua giunta. L’aula è appunto la sede in cui si argomenta e si giudicano le cose fatte, quelle da fare, le promesse mancate, cercando di creare, attraverso il confronto, le condizioni per collaborare il più possibile a beneficio di tutta la città. Chi la pensasse come una scatola vuota in cui si schiacciano i bottoni per dire “signor si” a decisioni assunte altrove, commetterebbe il più grave degli errori.
Una reazione meno ponderata della nostra punterebbe il dito sull’idea sconclusionata del Consiglio comunale come fastidio necessario ma mal sopportato, una perdita di tempo che limita l’operatività della giunta: stortura che nessuno di noi può permettere, retro pensiero di cui nemmeno l’ombra può insinuarsi.
Non dimentichiamoci, tutti insieme, che il Consiglio comunale non è al servizio dell’esecutivo. Trattasi di organo autonomo, con proprie prerogative e con regole di funzionamento consolidate e modificabili solo dallo stesso Consiglio. Piaccia o non piaccia, il Sindaco è un consigliere al pari degli altri, accomunati dall’appartenenza a un’istituzione che merita rispetto.
Lunedì come Alternativa per Piacenza abbiamo più volte parlato dell’impegno che metteremo per proporre un’opposizione competente, per migliorarci noi e di conseguenza aiutare sempre meglio chi poi deve tramutare in fatti le decisioni dell’aula, vero cuore pulsante della democrazia locale.
Ci permetta la Sindaca di aiutarla, capendo che le critiche, quando non fini a se stesse, possono essere molto più utili di certa servile accondiscendenza e che il tempo passato ad ascoltare e scambiarsi punti di vista non è mai buttato.

TORNATORE, SORRENTINO, DI COSTANZO AL BOBBIO FILM FESTIVAL 2022

E’ il rapporto che lega maestri e allievi il filo rosso del Bobbio Film Festival 2022, lo stesso legame che anima Bottega XNL, il laboratorio nato per coltivare le arti del cinema e del teatro. Quel rapporto di reciproco arricchimento che accresce sia il maestro che l’allievo e che trova nell’alta formazione la massima espressione di operatività. La direttrice del festival Paola Pedrazzini, con il fondamentale supporto della Fondazione di Piacenza e Vigevano e  del comune di Bobbio, ha creato un cartellone davvero prestigioso per la 25esima edizione che quest’anno torna ad essere di 12 spettacoli, ogni sera dal 30 luglio al 10 agosto. Si tratta di film della passata stagione che vedranno la presenza del registra e di parte del cast. Come accadrà per il debutto, sabato 30 luglio con Diabolik dei fratelli Manetti. Oltre a loro saranno presenti a Bobbio Miriam Leone, Carlo Macchitella, Valerio Mastrandera, Luca Marinelli, e Pier Giorgio Bellocchio. Tra i grandi registi ospiti della rassegna Giuseppe Tornatore, Leonardo Di Costanzo, Gianni Amelio e Paolo Sorrentino.

Accanto ai maestri ci sono gli allievi, come nel caso di caso Cosimo Gomez regista di Io e Spotty, il suo secondo lungometraggio, prodotto proprio dai fratelli Manetti. Poi le due registe che hanno vinto il David e il Nastro come migliori registe esordienti: settembre di Giulia Steigerwalt e Piccolo corpo di Laura Samani, che verrà presentato dal suo maestro Gianni Amelio.

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