NELLA CASERMA DEGLI ORRORI BOTTE, FESTINI E SOLDI SPORCHI.

Emergono particolari che fanno rabbrividire dall’inchiesta sulla caserma Levante che vede i cinque carabinieri arrestati con varie e pesanti accuse che vanno dallo spaccio, agli arresti illegali, dall’estorsione fino addirittura alla tortura.

Particolari da cui emerge la disinvoltura con cui i carabinieri della piccola caserma di via Caccialupo operavano, sistematicamente, ogni santo giorno. Sì, perché quello che contava era essenzialmente fare arresti e dall’altra parte guadagnare denaro sporco, tanto, sempre di più. Talmente tanto che il capo della banda dei carabinieri dei disonesti, oltre ai 24 conti correnti, aveva deciso di nascondere parte del denaro ricavato dallo smercio della droga era nascosto proprio all’interno della cassaforte caserma. Oltre quel portone di legno vecchio, in pieno centro storico, a due passi dal comando provinciale di viale Beverora. Pensare a cosa si perpetrava lì dentro fa male, perché ad essere colpiti, picchiati e in caso torturati, erano i poveracci, gli ultimi, quei poveri cristi che pur di essere lasciati andare giuravano il silenzio.

Dietro quel portone non solo botte, ma anche serate in compagnia di escort, proprio nell’ufficio del comandante di stazione; un comportamento che ancora una volta sottolinea il totale disprezzo per il valore della divisa indossata di cui i cittadini dovrebbero fidarsi.

Ma perché tutto questo? Per la brama di ricchezza che non si placa ma che diventa irrefrenabile più il guadagno diventa facile? Quello che colpisce è l’agire in modo cinico, freddo e sicuro da parte degli indagati come fossero certi di non essere mai scoperti. Perché? Una domanda a cui le indagini dovranno dare una risposta.

Piacenza 22/07/2020. La caserma dei Carabinieri di via Caccialupo a Piacenza sequestrata durante l’operazione di questa mattina. Pierpaolo Ferreri/Ansa

FONDAZIONE FARE CINEMA A VENEZIA CON “ZOMBIE” DI GIORGIO DIRITTI

La Fondazione Fare Cinema presieduta da Marco Bellocchio e diretta da Paola
Pedrazzini approderà anche quest’anno a Venezia con “Zombie”, il cortometraggio diretto da Giorgio Diritti che sarà presentato all’interno della trentacinquesima edizione della Settimana Internazionale della Critica nella sezione Sic@Sic – Short Italian Cinema alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

La notizia che Zombie sia stato invitato come evento speciale di chiusura della Sic è stata data a Roma nel corso della partecipatissima conferenza stampa di presentazione della Settimana Internazionale della Critica di Venezia che si è tenuta al Cinema Quattro Fontane nel cuore della città capitolina in questi giorni. Presente a Roma alla conferenza stampa, Paola Pedrazzini direttrice di Fondazione Fare Cinema commenta: “Sono particolarmente orgogliosa poi della rinnovata e virtuosa sinergia con la Settimana della Critica e ringrazio Giona Nazzaro per questo invito. Nella library di Fondazione Fare
Cinema ci sono cortometraggi diretti da Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Daniele Ciprì, Franco Piavoli, Sergio Rubini…
Sono felicissima che si sia aggiunto a questi nomi quello di Giorgio Diritti, artista che amo particolarmente e di cui nel corso di questa avventura artistica ho potuto apprezzare la generosità e la passione”.

Lo spunto della storia di “Zombie” è frutto di un lavoro di gruppo e al contempo personale e introspettivo con i ragazzi del corso sul tema dei rapporti figli-genitori. È il giorno di Halloween, al centro della scena due figure femminili, madre e figlia – interpretate da Elena Arvigo e Greta Buttafava – che nel reciproco sguardo hanno un diverso stato d’animo, nel giorno “morti viventi”.

Una breve riflessione in cui Giorgio Diritti mette in scena il lacerante conflitto che anima certe coppie quando si rompono: da un lato la necessità e il volersi dividere dal partner, anche con veri e propri gesti di rottura ma dall’altro la responsabilità di restare genitori capaci di amore e di cura. Se la divisione, anziché separazione possibile, si trasforma in scissione distruttiva, i figli diventano le vittime inconsapevoli insieme ai protagonisti di questi conflitti, rischiando di subire un’alienazione parentale.

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CASERMA SEQUESTRATA E MILITARI ARRESTATI. IL PROCURATORE “COMPORTAMENTI CRIMINALI”

Un altro primato di cui Piacenza avrebbe fatto volentieri a meno, impegnata a rialzarsi faticosamente dopo l’emergenza Covid che l’ha vista, purtroppo, combattere in prima linea.

Oggi un’altra batosta, un altro duro colpo, un boccone troppo amaro difficile da mandare giù. Una serie di reati gravissimi e odiosi che sarebbero stati ripetutamente perpetrati proprio da coloro che dovrebbero rappresentare giustizia ed equità, gli uomini dello Stato.

Con le accuse di spaccio, arresti illegali, estorsione e, addirittura in un caso, tortura, sono stati arrestati dieci carabinieri ed è stata posta sotto sequestro la caserma di via Caccialupo. Un provvedimento, quest’ultimo, unico in Italia, mai accaduto prima.

I provvedimenti di custodia cautelare nell’operazione sono in totale 22. Si tratta di un’inchiesta senza precedenti, condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza  negli ultimi sei mesi, che ha portato all’emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare per i militari della caserma piacentina.

Per i carabinieri coinvolti nell’inchiesta il Comando generale dell’Arma ha disposto “l’immediata sospensione dall’impiego”. Il comando generale, sottolinea una nota dell’Arma, ha contestualmente disposto la “valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico”.

Sotto la lente della Guardia di Finanza sono finiti fatti che risalgono al 2017; tutto è nato da un’indagine sul traffico e lo spaccio di stupefacenti, che vedrebbe fra i suoi esponenti di spicco un graduato dei carabinieri che, sfruttando la sua divisa, avrebbe gestito un’attività di spaccio attraverso pusher di sua fiducia. Il carabiniere li avrebbe agevolati nella compravendita di grandi quantità di droga garantendo protezione in cambio di un tornaconto economico.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di 12 soggetti, di cui 5 appartenenti all’Arma dei carabinieri mentre ai domiciliari sono finiti 5 persone, di cui 1 appartenente all’Arma. Si tratterebbe del comandante della stazione. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è scattato per 3 militari appartenenti all’Arma e per 1 appartenente al Corpo e l’obbligo di dimora nella provincia di Piacenza per un Ufficiale dell’Arma.

”Tutti gli illeciti più gravi – ha detto  il procuratore capo Grazia Pradella – sono stati commessi nel lockdown, con il più totale disprezzo dei decreti emanati dalla presidenza del consiglio. Solo un militare della caserma non è coinvolto. Faccio fatica a definire questi soggetti ‘carabinieri’ perché i comportamenti sono criminali. Non c’è nulla di lecito nei comportamenti”, ha aggiunto Pradella, che in conferenza stampa ha citato un’intercettazione: “Il malavitoso dice: hai presente le scene di Gomorra, guarda che è stato uguale, tu devi vedere gli schiaffoni che gli ha dato”.

(foto Ansa)

DOPO SETTIMANE A “DECESSI ZERO” SI REGISTRA UNA VITTIMA A PIACENZA PER COVID

Dopo settimane a “decessi zero”, a Piacenza si torna a registrare una vittima per Coronavirus e un nuovo contagio che porta a 4577 il totale dei positivi.

Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 29220 casi di positività, 42 in più rispetto a ieri, di cui 27 persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

La gran parte dei nuovi contagi sono riconducibili a focolai o a casi già noti e a persone rientrate dall’estero.

I tamponi effettuati da ieri sono 2.302, per un totale di 578.586. A questi si aggiungono anche 1.040 test sierologici.

I guariti salgono a 23.645 (+7): l’81dei contagiati da inizio crisi.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.298 (32 in più di ieri).

Purtroppo, si registranotre nuovi decessi: 1 in provincia di Piacenza, 1 in quella di Parma e 1 in quella di Bologna. Riguardano 2 uomini e una donna.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.201 (+ 24). Scendono a 6 i pazienti in terapia intensiva (-2 da ieri), salgono a 91 (+10 rispetto a ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.

Le persone complessivamente guarite salgono a 23.645 (+7 rispetto a ieri):201 “clinicamente guarite” e 23.444 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

DALLA REGIONE 12 MILIONI E MEZZO DI EURO PER PIACENZA

Sono 12,5 milioni di euro le risorse messe a disposizione dalla regione Emilia Romagna per Piacenza, un vero e proprio Piano straordinario di investimenti per aiutare una delle città più duramente colpite dalla pandemia del Coronavirus.

Con questi fondi sarà possibile finanziare progetti in settori strategici quali quelli della mobilità sostenibile, delle infrastrutture, della riqualificazione urbana e degli edifici pubblici.

Si tratta dello strumento che la giunta regionale ha condiviso con i sindaci dei territori della provincia di Piacenza, nel giorno in cui il presidente Bonaccini e i suoi assessori hanno visitato tutto il territorio toccando più tappe: Fiorenzuola, Castel San Giovanni, Travo, Bobbio e Rivalta.

Insieme al sindaco Barbieri, Bonaccini ha visitato l’ex ospedale militare che Comune, Provincia e Regione puntano a restituire alla comunità, d’intesa col ministero della Difesa.

E proprio in questi giorni è in corso tra Regione Emilia Romagna e Ministero della Salute un confronto per dare corso all’impegno assunto dal ministro Roberto Speranza nella sua recente visita a Piacenza: uno stanziamento ulteriore di 20 milioni di euro per investimenti nella rete ospedaliera piacentina, attraverso i quali la Regione potrà aggiornare il proprio programma a favore della rete territoriale della provincia di Piacenza

NESSUN DECESSO IN REGIONE, SEI NUOVI CASI A PIACENZA

Nessun decesso in regione e sei nuovi casi a Piacenza che portano a 3741 i casi totali di positività al Covid 19.

Dall’inizio dell’epidemia 51 in più rispetto a ieri, di cui 42 persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

La gran parte dei nuovi contagi sono riconducibili a focolai o a casi già noti e a persone rientrate dall’estero.

I tamponi effettuati da ieri sono 2.730, per un totale di 576.284. A questi si aggiungono anche 1.036 test sierologici.

I guariti salgono a 23.638 (+19) tra i contagiati da inizio crisi.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.266 (32 in più di ieri).

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.177 (+ 36). Restano 8 i pazienti in terapia intensiva e scendono a 81 (- 4 rispetto a ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.638 (+19 rispetto a ieri): 202 “clinicamente guarite” e 23.436 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

COVID: UN NUOVO CASO A PIACENZA. 40 QUELLI IN REGIONE

Un nuovo contagio si registra nella provincia di Piacenza nelle ultime 24 ore. 40 i casi in più rispetto a ieri in regione, di cui 25 asintomatiche, che portano a 29127 i casi totali.

La gran parte dei nuovi contagi sono riconducibili a focolai o a casi già noti e a persone rientrate dall’estero.

I tamponi effettuati da ieri sono 4.775, per un totale di 573.554. A questi si aggiungono anche 1.021 test sierologici.

I guariti salgono a 23.619 (+ 33) tra i contagiati da inizio crisi.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.234 (6 in più di ieri).

Purtroppo, si registra un nuovo decesso nel bolognese.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.141 (+ 8). Restano 8 i pazienti in terapia intensiva e scendono a 85 (-2 rispetto a ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.619 (+33 rispetto a ieri): 200 “clinicamente guarite” e 23.419 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

 

ASSEMBLEA PC EXPO: CAVALLI CONFERMATO ALLA GUIDA. “NUOVO PADIGLIONE DA 1800 MQ”

Bilancio 2019 approvato all’unanimità e Giuseppe Cavalli riconfermato amministratore unico anche per i prossimi tre anni. Si è chiusa così l’assemblea dei soci di Piacenza Expo che ha incassato l’intenzione della Regione Emilia Romagna di riacquistare l’1% del pacchetto azionario precedentemente dismesso oltre che a consolidare la propria presenza nella fiera piacentina.

Il consuntivo del 20° esercizio, nonostante un fatturato in crescita rispetto al 2017 – anno preso come riferimento vista la mancanza nel calendario fieristico, proprio come nel 2019, di Geofluid, il più importante e redditizio evento organizzato da Piacenza Expo – si è chiuso con un disavanzo di € 1.498.320. Il fatturato complessivo si è attestato al 31 dicembre 2019 a € 2.026.687, facendo registrare un progresso del 9,13% rispetto al 2017, anno in cui la
produzione aveva raggiunto la cifra di 1.841.635.

“Il bilancio – ha detto l’Amministratore Unico Cavalli, presentando i dati in Assemblea – è stato segnato in maniera incisiva dall’imprevista situazione debitoria venutasi a creare a seguito della notifica, da parte del Comune di Piacenza, di cartelle esattoriali per il pagamento dell’Imu relative al 2013 e al 2014 per un valore di € 278.795. Una situazione debitoria non imputabile all’attuale governance di Piacenza Expo che, in previsione della sicura noti-
fica, già dai prossimi mesi, delle altre cartelle per il pagamento dell’Imu per gli anni 2015 e 2016 – anch’essi non relativi all’attuale Amministrazione – e 2017, 2018 e 2019, ha prudenzialmente inserito in bilancio, alla voce “altri accantonamenti”, la somma di € 814.980,00. E’ una situazione che, seppur con proporzioni diverse, coinvolge tutti i quartieri fieristici italiani”.

Nel corso dell’assemblea Cavalli ha presentato un piano di sviluppo che prevede l’aumento delle aree espositive coperte attraverso la realizzazione di un nuovo padiglione da 1.800 mq., e il recupero della Cascina S. Savino che, da anni, giace in stato di abbandono proprio di fronte all’ingresso di Piacenza Expo. Per questo l’Amministratore Unico ha presentato ai soci una proposta di aumento di capitale da un milione di euro; proposta accolta con favore dalla compagine sociale, ma che verrà approfondita e votata in una successiva assemblea di prossima convocazione.

Capitolo fiere: l’emergenza sanitaria ha costretto ad annullare o a posticipare al prossimo anno molti eventi. “Quest’anno, oltre agli eventi tradizionalmente in programma e che siamo stati costretti a posticipare o a cancellare, ave-
vamo messo in calendario sette nuove fiere – ha detto Cavalli – che speriamo di recuperare nel 2021 così come Geofluid, che è già stato riposizionato all’autunno del prossimo anno. Il mercato si preannuncia sempre più competitivo; per questo Piacenza Expo dovrebbe investire per potenziare
ulteriormente le proprie strutture e la propria offerta espositiva, per offrire nuove opportunità fieristiche ma anche per svolgere nel migliore dei modi quel suo ruolo naturale di agenzia dimarketing territoriale, a cui già da anni assolve  informalmente promuovendo il territorio e le eccellenze piacentine”.

INSIEME PIACENZA: IL FONDO DI SOLIDARIETA’ PER FAMIGLIE E IMPRESE

Si chiama Insieme Piacenza il progetto nato per far fronte all’impatto sociale che il coronavirus ha avuto sulla comunità piacentina. A oltre 3 mesi dall’inizio della pandemia, arrivano segnali molto forti di famiglie e persone in difficoltà, non è difficile prevedere un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita di chi già si trovava in difficoltà.

I destinatari Insieme Piacenza, un’idea di comunità con una progettualità triennale, sono famiglie e persone in difficoltà, persone singole, piccoli artigiani, con aiuti materiali, sostegno psicologico, lavorativo, accompagnamento educativo.

MONS. CEVOLOTTO E’ IL NUOVO VESCOVO DI PIACENZA BOBBIO

E’ mons. Adriano Cevolotto, il nuovo vescovo della diocesi di Piacenza Bobbio, l’annuncio ufficiale è arrivato oggi da mons Gianni Ambrosio in cattedrale in contemporanea con la sala stampa vaticana.

Classe 1958, nato a Treviso è stato ordinato sacerdote il 26 maggio del 1984. Ha conseguito la laurea in Teologia sistematica presso la facoltà di teologia dell’Italia Settentrionale. E’ stato vicario parrocchiale, educatore e rettore del seminario vescovile. E’ stato parroco per diversi anni e dal 2014 riveste il ruolo di Vicario Generale.

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