ADOZIONI, NEL 2015 A PIACENZA 17 BAMBINI ADOTTATI. A TUTTO TONDO

Anche a Piacenza le coppie che hanno deciso di intraprendere un percorso adottivo sono leggermente in calo, come il trend nazionale. Il dato interessante è l’aumento di quelle che portano a compimento l’intero percorso adottivo, che so traduce nel numero di minori che trovano una nuova famiglia. Sono passati dai 4 nel 2013 ai 17 nel 2015. dati che dimostrano una serie e attenta preparazione delle coppie che decidono di adottare un bambino, percorso certamente non facile anche da un punto di vista emotivo. 

Si è fatto paladino della battaglia contro i compiti. Maurizio Parodi, docente e dirigente scolastico è arrivato anche a Piacenza per sensibilzzare genitori e docenti rispetto al movimento Basta Compiti che ha già raccolto oltre 10 mila firme on line. I compiti creerebbero prima di tutto disparità tra chi può essere seguito e chi no provocando inutili tensione in famiglia. Non si può, è il succo del pensiero del movimento, delegare alla famiglia il ruolo degli insegnanti.

I giovani sono poco consapevoli sul tema pensioni. Forse perchè lo vedono un discorso lontano nel tempo e perchè, in tanti, un lavoro non ce l’hanno neppure o se ce l’hanno è precario. In realtà è proprio sui banchi dell’università che si costruisce il proprio futuro e anche la pianificazione finanziaria a lungo periodo è fondamentale. Parola del numero uno dell’Inps Tito Boeri, ospite del Dies Academicus dell’università Cattolica.

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JAVIER ZANETTI, IL CAPITANO IN CATTEDRA ALLA CATTOLICA

Dal campo di calcio all’aula universitaria, un salto neanche troppo impossibile per Javier Zanetti, il capitano, per molti, l’unico indiscusso leader dell’Inter. Proprio di leader e di come fare squadra aiuti a diventarlo, Zanetti ha parlato agli studenti della Cattolica e con i giovani imprenditori di Confindustria che hanno organizzato l’incontro insieme alla società del Piacenza Calcio. Arrivato in Cattolica è stato assalito dai fans, tra selfie e foto ricordo con alcune neo laureate, a cui non si mai sottratto. Numero uno dell’Inter, prima come giocatore arrivato dall’Argentina, poi come capitano, infine come vice presidente ruolo che riveste tutt’ora. I giovani che lo hanno accolto come in uno stadio, lo hanno ascoltato rapiti dalla semplicità delle sue parole. Tutto parte dai valori ricevuti in famiglia, dall’educazione e a rispetto per il lavoro, per Zanetti la figura del padre è stata fondamentale. Riflessioni serie, alternate a domande giocose, come la cura maniacale per i capelli, o la canzone preferita, così come la giornata tipo di un campione che oggi è anche fortemente impegnato nel sociale.

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UNIONI CIVILI: COSA RESTA SENZA LA STEPCHILD?

Cosa rimane del ddl Cirinnà senza la stepchild adoption? Verrebbe da dire una legge approvata a metà senza quella parte che le avrebbe dato una connotazione forte, decisa, una svolta per le coppie omosessuali con figli. Se le intenzioni resteranno tali, dal ddl verrà di fatto tolta tutta la parte che riguarda l’adozione del figlio del compagno nelle coppie omosessuali; questi bambini cioè avranno, per la legge italiana, un solo genitore, quello naturale. Le famiglie Arcobaleno hanno più volte definito la stepchild il cuore delle Unioni Civili, la vera essenza. Il premier Renzi ha fatto mea culpa: “La colpa di aver cercato l’accordo con il M5S è solo mia”. Sta di fatto che nel maxiemendamento che il Governo dovrebbe presentare e sul quale mettere fiducia, il capitolo più importante non comparirà. Ma non c’è solo il M5S, anche la parte cattolica del PD ha sempre visto di traverso il testo nella parte sulle adozioni, il Nuovo Centro Destra l’ha definita da subito l’anticamera della maternità surrogata. La politica ancora una volta ha deciso, nel fare questo si sarà fatta la domanda più banale: quale sarà la scelta migliore per i cittadini?

Mother and Child Holding Hands

BASTA COMPITI A CASA? SI PUO’

E’ a scuola che si deve imparare ad imparare. Al di là del gioco di parole, il concetto è chiarissimo: sono le insegnanti che a scuola devono mettere nelle condizioni tutti gli studenti di imparare, senza sovraccaricarli di nozioni una volta terminate le lezioni. Senza, in pratica, impartire compiti inutili e dannosi. Ne è convinto il professor Maurizio Parodi, capofila del movimento Basta Compiti, che attraverso la petizione change.org ha già raccolto oltre 10 mila firme, segno questo di un disagio evidente. Alla base del movimento, che ha raccolto numerose adesioni in tutta Italia anche tra gli insegnanti, c’è la convinzione che i compiti siano un fallimento del sistema che delega alle famiglie e agli studenti le competenze strategiche creando disparità e una sofferenza diffusa che può portate anche all’abbandono scolastico. 

Tra il pubblico che ha partecipato all’incontro con il preside Parodi, Dina Bergamini maestra elementare prima, direttrice poi, con 60 anni di insegnamento alle spalle. Non una maestra vecchio stampo, al contrario estremamente dedita a quella che lei stessa definisce educazione all’impegno. 

Il servizio con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo

prof Parodi Piacenzalibro basta compiti

BOERI, INPS: “GIOVANI POCO CONSAPEVOLI SUL TEMA PENSIONI”

Parlare di pensioni a giovani che nel mondo del lavoro non sono ancora entrati potrebbe sembrare una contraddizione. In realtà non la è, perchè è proprio dai banchi di scuola, ancora più dalle università che si costruisce il proprio futuro, in particolare quello lavorativo strettamente legato a quello post lavorativo. Tito Boeri, da poco più di un anno alla guida dell’Inps, ha tenuto la lectio agli studenti della Cattolica di Piacenza nel giorno del Dies Academicus.

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QUANDO LA COLAZIONE SI FA IN UN MODO NATURALE, A DOVE C’E’ MAMMA

L’importanza di una colazione sana e naturale per cominciare la giornata nel migliore dei modi. Melania Laveni, cuoca e pasticcera di cucina naturale, ci guiderà nella preparazione della crema di riso e miglio. Pochi minuti per preparare una colazione nutriente grazie a prodotti naturali e certificati. Una proposta che mette d’accordo genitori e figli, grazie ai suggerimenti di Melania per rendere la crema più golosa.

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GARA PER ILLUMINAZIONE PUBBLICA, DISSIDENTI: SOSPENDERE L’ITER IN CORSO

Da una parte la giunta guidata dal sindaco Dosi, dall’altra i “dissidenti” o come si dice i “falchi”, cioè coloro che si sono messi di traverso sulla pratica dell’illuminazione pubblica, non un numero irrisorio: dieci, la metà esatta rispetto alla maggioranza totale. La new entry Federico Sichel, Marco Pascai (dimissionario), Miriam Bisagni, Manuel Rossi, Stefano Perrucci, Andrea Tagliaferri, Sandra Ponzini, Roberto Colla e Lucia Rocchi (Moderati), Samuele Raggi (IdV) fanno sul serio, nel senso che possono mettere davvero a rischio l’intera tenuta della maggioranza su una pratica che, probabilmente, l’amministrazione dava già per assodata. Dall’incontro dell’altro giorno tra il gruppo dei dieci con il sindaco Dosi, vice Timpano, assessori Bisotti e Cisini pare che il clima si sia leggermente rasserenato, nel senso che la giunta avrebbe proposto ai dissidenti di formulare una proposta che abbia tutti i presupposti per essere realizzata a percorribile. Eccola: la proposta sarebbe quella di interrompere l’iter in corso (ovvero il progetto di project financing presentato da Enel Sole) perchè sarebbero arrivate altre richieste di interesse da parte di altre compagnie. Se l’iter venisse sospeso – è la tesi dei falchi -anche altri avrebbero la possibilità di presentare il proprio project, scelto in base al criterio della miglior offerta e su questa costruire un bando.  Una proposta che in questi giorni sarebbe sul tavolo del sindaco che insieme ai suoi assessori starebbe valutando. L’incognita dei tempi però sarebbe il punto che meno lo convince: la scadenza del contratto con Enel Sole (30 giugno 2016) sarebbe troppo ravvicinata per sospendere il tutto e ripartire daccapo. 

COMUNE

 

 

 

A TUTTO TONDO, GLI ESODATI DIMENTICATI

E’ nato anche a Piacenza il gruppo esodati per fare massa critica, per dire che il problema esiste e che in Italia, dal 2011 cioè dall’entrata in vigore della legge Fornero, gli esodati da salvaguardare sono ancora 23500. Una pagina vergognosa per lo Stato che ha lasciato padri e madri di famiglia in un limbo senza certezza. Angelo Croci, piacentino di Vezzolacca, ci ha messo la faccia, raccontando la sua storia e facendosi portavoce degli esodati piacentini.

Nel 2015, a Piacenza, sono stati 154 gli sfratti, meno rispetto a quelli dell’anno precedente, ma certamente un numero da tenere in considerazione. Soprattutto se si considera che nel 2016 lo Stato non coprirà più il fondo per l’affitto una risorsa importante, fino ad oggi, per sostenere gli inquilini che faticavano a pagare l’affitto. Da quest’anno il fondo vivrà solo con i contributi di Regione e Comuni.

Una scuola cinema, anzi di più, un centro permanente di alta formazione cinematografica, un dottorato del cinema. Il primo ciak lo ha dato il Ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini, proprio a Bobbio che per 20 ha ospitato la rassegna Fare Cinema del maestro Marco Bellocchio. Un’idea che si realizzerà concretamente già nei prossimi mesi, forse nella ex chiesa di San Francesco, per fare sì che la cultura abbia ricadute positive proprio sul territorio locale.

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SINDACATI: “SAIPEM SMOBILITA CORTEMAGGIORE, SCEGLIE CROAZIA E ROMANIA”

Il prezzo del petrolio è sceso ulteriormente e, di conseguenza, anche il numero di commesse arrivate alla Saipem di Cortemaggiore. Nel sito magiostrino è da mesi che non tira aria buona, a partire dalle voci sul ventilato trasferimento dello stabilimento in Romania, che pare oggi siano una realtà. L’incontro tra i rappresentanti dell’azienda e i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil ha permesso di definire la situazione attuale. L’azienda ha lanciato nel 2015 un piano che prevede un cosiddetto saving complessivo per il triennio 2015-2017 pari a 1,5 miliardi, uno scenario che impatta anche sul sito di Cortemaggiore. Un impatto non certo positivo: nella nota si legge che “dopo le rassicurazioni arrivate da azienda e Confindustria nei mesi scorsi, Saipem smobilita da Cortemaggiore. Siamo di fronte ad un’altra perdita di competenze e attrattività per il territorio piacentino. Negli scorsi anni ruotavano su Cortemaggiore circa un centinaio di persone (trasfertisti, off-shore, somministrati ecc.) che oggi rischiano di essere persi per sempre”. Capitolo personale: i sindacati hanno chiesto ed ottenuto il mantenimento dei dipendenti diretti, 6 indeterminati e 1 determinato che verrà stabilizzato. “Nessuno perderà il proprio posto di lavoro – si legge – abbiamo stabilizzato un lavoratore e siamo riusciti a far mantenere la sede a Cortemaggiore in modo che in futuro ci possa essere la possibilità di intercettare un incremento occupazionale Saipem che confluisca nello storico sito produttivo di Cortemaggiore. Il rammarico è relativo al fatto che privilegiando siti esteri vedi Rijeka (croazia) e Ploiesti (Romania), per posizione geografiche più baricentriche alle attività Saipem, il ritorno di commesse favorevoli a Cortemaggiore non garantiscono la ripresa dell’attività vista la smobilitazione e che quindi si auspica un impegno di tutti gli attori sociali del territorio per la ripresa”.  

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FARE CINEMA, FRANCESCHINI:” INVESTIAMO SUI GIOVANI TALENTI”

Bobbio come una piccola Venezia? Chissà, forse il paragone è un po’ troppo ardito, ma le premesse perchè il gioiellino della val Trebbia diventi un luogo dove fare alta formazione cinematografica ci sono tutte. A suggellare la posa della prima pietra della scuola permanente di alta formazione, è stato il ministro alla cultura Dario Franceschini nel corso della giornata piacentina, accompagnato dal sottosegretario Paola De Micheli, dall’assessore Paola Gazzolo, dal maestro Marco Bellocchio e da Paola Pedrazzini. Questa scuola è un esempio di quanto sua importante investire sul presente, con un occhio alla tutela del passato. “Il cinema italiano non è fatto solo di un glorioso passato, ma è fatto anche di un glorioso presente – ha detto il ministro – Abbiamo grandi maestri, giovani talenti, riconoscimenti internazionali”. 

Dopo l’esperienza ventennale di Fare Cinema in cui Bellocchio ha creduto fin dall’inizio, formando giovani talenti che oggi lavorano in modo stabile nel mondo cinematografico, l’idea di creare proprio a Bobbio una sorta di dottorato del cinema, è parsa la prosecuzione naturale. Ora la sfida è proiettare il tutto nei prossimi mesi, perchè questa scuola diventi operativa il prima possibile. Sugli argomenti da trattare, il regista ha già le idee chiare; valorizzare il territorio, la val trebbia in primis con il suo fiume, ma anche i simboli di Bobbio come San Colombano o la resistenza. 

Regista e collante tra le idee e la parte operativa il sottosegretario Paola De Micheli che ha ribadito come alimentare le proprie radici ci abbia aiutato a diventare ciò che siamo. Una scuola di formazione che va nella direzione anche di sostenere il territorio dell’Appennino, per realizzare l’operazione più difficile in ambito culturale, ovvero fare cultura come volano per l’economia del territorio. L’assessore Gazzolo ha ribadito come la regione Emilia Romagna abbia raddoppiato i fondi per la cultura, l’obiettivo di mandato è triplicarli, e che dal primo marzo verrà pubblicato il primo bando per le produzione cinematografiche e audiovisive.

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