GNOCCHI: “NELLA CIVICA E’ MANCATA LA PARTECIPAZIONE. MI SONO SENTITA SOLA”

La distanza rischiava di diventare incolmabile. Per cui l’unica soluzione è stata quella di dimettersi dalla lista civica Tarasconi per approdare nel Gruppo Misto. La consigliere Claudia Gnocchi ha motivato, a inizio seduta di consiglio, le motivazioni che l’hanno portata alla decisione di lasciare il gruppo consiliare: nulla di personale, a muoverla ragione esclusivamente politiche.

I segnali c’erano stati: la pratica ex Camuzzi, poi la palestra della scuola Carella, ultimamente la presa di posizione pubblica su piazza Cittadella per trovare soluzioni alternativa al taglio degli alberi.
E poi la partecipazione, che a sue dire, nella civica non si è mai attuata concretamente. Infine la goccia che ha fatto traboccare il vaso le elezioni provinciali la civica aveva espresso la consigliera Brusamonti in qualità di candidata che non è stata eletta.

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“ENERGIA, ELETTRODOMESTICI IN COMUNE”, UN NUOVO SOSTEGNO PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’

Il progetto Energia in Comune, promosso da Fondazione, Caritas e Banco dell’Energia, che in un anno e mezzo ha già supportato circa mille nuclei familiari in difficoltà, si arricchisce di un tassello in più, grazie all’ingresso, nelle rete dei soggetti coinvolti, di Iren energia.
Con il progetto Energia, Elettrodomestici in comune, si potrà dare concreto sostegno ad altre 100 famiglie nel comune di Piacenza, con il pagamento delle bollette e con l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica per l’allestimento degli appartamenti. Per questo, Iren ha stanziato 100 mila euro suddivisi in due tranche.

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PIAZZA CITTADELLA: MARTEDI’ SERA INCONTRO PUBBLICO ORGANIZZATO DA CITTADINI E ASSOCIAZIONI

Sarà un incontro pubblico aperto a tutti i cittadini, amministrazione compresa, quello organizzato dai firmatari del ricorso al Tribunale, da varie associazioni e dai cittadini che si sono mobilitati per il presidio a tutela della piazza.

Stiamo parlando di piazza Cittadella al centro della serata che si svolgerà martedì 8 ottobre alle 21 presso l’auditorium Sant’Ilario. “Dopo la straordinaria manifestazione in piazza Cittadella del 28 agosto scorso – si legge nella nota delle associazioni – che ha registrato una spontanea e sentita partecipazione di centinaia di piacentini che hanno dimostrato la loro opposizione al progetto del parcheggio interrato, per la sua manifesta contrarietà all’interesse pubblico, riteniamo che sia necessario fornire un’informazione che consenta a tutti i piacentini di valutare la visione alternativa e critica di una parte importante di città, rispetto a quella proposta dall’amministrazione.

I singoli temi che sostanziano la pratica di piazza Cittadella e che saranno al centro della serata riguardano l’aspetto della partecipazione dei cittadini, gli alberi e delle isole di calore, della mobilità e dei parcheggi alternativi, della riqualificazione della piazza storica, del rischio archeologico e dei problemi procedurali che hanno caratterizzato tutto l’iter autorizzativo del progetto. Saranno illustrati dai rappresentanti delle associazioni (Legambiente, Italia Nostra, Laboratorio Popolare per cultura e per l’arte, FATe e Archistorica) che negli anni hanno approfondito i singoli temi, e dai rappresentanti dei cittadini del presidio e firmatari del Ricorso. La serata è una importante e utile occasione di informazione pubblica e libero dibattito, che purtroppo sono mancati fino a questo momento”.

La serata sarà moderata dal giornalista Giovanni Volpi.

 

TIENE IL MERCATO PIACENTINO DELLE VENDITE IMMOBILIARI. IL SOCIOLOGO NUVOLATI: “OGGI LA CASA E’ LUOGO DI PASSAGGIO”

Il mercato piacentino delle compravendite immobiliari tiene, nonostante il lieve calo rispetto al 2022 del 4 per cento in provincia e dell’8,2 in città, in particolare rispetto al dato regionale (-12 per cento) e nazionale (-9,6 per cento).
I dati sono stati illustrati nel corso della presentazione dell’osservatorio immobiliare a cura della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Piacenza.

Il prof. Nuvolati, docente di sociologia urbana alla Bicocca di Milano, ha proposto una interessante riflessione su come oggi si intende il concetto di abitare, molto diversamente rispetto a metà novecento.

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RIQUALIFICAZIONE PIAZZA CASALI: 46 TIGLI LUNGO LA PASSEGGIATA. TRESPIDI SFERZANTE: “SIETE SENZA VERGOGNA. UNA FOGLIA DI FICO PER NASCONDERE CITTADELLA”

Alla base del progetto di riqualificazione di piazza Casali c’è “un viaggio nel passato con uno sguardo verso il futuro”: lo ha definito così l’architetto Roberto Denti della società Arteas incaricata per conto dell’amministrazione della riqualificazione, appunto, di piazza Casali. Un intervento che la Sovrintendenza, nell’ormai lontano 2012, aveva indicato essere, se non un tutt’uno con la vicina Cittadella, almeno in armoniosa corrispondenza.

E proprio sul “dialogo tra le due piazze” ha concentrato la presentazione l’architetto Denti esponendolo ai consiglieri comunali in Commissione 2 Assetto e Utilizzazione del Territorio. Dopo un breve excursus storico, Denti ha evidenziato le problematiche principali dell’area: assenza di verde, mancanza di spazio pedonale e fruibilità frammentaria. Gli obiettivi del progetto sono da ricercare, come ribadito più volte nella volontà di creare un legame tra le due piazze e gli edifici attorno, il rinnovato ex Carmine e le scuderie di Maria Luigia dove troveranno spazio i commercianti dell’attuale mercato coperto che verrà abbattuto. “Un luogo flessibile e fruibilità per i cittadini – è stato ribadito – creando un ambiente di elevata qualità grazie ai materiali, agli arredi utilizzati e all’illuminazione”.

L’idea è quella di creare un tutt’uno con palazzo Farnese, passando per Cittadella, attraversando piazza Casali, per poi ipotizzare la passeggiata verso la chiesa di San Sisto. “Un percorso caratterizzato da alberature ad alto fusto, che creano benessere e valorizzano gli spazi antistante i chiostri per una polifunzionalità degli spazi di cui ognuno può godere”. Un bel colpo d’occhio a giudicare dai rendering mostrati, che prevedono ancora una piccola parte a parcheggio, nonostante sia stata ribadita la vocazione prettamente pedonale dell’area che può essere utilizzata per ospitare eventi e mercatini.

E’ innegabile che all’osservatore balza all’occhio proprio la presenza di alberature lungo tutta la passeggiata, sotto alle quali sono state disposte panchine per la sosta. Si tratta di 46 tigli contro i tre presenti attualmente, oltre che il pergolato per creare d’ombra ed evitare zone di calore.

E’ proprio sulla presenza degli alberi che si è levata la voce la dell’opposizione; sferzante il consigliere Massimo Trespidi che ha esordito con un “siete senza vergogna, per voi ci vorrebbe un corso accelerato di pudore!” specificando che le osservazioni sono rivolte all’amministrazione non ai progettisti che hanno svolto un incarico per cui hanno ricevuto un compenso. A proposito di costi, l’importo totale è un un milione 900 mila euro, di cui 22 mila euro per l’incarico ai progettisti. “Ma quale dialogo tra le due piazze – ha proseguito Trespidi – qui c’è solo una forte contraddizione Cittadella e Casali: nella prima cementificazione selvaggia, nella seconda si vogliono recuperare isole di calore che si creano nella piazza adiacente. Per questo siete senza vergogna” ha rincarato la dose Trespidi “riponete il progetto nel cassetto, che è meglio. Questo progetto è una foglia di fico per nascondere la vergogna di piazza Cittadella”.

“Su piazza Casali abbiamo avuto la possibilità di manifestare la nostra visione di città – ha replicato l’assessore all’Urbanista Adriana Fantini – ci è sembrato un progetto coerente con la nostra visione di città”.

Perplessità sono state espresse anche dal consigliere Jonathan Papamarenghi “restano dei nodi senza risposta, il primo legato ai tempi. Se il cantiere di piazza Casali partirà nel 2027, è scontato che gli altri due, Cittadella e Scuderie, saranno conclusi. Già oggi esiste un grosso problema viabilistico che i cantieri non sono ancora partiti”.

TARASCONI AL FORUM DI PARMA: “PER IL VERTIPORTO ABBIAMO INDIVIDUATO TRE POSSIBILI AREE IN CITTA’ “

“E’ fondamentale che Piacenza si faccia trovare pronta aggiornando i propri
strumenti di pianificazione sia urbanistica che di settore e vagliando ogni possibilità di sviluppo, perché il futuro è più vicino di quanto si possa pensare e solo chi si è preparato adeguatamente potrà farne parte da protagonista”. Parte da questa considerazione, basata sullo studio preliminare di fattibilità di un vertiporto in città, l’intervento che ha visto protagonista ieri a Parma la sindaca Katia Tarasconi nell’ambito del Forum europeo Civitas 2024. Si tratta di un evento di caratura internazionale al quale la sindaca è stata invitata in rappresentanza di Piacenza proprio in virtù di come l’Amministrazione comunale si è mossa, al pari di altre realtà europee, per valutare la fattibilità e la sostenibilità di progetti che vedano sorgere nel nostro territorio – particolarmente strategico sotto vari punti di vista – strutture adeguate a ospitare un vertiporto per velivoli di nuova concezione (ma già collaudati
in molte parti del mondo) adatti alla movimentazione di merci, compresi i medicinali, e al trasporto di persone. Tutto ciò in attesa di una regolamentazione precisa e condivisa, non solo a livello nazionale.

La prima cittadina, nel partecipare a un incontro tutto in lingua inglese
dedicato in modo specifico alle tecnologie innovative legate al tema dell’”Urban Air Mobility”, ha portato al tavolo dei relatori gli esiti dell’indagine commissionata dall’Amministrazione comunale, nel luglio 2023, alla società TRT – Trasporti e Territorio.

Il filo conduttore che ha legato i diversi interventi è stata l’importanza di una pianificazione capace di anticipare i tempi e di favorire, nei territori che vogliano avere concrete opportunità di attrazione del mercato in un settore innovativo e con grande potenzialità di sviluppo nei prossimi cinque-dieci anni, l’individuazione delle aree più idonee all’insediamento del servizio commerciale aerotaxi.

“Le potenzialità di questo settore non riguardano solo lo spostamento delle persone – ha spiegato la prima cittadina – che potrebbe diventare notevolmente più rapido ad esempio verso la città metropolitana di Milano, ma, grazie allo sviluppo dei droni e della tecnologia ad essi collegata, riguardano anche la movimentazione di merci e potrebbero toccare anche il
tema della sicurezza urbana”.
Con riferimento al trasporto passeggeri, secondo i dati di Assaeroporti riportati nello studio di TRT, considerando il numero di passeggeri per mese nel 2019, 2021 e 2022, si stimano 443mila spostamenti annuali tra Piacenza e gli scali milanesi (poco meno del 10% dei trasferimenti annuali tra le due città): la maggior parte da e verso Malpensa, cui seguono – in misura simile – Linate e Orio al Serio, mentre una quota significativamente minore si dirige verso Bologna. In tutti i casi, l’auto privata rappresenta il mezzo più utilizzato.

“In questi mesi – aggiunge la sindaca – abbiamo mantenuto contatti con gli operatori e in particolare con SEA, gestore degli aeroporti milanesi, dove l’assessora Adriana Fantini, a seguito di un incontro con i vertici manageriali di Linate, ha ottenuto riscontri positivi e manifestazioni di interesse per la possibile designazione di Piacenza come fermata a Sud di Milano, con il reciproco impegno ad approfondire la percorribilità di una collaborazione da formalizzare, se ci saranno le condizioni, anche attraverso un protocollo d’intesa”.

Le tre aree prese in considerazione per la potenziale localizzazione del vertiporto sono, nel documento preliminare di fattibilità, l’attuale elisuperficie in corso Europa nei pressi della Tangenziale, il polo fieristico di Piacenza Expo in via Tirotti e il comparto dell’ex Consorzio Agrario facente capo al progetto di rigenerazione urbana di Terrepadane.

Per quanto riguarda i costi di realizzazione, l’approfondimento di TRT cita un recente studio di SEA che valuta una cifra compresa gli 8 e i 10 milioni di euro cui aggiungere le spese di funzionamento dello scalo, sottolineando tuttavia che non dev’essere la pubblica amministrazione a farsi carico in toto della costruzione delle infrastrutture di terra necessarie, bensì gli operatori privati interessati alla gestione dei vertiporti.

ELEZIONI PROVINCIALI E I MAL DI PANCIA NEL CENTRO SINISTRA. GNOCCHI VERSO IL GRUPPO MISTO

Nonostante il pareggio (cinque a cinque) sembra che l’esito della elezioni provinciali avrà conseguenze anche a Palazzo Mercanti dove regnano malumori. Conseguenze soprattutto in casa centro sinistra. I consiglieri eletti sono: Sergio Ferri (consigliere comunale PD), Roberta Valla (sindaca di Travo), Gabriele Scagnelli (vicesindaco di Rivergaro), Nadia Pompini (consigliera di Vernasca) e Patrizia Calza (sindaca di Gragnano e consigliera uscente). Proprio su di lei sono nati i primi contrasti, tanto da essere inserita nelle liste all’ultimo, salvo poi essere stata riconfermata nel suo ruolo. La sua rielezione sarebbe arrivata ai danni di Sibilla Brusamonti, esponente della civica Tarasconi. Ma insieme al suo nome, era circolato anche quello della consigliera e collega Claudia Gnocchi, che alla fine non l’ha spuntata. Pare di capire non senza disappunto, tanto che potrebbe lasciare la civica per il gruppo misto.

La consigliera Gnocchi non ha mancato di evidenziare, nel corso dei mesi, posizioni distanti dalla maggioranza in diverse occasioni: accordi operativi, palestra della scuola Carella e, in ultimo, si è dichiarata pubblicamente contro il taglio delle piante in piazza Cittadella provando a considerare un progetto alternativo. La mancata candidatura alle elezioni provinciali potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso per una sua uscita dalla civica in cui, ad inizio, legislatura, rivestiva il ruolo di capogruppo. Tempi passati, verrebbe da dire.

Altro caso degno di nota, sempre nel centro sinistra, è la mancata conferma,  in Provincia, di Claudia Ferrari (sindaca di Sarmato). Numericamente è colei che ha ottenuto più voti, ma ponderalmente meno “pesanti” rispetto a quelli ottenuti dai colleghi eletti; Ferrari è stata votata principalmente dai rappresentanti dei comuni meno popolosi, per cui ponderalmente meno determinanti. E’ quindi lecito pensare che i voti degli amministratori del Comune capoluogo abbiano fatto un’altra scelta.

PARENTI: “LE INFRASTRUTTURE SONO IL MIGLIOR INVESTIMENTO. CI VUOLE CORAGGIO, NON SI PUO’ DIRE NO”

Sono indispensabili per lo sviluppo di un paese, ma al contempo se ne ha paura. Di infrastrutture si parla tanto, ma trovare la quadra è complicato. Lo è stato anche 100 anni fa quando sono nate l’Autolaghi e l’Autosole, eppure hanno il grande merito di unire l’Italia che fu una delle prima a dotarsi di queste arterie stradali, ma che negli ultimi 30 anni sta scontando un forte ritardo.
Confindustria, con la Giornata delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, ha fatto il punto rispetto al Polo del Ferro.

Ci vuole coraggio insomma, bisogna lasciarsi dietro la paura e pensare allo sviluppo, è il leitmotiv di Confindustria Piacenza, che punta su infrastrutture moderne, sostenibili e sicure.

CONSIGLIO PROVINCIALE: PARITA’ DI CONSIGLIERI TRA CENTRO DESTRA E CENTRO SINISTRA

Cinque consiglieri al centro sinistra e altrettanti al centro destra. Sono finite in parità le elezioni del rinnovo del consiglio provinciale che hanno visto un’affluenza dell’82,16 per cento (479 elettori su 583 aventi diritto).

La lista di centro sinistra “Provincia di Piacenza, Piacenza unita” ha ottenuto la cifra elettorale ponderata di 45.247 voti. Sono stati eletti Sergio Ferri (cifra individuale ponderata di 7.202 voti), Nadia Pompini (6.819), Gabriele Scagnelli (6.639), Patrizia Calza (6.312) e Roberta Valla (6.230); la lista “Centro destra piacentino” ha ottenuto la cifra elettorale ponderata di 44.447 voti. Sono stati eletti Franco Albertini (cifra individuale ponderata di 10.179 voti), Paola Galvani (9.335), Massimiliano Morganti (9.291), Jonathan Papamarenghi (7.751) e Federico Bonini (7.262).

Questo il dettaglio della partecipazione al voto suddivisa per fasce:

Fascia azzurra (Comuni fino a 3mila abitanti)
Affluenza: 75,40% (190 votanti su 252 aventi diritto)

Fascia arancione (da 3mila a 5mila abitanti)
Affluenza: 79,49% (93 votanti su 117 aventi diritto)

Fascia grigia (da 5mila a10mila abitanti)
Affluenza: 90,00% (117 votanti su 130 aventi diritto)

Fascia rossa (da 10mila a 30mila abitanti)
Affluenza: 90,20% (46 votanti su 51 aventi diritto)

Fascia viola (da 100mila a 250mila abitanti-Comune di Piacenza)
Affluenza: 100,00% (33 votanti su 33 aventi diritto)

BARTOLO, IL MEDICO DI LAMPEDUSA: “ACCOGLIAMO PERCHE’ TUTTO QUELLO CHE ARRIVA DAL MARE NOI LE RICEVIAMO”

“Accogliamo perché siamo un popolo di mare e tutto quello che viene da lì noi lo riceviamo”. Basterebbero queste poche parole ad esprimere un concetto importante come quello dell’accoglienza. A pronunciarle un uomo che nella sua vita ha messo l’altro davanti a se stesso. Pietro Bartolo è il medico di Lampedusa, colui che dal 1991 al 2019 ha salvato oltre 350 mila persone: uomini, donne e bambini arrivati dal mare che cercano di sopravvivere.

Ha raccontato la sua storia di medico dell’isola, detta anche porta dell’Europa (come l’omonimo monumento), a Calendasco nel corso del festival Transitare organizzato dall’amministrazione comunale.

“Ho passato 30 anni della mia vita al molo di Favaloro, ho ricordi di cui mi vergogno come essere umano – ha detto – mi sono ritrovato ad essere il medico che ha eseguito il maggior numero di ispezioni cadaveriche, io che sono un ginecologo e aiuto le donne a partorire, un triste paradosso. Quante volte ho pianto, quante volte ho vomitato, quante volte mi sono sentito impotente” racconta ai numerosi presenti.

Tra i tanti ricordi occupano un posto speciale quelli che hanno le donne come protagoniste: “ricordo uno degli ultimi sbarchi del 2019, prima che diventassi europarlamentare, arrivò un barcone carico di donne, erano bellissime. Salii a bordo per verificare che non vi fossero malattie gravi (condizione che non ho mai rilevato in 30 anni), e dopo aver dato il nullaosta a scendere vedo che una ragazza se ne va in disparte, inginocchiata, a piangere. Mi racconta che era scappata dal suo paese, dopo aver subito qualunque genere di violenza, dopo essere stata messa all’asta ed essere stata venduta. Poi il carcere e la violenza di gruppo. Ma nulla l’ha fermata dal volere scappare e raggiungere l’Italia. Solo la morte mi poteva fermare – mi disse. Davanti a queste storie come facciamo a girarci dall’altra parte o a puntare il dito contro di loro?” domanda Bartolo ai presenti.

Il desiderio di raccontare queste storie lo ha portato a scrivere libri, ideare un film Fuocoammare con il regista Gianfranco Rosi premiato con l’Orso d’Oro al festival di Berlino, “il mio mare non può essere un cimitero” – si è detto – “così ho deciso anche di entrare in politica, non di scendere – precisa Bartolo – nel 2019 sono stati eletto in entrambi i collegi in cui mi sono presentato (con il Partito Democratico ndr), ho lavorato tanto con i miei colleghi ma non abbastanza, avrei voluto continuare ma nelle scorse elezioni non sono più stato eletto. Ma continuerò a lavorare con tutte le mie forze per dire ai miei nipoti che ho fatto ciò che era giusto fare”.

Tra pochi giorni, il 3 ottobre, ricorrerà l’undicesimo anniversario di una delle più imponenti stragi del Mediterraneo, il naufragio di Lampedusa dove morirono 368 persone; una catastrofe che ha portato il 3 ottobre ad essere nominata la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza. “Che siano morti così tanti bambini è immorale – ha concluso Bartolo – l’Europa deve cambiare strategie, oggi non si può più palare di emergenza, l’immigrazione è un dato di fatto, accogliere è un dovere”.

A portare la sua testimonianza, dal palco, anche Moussa, un ragazzo di 22 anni originario del Benin, in Italia da un anno, che ha trovato accoglienza a Calendasco. “Non immaginavo fosse così duro – ha spiegato – ma quando sei nel deserto non puoi tornare indietro altrimenti muori. In Italia c’è il diritto di restare, posso imparare un lavoro, avere una casa e una famiglia. Qui non c’è razzismo”.

 

 

 

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