UN BRAND PER EXPO 2015, ISCRIZIONI APERTE FINO AL 31 MARZO

Un brand per Piacenza in vista di Expo 2015. All’interno del tavolo di lavoro dell’ATS si sta svolgendo una nuova iniziativa di creazione del Branding Piacenza. Il percorso si concluderà con una competizione tra le idee coinvolte con expertise in tema di design comunicazione e marketing territoriale. Ci si iscrive entro il prossimo 31 marzo. L’oggetto di questo concorso di progetti è la visualizzazione iconografica delle otto Categorie Identitarie, a cui si riconducono tutte le proposte oggetto di consultazione popolare: materiali, oggetti, gesti, parole, immagini, musiche, formule, profumi.

OGGETTO DELLA PROGETTAZIONE

Oggetto di questo concorso di progetti è invece la visualizzazione iconografica delle otto Categorie Identitarie, a cui si riconducono tutte le proposte oggetto di consultazione popolare, qui di seguito precisate. Le otto Categorie Identitarie sono:  materiali, oggetti, gesti, parole, immagini, musiche, formule, profumi. Ogni categoria vivrà di una propria stilizzazione grafica, in modo separato ma coordinato con tutte le altre e infine in modo unitario, sotto una visualizzazione complessiva che evochi la multiforme ricchezza dell’universo piacentino. A fianco della versione unitaria dell’insieme delle 8 categorie i progettisti saranno chiamati anche a fornire un claim (motto o pay-off), che comparirà inscindibilmente insieme al segno grafico.

PARTECIPANTI

Giovani di Piacenza e provincia, neo diplomati (A.A. 2013/14) presso corsi di studio universitari dedicati (es. Scuola del Design Politecnico di Milano, IED Istituto Europeo di Design di Milano, Scuola Politecnica di Design, NABA, etc.) in Visual Design e Communication Design;

Giovani designer di Piacenza e provincia, con diploma universitario conseguito negli ultimi 5 anni e di età non superiore a 35 anni;

Giovani di età non superiore a 35 anni con formazione universitaria in marketing e branding territoriale e turistico, copywriting, comunicazione istituzionale.

COORDINATORI

Professionisti della comunicazione visiva operanti in Piacenza e provincia, di età superiore a 35 anni.

COMMISSARI

Professionisti della comunicazione visiva, esperti di comunicazione di brand e di marketing territoriale, rappresentanti ATS.

GRUPPI DI LAVORO

Diversi gruppi di persone proporzionalmente costituiti da: giovani piacentini neo diplomati universitari (40%), giovani designer piacentini (40%), professionisti di età superiore a 35 anni (20%), con funzione di guida e coordinamento

TEMPI E MODALITÀ DI LAVORO

I lavori si svolgeranno attraverso sessioni contemporanee, della durata di 3 giorni (martedì, mercoledì, giovedì, 7-8-9 Aprile) per essere presentati e sottoposti alla valutazione della commissione giudicatrice il venerdì mattino successivo 10 Aprile. Nel pomeriggio dello stesso giorno la commissione identificherà la proposta vincitrice e premierà il gruppo firmatario.

FORMATI DI PRESENTAZIONE

Ogni gruppo di lavoro sarà invitato a presentare alla Commissione:

L’iter di progetto (idee preliminari, concept, schizzi, suggerimenti di applicazioni, ecc.) in un file PDF, attraverso la figura di un rappresentante per ogni gruppo. Ogni rappresentante interverrà prima dell’inizio dei lavori della commissione e avrà a disposizione 15 minuti di tempo per esporre le proposte del proprio gruppo alla giuria;

Le proprie proposta creative attraverso un numero massimo di 10 stampe in formato A3 (30×42 cm) orizzontali. Le tavole avranno la funzione di visualizzare chiaramente i risultati finali e di favorire il lavoro della giuria.

CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE PROPOSTE

Le proposte dei diversi gruppi saranno effettuata in base ai seguenti criteri:

efficacia e immediatezza comunicativa e caratteristiche concettuali, coerenza della proposta con il tema del concorso, originalità della proposta, flessibilità d’uso e di applicazione.

Il bando viene pubblicato su:

www.piacenzaexpo.it,

www.experiencepiacenza.it

www.comune.piacenza.itwww.provincia.piacenza.it

www.camcom.piacenza.it

EXPO2015

“L’UNIONE DEI COMUNI SIA PROTAGONISTA IN ALTA VAL D’ARDA”

Un uovo di Pasqua con l’auspicio che l’Unione dei Comuni dell’Alta Val d’Arda diventi protagonista e faccia sentire la propria voce nell’importante partita che si sta giocando a Vernasca per la vicenda Buzzi Unicem e Carbonext.

Di seguito pubblichiamo la nota dei comitati Bassa Nocività in Val d’Arda, Aria Pulita in Val d’Arda e Legambiente Piacenza che hanno incontrato i sindaci dell’Unione prima dell’insediamento.

“Sabato 28 marzo , nella giornata di insediamento dell’Unione dei Comuni dell’Alta Val d’ Arda a Castell’Arquato , i Comitati Basta Nocività in Val d’Arda , Aria Pulita in Val d’Arda insieme all’associazione Legambiente Piacenza si sono trovati davanti alla sede dell’unione con gazebo, banchetto di raccolta firme e volantini, per consegnare al Presidente dell’Unione in carica,Ivano Rocchetta, ed a tutti i sindaci e consiglieri componenti un simbolico pacchetto Pasquale targato No CarboNext .
Nella busta un piccolo uovo di pasqua, come augurio di buon lavoro, un Documento di richieste ed il testo della raccolta firme iniziata una settimana fa, il tutto per chiedere alla nuova realtà politica ed amministrativa della Val d’Arda di diventare protagonista,come ente autonomo, nella vicenda del progetto Carbonext attualmente in Valutazione di Impatto Ambientale in Provincia.
“Crediamo, ha affermato Laura Chiappa a nome dei comitati e di Legambiente, sia molto importante che l’ Unione dei Comuni appena nata diventi protagonista nelle vicende che coinvolgono il territorio della vallata e si esprima come ente unitario anche a livello “politico” e non solo amministrativo. Una vicenda così importante come quella del progetto CarboNext, che coinvolge tutta la vallata e tanto preoccupa la popolazione, non può essere certo delegata alla decisione del solo Comune di Vernasca, unico presente attualmente in Conferenza dei Servizi con diritto di voto , perché Comune sede della società Buzzi Unicem, ma deve essere il frutto di una decisione condivisa paritariamente da tutti e quattro i Comuni che fanno parte dell’Unione e che sono coinvolti dal progetto. Se si vuole davvero che l’Unione dei Comuni dell’Alta Val d ‘Arda sia un valore aggiunto per il territorio e non mera esecutrice di servizi, questo dovrebbe essere un passaggio necessario.”
I Comitati e Legambiente hanno consegnato ai sindaci ed ai consiglieri un documento in forma di istanza dove si chiede di mettere in discussione nell’Ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio quattro richieste , tutte relative al progetto Carbonext .
Abbiamo chiesto- raccontano Luca Jesini e Marcello Trabucchi – per prima cosa all’Unione di Partecipare direttamente alla Conferenza dei Servizi in corso di svolgimento con un proprio rappresentante, perché Ente rappresentativo degli interessi di tutta l’area coinvolta dal progetto, studiando la forma specifica per poterlo fare. Non crediamo debba più essere solo Vernasca a decidere. Abbiamo inoltre chiesto di fare propria, come Unione dei Comuni dell’Alta Val d’Arda, la richiesta di Valutazione di Impatto sanitario fatta dai Comuni di Lugagnano, Castell’Arquato e Morfasso, facendola diventare “richiesta” dell’Unione , in risposta alle istanze del territorio di tutela sanitaria, ambientale e socio-economica. Non si può tra l’altro dimenticare che la domanda di Vis è stata supportata da 4122 firme di cittadini della Vallata.
Le altre due richieste riguardano la costituzione e nomina di un Comitato Tecnico Scientifico, composto da esperti sul tema dell’inquinamento atmosferico, della salute, ambiente e diritto che possa supportare con la propria competenza tecnica l’Unione dei Comuni in ogni passaggio della Conferenza dei Servizi ed il coinvolgimento dei cittadini, associazioni e comitati, istituendo un comitato di coordinamento o un tavolo per garantire il massimo grado di partecipazione ai processi decisionali sul progetto in corso”
La consegna del documento è avvenuta in un clima di massima disponibilità all’ascolto da parte di tutti i sindaci ed i consiglieri dell’Unione , per questo, fanno osservare i Comitati e Legambiente, spiace dover rilevare che il solo sindaco di Vernasca non solo non ha voluto ricevere il documento ne ascoltare i cittadini al momento della consegna ma alla fine dell’assemblea dell’Unione lo ha “dimenticato” sul tavolo della sala, ad evidente dimostrazione del grado di attenzione che riserva alle richieste dei suoi cittadini ed alvalore della partecipazione.”

CASO ASP, LE COOP PRONTE ALL’AZIONE LEGALE

“Non ci sono ragioni oggettive che possano motivare una scelta, così improvvisa, dell’amministrazione”. Coopeselios e Aurora Domus prendono la parola spiegando la posizione delle cooperative in merito alla scelta  della giunta di reinternalizzare i servizi di assistenza alla casa per anziani Vittorio Emanuele. “E’ un caso unico in Regione – una cosa del genere non è mai accaduta – ha spiegato Guido Saccardi di Coopselios – siamo pronti anche ad un’azione legale nel caso la decisione dell’amministrazione venisse deliberato dal consiglio comunale, con richiesta di risarcimento pari a circa 10 per cento del valore del contratto pari a 40 milioni”. In sostanza ciò che i dirigenti delle coop non capiscono è la ragione che sta dietro alla scelta di rendere totalmente pubblica la gestione del servizio. “I controlli esterni non hanno messo in evidenza alcun disservizio – spiega Saccardi – siamo perplessi perchè non c’è stata alcuna segnalazione. Nel maggio dello scorso anno l’amministrazione ha deciso di esternalizzare il servizio, a distanza di alcuni mesi è come se ci sentissimo dire ci siamo sbagliati, tutto da rifare. Non abbiamo capito quale sia il futuro che l’amministrazione ha in mente per la gestione dei servizi alla persona. Difenderemo con tutti i mezzi il diritto di esercitare la nostra funzione di cooperatori sociali – conclude Saccardi.  Dal 2010 al 2013 l’Asp ha perso 4 milioni e 200 mila euro nel 2014, la perdita prevista parla 1milione e 600. Il comune era socio dell’Asp anche negli anni precedenti, ma è intervenuto solo quando la legge ha imposto l’obbligo di ripianare il debito per il 25 per cento. Capitolo personale: Coopselios ha assunto tutti i lavoratori a tempo indeterminato, soprattutto donne. Ester Schiaffonati, direttrice d’area Coopselios, ha sottolineato “la massima collaborazione da quando abbiamo assunto il servizio, mantenendo tutto il personale precedente che a livello assistenziale  ha maturato una importante esperienza professionale con una continuità di lavoro. La collaborazione con i supervisori e i tecnici delle due coop è quotidiana, con i familiari sono stati svolti diversi incontri e le criticità manifestate sono state tutte affrontate”.

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ASP-COOP: E’ UN CASO POLITICO?

La vicenda legata all’azienda servizi alla persona, la cosiddetta Asp, sarà un altro duro banco di prova per la maggioranza. La discussione che sarebbe dovuta avvenire lunedì in consiglio, molto probabilmente è destinata a slittare dopo Pasqua. Nonostante le avversità e la tensioni dentro e fuori la maggioranza, sindaco dosi e giunta sono fermi sulla loro proposta di ripubblicizzare l’area anziani dell’Asp finora gestita attraverso una formula mista pubblico-privata: attualmente alla Casa di riposo del Vittorio Emanuele i 216 posti-letto sono gestiti per metà direttamente dall’azienda, per l’altra metà dal privato sociale con Coopselios e Aurora come coop accreditate. Il Comune vuole far tornare il Vittorio Emanuele a totale controllo pubblico per una ragione di risparmio, si calcolano circa 300 mila euro annui, e per una inerente la qualità del servizio offerto, perchè il punto fisso è l’anziano ospite della struttura. “Non dimentichiamoci che l’anziano ha il diritto di vivere la sua fragilità in un contesto che offre accoglienza di qualità sotto ogni punto di vista – ha sottolineato l’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini – una presa in carico a 360°, assistenziale e relazionale. Noi abbiamo il dovere di garantire questo, insieme alla sostenibilità economica. A oggi, nella struttura di via Campagna, riteniamo che la condizione migliore sia data dalla gestione in capo ad un unico soggetto. La legge ci consente questa autonomia di scelta, noi intendiamo esercitarla – spiega Cugini -la Regione stessa avvalora questa linea”.

Coopselios e Aurora Domus, che si erano aggiudicate, nel 2014, l’accreditamento al Vittorio Emanuele, negli ultimi giorni messo in mano ai legali la delibera del Comune in quanto la considerano illegittima sotto il profilo normativo e sbagliata da quello politico. La sensazione, vista dall’esterno, è che si stia consumando una lotta tra Coopselios e Aurora da una parte Asp dall’altra. “Ad un anno dall’esperimento di gestione pubblico-privata -spiega l’assessore – abbiamo visto che questa forma convivenza forzata nella stessa struttura non ha portato i risultati attesi, quindi l’amministrazione ha fatto la sua scelta, ora tocca al consiglio comunale”. A proposito, sembra che il caso abbia preso una piega decisamente politica, proprio all’interno della stesso Pd ci sono parecchie contrarietà. “Il Pd è un partito nel quale le visioni differenti ci sono e ci saranno sempre – risponde Cugini – in questa partita però sarà doveroso lasciare da parte i personalismi. Sarà un banco di prova, in termini di maturità anche per il gruppo del Pd”. 

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AVVOCATI DI STRADA, UNA VOCE ALLE PERSONE INVISIBILI. A TUTTO TONDO

Sono persone senza identità, persone fantasma. Chi non possiede una residenza è considerato, per la legge, invisibile. Gli esclusi di fatto e di diritto, clochard, senza tetto che non possono avere alcuna assistenza, da quella legale a quella sanitaria. Gli avvocati di strada, la cui onlus esiste anche a Piacenza dal 2011, nascono proprio per permettere ai senza fissa dimora di ottenere una residenza dal Comune e conseguentemente un documento di identità. In quattro anni sono passati a questo sportello un centinaio di persone, giovani e meno giovani, stranieri e italiani.

I tempi affinchè la città, entro la fine del mandato della giunta Dosi, abbia una nuova piscina olimpionica ci sono. Almeno sulla carta, parola dell’assessore allo sport Giorgio Cisini. Tramontato definitivamente il progetto della piscina alla Madonnina, sul tavolo dell’assessorato ai lavori pubblici ci sono due progetti, uno più minimal, l’altro più ambizioso che prevederebbe una nuova piscina regolamentare per la pallanuoto e la ristrutturazione dell’impianto del Polisportivo.

Mangiando in modo corretto ed equilibrato si può prevenire l’80 per cento delle malattie. Una nuova conferma è arrivata da Marco Bianchi, divulgatore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi, e volto noto di numerosi programmi tv. Alla Cattolica per il ciclo di incontri A tutto Campus ExpoEdition, ha promosso le dieta mediterranea e la piramide alimentare come le uniche possibili per la prevenzione delle malattie.

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MARCO BIANCHI: LA DIETA IDEALE? LA MEDITERRANEA

La dieta ideale? La mediterranea, senza ombra di dubbio, la più antica proposta nel 1963 dopo 30 anni di ricerca. Parola di Marco Bianchi, divulgatore scientifico della Fondazione Veronesi, oltre che responsabile del progetto di ricerca promosso dall’Istituto Europeo di Oncologia dedicato allo studio dei fattori protettivi della dieta e alla promozione della salute. Alla Cattolica, per il secondo incontro del ciclo A tutto Campus ExpoEdition, ha fatto il pieno di pubblico. Marco Bianchi è anche autore di alcuni libri sull’alimentazione, su un corretto stile di vita attraverso il cibo, oltre che autore di numerosi programmi tv. Proprio la televisione e i social, il suo profilo Facebook conta 250mila contatti, gli hanno dato notorietà, ma ciò che conta è dare pareri autorevoli e scientificamente provati, soprattutto su un tema così fondamentale come l’alimentazione. “Quello che dico e che scrivo è la mia vita – spiega – l’importante è indirizzare la popolazione verso le scelte giuste per la salute. Il mio modo di comunicare è propositivo; parlo i quello che fa bene alla salute, il cibo deve essere visto come strumento del piacere”. Forte sostenitore della piramide alimentare, che sta alla base della dieta mediterranea, Bianchi sconsiglia di avvicinarsi alla miriade di diete che popolano la rete, promettono risultati immediati ma non duraturi.

Il servizio completo con l’intervista nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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I REDATTORI DI RADIO SHOCK IN STUDIO PER L’ULTIMA PUNTATA DELLE INVASIONI

Per l’ultima puntata c’erano anche loro, seduti proprio al tavolo delle interviste. I redattori di Radio Shock hanno partecipato all’ultima puntata delle Invasioni Barbariche per tracciare un bilancio, insieme a Daria Bignardi, dell’esperienza televisiva. In studio insieme al dott. Emanuele Guagnini, responsabile del progetto, c’erano Maria Luisa Repetti, segretaria di redazione, Roberto e Pasquale. Un’avventura che certamente ha arricchito i redattori e li ha fatti stare bene, impegnare nello studio dei personaggi da intervistare e gli ha permesso di conoscere il mondo della televisione con i suoi tempi e le sue regole. Per l’ultima puntata non poteva che esserci la Bignardi nel mirino della domande shock: alla domanda di Pasquale “come riesci e conciliare lavoro e famiglia”, la conduttrice ha risposto che come tutte le donne riesce a destreggiarsi, anche se il lavoro rispetto alla famiglia è una passeggiata. Maria Luisa ha chiesto se c’è l’uomo ideale, e la Bignardi le ha risposto che non solo esiste ma lo ha anche sposato. Un botta e risposta sincero, tra amici, da cui si è percepito davvero il rapporto di forte e reciproca stima che si è creato in queste settimane.

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ASP, IL COMUNE ALLE COOP: “LA DURATA DELLA GESTIONE ERA ESPLICITATA NEL BANDO”

Dopo la presa di posizione delle cooperative Aurora Domus e Coopselios in merito alla decisione del Comune di rendere totalmente pubblica la gestione della Casa per Anziani Vittorio Emanuele, l’amministrazione giustifica la sua posizione attraverso una nota che riportiamo di seguito.

La gestione della struttura è stata affidata alle due cooperative attraverso una procedura di accreditamento provvisorio per la durata di un anno, con scadenza il 31 maggio prossimo, tramite avviso pubblico, manifestazione di interesse e selezione ristretta, in conformità con quanto stabilito dalla normativa regionale. La durata annuale era esplicitata chiaramente sia nel bando di selezione del Comune, sia nel contratto stipulato dalle cooperative con la Asp “Città di Piacenza”, rendendo Aurora Domus e Coopselios consapevoli della possibilità che il rapporto cessasse alla sua naturale scadenza. Nel quadro del programma di riordino delle forme di gestione pubblica, previsto dalla legge regionale 12/2013, la scelta discrezionale dell’Amministrazione di collocare in capo ad Asp la gestione del servizio è da ricondurre ai già noti motivi di ordine economico-finanziario che, da quest’anno, gravano direttamente sul bilancio comunale. Si tratta di una decisione avvalorata scientificamente dallo studio dell’Università di Reggio Emilia e Modena, commissionato da Asp: una ricerca che il Comune ha sottoposto a una analisi tecnica rigorosa e approfondita, verificando la piena fondatezza delle conclusioni cui si perviene. Per questa ragione, non è parso opportuno commissionare ulteriori studi analitici che, verosimilmente, sarebbero giunti al medesimo risultato. Per quanto riguarda il personale attualmente impiegato presso la struttura, se è vero che la Asp “Città di Piacenza” non potrà esimersi dal bandire un concorso pubblico, il Comune di Piacenza si impegnerà ad assicurare che, nell’ambito di tale selezione, siano valorizzate al massimo le professionalità specifiche maturate nei servizi analoghi.

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AVVOCATI DI STRADA, LA TUTELA DEI DIRITTI DELLE PERSONE FANTASMA

Offrono assistenza legale gratuita alle persone fantasma. Uomini e donne, giovani e meno giovani che, per la legge, non hanno identità perchè non possiedono una residenza. Clochard, senza tetto, chiamateli come volete, persone che non hanno una casa, ma una dignità sì. Persone che non possono usufruire del gratuito patrocinio a spese dello Stato perchè anche questo implica una residenza. Gli avvocati di strada onlus, nati a Piacenza nel 2011, sull’esperienza di Bologna, hanno già seguito in quattro anni circa un centinaio di casi. La figura di questi professionisti, che prestano il loro servizio gratuitamente presso lo sportello dedicato alla Caritas diocesana, diventa fondamentale per la richiesta prima di tutto della residenza e, conseguentemente, del rilascio della carta d’identità. “Non avere residenza – spiega l’avvocato Antonio Galluzzo – significa non esistere, cerchiamo di dare ascolto e aiutare gli ultimi”. Il passo per trovarsi, nel giro di pochi mesi, senza una casa è davvero breve, complici la perdita del lavoro o un matrimonio naufragato. Negli anni il gruppo di avvocati piacentini, formato dal responsabile Daniele Gardi, Antonio Galluzzo, Anna Maria Galimberti, Fabio Callegari e Michela Cucchetti, ha fatto ottenere la residenza a un numero consistente di senza tetto, il prossimo step è il riconoscimento, da parte del Comune di ottenere, sul documento di identità, una via fittizia diversa dalla dicitura “via senza fissa dimora n. 0”. Tra i casi andati a buon fine c’è quello di “un signore – racconta l’avvocato Anna Maria Galimberti – che dopo un paio di sfratti aveva perso la residenza, questo gli ha impedito di ricevere la pensione alla quale aveva diritto. Con la residenza siamo riusciti a fargli ottenere la pensione”.

Il servizio completo con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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PALAZZO EX ENEL, ARRIVA LA TROUPE DI LA7

Anche una troupe di La7 della trasmissione L’Aria che tira è arrivata a Piacenza per il caso del palazzo ex Enel. La giornalista ha approfondito in particolare la questione archeologica e la necessità di spazi e palestre per la vicina scuola. Le interviste e le immagini sono state registrate dai corridoi e dalle balconate del Liceo Classico Gioia. Un servizio di approfondimento che andrà in onda nella puntata odierna de L’Aria che tira condotta da Mirta Merlino, tra le 11 e le 12, compatibilmente con la scaletta della trasmissione.

Intanto su Facebook è nato il gruppo Comitato Ex Enel che, per ora, conta oltre un centinaio di adesioni. Prossimo passo quello di consegnare la petizione presentata alla stampa un paio di settimane fa con le osservazioni raccolte negli anni sul palazzo, ai consiglieri comunali affinchè chiedano un dibattito ad hoc sul tema in consiglio comunale. Il documento – petizione è stato inviato con raccomandata A/R al Comune, Amministratore delegato e Direttore generale di Enel, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna da cui finora non è arrivata alcuna risposta.

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