CARITAS, SOTTOSCRIZIONE PUBBLICA PER GLI ALLUVIONATI. COMUNE PIACENZA: TASSE LOCALI DILAZIONATE

Non si ha ancora una stima dei danni ma la Caritas diocesana ha lanciato una prima sottoscrizione per fronteggiare la prima emergenza. Quanti intendono sostenere i primi interventi possono utilizzare le seguenti modalità per specificando nella causale “emergenza alluvione in val Nure e val Trebbia”: versamento diretto presso i nostri uffici in Via Giordani, 21 a Piacenza dalle ore 9 alle 12 dal lunedì al venerdì; C/C bancario tramite Banca di Piacenza intestato a Fondazione Autonoma Caritas Diocesana di Piacenza-Bobbio. Iban: IT61 A 05156 12600 CC0000032157.

Il Comune di Piacenza, nel ringraziare tutti i volontari che in questo momento stanno aiutando le famiglie in difficoltà, sta predisponendo il dilazionamento dei termini di pagamento dei tributi locali per i cittadini alluvionati, ed è inoltre in via di definizione una raccolta fondi per la quale sono in corso contatti tra Comune e Provincia di Piacenza (e in tal senso il presidente Rolleri si è reso disponibile a coordinare il Tavolo), le organizzazioni sindacali, il mondo imprenditoriale e le associazioni di categoria, per valutare le modalità di avvio e gestione di tale iniziativa, che saranno rese note a breve. A questo proposito, l’Amministrazione invita gli organizzatori delle varie manifestazioni culturali e ricreative previste nel fine settimana ad attivare raccolte fondi da destinare allo stesso scopo. Per ragioni di opportunità e sensibilità istituzionale, sono stati sospesi gli appuntamenti a tema gastronomico “Un mare di sapori” e “In viaggio verso Expo”, in calendario venerdì sera in piazza Cavalli. Si sta considerando la possibilità di allestire un punto informativo comunale temporaneo, con persone che siano in grado di dare le necessarie risposte alle richieste dei cittadini colpiti dall’alluvione. Siamo in attesa – precisa a questo proposito l’Amministrazione comunale – del riconoscimento dello stato di emergenza per il risarcimento dei danni alle persone colpite, attraverso la presentazione di appropriata documentazione, sulla base delle indicazioni che verranno rese note quanto prima. La Giunta conferma quanto già comunicato ieri, a seguito dei danni ingenti riportati dalla farmacia di Roncaglia: i cittadini potranno avere a domicilio i medicinali necessari telefonando, 24 ore su 24, alla farmacia di via Manfredi. Inoltre, la Società Fcp sta predisponendo un container in loco per attrezzare una farmacia provvisoria, in attesa di poter riaprire al più presto la sede fissa di Roncaglia, che resta un punto fermo nella mappa delle farmacie comunali piacentine.

bettola strada crollata

ALLUVIONE, BONACCINI: “IL PREMIER RENZI PRESTO NEI LUOGHI DEL DISASTRO”

Entro la fine della settimana dovrebbe arrivare sui luoghi più dall’alluvione il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Lo ha annunciato il presidente della Regione Stefano Bonaccini nel corso dell’incontro che si è svolto di prima mattina in Provincia. La richiesta verrà avanzata proprio oggi a Milano Expo dove è atteso il Premier al quale parteciperà anche il presidente della Regione Emilia Romagna. La situazione è molto grave, l’alta val Nure e Trebbia sono state spazzate via da una piena mai vissuta prima a memoria d’uomo. Il presidente della Provincia Francesco Rolleri ha assicurato che la situazione verrà riportata alla normalità nel minor tempo possibile, almeno per quanto riguarda il ripristino delle condizioni di sicurezza sulle strade principali (al momento molte frazioni sono ancora isolate) e delle reti telematiche, Bettola, Farini, Ferriere e Coli sono isolate anche dal punti di vista della comunicazioni. Lo step successivo sarà la conta dei danni e la prevenzione con un’analisi dettagliata del territorio. Il Presidente Bonaccini ha confermato lo stanziamento di 2 milioni di euro per far fronte all’emergenza e di 200 milioni che la Regione aveva messo a bilancio per tutta la Regione. Al presidente Renzi verrà chiesto di proclamare lo stato di calamità naturale. Intanto i sindaci dei comuni più colpiti stanno iniziando la conta dei danni: Bettola è uno dei centri più pesantemente colpiti dalla piena del Nure. La strada provinciale di Recesio è stata letteralmente spezzata dalla forza dell’acqua, ora per arrivare in paese l’unica via è la vecchia strada provinciale che i tecnici della provincia stanno monitorando attentamente perchè dovrà sopportare un traffico pesante di camion e pullman del tutto eccezionale. Il sindaco Busca è molto preoccupato per le infrastrutture completamente distrutte sui cui l’amministrazione aveva puntato negli ultimi anni per far vivere il paese: dal campo giochi per i bambini inaugurato un anno fa, al campo da calcio, fino ai campi da tennis nuovi di zecca inaugurati due mesi fa che oggi non esistono più. Nulla di tutto questo esiste più. I tecnici della Provincia stanno valutando la condizioni dei ponti per verificare la loro transitabilità e in giornata sono attesi i tecnici della Protezione Civile nazionale per la verifica delle condizioni delle infrastrutture, gli stessi che si pronunceranno sulle stato di calamità naturale.

casa Farini

ALLUVIONE, CHIESTO LO STATO DI CALAMITA’ NATURALE

Lo stato di calamità e due milioni di euro alla Regione per far fronte all’emergenza. Si riparte da queste due richieste per rispondere al disastro che si è abbattuto sulla nostra provincia, fino a metterla letteralmente in ginocchio. Il primo parziale bilancio è già drammatico: una vittima, una guardia giurata di 55 anni il cui corpo è stato trovato sul greto del Nure a Ponte dell’Olio, case sventrate a Farini, uno dei centri dell’alta val Nure più colpiti, ponte di Bettola allagato, ponte Baberino in parte crollato, cascina allagate, Nure e Trebbia arrivati praticamente in paese, come mai prima d’ora era accaduto. Una bomba d’acqua esplosa in pochi minuti, un evento eccezionale con 330 mm di pioggia caduti in meno di 4 ore. Un evento a cui nessuno sarebbe stato preparato. Nel corso del summit in Prefettura, l’assessore Gazzolo ha confermato la richiesta alla Regione dei due milioni di euro per mettere in sicurezza i territori, le strade interrotte. La stima dei danni, pare di capire, è un’altra questione. Ma i danni non riguardano solo strade e infrastrutture pubbliche, ma anche le abitazioni; centinaia di case allagate, cascine agricole, garage impraticabili, auto distrutte. Chi dovrà rispondere per questo? E’ una domanda che, passata l’emergenza dei primi giorni, in tanti si faranno. Dall’incontro in Prefettura è emersa l’intenzione di fare una stima dei danni una volta messe in sicurezza le zone più a rischio, per poi confrontarsi nuovamente sugli interventi più urgenti.

pontenure sottopasso chiuso

TREBBIA E NURE ESONDATI: CASE E CASCINE ALLAGATE ANCHE IN PAESE

Dalla siccità agli allagamenti. Nel tempo di una notte. Così all’improvviso. Anche se saranno in tanti a dire che tutto era prevedibile, risultato di anni di interventi sbagliati, cementificazioni e costruzioni a ridosso degli alvei dei fiumi. Ma la cronaca di queste ore descrive una situazione allarmante, soprattutto in val Nure e val Trebbia, dove i torrenti sono esondati allagando strade e cascine, fino a lambire le case. Il coordinamento in capo alla Prefettura non ha escluso la possibilità di chiudere supporto ad altre province per gestire la situazione. Le condizioni più critiche si sono registrate in alta val Nure dove l’esondazione del torrente ha creato diversi allagamenti lasciando isolate alcune zone, ma anche in val Trebbia dove a Rivergaro il fiume ha completamente allagato il lungo Trebbia e le zone adiacenti. La situazione, dalle prime ora di questa mattina, è stata molto critica anche in pianura tra Pontenure e San Giorgio. Nella zona di Sant’Agata intere cascine agricole sono state allegate, così come a Pontenure in località San Giovanni, a poche centinaia di metri dall’ingresso del paese, l’acqua è arrivata fino alle abitazioni. Una situazione questa che non si era mai verificata, almeno negli ultimi 40 anni. Colpita duramente anche la zona industriale di Pontenure: Amada Schiavi e il magazzino di Upim sono allagate, così come il sottopasso dove questa mattina un’auto è rimasta bloccata. In campo i volontari della Protezione Civile, Polizia Municipale e responsabili dell’ufficio tecnico del Comune.

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/nure esondato.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/nure esondato.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2015/09/nure-esondato-santagata21.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]nure espondato campi2nure esondato sant'agatanure esondato campi3Nure esdondato Pontenure6nure esondato Pontenure4nure esondato Pontenure3nure esondato Pontenure2

L’ALTRO CALCIO, DAL 13 SETTEMBRE SU WEB E TV

L’altro Calcio torna per una nuova e ricca stagione. Dal 13 settembre sarà un appuntamento fisso della domenica sera per tutti gli appassionati dal calcio piacentino. In primo piano le squadre del Piacenza, Pro Piacenza, Fiorenzuola, ma una finestra sempre presente verrà aperta anche sui campionati dilettanti provinciali. Al timone Carlo Gobbi che insieme agli opinionisti e agli ospiti commenteranno le azioni salienti della domenica calcistica, con la sintesi e le immagini delle principali partite. Anche quest’anno la possibilità di seguire L’altro Calcio sia in streaming all’indirizzo laltrocalcio.zero523.tv che in diretta tv su Telesoregina sul canale 95. Appuntamento domenica 13 settembre alle 20.30, con la possibilità di intervenire da casa attraverso telefonate ed sms.

logoperweb

PREFETTURE: DE MICHELI “NIENTE ALLARMISMI”. FOTI “PERICOLO SOLLEVATO NEL 2012”

E’ una levata di scudi generale quella che si è alzata contro la proposta del Governo, nell’ambito della Riforma della Pubblica Amministrazione, di sopprimere 23 prefetture, tra cui anche quella di Piacenza, compresa Questura e Comando dei Vigili del Fuoco. Il Sottosegretario all’Economia Paola De Micheli non ha esitato a ridimensionare l’annuncio: “Che la prefettura di Piacenza sia stata più volte messa in discussione – ha detto – è legato alla dimensione della nostra provincia, una delle piccole dell’Emilia Romagna. Il testo del regolamento diffuso dai sindacati è in realtà una bozza di lavoro del Ministero e mancano alcuni elementi previsti dal Decreto Madia e quindi è tutto da ridefinire, però c’è un processo di riorganizzazione che deve essere affrontato con il sindacato. Ma da qui ad arrivare alla chiusura della prefettura, della questura e del comando dei vigili del fuoco di Piacenza ce ne passa. Abbiamo già segnalato che non siamo nelle disponibilità di accettare un’operazione di accorpamento dove noi perdiamo i nostri presidi di sicurezza – ha fatto sapere il sottosegretario – e comunque non è ancora stata discussa la questione a livello politico.Voglio tranquillizzare i piacentini su questo, sono bozza che si scrivono perchè si usano criteri numerici ma è ovvio che non possono contare solo questi. Noi siamo il confine nord dell’Emilia Romagna abbiamo delle specificità e siamo logisticamente in una zona che anche in termini di sicurezza ha bisogno di essere presidiata, penso alla questione delle dogane e alle implicazioni di sicurezza”. Il caso, intanto, ha tutti gli ingredienti per diventare “politico”; il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Tommaso Foti sottolinea che “da tre anni dico che c’è l’intenzione di chiudere la Prefettura di Piacenza. Su Libertà del 21 maggio 2012 avevo evidenziato il pericolo, poi schivato non certo per l’attività dei parlamentari piacentini. In testa l’on. De Micheli che giudicava il mio intervento «inopportuno», scagliandosi contro quelli che  chiamava «gli inutili allarmismi di natura elettorale». Non ha niente da dire, oggi? Per queste ragioni il consigliere regionale ha presentato un’interpellanza alla Regione Emilia Romagna

Per sapere, premesso che:-

la Provincia di Piacenza è sede di numerosi obiettivi sensibili, con ciò intendendosi strutture che – per le loro caratteristiche – potrebbero essere oggetto di attentati terroristici. In particolare:
a)nel Comune di Caorso presente la centrale nucleare, costruita negli anni ’70, e dal 2001 di proprietà di Sogin. Per detta centrale, in fase di smantellamento, non risulta conclusa l’attività di decommisioning;
b)nel Comune di San Giorgio, segnatamente a San Damiano, attivo l’aeroporto militare, sede del 50 Stormo, nonch base Nato.  inoltre, in ragione della collocazione geografica, il territorio piacentino costituisce un fondamentale snodo per il sistema ferroviario ed autostradale; il 21 maggio 2012, sul quotidiano locale Libertà, l’interrogante paventava il forte rischio di un accorpamento della Prefettura di Piacenza, con quella di Parma, con il conseguente declassamento della Questura a Commissariato e del Comando provinciale dei Carabinieri a Compagnia. Detto allarme veniva definito “inopportuno” dalla deputata Paola De Micheli, attuale sottosegretario all’Ecomomia, che si scagliava contro quelli che definiva “gli inutili allarmismi di natura elettorale”;in realtà la presa di posizione dell’interrogante, come risulta dall’articolo, traeva origine da “un’informazione ricavata dal ministero dell’Interno” ed evidenziava “che anche in termini di ordine pubblico ci sarebbero state conseguenze negative, basti pensare alla mancanza di quelle autorità che devono garantire sicurezza e convivenza civile”;per ovviare a detta paventata situazione, l’interrogante, lanciava quindi “un appello forte a tutte le istituzioni locali”. In particolare chiedeva “di lavorare per scongiurare questa ipotesi ai colleghi parlamentari piacentini, a cominciare dal segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani”, aggiungendo che “Piacenza sarebbe stata troppo penalizzata e si sarebbe aperta una serie di problemi molto pesanti per un territorio come il nostro. Pensiamo come faremmo senza questura o Comando dei carabinieri? Sforziamoci assieme perché ciò non avvenga”;la sollevazione di diversi parlamentari dei territori interessati, di molti consiglieri regionali, dei rappresentanti degli enti locali( in testa i sindaci e i presidenti della provincia), dissuase il Governo in carica ad approvare, all’interno di un decreto-legge già predisposto, le norme relative alla soppressione di circa 40 Prefetture, tra le quali quella di Piacenza;è notizia di questi giorni l’intenzione del Ministro dell’Interno di sopprimere diverse prefetture sul territorio nazionale, tra le quali quelle di Piacenza, Lodi e Cremona. Una iniziativa che, se attuata, oltre ad apparire inutile per i modestissimi risparmi di spesa che la stessa realizzerebbe, nel caso rappresentato vedrebbe tre province – tra loro confinanti e che assieme rappresentano una popolazione di oltre 800.000 persone – private della Prefettura, con le conseguenze per la Questura e per i Comandi provinciali dei Carabinieri sopra rappresentate; se, anche alla luce degli obiettivi sensibili presenti sul territorio piacentino, dei quali l’interrogante ha evidenziato solo quelli a tutti noti, la Giunta Regionale non intenda intervenire, con l’urgenza che il caso conclama, nei confronti del Governo, e in particolare del Signor Ministro dell’Interno, affinché sia immediatamente ritirata la proposta riguardante la soppressione della Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo di Piacenza.

rp_prefettura_di_piacenza-300x248.jpg

LIMITAZIONI AL TRAFFICO: SPARISCE IL BLOCCO DEL GIOVEDI’

Sparisce il blocco del traffico del giovedì ma verranno mantenute e rese più restrittive le altre limitazioni. Sono le principali novità che riguardano i provvedimenti di limitazione alla circolazione a partire da giovedì 1 ottobre fino al 31 marzo 2015, previste dal Piano Regionale Integrato per la Qualità dell’Aria (PAIR). Abolito il blocco del giovedì, mentre le limitazioni della circolazione dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 e le domeniche ecologiche (la prima domenica del mese) vengono mantenute. Nell’area interessata dal blocco non potranno circolare i veicoli a benzina Euro zero (come è stato finora) ed Euro 1, e i veicoli diesel fino agli Euro 3 (finora erano coinvolti fino agli Euro 2). Solo per i mezzi commerciali leggeri diesel il divieto di transito sarà applicato con un anno di deroga, quindi a partire da ottobre 2016. Le deroghe saranno rese uniformi in tutto il territorio regionale. Con il PAIR le limitazioni non saranno più legate all’adesione ad accordi volontari, con elevata eterogeneità d’applicazione, ma saranno estese obbligatoriamente a tutti i comuni coinvolti e rese uniformi. “Negli anni – ha confermato l’assessore Giorgio Cisini – si sono registrati leggeri miglioramenti nella qualità dell’aria, perchè i provvedimenti sono stati inseriti in un contesto di Area Vasta”. Non stati fatti sforzi invano, è stato sottolineato da assessore e dirigenti del servizio Mobilità e Ambiente, anche perchè l’obiettivo è arrivare entro il 2020 alla riduzione delle emissioni inquinanti e il risanamento della qualità dell’aria. Se questi risultati non saranno raggiunti si incorre alle procedure di infrazione dell’Unione Europea. Il Piano Regionale si articola in tre step successivi: dal 2016 le limitazioni saranno allargate anche ai veicoli commerciali diesel euro 3, dal 2018 alle auto diesel euro 4 e dal 2020 alle auto benzina euro 2, veicoli commerciali euro 4, benzina metano gpl euro 1 e ciclomotori euro 1.

Conventional cars contribute heavily to urban air pollution, and choosing to drive an electric car is one great way urbanites can help clear the air.

COLDIRETTI: “STOP AI FORMAGGI SENZA LATTE”

Tre cartoni di latte su quattro a lunga conservazione sono stranieri, una mozzarella su tre contiene cagliata e non latte, due prosciutti su tre sono stranieri. E molto spesso il consumatore lo ignora, perchè sull’etichetta nulla è riportato, anzi pensa di acquistare e consumare prodotti made in Italy. E’ proprio questo che sta all’origine della protesta di Coldiretti che, in questi giorni, ha manifestato al valico del Brennero in difesa del made in italy e delle garanzie che questa certificazione dovrebbe portare con sé. Il settore lattiero caseario sta vivendo un momento davvero difficile per una serie di motivi, primi fra tutti il prezzo del latte ai minimi storici, 40 centesimi al litro e il primo anno di liberalizzazione delle quote latte. Ad aggravare ancora di più la situazione ci stanno le regole dell’Unione Europea che consentono l’utilizzo di semilavorati, ad esempio per la produzione dei formaggi. “Il fatto che l’Unione Europea – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Marco Crotti – consenta l’utilizzo di caglio o semilavorati per fare il formaggio, secondo noi è di una gravità inaudita. In ultimo ha diffidato dal vietare l’uso di latte in polvere”. Ma se il cibo, insieme all’aria che respiriamo, è vita, ciò di cui ci nutriamo influenza fortemente la nostra salute, come si spiega tutto questo?

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/crotti.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/crotti.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2015/09/coldiretti-valico-Brennero.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]

POLIZIA LOCALE IN SCIOPERO “SIAMO SOLO CARNE DA MACELLO”

“Ci scusiamo con i cittadini, ma sabato 12 settembre siamo costretti a scioperare”. Lo annunciano i Coordinatori Area Territoriale Vasta di Parma e Piacenza Sergio Ferrari e Miriam Palumbo. “Sono oltre 11 anni che il Consiglio d’Europa ha indicato agli Stati membri di parificare lo status giuridico delle Polizie Locali a quelle Statali e l’Italia è rimasta l’unica Nazione a non avervi adempiuto. ha dichiarato Mario Assirelli, Segretario Nazionale S.U.L.P.L., Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale, il maggiore sindacato della Categoria. Eppure le Polizie Locali, ormai impegnate sul territorio per la sicurezza urbana, ogni anno contano migliaia di feriti e persino dei caduti in servizio, ha aggiunto Assirelli, che è anche un funzionario nella Polizia Locale di Sassuolo ma in Italia sono solo considerati impiegati in divisa, alla stessa stregua di chi sta dietro ad uno sportello a mettere timbri e dunque sprovvisti di tutele, addirittura con la riduzione dello stipendio in caso di assenza legata ad infortunio sul lavoro. Così siamo solo carne da macello. In questa confusione di ruoli, poi, succedono eventi come quelli del recente Capodanno di Roma, hanno proseguito i Dirigenti sindacali Ferrari e Palumbo, “dove pensandosi impiegati e alla pari degli altri comunali, i poliziotti locali se ne sono stati a casa propria”.“E insieme allo sciopero, con delegazioni provenienti da tutte le Regioni e anche da questa Provincia, manifesteremo lo stesso giorno a Napoli ha concluso Assirelli manifestazione riconosciuta con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, portando una corona sul luogo dove poche settimane fa sono morti ammazzati i nostri Agenti, Vincenzo Cinque e Francesco Bruner, mentre cercavano di portare in salvo la gente dal tiro del fucile di un folle. Manifesteremo per ricordare il loro sacrificio e per rammentare al Governo e al Parlamento che senza inserirvi anche la Polizia Locale, la tanto decantata riforma delle Polizie italiane sarà solo un palliativo agli occhi della gente.”

L’Ufficio Stampa SULPL

rp_polizia-municiapale-controllo-300x168.jpg

PROFUGHI, LE PARROCCHIE SI ORGANIZZANO. CARITAS CABINA DI REGIA

L’appello lanciato da Papa Francesco alle parrocchie affinchè accolgano i migranti ha trovato terreno fertile. La Caritas Diocesana, che in questa fase sta svolgendo un ruolo da regista e collante tra le varie realtà parrocchiali e gli organi istituzionali come la Prefettura, ha incontrato i parroci della Val Tidone da cui è emersa un’ampia disponibilità a trovare una sistemazione ai richiedenti asilo, ma non solo. Il modello che la Caritas propone è quello della parrocchia di Fiorenzuola che ospita, in un appartamento, 4 migranti accompagnati e gestiti da alcuni volontari. Un modello che ad oggi sta funzionando. Lo stesso si sono proposti di fare le parrocchie di Castel San Giovanni e Borgonovo: la prima può già contare su un gruppo di volontari preparati ed è alla ricerca di un appartamento in affitto per ospitare gli stranieri, la seconda dispone già di un alloggio e sta cercando i volontari o persone formate per gestire il rapporto con i profughi.

Il discorso si sta allargando anche alle parrocchie cittadine: oltre a San Giuseppe Operaio, come abbiamo riferito nei giorni scorsi nel servizio (http://www.zerocinque23.com/attualita/profughi-il-papa-chiama-le-parrocchie-rispondono/), anche la parrocchia  di San Vittore alla Besurica ha un appartamento da mettere a disposizione; la parrocchia di Roveleto, che comprende anche Cadeo, Saliceto e Fontana Fredda, riunirà a giorni il consiglio parrocchiale per dare una risposta alla chiamata del Pontefice. “Al momento – spiega Giuseppe Chiodaroli, direttore della Caritas – sono 43 i profughi che stiamo gestendo non solo offrendo vitto e alloggio ma anche con programmi di formazione e inserimento nella società. Ventidue di questi sono nelle strutture della Caritas diocesana, i restanti 21 divisi tra i frati di Santa Maria di Campagna, i padri Scalabriniani, la Protezione della Giovine, le suore di Casaliggio, la parrocchia del Corpus Domini e quella di Fiorenzuola. Se questo sistema di accoglienza proseguirà su questa strada darà i suoi frutti – prosegue Chiodaroli – aiutando non solo i profughi, ma anche le comunità ad abbattere i pregiudizi verso queste persone”. Entro il 20 settembre a Piacenza arriveranno 4 nuovi nuclei familiari, l’intenzione della Prefettura, che gestisce l’arrivo degli stranieri, sembra quella di spostare alcuni gruppi dalla città alla provincia, probabilmente utilizzando proprio le strutture messe a disposizione dalle parrocchie.

LaPresse04-05-2011 Taranto (Italia)CronacaTaranto, arrivo dei profughi libici da LampedusaNella foto: l'arrivo dei profughiLaPresse04-05-2011 Taranto (Italy)NewsTaranto, libyan refugees from Lampedusa to the Taranto harbourIn the pict: libyan refugees

Share via
Copy link
Powered by Social Snap