VELEIA, STEFANIA SANDRELLI IN ELENA

I grandi nomi del cinema e del teatro italiano protagonisti nel foro romanico di Veleia. Venerdì 24 salirà sul palco Stefania Sandrelli nel ruolo di Elena. Chi potrebbe impersonarla meglio di Stefania Sandrelli, icona del nostro cinema, simbolo della femminilità e dell’erotismo made in Italy (pluripremiata e consacrata da oltre centoventi film tra cui capolavori come Divorzio all’italiana di Germi o C’eravamo tanto amati di Scola…)?
E’ a maggior ragione una scelta di grande maturità artistica quella della Sandrelli che oggi, attrice impegnata e consapevole, dà voce non all’Elena omerica, ma alla versione più grottescamente e visionariamente saggia in cui l’ha fissata Ritsos: una creatura che, alla fine della sua vita, non si crogiola nel ricordo della propria bellezza ma anzi ne scorge la futilità.
La narrazione dal testo di Ritsos, viene resa ancor più intensa dalla compartecipazione musicale svolta in diretta al pianoforte da Guido Scano che ha scelto per l’ occasione brani di Skryabin, Turchi, Chopin, Bartok, Schubert, Bach.

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ASSOCIAZIONE GENITORI DI OMOSESSUALI: “A PIACENZA BARRIERE POLITICHE ENORMI”

La sentenza della Corte a Europea che condanna l’Italia per discriminazione verso tre coppie gay fa discutere anche a livello locale. Rita Mura, presidente di Agedo (associazione genitori di omosessuali) la accoglie con enorme favore definendola una sentenza “che obbliga moralmente e civilmente la classe politica a cambiare le leggi”. “Ma il punto di partenza – ha specificato Mura – non può essere il ddl Cirinna’ ,  in questo modo ci sarebbero coppie di serie A e coppie di serie B. Quello che noi chiediamo è il matrimonio egualitario, per questo occorre cambiare gli articoli del codice civile e la costituzione lo permette. I nostri ragazzi pagano le stesse tasse dei ragazzi eterosessuali, non vedo perché non possano avere uguali diritti, questa è una disuguaglianza”. E gli enti locali che partita giocano in tutto questo? Si potrebbe cominciare dal registro delle coppie di fatto. “Sarebbe un inizio, un piccolo riconoscimento di ciò che possono fare le singole amministrazioni – ha riposto la presidente di Agedo – ma a Piacenza ci sono barriere politiche enormi, pochissime forze politiche si schierano apertamente a favore dei diritti delle coppie omosessuali. In riferimento al l’aggressione verso il nostro consigliere di Arcigay mi sarei aspettata che la solidarietà del primo cittadino arrivasse pubblicamente, non solo con una lettera indirizzata all’associazione. Le forze politiche – esorta Mura – ci mettano la faccia”. A Piacenza si sono rivolti all’associazione Agedo solo un paio di genitori della provincia, ci racconta Rita Mura, “i figli non di espongono e non lo fanno neppure i genitori e questo non è positivo se si vuole arrivare all’uguaglianza dei diritti”.

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TREBBIA, UNA NUOVA TRAGEDIA. TORNA IL TEMA DELLA SICUREZZA DEL FIUME

Il Trebbia ha inghiottito un altro corpo. Giovanissimo. Accadde anche due settimane fa a San Salvatore, li’ morì annegato un 26 enne, uno sportivo , un nuotatore esperto. Eppure il Trebbia e’ affascinante quanto pericoloso. Oggi è accaduto ancora a Ponte a Barberino, un ragazzino di 14 anni non ce l’ha fatta, si è sentito male e i soccorsi si sono rivelati inutili. Una nuova tragedia, una vecchia storia. Nel senso che, praticamente ogni estate, accade che il Trebbia si colori delle tinte fosche di  vicende come queste. E puntualmente torna alla ribalta il tema della sicurezza di questo fiume pretendo dalla sua balneabilità. Certo verrebbe meno la sua natura un po’ selvaggia, ma in certi punti il Trebbia è popolato come una vera spiaggia. Una soluzione bisognerà pur trovarla. Ma finché la gestione dell’area non passerà di competenza ai singoli comuni, ma resterà statale, il tema sicurezza resterà, ancora, sulla bocca di tutti, alla prossima tragedia.

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POLIZIA MUNICIPALE – AMMINISTRAZIONE: IL BRACCIO DI FERRO CONTINUA

Altro che ricucire i rapporti, ormai tra sondacato di Polizia Municipale e Amministrazione e’ profonda rottura. Una nuova nota arrivata al termine dell’approvazione del Bilancio in consiglio comunale sottolinea quanto le parti siano ad una distanza che sembra incolmabile. In particolare le critiche del Diccap Sulpl si concentrano verso il sindaco Dosi che è anche assessore alla Sicurezza: “il sindaco continua a chiedere al comandante Poma di fare miracoli, ma come può farne con le poche risorse umane a disposizione, demotivate ed inascoltate da due anni dal proprio datore di lavoro che continua ad ignorarle, con la complicità dell’assessore al personale la cui unica preoccupazione e’ aumentare le attribuzioni delle Particolari Responsabilità?” si domanda il sindacato.

Ecco il testo della nota

“Con riferimento al Consiglio Comunale che si è tenuto ieri pomeriggio, possiamo dire di aver assistito ad una recita da parte dei nostri Amministratori: molti consiglieri hanno puntato il dito contro l’Amministrazione Dosi per come continua a gestire il tema della sicurezza e la Polizia Municipale… semplicemente senza trovare soluzioni ne per l’una ne per l’altra, ma facendo trascorrere inesorabilmente il tempo e lasciando le problematiche abbandonate a se stesse, che nel frattempo diventano macigni. Il Diccap-Sulpl ringrazia il consigliere Quagliaroli Mirta(del movimento 5 stelle) e quanti l’hanno appoggiata, per aver colto l’essenza del problema: se la Polizia Municipale è demotivata e in stato di agitazione da troppo tempo, la colpa è solo dell’Amministrazione, di nessun altro. Il nostro Assessore alla Sicurezza e alla Polizia Municipale, il Dott. Paolo Dosi, continua a chiedere al Comandante Poma di fare miracoli; ma come può farne con le poche “risorse umane” a disposizione, demotivate e inascoltate da due anni dal proprio datore di lavoro che continua ad ignorarle, con la complicità dell’Assessore al personale, la cui unica preoccupazione è quella di aumentare l’attribuzione delle Particolari Responsabilità? Infine, vogliamo suggerire al nostro Assessore alla Polizia Municipale, con riferimento alle affermazioni fatte ieri, considerando anche il suo incarico di Presidente del Fisu (Forum Italiano per la Sicurezza Urbana), di ripassare le funzioni attribuite agli Agenti della Municipale in materia penale e quindi di repressione dei reati. Scoprirà che dal 1986 la PM non è più solo deputata a reprimere i comportamenti incivili (come sanzionare i proprietari dei cani che omettono di versare acqua sulla loro urina), ma anche a fare opera di prevenzione e repressione dei reati, al pari delle altre Forze dell’Ordine, senza purtroppo essere tutelati come loro. I diversamente impiegati comunali chiedono al sig. Sindaco di chiarirsi col Questore in merito alle ordinanze di pubblica sicurezza che coinvolgono la Polizia Municipale e con il Magistrato che delega le indagini alla stessa, al fine di dispensare i suoi dipendenti comunali da tali incarichi, contravvenendo a quanto sancito dalla Legge Quadro sull’ordinamento della Polizia Municipale n. 65/1986. I diversamente impiegati comunali restano in attesa di una risposta sensata… se possibile!”.

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DOSI: “I NOSTRI AVVOCATI NON CI COSTANO 1MILIONE 600 MILA EURO”

“Gli avvocati del Comune non costano 1milione 600mila euro all’anno”. Sindaco Dosi e assessore Gazzola hanno chiarito il ruolo e soprattutto i costi dell’Avvocatura comunale dopo alcune considerazioni emerse nel corso della discussione del Bilancio. Sono state presentate tabelle dettagliate con la descrizione dei compiti e i relativi importi; sindaco e assessore hanno chiarito che “le spese collegate all’attività legale ammontano a 143 mila euro, le spese di personale, dirigente compreso e percelle di tutti gli avvocati non arrivano a 430mila euro”.

Sul banco anche la vicenda Mangiarotti/Comune di Piacenza: il sindaco e l’assessore hanno ripercorso tutte le tappe della vicenda, “al momento è in corso di valutazione l’appello cautelare al Consiglio di Stato cui seguirà l’ulteriore fase di merito avanti il tar e non è da escludersi un passaggio al Consiglio di Stato per giungere ala valutazione finale sulla legittimità della valutazione della Commissione seguita all’accoglimento dell’appello del Comune sulla prima decisione del Tar”. Si precisa che “l’avvocatura del comune non ha svolto alcun ruolo nella vicenda Mangiarotti se non la predisposione degli atti di incarico a difesa ad un legale esterno,l’avvocato Fantigrossi, come richiesto dall’amministrazione”.

COMUNE

ASP AZALEA, I SINDACATI CHIEDONO INCONTRO URGENTE “PROBLEMI DI LIQUIDITÀ E STALLO DECISIONALE”

Stallo decisionale, incertezza e sconcerto tra i lavoratori. Così Cgil, Cisl e Uil definiscono la situazione lavorativa che stanno vivendo i lavoratori di Asp Azalea presso le strutture nei comuni di Agazzano, Bobbio, Borgonovo, Calendasco, Caminata, Castel San Giovanni, Cerignale, Coli, Cortebrugnatella, Gazzola, Gossolengo, Gragnano, Nibbiano, Ottone, Pecorara, Pianello, Piozzano, Rivergaro, Rottofreno, Sarmato, Travo, Zerba, Ziano. I sindacati nella lettera indirizzata ai sindaci e al presidente della Conferenza Socio Sanitaria parlano di “liquidità ridotta dovuta a svariati motivi, ben nota a tutti i sindaci”. Ritengono “non più rinviabile l’apertura di un confronto vero basato su dati oggettivi per individuare un Piano di Intervento condiviso che riesca a determinare le condizioni per un avviare un risanamento che faccia uscire questa struttura dall’attuale situazione di grave disavanzo”.

PROVINCIA, BILANCIO IN PAREGGIO. ROLLERI: “PRIMI IN REGIONE”

Un bilancio in pareggio, sano che porta l’amministrazione provinciale a programmare interventi importanti su strade e scuole. Il bilancio previsionale 2015 è stato presentato dal presidente Rolleri e dalla sua squadra; un risultato non scontato, è utile dirlo, perche Piacenza risulta esssre l’unica provincia in Regione e una delle poche in Italia ad averlo approvato. Un bilancio in pareggio a 39 milioni di euro; un risultato non scontato, perchè la situazione iniziale era molto difficile con un disavanzo di 7 milioni di euro a cui si sono sommati altri 3 milioni di maggiori tagli dello Stato rispetto all’anno precedente. Una situazione a cui si è riusciti a far fronte grazie al tesoretto da 7 milioni della precedente amministrazione e ai tagli operati dall’ente, in particolare le spese del personale con un risparmio di 1 milione 193 mila euro. Risparmi che hanno riguardato anche minori spese per beni e servizi, minori affitti, minori contributi per un totale di 7 milioni 737 mila euro a cui si sono aggiunti i trasferimenti regionali per 2 milioni 317 mila euro. Tra le maggiori entrate tributarie per il 2015 si contano l’imposta responsabilità civile auto per 11 milioni 600 mila euro, in calo rispetto rispetto allo scorso anno, e il Pra per 8 milioni 500 mila euro. “Questo ci permette di guardare al 2015 con alcuni interventi prioritari – spiega il presidente Rolleri – ci eravamo prefissati di far avere a Piacenza strade di livello decoroso; ad oggi abbiamo fatto investimenti per 1 milioni di euro ed entro l’anno ne aggiungeremo altri 2 milioni. Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, all’interno dell’ex caserma di viale Dante troverà spazio una nuova scuola”. Al termine della conferenza stampa, Rolleri, quasi a togliersi un sassolino dalla scarpa ha specificato che “certe parti politiche non hanno capito o non vogliono capire cosa sono le nuove province. Noi siamo enti di secondo livello, come i Comuni o le Unioni dei Comuni, quindi quando si parla di inciuci, non si capisce cosa si intende con la riforma delle Province. Noi lavoriamo per il bene dei cittadini, insieme a tutte le forze politiche che hanno deciso di lavorare con noi per il nostro territorio”.

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CON IL FESTIVAL DI TEATRO ANTICO RIFLETTORI PUNTATI SU VELEIA

Sarà Isabella Ferrari ad aprire la stagione 2015 del Festival di Teatro Antico di Veleia. Giovedì 16 luglio alle 21.30 sarà lei a dar voce e volto alla confessione dell’amore impossibile di Fedra per il figliastro Ippolito, in uno struggente monologo dove eros, tenerezza, tormento, quotidianità si mescolano nel flusso di coscienza della protagonista. Bellissima rilettura moderna del greco Ritsos di una delle figure femminili più totalizzanti della tragedia greca nell’appassionata interpretazione di Isabella Ferrari. Gli altri appuntamenti sono martedì 21 luglio con Piergiorgio Odifreddi in Odissea un racconto mediterraneo, venerdì 24 Stefania Sandrelli in Elena, mercoledì 29 Giancarlo Giannini in Il mio nome è Nessuno.

Il Festival di Veleia offre ogni anno la possibilità di puntare occhi e attenzione su un sito unico che possiede la nostra provincia e che con questi spettacoli viene riportato alla luce. Il contesto attorno è la scenografia stessa che con l’interpretazioni che calcano il palco fa lo spettacolo stesso. Un sito che in molti non conoscono forse perchè la valorizzazione di questo luogo passa attraverso un unico evento, il Festival appunto, che pur portando nomi nomi noti del cinema e del teatro italiano e confermandosi un successo ad ogni edizione, si svolge una volta all’anno. Perchè allora non pensare ad eventi ciclici che abbiano come cornice gli antichi resti romanici, che magari coprano l’intero periodo estivo? Eventi non necessariamente che coinvolgano grandi nomi, questo avrebbe costi maggiori, ma semplicemente serate che portino gente a visitare il luogo perchè non venga dimenticato, è pur sempre un patrimonio culturale del territorio.

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DOSI SULL’ORDINANZA CHE FA DISCUTERE: “LO HA DECISO IL CONSIGLIO COMUNALE”

Fa discutere e non poteva che essere così. L’ordinanza che obbliga i proprietari dei cani a pulire la pipì con acqua divide i piacentini, a dire la verità sono più coloro che la criticano. La notizia ha fatto il giro dei siti nazionali e anche di alcuni tg. Tanto che il sindaco Dosi sulla pagina Facebook ha deciso di scrivere come è nata l’ordinanza che punisce i proprietari inadempienti, con una multa salata, forse un pò troppo, fino a 500 euro. Nel suo post il primo cittadino racconta che è stato il consiglio comunale, praticamente all’unanimità, a votare a favore dell’ordinanza su mozione di due consiglieri. Il post si chiude ricordando che gli interventi e le contravvenzioni verso le forme di inciviltà, soprattutto quelle umane aggiungiamo, sono previsti all’interno del Regolamento di polizia urbana e convivenza civile del Comune. Tant’è, ma la polemica certo non finisce con questo post, anzi a giudicare dai commenti arrivati dopo pochi minuti dalla pubblicazione, prosegue all’impazzata.

Ecco il testo del post del sindaco Dosi:

Non so se è il caldo estivo o l’affannosa ricerca giornalistica estiva di notizie da ombrellone, ma l’ordinanza sulle deiezioni liquide canine sta avendo reazioni curiose. Tutti i giorni ci occupiamo a tempo pieno di tutti i problemi che attraversano una media città italiana, dall’emergenza abitativa e lavorativa, alla tenuta dei servizi alla persona, alle opportunità di lavoro da offrire ai giovani, alla promozione culturale e sportiva, fino ai problemi minori, come appunto la pipì dei cani. Oggi, intorno a questa ordinanza, si è concentrata l’attenzione (nella sezione “notizie di costume”) di radio e testate giornalistiche nazionali. La notizia rilanciata dal sito di Repubblica, pure in presenza di temi rilevanti come Grecia ed Iran, ha raccolto, finora, 29.200 “mi piace” e 11.400 condivisioni. Non mi prendo la briga di andare a leggere i commenti che, immagino, saranno di segno diverso ed opposto. Ho letto invece i commenti che mi sono pervenuti direttamente. Anche di contenuto diverso. Dal sostegno incondizionato alle reprimenda di diverso tipo: ci sono problemi ben più importanti, perchè i cani sì è gli immigrati no (?), ma guardi in che condizioni è il quartiere Roma, è vergognoso che un sindaco si occupi di questi temi con tutto quello che succede in giro, vivo in Canada ma quando torno a Piacenza voglio essere libero di portar fuori il mio cane senza dover avere una bottiglietta d’acqua, si scordi il mio voto alle prossime elezioni ecc.
Nessuno però mi ha chiesto come è nata l’ordinanza. E allora ve lo racconto io.
Nei mesi scorsi due consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti ed Erica Opizzi, hanno presentato una mozione con la quale chiedevano un provvedimento che obbligasse i proprietari di cani alla pulizia delle deiezioni liquide dei loro animali. La mozione è arrivata in consiglio, brevemente discussa e approvata, se ricordo bene all’unanimità, dal consiglio comunale. Da lì nasce l’ordinanza, un atto dovuto a fronte di un voto di consiglio. Gli uffici hanno perso una mezzoretta per redigerlo e il sottoscritto tre secondi per firmarlo. Gli interventi e le contravvenzioni verso gli altri atti di inciviltà (compresi quelli degli umani a due zampe) sono già previsti e contemplati all’interno del “Regolamento di polizia urbana e convivenza civile”. Tutto qui.
Un semplice atto per tentare di ricordare che il senso civico, che oggi gode di scarsi consensi, si costruisce anche dalle piccole cose.

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SAIPEM, GIROMETTA: “CORTEMAGGIORE E’ LA STORIA DEL GRUPPO”

Lo scambio epistolare risale all’inizio di luglio, quando il primo cittadino ha chiesto all’amministratore delegato un incontro per chiarire la situazione dell’azienda. Stiamo parlando della Saipem di Cortemaggiore che da un anno e mezzo a questa parte ha drasticamente ridotto il numero dei lavoratori. La preoccupazione c’è, è innegabile, anche se dall’azienda arriva la conferma, attraverso una nota che “non è in atto nessuna chiusura del laboratorio di saldatura di Cortemaggiore.“ e questo è bene precisarlo. Ma se i contratti interinali non vengono rinnovati e, ad oggi, i dipendenti fissi specializzati sono solo sei, qualche domanda occorre porsela. “Nella lettera – conferma il sindaco Gabriele Girometta – si legge l’attaccamento al nostro territorio è vero, ma a me avrebbe fatto piacere incontrare un rappresentante dell’azienda. Tra le righe si legge anche che la trattativa è condotta su un piano sindacale con i lavoratori. E’ dallo scorso autunno che parlando con le maestranze abbiamo riscontrato il primo malcontento – spiega – commesse in calo e contratti interinali non confermati”.

L’azienda risponde “l’interruzione del rapporto di lavoro con parte dello staff interinale di Cortemaggiore va ricondotta al ridotto volume di commesse conseguente al negativo scenario di prezzo del petrolio”. E allora se Saipem resterà a Cortemaggiore, lì dove la fondò Enrico Mattei, quali numeri e quale peso avrà? “Quello che più preoccupa – spiega il sindaco – è che l’azienda possa essere trasferita in Romania e quindi il sito di Cortemaggiore in parte dismesso. Se qui rimanesse solo qualche dipendente fisso, sarebbe come chiudere l’azienda”. Quello che molti temono infatti è che lo stabilimento, conosciuto nel mondo per essere il migliore a livello di tecnologie nella realizzazione di gasdotti e oleodotti e rivestimento tubi, venga trasferito in parte in Romania. Queste immagini, fornite da alcuni lavoratori che qualche settimana fa si erano radunati fuori dai cancelli, mostrano i trasferimenti di container e macchinari in partenza.

“Noi siamo la storia del gruppo, il museo del gruppo – dice Girometta orgoglioso – se ci fosse un trasferimento all’estero sarebbe una perdita importante”. Le rassicurazione sulle sorti dell’azienda arrivano anche dal Sottosegretario all’Economia Paola De Micheli che fa sapere, in un nota dell’inizio di luglio, che “Non è in atto alcuna chiusura del laboratorio di saldatura della Saipem di Cortemaggiore, anche i nuovi vertici dell’azienda confermano la volontà di mantenere produttivo il sito. In questi mesi ho mantenuto un rapporto costante con la dirigenza Saipem – aggiunge – e insieme stiamo lavorando per un consolidamento della presenza dell’azienda e alle prospettive di crescita del polo formativo di Cortemaggiore. In questo contesto – scrive il sottosegretario –  i ripetuti falsi allarmi e le voci infondate di chiusura del centro di saldatura non sono certo di aiuto a questa strategia di rilancio”.

Dal canto suo il sindaco spera che tutto rimanga così come è e che, anzi, il rilancio di cui si parla sia effettivo. “Ci sono ancora molti pionieri che lavorarono con l’azienda ai tempi d’oro; si vuole puntare sull‘oil and gas, bene ma facciamolo concretamente, supportando seriamente le aziende del territorio, altrimenti che rimaniamo a fare? “ si domanda con un sorriso amaro.

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