“VIVERE LA MERAVIGLIA TRA STUPORE E SPAVENTO”: ECCO IL PROGRAMMA DELLA SECONDA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL PENSARE CONTEMPORANEO

Oltre 70 incontri diffusi in 12 location del centro per 150 relatori internazionali: sono i numeri che caratterizzeranno la seconda edizione del Festival del Pensare Contemporaneo a Piacenza dal 19 al 23 settembre, giorno in cui sarà presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ecco il programmo diffuso dagli organizzatori, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Comune.

Un viaggio emozionale e cognitivo attraverso i sentimenti più profondi che animano l’esperienza umana, guidato da oltre 150 importanti ospiti italiani e internazionali: artisti e artiste, scienziati e scienziate, scrittori e scrittrici e intellettuali di ogni tipo, assieme a personalità dell’economia e dell’impresa, delle istituzioni pubbliche, e della società civile.
Ha preso corpo il programma della seconda edizione del Festival del Pensare
Contemporaneo che si terrà a Piacenza dal 19 al 23 settembre 2024 e che ora è online sul sito pensarecontemporaneo.it nella forma di un booklet che illustra il calendario degli eventi e la corposa lista degli ospiti. Maggiori dettagli sui temi trattati in ogni singolo incontro saranno diffusi a partire dalle prossime settimane.
Tra gli ospiti internazionali figurano nomi del calibro di Oleksandra Matviychuk, il Premio Nobel per la pace 2022, la sociologa di fama internazionale Judy Wajcman, lo scrittore e divulgatore scientifico Ananyo Bhattacharya, la glaciologa Heïdi Sevestre, Mary Fitzgerald, una tra le voci europee più importanti sulla Libia, il vice premier sloveno Luka Mesec, il filosofo Joan-Carles Melich, la CEO di Living Farm Katharina Unger, il politologo Charles Sabel e la saggista Jude Ellison Doyle.
Non hanno bisogno di presentazioni i principali ospiti italiani, dalla già annunciata Samantha Cristoforetti, a Paolo Giordano, e poi Donatella Di Pietrantonio, Stefano Mancuso, Daria Bignardi, Loredana Lipperini, Antonio Spadaro, Lella Costa, Michela Ponzani, Francesca Fiore, Paolo Nori, Renato Brunetta, Massimiliano Fedriga, Francesca Cavallo, Chiara Valerio, Giulia Caminito, Giacomo Rovero, Paolo Di Paolo, Francesco Piccolo, Vera Gheno, Arisa, Dargen D’Amico, La Rappresentante di Lista e tanti altri.

Il Festival, un’iniziativa di Rete Cultura Piacenza, come per la prima edizione, vede come curatore Alessandro Fusacchia, affiancato dal direttore filosofico Andrea Colamedici. Attraverso format differenti, dialoghi, interviste, lezioni pratiche di pensiero e concerti filosofici diffusi, l’edizione 2024 della kermesse inviterà i partecipanti ad approfondire il dibattito sul contemporaneo e a riscoprire la meraviglia dentro di sé. Il tema di quest’anno è infatti Vivere la meraviglia. Tra stupore e spavento.

Da giovedì 19 settembre fino al 23 settembre, Piacenza torna dunque a farsi “città che pensa”, per esplorare, conoscere e scoprire la meraviglia, lo stupore di fronte all’immensità e alla varietà del mondo che ci circonda, e lo spavento che a volte ne deriva e che va affrontato con lucidità. Come spiega Aristotele, la meraviglia non è infatti il  semplice stupore intellettuale di chi passa dai “problemi” più facili a quelli più difficili, ma è l’angoscia che arriva quando gli esseri umani vivono lo thauma, termine greco che significa proprio, al contempo, sia “stupore” sia “spavento”. È l’unione dell’improvviso
bisogno di silenzio che proviamo di fronte a un bel tramonto e dell’impellenza dell’urlo che proviamo davanti a un terribile burrone.
Attraverso momenti di condivisione, di scoperta e di dialogo, questa seconda edizione del Festival inviterà gli ospiti a condividere, attraverso le proprie esperienze e visioni, come la meraviglia abbia influenzato il loro lavoro e come vedano la società contemporanea. L’auspicio è dar vita a un’avventura incoraggiante, che ci aiuti a guardare agli eventi con occhi nuovi, a vivere il presente con un senso di meraviglia rinnovato e in cui lo spavento non sia più un ostacolo.

I dettagli sugli eventi in programma saranno diffusi prossimamente, ma si può
anticipare che si partirà ufficialmente giovedì 19 settembre alle ore 17 con una parata iniziale che culminerà in un connubio di musica e poesia. Nei giorni successivi una proposta molto ampia di eventi, più di 70, caratterizzati dall’approccio multidisciplinare che connoterà anche questa seconda edizione: la filosofia come sguardo aperto sul nostro tempo, il mondo editoriale in tutte le sue declinazioni – dal giornalismo alla letteratura – e poi l’arte, lo spettacolo, il teatro, sino al dialogo necessario con la scienza e la divulgazione.
I temi dei singoli incontri spaziano dall’intelligenza artificiale e dall’universo digitale al mondo reale, tra attualità, politica e attivismo, verso le grandi questioni della contemporaneità: dal fine vita alla dipendenza affettiva, dalla genitorialità al rapporto tra etica e finanza, dallo sport – con l’eco delle Olimpiadi – alla pandemia, sino alla distribuzione delle risorse alimentari.

Non mancheranno le collaborazioni con le realtà del territorio, a cominciare
dall’anteprima di mercoledì 18 settembre, che prevende uno spettacolo itinerante di circo a cura di Manicomics Teatro, e con la compagnia di circo-teatro Tadam che animerà la parata iniziale che precederà la cerimonia di apertura.
Tra gli esponenti del mondo culturale piacentino che siederanno al tavolo dei relatori figurano Giorgio Macellari e Anna Maria Fellegara, oltre al ballerino piacentino Giacomo Rovero, ora solista al Royal Ballet di Londra. Numerose quest’anno anche le librerie del territorio che animeranno insieme la Libreria Centrale: Fahrenheit 451, Feltrinelli Librerie, Librerie.coop Piacenza, Giunti al Punto Librerie, Bookbank libri d’altri tempi Piacenza e Libreria Pagine.
La curatela del Festival ha promosso alcuni partenariati: tra questi, con il Forum
Disuguaglianze Diversità di Fabrizio Barca, per realizzare alcuni appuntamenti congiunti anche sull’Europa; con la Fondazione Golinelli, sul tema dell’istruzione e delle tecnologie emergenti; con il Festival del Planetary Health, la cui prima edizione si terrà a Verona a inizio ottobre. Aumenta anche la proiezione internazionale del Festival, grazie ad un accordo strategico con il think tank brussellese Friends of Europe che permetterà di avere a settembre a Piacenza una decina di young European leaders di più Paesi europei,
e attivi in ambiti diversi.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà in visita a Piacenza il 23
settembre in occasione dei 220 anni del Teatro Municipale e sarà presente anche per la seconda edizione del Festival del Pensare contemporaneo.

RABUFFI, APP: “COSTRUIAMO LE BASI PER UNA RIPRESA DI VALORE”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere di Alternativa per Piacenza Lugi Rabuffi in vista della ripresa dei lavori dopo la pausa agostana.

Mentre la politica locale e nazionale si ritira sotto l’ombrellone per godere del relax estivo, la vita continua.
Guerre, attentati, violenza, disastri, povertà, malaffare non vanno mai in ferie. Tanto che le cronache dei mezzi di informazione fanno fatica a selezionare le notizie di un palinsesto informativo che, purtroppo, trabocca quotidianamente di negatività.
Persino le Olimpiadi parigine, con l’inquinamento batterico della Senna e la becera polemica sessista sulla presunta mascolinità di una pugile algerina ci offrono esempi negativi alleviati da un “aggiornato” spirito olimpico (la conquista delle medaglie) che certamente farà rigirare nella tomba monsieur Pierre De Coubertin.
E Si, perché oggi, nello sport così come nella vita, sembra proprio che non serva partecipare, quanto vincere. A tutti i costi…

E così, con questo obiettivo, alimentato dall’effimero mito del successo e dalla droga dell’egoismo, vince chi, è più ricco. Chi sfrutta la povera gente. Chi ha la macchina più bella. Chi grida più forte. Chi usa violenza. Chi bullizza i coetanei. Chi evade le tasse. Chi ruba. Chi non rispetta le regole. Chi trasgredisce. Chi vende morte…
L’importante è vincere.
Un quadro valoriale davvero desolante che impone a tutti noi – specie a chi è impegnato a costruire il futuro di questa nostra società, cioè le istituzioni e la politica – una profonda riflessione sul destino che ci stiamo costruendo, imponendo la messa a terra di azioni concrete a favore dei valori, sempre più
annacquati ed ignorati, di solidarietà, uguaglianza e pace.

E dobbiamo farlo senza egoismi. Agendo positivamente sulla vita delle persone, rispettando il principio naturale che ci rende tutti uguali nella nascita e nella morte. Autonomia differenziata, salario minimo, tutela dei lavoratori e del lavoro, sostegno alle persone deboli e fiducia/sostegno ai nostri giovani sono, al pari dei diritti civili e della tutela dell’ambiente naturale, sfide ineludibili che dobbiamo affrontare da subito, senza demagogia e senza avidità politica.
E allora, chiusi gli ombrelloni e dimenticate le Olimpiadi, confrontiamoci, discutiamo e tracciamo insieme il percorso per un futuro di sostenibilità sociale, ambientale e valoriale di cui Piacenza ha davvero bisogno.
Se riusciremo a farlo, avremo vinto la nostra Olimpiade.
E sarà una medaglia tanto preziosa che anche monsieur De Coubertin, c’è da scommettere, potrà nuovamente riposare in pace…

COMMEMORAZIONE DELLA PERTITE, SINDACA: “QUESTA TRAGEDIA NON E’ UN CAPITOLO CHIUSO”

Nell’84esimo anniversario della tragedia della Pertite è stata la sindaca Tarasconi a ricordare le 47 vittime e le centinaia di feriti a seguito dell’esplosione della fabbrica di via Emilia Pavese. Stamattina la cerimonia di commemorazione in piazzetta Pescheria.

Ecco il discorso della prima cittadina

La tragedia della Pertite è una ferita ancora aperta nella memoria e nel cuore della nostra comunità, che a 84 anni di distanza da quell’8 agosto del 1940 rende omaggio, con immutata partecipazione, alle donne e agli uomini le cui vite furono inghiottite nel ventre della fabbrica dal fragore di due esplosioni, l’una poco dopo l’altra. Sabbia e detriti ammantarono le strade e i tetti nei quartieri circostanti, vetri infranti nelle case silenziose, cui il fumo denso delle polveriere in fiamme annunciava all’improvviso l’indicibile. Tutti sapevano che nello stabilimento di via Emilia Pavese si maneggiavano esplosivi e materiale bellico pericoloso, ma per i 1500 operai che ne varcavano i cancelli ogni giorno,
quell’impiego significava innanzitutto speranza, famiglie cui garantire un pasto in tavola e il sogno di un futuro migliore.
Non fu mai chiarito, nel buio del regime, se a spezzare quei progetti fu una drammatica fatalità o, come si sospettò a pochi mesi dall’ingresso ufficiale in guerra dell’Italia, un vile attentato. Quel che resta, come una certezza che ancora oggi risveglia lo stesso dolore, è che nessuno seppe, poté o si curò di proteggere le 47 vittime della Pertite, gli oltre 700 feriti, né i colleghi e i concittadini che 12 anni prima, nel settembre 1928, erano andati incontro allo stesso, amaro destino: 13 morti, tre persone sopravvissute che portavano, sul
corpo e nell’anima, i segni di quella deflagrazione.

Nella giornata dedicata, per un triste intreccio di date, al Sacrificio del lavoro italiano nel mondo – in onore dei 136 nostri connazionali, tra i 262 minatori che l’8 agosto del 1956 della miniera belga di Marcinelle – Piacenza si
raccoglie in un abbraccio carico di rispetto, di solidarietà, ma anche di indignazione. Perché negli ultimi 35 anni, dicono le statistiche, abbiamo pianto 55 mila caduti nei cantieri, alle catene di montaggio, tra i ponteggi, lungo le arterie che attraversano il nostro Paese.
La Pertite non è un capitolo chiuso nella storia di un’Italia che non c’è più. E’ nei campi di Latina, dove Satnam Singh raccoglieva frutta e verdura a 4 euro l’ora, senza permesso di soggiorno e senza avere il diritto – agli occhi del suo datore di lavoro – di essere portato in ospedale dopo aver perso il braccio tranciato da un macchinario agricolo. E’ a Casalbordino, in Abruzzo, dove sono morti tre operai nello scoppio di una fabbrica che smaltisce e recupera polvere da sparo, altrettante vittime solo tre anni prima quando esplose una cassetta di razzi per le segnalazioni in mare. E’ lungo la linea ferroviaria Milano – Torino, dove i cinque componenti di una squadra di manutenzione sono stati
travolti mentre riparavano un tratto di rotaia, in un punto in cui i protocolli di sicurezza non avrebbero permesso loro di essere in quel momento.
Ritrovarci qui, lungo i decenni, nel nome delle donne e degli uomini che Piacenza ricorderà sempre come martiri del lavoro – forse tra le sue prime vittime civili di guerra – significa per noi coltivare la memoria anche come monito per il nostro tempo. Perché lì è la nostra Spoon River. E coloro che “dormono sulla collina” ci insegnano, ancora oggi, il valore della pace, del lavoro come strumento di dignità, uguaglianza e libertà, della vita come bene  universale e supremo da tutelare.

STANZIATI 20MILA EURO PER IL BANDO SISTEMA CULTURA. PIACENZA CANDIDATA AGLI STATI GENERALI DEI CAMMINI RELIGIOSI NEL 2025

Ci sarà tempo fino al 6 settembre per presentare progetti e candidature per il bando Sistema Cultura Piacenza, la nuova edizione che, in continuità con lo scorso anno, mette a disposizione un contributo economico di 20mila euro a sostegno do un cartellone composito in cui trovano espressione le quattro macro aree: teatro, cinema, musica e danza. L’edizione di quest’anno è stata impostata su un periodo più limitato, ottobre- dicembre, in particolare: teatro in periferia e cinema nel mese di ottobre, cinema nel mese di novembre e le note di Verdi nella magia del Natale e la danza delle Rondini farnesiane a dicembre.

https://fb.watch/tPdwEg4aUD/

PESTE SUINA: LA PROVINCIA CHIEDE L’AIUTO DEL GOVERNO. “IL NOSTRO TERRITORIO E’ FERITO”

Dopo il caso di peste suina africana che ha colpito un intero allevamento di Ponte dell’Olio, considerato fiore all’occhiello sia per benessere animale che per sicurezza, la Provincia di Piacenza chiede a gran voce l’intervento del Governo. La cabina di regia, che si è riunita dopo l’abbattimento dei 773 animali, ha deciso di scrivere ai Ministri della Salute e dell’Agricoltura per chiedere attenzione in termini di risorse umane ed economiche. “Il nostro territorio è stato ferito – ha detto la Presidente Patelli – è giusto che venga condiviso con le istituzioni”.

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DE PASCALE A PIACENZA E LA FOTO MANIFESTO DEL CENTRO SINISTRA IN VISTA DEL VOTO REGIONALE

Potrebbe definirsi la foto manifesto, quella che, almeno all’inizio, offre un quadro preciso agli elettori di centrosinistra. Nel suo tour piacentino il candidato alle elezioni regionali Michele De Pascale ha incontrato non solo gli iscritti al PD, ma anche l’intera maggioranza del parlamentino locale. Questa foto ne è una  testimonianza che parla chiaro. L’ha postata la sindaca Katia Tarasconi sulla sua pagina Facebook accompagnata da un post in cui si capisce che quella di De Pascale non sarà l’unica visita da qui al voto di novembre e che i temi su cui lavorare sono quelli nodali, dallo sviluppo economico alle infrastrutture necessarie per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Nuovo ospedale in primis, ma anche ambiente che la sindaca definisce una “priorità per garantire un futuro sostenibile”.

Si diceva dell’immagine che esprime un preciso messaggio: la maggioranza di governo sostiene il candidato De Pascale, con una coalizione che va dal PD alle liste civiche che hanno sostenuto Tarasconi nella campagna elettorale del 2022. In primo piano infatti ci sono proprio gli esponenti delle civiche Per Piacenza e Piacenza Oltre, insieme ai colleghi consiglieri del Partito Democratico e alla presidente Gazzolo (a fianco di De Pascale) su cui pende ancora l’incognita della candidatura.

Viene da domandarsi allora quanto questa immagine sia sulla stessa lunghezza d’onda di quanto sta, faticosamente, portando avanti la segretaria del PD Schlein, quel campo largo tanto discusso che va dalle civiche, passando per il Partito Democratico fino alle forze di sinistra più radicali e Movimento 5 Stelle. Una cosa è certa, la campagna elettorale per le regionali di novembre è già cominciata.

 

 

JACOPO, SEI MESI IN GERMANIA, CON LA BORSA DI STUDIO INTERCULTURA

Jacopo Ametrano, studente piacentino che ha appena terminato la terza classe del Liceo Respighi – Scienze Applicate, parteciperà
a un programma scolastico semestrale in Germania grazie a una borsa di studio istituita dalla collaborazione tra Fondazione di Piacenza e Vigevano e Fondazione Intercultura.
La cerimonia di premiazione si è svolta stamattina a Palazzo Rota Pisaroni. La
Fondazione di Piacenza e Vigevano sostiene il progetto educativo dal 2019, e con la sua collaborazione fino a ora ha consentito a sei giovani studenti meritevoli del territorio di vivere questa importante esperienza formativa all’estero.
A passare simbolicamente il testimone era presente alla cerimonia la precedente vincitrice della borsa di studio. Stefany Sbuttoni studentessa dell’Istituto Colombini, da poco rientrata dal suo anno scolastico trascorso a Iquique, nel nord del Cile.
Ad accogliere i due studenti era presente Luca Groppi, consigliere di
Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano, insieme alle
rappresentanti di Intercultura Eleonora Morandi, vice presidente dei volontari, e Chiara Gandolfi, referente dei programmi all’estero, che hanno seguito Jacopo e gli 16 altri studenti piacentini in partenza quest’anno con Intercultura nelle diverse fasi del percorso di selezione e formazione, tappe fondamentali per prendere consapevolezza dell’esperienza che si accingono a vivere, e a dotarsi degli strumenti utili per arrivare preparati a vivere al meglio i mesi che trascorreranno all’estero.

BOBBIO FILM FESTIVAL: GOBBO D’ORO A GLORIA! DI MARGHERITA VICARIO

Si è  conclusa con la vittoria di Margherita Vicario e del suo Gloria! la 27° edizione del Bobbio Film Festival di Marco Bellocchio. Il Premio Città di Bobbio va a L’arte della gioia di Valeria Golino; Luna Gualano con La Guerra del Tiburtino III si aggiudica il Premio Speciale Libertà alla regia, mentre Antonio Bannò e Tecla Insolia vincono il Premio Fondazione di Piacenza e Vigevano al miglior attore e migliore attrice.

Il grande finale del Bobbio Film Festival si è aperto ieri sera con l’evento speciale annunciato “a sorpresa” pochi giorni fa: la conversazione tra Marco Bellocchio e Goffredo Fofi, moderata dal critico cinematografico del Corriere della Sera Paolo Mereghetti, che si sono ritrovati a distanza di cinquant’anni ad aprire nuove finestre di riflessione su “Sbatti il mostro in prima pagina”, il film del 1972 in cui le loro strade si sono incrociate, l’uno come regista e l’altro come sceneggiatore. In sala era presente anche Massimo Patrone, l’attore che nel film di Bellocchio interpretava la parte del bidello.

La serata è proseguita con la cerimonia di consegna dei premi. Enrico Magrelli, che per tutte le sere di Festival ha animato e guidato i dibattiti post proiezione, ha portato i saluti e i ringraziamenti di Fondazione Fare Cinema – presieduta da Marco Bellocchio e diretta da Paola Pedrazzini, seduti in prima fila – agli enti che rendono possibile il Festival (Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bobbio nella persona del Sindaco Roberto Pasquali e soprattutto la Fondazione di Piacenza e Vigevano con il suo presidente Roberto Reggi, il cda e la commissione cultura) il Quotidiano “Libertà” e la sua editrice Donatella Ronconi, oltre che naturalmente tutto lo staff di Fondazione Fare Cinema (i ragazzi e ragazze “con la maglietta rossa” che gli spettatori trovavano al chiostro ogni sera ad accoglierli).
La giuria del Festival, composta dai quasi settanta corsisti del Seminario residenziale di Critica Cinematografica curato da Anton Giulio Mancino, ha scelto di assegnare il Gobbo d’Oro a Margherita Vicario regista di Gloria! per aver saputo costruire con ironia e delicatezza una fiaba musicale capace di raccontare a tutti una storia antica in chiave contemporanea e per aver composto una partitura di immagini in cui l’atto di creazione delle protagoniste diventa liberazione dai polverosi schemi del passato. Il premio, consegnato da Marco Bellocchio, storico fondatore del Festival, è stato ritirato dalla stessa Vicario, che si è alzata tra gli applausi scroscianti del pubblico.
Marco Bellocchio ha consegnato personalmente il gobbo d’oro a Margherita Vicario.
Il Premio Fondazione di Piacenza e Vigevano alla migliore attrice e al miglior attore è stato vinto da Tecla Insolia per la sua interpretazione di Modesta ne L’arte della gioia, “per aver saputo costruire un personaggio versatile, capace di muoversi in spazi stretti e angusti mantenendo – allo stesso tempo – un variegato spettro emotivo. Per aver saputo plasmare un corpo attoriale, grazie al quale diventa possibile conquistare la propria identità” e da Antonio Bannò (La Guerra del Tiburtino III), “per il suo sguardo naturale e irriverente, e per l’abilità con cui ha caratterizzato un personaggio socialmente complesso in un contesto comico, senza mai cadere nella macchietta o nella superficialità. Il film ci ha spinto a riflettere su: «Cos’è e chi è l’altro da noi?». A questa domanda, ha saputo rispondere con grande espressività Antonio Bannò”. I premi, consegnati dal Vice Presidente Mario Magnelli, sono stati ritirati da Tecla Insolia, presente in sala, e dalla regista Luna Gualano per Antonio Bannò, impegnato su un set in Sicilia, di cui è stato letto un messaggio di ringraziamento.
Il Premio del pubblico Città di Bobbio, assegnato al film più votato dagli abbonati del Festival e consegnato dal Sindaco Roberto Pasquali, è stato vinto da L’arte della gioia di Valeria Golino e ritirato dalla giovane protagonista del film Tecla Insolia, mentre Luna Gualano ha vinto il Premio Speciale alla regia “Quotidiano Libertà” per La Guerra del Tiburtino III “per la capacità di reinventare immaginari fantascientifici impressi nel panorama collettivo in una chiave nuova e fresca. Per aver utilizzato uno sguardo inclusivo raccontando una realtà periferica romana e rendendone gli abitanti protagonisti eroici degli eventi. E, allo stesso tempo, aver modellato artigianalmente gli elementi del film”. Gualano ha ricevuto il Premio dalla giornalista Barbara Belzini.
Oltre ai premi ufficiali, anche due riconoscimenti “locali”, legati al borgo di Bobbio: la Coppa “Beppe Ciavatta” a un* esordiente, consegnata dalla famiglia e vinta da Margherita Vicario per la regia di “Gloria!” e il contributo Lions Club di Bobbio al Seminario residenziale di Critica Cinematografica, consegnato dalla Presidente Renata Draghi.

Al termine della cerimonia di premiazione, Enrico Magrelli ha annunciato Welcome to Paradise, il cortometraggio diretto da Leonardo Di Costanzo nell’ambito dell’edizione 2022 di “Bottega XNL – Fare Cinema”, che, dopo essere stato proiettato l’anno scorso in prima mondiale alla 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ed essere transitato in molti festival italiani e internazionali, ieri sera è finalmente tornato nel luogo che l’ha visto nascere.

ITALIA NOSTRA: “L’ESPOSTO IN PROCURA E’ L’ATTO ESTREMO PER SALVARE PIAZZA CITTADELLA”

Un altro esposto è stata presentato in procura per il caso piazza Cittadella. A presentarlo, questa volta, è stata la sezione locale di Italia Nostra, affinché si valuti se sussistano le condizioni per chiedere l’interdizione degli atti che consentono l’esecuzione dei lavori. Un esposto che arriva dopo la consegna delle aree da parte del comune al concessionario per l’avvio, entro un mese, del cantiere; ma anche e soprattutto, lamenta Italia Nostra, dopo una assenza totale di considerazione e dialogo da parte dell’amministrazione rispetto alle domande più volte poste.
In particolare ciò a cui si fa appello è l’articolo 10 comma 4 del decreto legislativo 42/2004, in quanto la piazza è considerata come bene culturale soggetto a vincolo e a tutela e come tale non può essere sottoposta a demolizione ma solo ad interventi conservativi.

https://fb.watch/tMBokja7YY/

EDILIZIA SCOLASTICA: 21 MILIONI DI EURO PER INTERVENTI ANTISISMICI. A SETTEMBRE LA NUOVA PALESTRA DEL RESPIGHI

Ventuno milioni di euro, la quasi totalità fondi Pnrr, per 19 istituti scolastici, 14 appalti attivi e 13 imprese coinvolte. Sono i numeri che l’amministrazione provinciale ha messo in campo per gli interventi di adeguamento e miglioramento antisismico per le scuole del territorio. Interventi doverosi e necessari – ha sottolineato la presidente Monica Patelli – per la sicurezza di chi a scuola ci lavora e ci studia. Miglioramenti per i quali l’ente ha utilizzato per l’80 per cento fondi Pnrr, per la restante parte la provincia.
Lavori complessi che devono essere terminati entro il 30 giugno 2026, perché collegati ai finanziamenti Pnrr, e che vedono 14 appalti aperti. Eccoli nel dettaglio.

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