PAPAMARENGHI: “IL COMUNE SIA TRASPARENTE SULLE TRATTATIVE DELL’IMMOBILE DI VIA X GIUGNO”

«L’assessore Fantini, cercando di uscire dal vicolo cieco in cui si è infilata, conferma le mie affermazioni: ora pretendiamo trasparenza e che si relazioni dettagliatamente in Consiglio sulla trattativa per ottenere i posti auto». Così Jonathan Papamarenghi, consigliere comunale del gruppo civico di centrodestra, torna a intervenire sulla vicenda del silos di via X Giugno, acquistato da un privato e al centro delle trattative con la giunta Tarasconi per ricavarne parcheggi a uso pubblico.

«Ancora una volta – afferma Papamarenghi – l’amministrazione Tarasconi si dimostra poco trasparente con i piacentini e con il Consiglio comunale. La trattativa per alcuni spazi dello scheletro di via X Giugno, che avevo segnalato di fronte a Consiglieri all’oscuro di tutto, esiste ed è già avanzata. Oggi, grazie alle dichiarazioni dell’assessore all’urbanistica a IlPiacenza.it, ne abbiamo conferma: un ennesimo schiaffo alla comunità. Ho sollecitato più volte sindaco e assessore a riferire in Aula, ma non è arrivata alcuna risposta. Le ammissioni emergono solo attraverso interviste ai giornali, mentre in Consiglio regna il silenzio».

Papamarenghi ricorda anche i precedenti tentativi di smentita: «Prima con le dichiarazioni dell’assessore intervistato da Libertà, poi con quelle del sindaco che mi ha accusato di “allusioni” in modo arrogante e ingiustificato. Oggi i fatti confermano le mie affermazioni. Io ho una sola parola e la spendo sempre in maniera documentata e dimostrabile».

«Quante volte l’opposizione e alcune Associazioni – prosegue – hanno chiesto al Comune di partecipare all’asta per acquisire l’immobile e destinarlo a parcheggi, soluzione utile anche al nodo di piazza Cittadella? Allora si operò considerandolo non prioritario. Oggi però, mentre peggiora il degrado attorno all’edificio, il privato che ha comprato l’immobile cercherà giustamente un ritorno economico. Perché le proposte della minoranza e della società civile continuano a essere ignorate?»

Per Papamarenghi nuovi posti auto in quella zona sono l’unica via praticabile, «ma al giusto costo e con la massima chiarezza». «Il Consiglio – ribadisce – deve essere informato subito e nel dettaglio. L’assessore continua a glissare sulla questione centrale: quali sono le contropartite di questa trattativa? Non si può gestire un Comune come un’aziendina privata, tenendo all’oscuro la città e chiedendo poi al Consiglio di ratificare silenziosamente a cose fatte».

«Questo metodo – conclude – ha già prodotto disastri politici e amministrativi come il capolavoro di piazza Cittadella. Continuare così significa ripetere, peggiorando, gli stessi errori».

LA STORIA A LIETO FINE DI ANGELO PAOLO, SALVATO DAI SOCCORRITORI DA UN ATTACCO DI CUORE

L’azienda sanitaria di Piacenza ha deciso di raccontare la storia di Angelo Paolo salvato da un attacco di cuore che, insieme alla compagna, ha chiesto di poter incontrare i suoi soccorritori.

“In caso di dolore toracico, chiamare il numero unico per le emergenze 112 è fondamentale. Ancora oggi una persona su sei, di fronte a questo sintomo, aspetta o si reca in Pronto soccorso in modo autonomo. Ma l’attesa può essere fatale”. È emblematica, in senso positivo, la storia di Angelo Paolo Adabbo che lui stesso, insieme alla compagna Mara De Maio, tiene a raccontare.
È fine agosto, alla sera. È Mara che chiama i soccorsi, dopo aver osservato il compagno, 47enne, sofferente da qualche ora. Arrivano due mezzi: l’auto infermieristica di Castel San Giovanni e l’ambulanza della Pubblica assistenza Val Tidone. Angelo Paolo ha dolore toracico, ma respira ed è cosciente. L’infermiera esegue subito un elettrocardiogramma e, grazie alla tele refertazione, il Pronto soccorso di Piacenza invia immediatamente un messaggio chiaro ai sanitari: c’è un dubbio di infarto, il paziente va portato subito in ospedale. Angelo Paolo viene caricato in ambulanza, con la sirena accesa, per il viaggio verso Piacenza. È durante il viaggio che subentra una fibrillazione ventricolare, è come se il cuore fosse fermo. Il mezzo accosta lato strada: sono attimi concitati. L’infermiera del 118 prontamente esegue la defibrillazione riportando il cuore in ritmo. Nel frattempo viene eseguito un rendez vous con l’automedica. Una volta stabilizzato il paziente, si può proseguire il viaggio verso il Pronto soccorso, con Angelo Paolo di nuovo cosciente.
“Li guardavo durante le manovre di rianimazione – racconta Mara – le loro espressioni, la consapevolezza la responsabilità di avere una vita umana tra le mani. Poi il sollievo e i pollici in su, mi hanno detto: L’abbiamo ripreso; e ho capito che era andato tutto bene”.
È sempre Mara che ha scritto all’Azienda per chiedere di poter incontrare, insieme al compagno, tutti i professionisti e i volontari che hanno partecipato al soccorso. Così, nella sede 118 di via Anguissola, i due hanno potuto abbracciare gli infermieri, medici e autisti soccorritori che hanno salvato la vita ad Angelo Paolo. Mara ha consegnato un simbolico braccialetto rosso, fatto a mano da lei, con un cuore.
Durante l’incontro, a cui hanno partecipato anche il direttore generale Paola Bardasi, il direttore dell’Emergenza urgenza Enrica Rossi e il dirigente delle professioni sanitarie Stefano Nani, sono stati raccontati proprio i dettagli del soccorso, nel ricordo della coppia e nella ricostruzione di professionisti e volontari. Erano presenti gli infermieri Elena Bassi e Simone Angelini, gli autisti soccorritori Nicola Bonomi, Antonio Solari, Maurizio Zanardo e Claudio Brizzolari della Pubblica assistenza Val Tidone. Il medico Giacomo Cussigh era invece in servizio e non ha potuto partecipare.
“Ci teniamo molto a raccontare la nostra esperienza – ha evidenziato la coppia – perché troppo spesso si parla di mala sanità. Invece l’esperienza della nostra famiglia, anche per altri casi di tumore al seno, sono state molto molto positive e quindi desideriamo farlo sapere ed esprimere il nostro grazie alla rete dell’Emergenza urgenza 118”.
“Questo caso è significativo. Se Angelo Paolo non fosse stato con un sanitario, al momento dell’arresto, magari – evidenzia Nani – l’esito non sarebbe stato lo stesso. In questi casi il fattore tempo è fondamentale. Cogliamo questa occasione per ricordare a tutti i cittadini che, in caso di dolore toracico, va chiamato il 112. Non sottovalutate questo tipo di sintomi. L’arrivo di un mezzo di soccorso e del defibrillatore sono una chance in più”.

ANCHE TRE PIACENTINI AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI TEATRO A CHARLEVILLE CON LO SPETTACOLO S’ENVOLER

Porta la firma anche di tre piacentini lo spettacolo S’envoler in scena, in questi giorni, al Festival Mondial des Théâtres de Marionnettes a Charlevilles-Mézières in Francia. Si tratta della più importante rassegna a livello internazionale del teatro di figura dove arrivano artisti da tutto il mondo.

Lo spettacolo S’envoler, tratto dal libro “Prendere il Volo” edito da TopiPittori, di Marina Marinelli è portato in scena dalla compagnia Drogheria Rebelot e prodotto dalla Fondazione Casa Teatro Ragazzi e Giovani di Torino. I tre piacentini coinvolti sono la regista Enrica Carini, l’illustratrice Silvia Molinari e Paolo Codognola che ha curato le musiche dello spettacolo. “Un’opportunità unica – ha raccontato la regista Carini che abbiamo contatto tra una replica e l’altra – è una dimensione molto affascinante, uno stimolo per tutti noi perché questo Festival è un punto di riferimento mondiale per il teatro. Alle repliche hanno assistito in tutto oltre mille spettatori, non solo bambini ma anche un pubblico eterogeneo”.

La protagonista è Zazì, una giovane artista colorata che salva gli uccelli caduti dal nido e si prende cura di loro finché non sono in grado di volare via. Attraverso giochi di ombre, animazioni pop-up e sagome di uccelli meccanici, l’attrice e burattinaia racconta l’importanza di proteggere i più deboli e di prendersi cura della natura che ci circonda. “Chi ti ama ti farà sentire sempre libero è una della frasi che meglio rappresenta l’essenza dello spettacolo – ci spiega Enrica Carini – il libro di Marina Marinelli è molto divulgativo, noi abbiamo cercato di trasformarlo in racconti di vita”.

Il pubblico è entusiasta, come si legge dalle cronache locali raccontate sui quotidiani francesi che hanno dedicato ampio spazio al Festival di Charlevilles; “appassionante, disegni magnifici, super” sono solo alcuni dei commenti raccolti. E tra qualche mese S’envoler potrebbe arrivare anche a Piacenza. Noi incrociamo le dita.

MORENA CORBELLINI: “HO FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA. NON SARA’ UN PROCESSO FACILE”

Dice convinta di credere molto nella giustizia e di non temere il rito abbreviato per colui che è accusato di aver ucciso sua figlia. Morena Corbellini, mamma di Aurora Tila, ha raccontato nel salotto televisivo di Verissimo, la trasmissione di Canale5, le prime udienze del processo, l’incontro in aula con il 15enne accusato di averla gettata dal balcone e le ultime settimane di Aurora, prima di quel 25 ottobre 2024 quando precipitò dell’ultimo piano del palazzo di via IV Novembre, secondo l’accusa, spinta dall’ex fidanzato.

Alla domanda della conduttrice “teme che con il rito abbreviato la pena possa essere troppo lieve?”, Morena risponde convintamente “No, credo molto nella giustizia; in aula ci sarà un testimone, non sarà un processo facile”. La donna si riferisce al ragazzo, compagno di cella del 15enne, che avrebbe raccolto alcune sue confidenze; il prossimo 10 ottobre sarà ascoltato nel corso dell’udienza.

Poi Morena descrive gli incontri, in tribunale, con l’imputato: “entra in aula con spalle larghe, baldanzoso, a testa alta, supponente, senza mai incrociare il mio sguardo, sempre con una certa strafottenza”. Nel corso dell’intervista racconta la storia travagliata tra la figlia e il 15enne:  “stavano insieme da gennaio 2024 e Aurora aveva cercato di staccarsi da lui già tre volte; era ossessionato, possessivo, la considerava un pupazzo e come tale la trattava. Le inviava messaggi denigranti puntando sulla sua magrezza. Aurora da ottobre non usciva più e non mangiava. Era diventata anoressica. Abbiamo anche avuto un colloquio per questo con la neuropsichiatra e la psicologa dei servizi sociali che l’avevano in cura, il prossimo appuntamento sarebbe stato il 30 ottobre, è morta il 25”.

TRESPIDI: “IN PIAZZA CITTADELLA C’E’ ARIA DI SBARACCO. LA DITTA STA LASCIANDO IL CANTIERE?”

«C’è aria di sbaracco in piazza Cittadella. Il fallimento della giunta Tarasconi sulla vicenda del parcheggio interrato è ormai sotto gli occhi di tutti. Questo pomeriggio alcuni camion hanno portato via attrezzature dal cantiere, appartenenti a ditte impegnate nei lavori: un segnale che, come mi risulta, la risoluzione contrattuale tra il Comune e Piacenza Parcheggi, e quindi la chiusura del cantiere, sia ormai questione di giorni». Lo dice Massimo Trespidi, consigliere comunale di Liberi, dopo un sopralluogo nella zona.

«È la prova di un iter nato male fin dall’inizio. Nonostante i miei appelli e le mie ripetute segnalazioni, il Comune ha scelto di dare fiducia a un soggetto – Piacenza Parcheggi – privo delle garanzie bancarie necessarie, delle risorse economiche per realizzare l’opera e gravato da troppe ombre» aggiunge il consigliere di centrodestra.

«Ombre che emergono chiaramente anche dall’accesso agli atti che ho effettuato pochi giorni fa, da cui risulta che Apcoa, una delle società azioniste di Piacenza Parcheggi, dichiara testualmente di essere stata “lasciata all’oscuro nonché esclusa da qualsivoglia processo decisionale” e di essere stata addirittura impedita a partecipare all’assemblea societaria. Ora – conclude Trespidi – gli attrezzi abbandonano il cantiere. E cosa resterà in piazza Cittadella, tra i negozi, i condomini e palazzo Farnese?».

BAMBINI IN PIAZZA PER GAZA: “L’INFANZIA SIA UN DIRITTO”

La lettura di Se questo è un uomo di Primo Levi si è alternata ai pensieri delle alunne e degli alunni delle scuole primarie dei circoli cittadini che oggi, in piazza Cavalli, hanno chiesto il cessate il fuoco nella striscia di Gaza.
Sette gli istituti cittadini che hanno partecipato alla manifestazione, a cui si è aggiunto anche il CPIA, la scuola superiore dove si insegna italiano agli stranieri.

I piccoli alunni insieme alle insegnanti hanno trattato il tema della pace partendo dai diritti, prima di tutto quello dell’infanzia; diritto di cui non possono godere i coetanei palestinesi nella striscia di Gaza.

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TU S.EI M.ERAVIGLIA: IL 27 SETTEMBRE LO SPETTACOLO IN FAVORE DI AISM

Sarà l’ultimo spettacolo, ma non per questo meno intenso e vibrante. Tu S.ei M.eraviglia è l’evento di sensibilizzazione sul tema sclerosi multipla, che la regista e scrittrice Francesca Salotti, porta avanti da quattro anni: le prime due edizione con sfilate e poi con spettacoli teatrali si cui ha fatto parte anche Summer al teatro President.
L’appuntamento è per sabato 27 settembre alle 21 alla sala del teatro della chiesa di Nostra Signora di Lourdes; la prenotazione è obbligatoria telefonando al numero 346.7105728.

Le offerte della serata saranno devolute proprio alla sezione piacentina di Aism per sostenere la mobilità delle persone affetta da sclerosi multipla.
Il tema del trasporto diventa fondamentale per chi non può disporre in autonomia di un mezzo per muoversi.

A PIACENZA UNA PIAZZA STRAPIENA PER LA PACE: IN DUEMILA CHIEDONO LO STOP AL GENOCIDIO DI GAZA

Una piazza partecipata come non si vedeva da tempo a Piacenza; due mila circa i piacentini in corteo che hanno raggiunto piazza Sant’Antonino al grido di “Palestina Libera” e “Gaza Libera”. Una piazza composita e gremita, decisa e convinta a chiedere la pace e a sostenere il popolo palestinese massacrato dall’esercito israeliano.

Questa mattina, in piazza Cavalli, è toccato al mondo della scuola manifestare per la solidarietà alle popolazioni della striscia, nel pomeriggio la manifestazione era aperta a tutti, lavoratori, famiglie e ancora studenti. Alla manifestazione organizzata da S.I. Cobas e USB ha partecipato anche la prima cittadina Katia Tarasconi che sui social ha scritto “A Piacenza oggi si è manifestato per la pace nella striscia di Gaza, e lo si farà anche domani. Si è scesi in piazza per condannare, senza se e senza ma, il massacro del popolo palestinese, per impedire l’uccisione di bambini innocenti, per chiedere a gran voce che i governi occidentali si mobilitino per fermare questa follia assurda.
A Piacenza oggi si è manifestato per la pace, e lo si è fatto pacificamente.
Altrove no. E lo dimostrano le immagini di devastazione che arrivano da Milano dove purtroppo c’è chi ha scelto la violenza per promuovere la pace. Non è così che si fa”.

STUDENTI IN PIAZZA PER LA PALESTINA. MA E’ PESATA LA DIRETTIVA DEL MINISTERO

Complici la forte pioggia di questa mattina e l’invito ministeriale sviluppare il tema all’interno degli istituti, la partecipazione allo sciopero della scuola per esprimere solidarietà alla popolazione palestinese, è stata al di sotto di ciò che ci si sarebbe aspettati. Tuttavia studenti e insegnanti arrivati in piazza cavalli hanno deciso di non sprecare l’occasione.
Ecco allora che si è formato un grande cerchio tenendosi per le mani; poi sono state fatte letture e interventi spontanei a favore del popolo palestinese oppresso dall’esercito israeliano; l’accento in particolare è stato posto sui bambini che ogni perdono la vita per fame e sotto le bombe; così come sui diritti umani, politici e civili.
La professoressa Bassi, insegnante di matematica della scuola media Mazzini, ha accompagnato le classi terze come uditori della manifestazione, consapevole che per i ragazzi è indispensabile prendere coscienza di quanto sta accadendo.

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LUNEDI’ LE SCUOLE IN PIAZZA, MA I SINDACATI DENUNCIANO “INACCETTABILE CHE IL MINISTERO CONDIZIONI LE ESPRESSIONI DEI COLLEGI DOCENTI”

Se la scuola piacentina fosse sotto pressione da parte del Ministero dell’Interno sarebbe inaccettabile. E’ la profonda preoccupazione della FLC Cgil e di USB e Si Cobas Piacenza espressa in due distinti comunicati.

Al centro della questione ci sarebbero le iniziative programmate per lunedì 22 settembre a Piacenza e in tutta la provincia collegate alla richiesta di pace nella striscia di Gaza; “a molti docenti e studenti – si legge nella nota della Cgil – è stato suggerito di confinare le attività all’interno delle aule scolastiche, snaturando così il senso di una manifestazione pubblica. In seguito a segnalazioni di possibili criticità, alcuni dirigenti scolastici avrebbero indirizzato i propri collegi docenti a rimodulare, in un’ottica di prudenza, opportunità ed efficacia“.

“Non possiamo e non vogliamo credere che dietro queste indicazioni ci sia una circolare formale o una direttiva ministeriale che scavalchi l’autonomia e la volontà democratica dei collegi docenti. Tuttavia, i fatti segnalati sollevano un interrogativo gravissimo: è la scuola a subire pressioni occulte per limitare la propria partecipazione alla vita civile e sociale?”

“Da alcune testimonianze, parrebbe essere stato risfoderato il vecchio spettro dei “facinorosi da fuori città” – si legge nel comunicato Si Cobas e USB – un classico intramontabile della retorica criminalizzante di qualsiasi forma di dissenso e conflitto, caratteri peculiari di ogni democrazia. La cosa è ancora più grave perché passa a pie pari sopra le decisioni democratiche assunte dai singoli consigli di istituto, organo di autogoverno delle scuole, che della democrazia dovrebbero essere la culla e la palestra. Se siamo arrivati al punto che il Ministero degli Interni sovradetermina le scelte delle scuole, davvero non
possiamo ammantarci di alcuna retorica sui “valori democratici” dell’occidente: sono fatti da “democratura”, come è evidente anche ai più sprovveduti”.

“Le nostre aule devono diventare luoghi di pace, dove si imparano i valori della solidarietà, del rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni persona, a prescindere dalla sua provenienza o fede. È inaccettabile che la scuola riceva pressioni da parte del Ministero dell’Interno relative a non meglio specificate “infiltrazioni”, che rischiano di limitare la libertà di espressione e di insegnamento – conclude la nota della Cgil – per questo motivo, la FLC CGIL di Piacenza invita tutti i dirigenti scolastici a denunciare pubblicamente se sono stati in qualche modo “avvisati”, “chiamati” o “messi in guardia” da organi ministeriali o prefettizi. La trasparenza è fondamentale per difendere l’autonomia e la dignità professionale della scuola”.

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