CASA DI RIPOSO MARUFFI SALVA, GRAZIE AD UN ACCORDO CON LA SOCIETA’ EDOS

“La nostra priorità, come Comune di Piacenza, è sempre stata quella di fare il possibile per tutelare i settanta ospiti della Casa per anziani Maruffi di via Roma e la cinquantina di operatori che lavorano in quella struttura, riconosciuta come punto di riferimento per l’intera comunità piacentina. La nostra disponibilità, con l’impegno congiunto di tutti i Servizi sociali, degli uffici e dell’intera Giunta comunale, è stata massima in questi mesi complicati e di grande incertezza. Ed è per questo che accogliamo con grande soddisfazione il risultato raggiunto ovvero l’accordo tra Fondazione Maruffi e il gruppo fiorentino La Villa, realtà solidamente attiva nel settore socio-sanitario da quasi trent’anni e con all’attivo 49 strutture in tutto il Paese.

L’accordo prevede il subentro della società Edos, controllata dal Gruppo La Villa, nella gestione della Casa per anziani ad oggi in mano alla Cooperativa Sociale Proges; ed è previsto inoltre un percorso di riqualificazione della struttura. Il tutto, ed è uno degli aspetti che più ci stavano a cuore, garantendo la continuità del servizio di cui tanti piacentini e relative famiglie usufruiscono da anni e al quale da anni si dedicano con passione e dedizione tanti operatori specializzati. Nel rinnovare la soddisfazione per il raggiungimento di un accordo che fa tirare un sospiro di sollievo a tutta la nostra comunità, confidiamo nell’impegno e nella professionalità di chi prenderà in mano il futuro del Maruffi, da sempre simbolo di cura e attenzione per i nostri anziani”.

APPROVATA LA TARIFFAZIONE FRAZIONATA PER LA SOSTA A PAGAMENTO

E’ stata stabilita – ed entrerà progressivamente in vigore una volta completati i
necessari adeguamenti tecnici – la tariffazione frazionata in tre sezioni d’ora (ovvero una ogni 20 minuti) per il pagamento della sosta relativo alla seconda ora e alle ore successive. Come già preannunciato, l’assessore alla Viabilità Matteo Bongiorni conferma che è questo l’indirizzo del Comune di Piacenza per cercare di allineare quanto possibile il costo del parcheggio al tempo effettivo di utilizzo. La soluzione del frazionamento evita infatti che i fruitori delle strisce blu, dalla seconda ora e seguenti in poi, possano trovarsi a pagare un’intera ora anche se non interamente utilizzata.
Già da questa settimana, d’intesa con l’Amministrazione comunale, il gestore dei parcheggi di superficie ha iniziato le procedure di adeguamento tramite
l’aggiornamento del software e l’allineamento delle informazioni.
Al netto di un minimo arrotondamento funzionale dei diversi frazionamenti, tale misura si pone ovviamente nella direzione di contenimento ed equità dei costi per l’utenza.

Ecco le modifiche in base al frazionamento:

Zone a “tariffa ordinaria”: prima ora € 1,50 – seconda ora e successive € 1,50 o € 0,50 per frazione di 20 minuti; Zone “di bordo”: prima ora € 1,50 – seconda ora e successive € 2,00 o € 0,70 per frazione di 20 minuti; Zone a “elevata rotazione”: prima ora € 1,80 – seconda ora e successive € 2,30 o €
0,80 per frazione di 20 minuti; Parcheggio Viale Malta: prima ora € 1,00 – seconda ora e successive € 1,00 o € 0,40 per frazione di 20 minuti; Ospedale Civile e Ospizio “Vittorio Emanuele”: € 0,50 per 2 ore.

 

TARGA SUI TICKET DELLE SOSTE BLU: VINCE LA QUESTIONE SICUREZZA. COMPENSAZIONI AMBIENTALI PIU’ CHIARE: PASSA LA MOZIONE. MA “MANCA IL CORAGGIO DI MESSAGGI FORTI”

Una mozione di principio, una mozione ideale. Così i consiglieri Cugini e Rabuffi di ApP hanno definito la mozione a loro firma relativa alla sosta a pagamento in cui si chiudeva di togliere l’indicazione della targa sullo scontrino. “Una richiesta che va nella direzione – ha spiegato il consigliere Rabuffi – di portare sul piano dell’equità il rapporta tra cittadini e gestore di un servizio pubblico. Equità per noi è pagare il giusto corrispettivo, senza sconti ma pure senza extra gettito per il gestore”. La tesi di fondo dei consiglieri di ApP è che, riportando il numero di targa sullo scontrino, il gestore, di fatto, incassa più ticket sullo stesso stallo. “Senza contare – ha aggiunto Cugini – il digital divide in cui versano molti cittadini, soprattutto i più anziani, che non hanno dimestichezza nel fare il ticket”.

Negativo il parere dell’assessore Bongiorni che ha motivato il diniego con la questione securitaria. Il cosiddetto “mercanto nero” degli scontrini stava diventando all’ordine del giorno, soprattutto in alcuni parcheggi della città. Oggi questa pratica, ma si è ridotta di molto. D’accordo con il parere dell’assessore tutta la minoranza di centro destra e pure la maggioranza di centro sinistra. Una posizione, quest’ultima, che ha sorpreso non poco il capogruppo Cugini “se così dev’essere siamo orgogliosamente alternativi! Non si può sempre demandare ad altri la risoluzione del problema: se vogliamo disincentiva l’uso dell’auto allora prima facciamo piste ciclabili, parcheggi scambiatori e poi si aumentino le tariffe!” in risposta alla consigliera Caterina Pagani di Pc Oltre. La mozione è stata respinta con i voti favorevoli dei solo consiglieri proponenti di Alternativa per Piacenza.

E’ passata, invece, la mozione di Piacenza Oltre in cui si chiedeva di “rendere più efficace e trasparente l’utilizzo delle compensazioni ambientali”, ovvero delle risorse che operatori privati titolari di piani immobiliari devono versare al Comune o impiegare per realizzare interventi di mitigazione ambientale. “L’obiettivo – ha spiegato la consigliera Pagani – è avere una visione d’insieme per considerare e leggere le compensazioni ambientali nel loro insieme, visione che oggi manca”. “Non si può sentire dire queste cose da parte della presidente della commissione Urbanistica” ha tuonato il consigliere Massimo Trespidi all’indirizzo proprio della consigliera Pagani. “Nel maxi insediamento di Roncaglia – ha detto il consigliere Anelli – dove una delle compensazioni era la piantumazione dell’area circostante, le piante sono morte non essendo collegate ad un impianto di irrigazione”. “Se Roncaglia avesse avuto solo una piccola percentuale delle somme versate per compensazione, sarebbe la frazione più bella del mondo!!  – ha detto il consigliere Rabuffi – invece quanto è stato destinato?” ha domandato retoricamente. “ApP voterà questa mozione, ma se dobbiamo dare un messaggio mandiamolo forte e chiaro – ha esortato il consigliere Cugini nel definire la mozione di Pc Oltre – sono mozioni morbide!” La mozione è passata con il voto favorevole delle maggioranza e di ApP e il voto contrario della minoranza.

 

AL PARCO DELLA GALLEANA ARRIVA UBUNTU CLUB, LA CASETTA DELL’AMICIZIA PROPOSTA DAL CONSIGLIO DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI

Si chiama Ubuntu Club e, per una volta, ha messo tutti d’accordo. Un’impresa in cui sono abilmente riusciti gli studenti delle medie Calvino, Dante e Anna Frank che fanno parte del consiglio comunale della Ragazze e dei Ragazzi. Sono stati accolti nell’aula consiliare di Palazzo Mercanti per presentare la loro proposta: si chiama, appunto, Ubuntu Club (che in lingua africana significa “io sono perché noi siamo”), una casetta di legno dove svolgere varie attività come giocare, leggere libri, imparare che verrà posizionata all’interno del parco della Galleana. La mozione, presentata da Margherita Lecce, è stata approvata all’unanimità dai consiglieri.

“L’Ubuntu Club nasce come spazio speciale al Parco della Galleana – ha letto Luca della scuola Anna Frank-  in cui i bambini e ragazzi possono incontrarsi e stare insieme attivamente, così come era per noi negli incontri del lunedì. Ci saranno orari di apertura e regole da decidere insieme per far sì che lo spazio sia piacevole e funzionale per tutti, ma anche proposte da portare e da discutere con gli altri. Potremmo immaginare che una volta all’anno i soci
dell’Ubuntu Club possano ridiscutere regole e proposte insieme alle figure adulte di riferimento. Quindi il club non come idea che esclude ma che, al contrario, permette la partecipazione di tutti secondo regole condivise”.

“Per non perdere giochi e materiali pensavamo al metodo del pegno – propone Giulia della scuola Calvino – se vuoi prendere qualcosa (come una palla o un gioco), devi lasciare un tuo oggetto e se perdi quello che ti abbiamo dato, ci teniamo quello che ci hai dato tu. Anche questo in qualche modo rientra nella dimensione di Ubuntu – tutti contribuiscono e nessuno toglie nulla a qualcun altro. Per quanto riguarda le regole condivise, potrebbero essere segnalate tramite illustrazioni molto chiare e comprensibili a tutti, per aumentare l’inclusività dello spazio a chi ancora non sa leggere”.

IL MINISTRO LOLLOBRIGIDA APRE L’EDIZIONE 2024 DI TOMATO WORLD A PIACENZA EXPO

Sarà il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ad inaugurare l’edizione 2024 di Tomato World che si terrà a Piacenza Expo il 15 e 16 febbraio. La rassegna biennale farà luce sulle principali tecniche legate agli aspetti colturali, produttivi e industriali del pomodoro, grazie alla ricca programmazione convegnistica messa a punto dell’ente fiera. Dodici in tutto i momenti di approfondimento tra convegni, tavole rotonde e workshop con   argomenti di stretta attualità.

https://fb.watch/q9W-96SYyh/

IL SISTEMA PIACENZA E’ IN RIPRESA, MA C’E’ UN GAP DI MANUALITA’ NELLA MANODOPERA

L’economa piacentina mostra evidenti segni di ripresa, nonostante le condizioni geopolitiche degli ultimi due anni non giochini certamente a favore, prima tra tutte il conflitto russo ucraino.
Tuttavia, si diceva, il sistema piacenza va avanti, come riferiscono i dati del primo semestre 2023 presentati sul numero 44 di Piacenza economia lavoro e società, nel rapporto congiunturale elaborato dalla provincia di piacenza e dalla camera di commercio dell’Emilia.

All’interno del rapporto congiunturale, è presente un focus sul fabbisogno professionale delle imprese piacentine, che costituisce un indicatore importante per lo sviluppo del territorio. È una istantanea vivace quella che ne esce, forte dei 30 mila nuovi contratti di lavoro stipulati, ma debole sulla forte difficoltà in cui si trovano le imprese nel trovare le figure professionali che desiderano.

https://fb.watch/q9LxjkxEzG/

LEGAMBIENTE: “DALLA REGIONE, DATI SUL CONSUMO DI SUOLO DISCUTUBILI E PROPAGANDISTICI”

Legambiente Piacenza definisce “discutibili e propagandistici” i dati emersi dal monitoraggio della regione Emilia Romagna sul consumo di suolo nel nel periodo transitorio (2018-2023) rispetto alla piena attuazione della legge urbanistica n.24/2017.
“E’ ovvio che i risultati di uno studio sono direttamente conseguenti ai criteri – a nostro avviso discutibili – con cui i dati sono raccolti e interpretati – si legge nella nota di Legambiente – per esempio quanti Comuni hanno risposto ai quesiti della Regione? Nel report della Regione si legge il 68% (nella provincia di Piacenza 57%, cioè 26 Comuni su 46 !). Chi può garantire la corretta
comprensione dei quesiti posti agli uffici tecnici comunali? Chi può garantire l’omogeneità delle risposte, su una tematica così complessa, da parte di uffici tecnici oberati di lavoro e non certo entusiasti di dover interpretare l’autentica finalità dell’indagine conoscitiva? Perché tanta enfasi sui risultati considerando che sono esclusi i dati delle trasformazioni urbanistiche approvate e convenzionate nell’ultimo semestre del 2023, in cui sono arrivate a conclusione la maggior parte delle procedure a rischio di decadenza, come ad esempio quella dell’ex Camuzzi a Piacenza.

Perché non dire che fra i dati che attestano il consumo di suolo nella provincia di Piacenza, dal 2018 al 2023 (un dato sbalorditivo e incredibile di soli 12,2 ettari, secondo il monitoraggio regionale !) sono esclusi tutte i progetti ex art. 53 (procedimento unico) relativi ai numerosi interventi di ampliamento e ristrutturazione di fabbricati adibiti all’esercizio di impresa. Perché non precisare che sono escluse tutte le approvazioni degli insediamenti approvati nello stesso periodo tramite l’art 8 del DPR 160/2010 (vedi approvazione di circa 100 ettari nei Comuni di Castel San Giovanni, Caorso, Fiorenzuola, ecc., per insediamenti logistici ).

I dati dei Rapporti dell’ISPRA, per quanto rilevati con metodiche diverse, danno un quadro ben diverso e oggettivo della realtà, che possiamo osservare con i nostri occhi, percorrendo le campagne devastate da nuovi e sempre più ingombranti capannoni. Ben 449 sono gli ettari di prezioso suolo consumato nella provincia di Piacenza dal 2018 al 2022, quasi il 15% del totale regionale! Questa è la realtà; l’onda lunga di una pianificazione bulimica delle amministrazioni comunali degli ultimi 20 anni. Consumo di suolo nella
maggioranza dei casi irrimediabile e definitivo, altroché temporaneo, come si vorrebbe far credere. Se da un lato non si può ignorare che la Regione ER sia l’unica, nel panorama nazionale, ad aver approvato una legge che si propone di contrastare il consumo di suolo, non si può nemmeno ignorare – con un
atteggiamento più onesto e meno fideistico – che la stessa legge, attraverso l’estrema dilatazione del periodo transitorio e a seguito delle deroghe previste dall’art.6 comma 5, non riuscirà nel suo intento, purtroppo.
Molti urbanisti confermano che la decadenza delle pianificazioni previgenti l’entrata in vigore della legge 24 è frutto più delle dinamiche di mercato che dei deboli vincoli introdotti dalla legge stessa.
Per tale motivo auspichiamo che tutte le forze politiche autenticamente consce della necessità di una vera transizione ecologica, tesa a proteggere la salute e il futuro delle giovani generazioni, si esprimano apertamente contro il meccanismo della perequazione territoriale, che aprirebbe un nuovo e insostenibile varco al superamento del limite del 3% di consumo di suolo entro il 2050. Superamento non più giustificabile con lo stonato mantra dello sviluppo. Serietà e responsabilità suggeriscono ricette ben diverse per lo
sviluppo, rispetto all’ostinata e anacronistica strada della cementificazione e della speculazione immobiliare”,

“DA OGGI PIACENZA E’ DAVVERO CITTA’ UNIVERSITARIA”

Sottoscritto il protocollo d’intesa tra l’Amministrazione comunale, le istituzioni accademiche aventi sede sul territorio – Università Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Parma – e il Conservatorio Nicolini. A siglare il documento, alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, i rettori Franco Anelli, Donatella Sciuto e Paolo Martelli, accanto al presidente dell’istituto musicale Massimo Trespidi.
Grazie a questo accordo sarà possibile realizzare iniziative congiunte, promozionali e divulgative, finalizzate all’orientamento universitario e lavorativo dei giovani, alla continuità accademica e formativa e alle opportunità di civismo attivo e volontariato per gli studenti, per i quali si prevedono agevolazioni nella fruizione di spazi e servizi pubblici, eventi dedicati e interventi specifici di sostegno alla residenzialità per i fuori sede, ad esempio tramite l’istituzione di un fondo di garanzia per gli affitti.

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PARCHEGGIO CITTADELLA: DAL COMUNE ALTRI TRENTA GIORNI PER LE GARANZIE BANCARIE O IL CONTRATTO DECADE

L’affaire si complica, almeno così pare. Stiamo parlando del cantiere per il parcheggio di piazza Cittadella che, per prendere avvio, ha bisogno delle garanzie bancarie che non sono ancora arrivate, nonostante le proroghe concesse dall’amministrazione al gestore, Piacenza Parcheggi – GPS, si avvalga della clausola per cui il ritardo dipende dalle banche e non dalla sua volontà. Intanto dal 20 gennaio, prima scadenza entro cui sarebbero dovute arrivare le garanzie bancarie, si è passati al 31 gennaio. Il Comune il 5 febbraio ha inviato a GPS un nuovo atto “non una diffida – ha precisato il direttore generale Luca Canessa – ma una lettera per l’avvio di procedimento per la risoluzione del contratto, per grave inadempimento”. Se non è una diffida, poco ci manca, siamo all’ultima chiamata, verrebbe da dire. Dal 5 febbraio ci sono trenta giorni di tempo perché il concessionario risponda. E Canessa ha proseguito rispondendo alle domande della consigliera Zanardi (FdI): “alle precedenti nostre richieste il concessionario ci ha risposto invocando la clausola del ritardo delle banche, ma noi non l’abbiamo ritenuto adeguato, per questo abbiamo inviato la nuova lettera. Se entro 30 giorni il privato non dà giustificazioni, il contratto è risolto. Mai era uscito da questo ente, in dieci anni, un atto del genere. Se le garanzie non arriveranno, il contratto termina. Noi vogliamo la prova degli istituti bancari e – conclude – riteniamo di aver svolto dignitosamente il nostro lavoro con un addendum corretto che tutela il Comune. Faccio anche presente che da tempo il Comune non chiedeva al privato la certificazione antimafia, che noi abbiamo richiesto”. Ripercorrendo i fatti Piacenza Parcheggi – GPS ha risposto alla lettera inviata dal Comune il 29 gennaio sul mancato invio della documentazione necessaria (la cui scadenza era il 31 gennaio) con la clausola del ritardo delle banche. Motivazione che il Comune non ha ritenuto valida perché non suffragata da alcuna certificazione della banche coinvolte (banca di Piacenza e banca del Fucino), ma solo da un’autodichiarazione di Piacenza Parcheggi. Per questo, il 5 febbraio, il Comune ha ritenuto di inviare una nuova lettera per avvio di procedimento per risoluzione del contratto, per grave inadempimento.

“La tempistica non è governabile dal Comune o dal privato, se il tema è la bancabilità dell’opera – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici Matteo Bongiorni – noi vogliamo portare a termine una vicenda che ha un lungo corso, per sistemare un comparto del centro di fronte a Palazzo Farnese. Si è lavorato molto, non si poteva fare meglio o peggio, ma si è fatto tanto lavoro, sarebbe miope non avere prudenza nel risolvere una vicenda che galleggia da anni. Chiudo ponendo una domanda: non mi è chiaro quale sarebbe stato il piano B; quindici o venti giorni in più non fanno differenza posto che siano motivati non dal concessionario ma da una documentazione prodotta direttamente dalle banche”.

“Ma dopo quello che è successo con quale faccia mandiamo avanti un’opera porcata del genere? – si domanda il capogruppo di ApP Stefano Cugini – col giochino la colpa è delle banche si può andare avanti in eterno, se non c’era la bancabilità avrebbero dovuto subito mandarvi la documentazione e assumersi le proprie responsabilità”. E il collega Rabuffi “é dal primo agosto che il  soggetto gestore aveva il tempo per rapportarsi con gli istituti bancari. Ha avuto 187 giorni!!” Alla luce di quello che sta accadendo abbiamo la possibilità di dire no a quell’opera. La vicenda sta diventando una barzelletta!!”,
“Siamo in balia di un privato che sta facendo i suoi interessi e nel frattempo guadagna con l’aumento della tariffe per i parcheggi” ha tuonato la consigliera di FdI Sara Soresi; “Ci riserviamo di presentare un esposto alla Corte dei Conti per i danni subiti dai cittadini” ha fatto eco la collega Gloria Zanardi. “Nei dieci anni precedenti non c’era la necessità di contestare gravi inadempimenti perché tutta la partita di piazza Cittadella è stata condizionata dal Covid e dalla perdita economica lamentata da Gps sugli introiti della sosta” è la posizione della consigliera Patrizia Barbieri.

Se entro trenta giorni il concessionario non consegnerà la garanzia bancaria richiesta, il contratto verrà rescisso e si profilerebbero tre scenari: piazza Cittadella resta come è attualmente; il Comune si troverebbe a pagare un milione 200mila euro di cofinanziamento per il bando periferie; la gestione di tutte le soste a pagamento della città sarebbero in mano al Comune, e il rischio contenzioso con il concessionario potrebbe protrarsi per lungo tempo.
“Proprio alla luce di questo piano B – ha detto l’assessore Bongiorni – abbiamo cercato di percorrere lucidamente, step dopo step, il piano A, per l’amministrazione l’unica strada possibile”.

 

 

LA PALLAVOLO EDUCATIVA, PER NON DIMENTICARE LE ATROCITA’ DI AUSHWITZ

Sarà la pallavolo il mezzo con il quale una cinquantina di giovani atleti prenderanno coscienza degli orrori avvenuti al campo di Aushwitz. Dal 29 febbraio al 3 marzo si svolgerà a Cracovia in Polonia, un torneo giovanile che si si propone di aiutare i ragazzi, attraverso la pallavolo appunto, a non dimentica e far tesoro delle atrocità commesse dall’umanità. Un progetto proposto da otre 20 società e associazioni sportive dilettantistiche di pallavolo.

https://fb.watch/q3jF0aipsg/

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