PIAZZA CITTADELLA: LA COMMISSIONE 5 CHIEDE UN’AUDIZIONE DEL TAVOLO TECNICO

L’enorme partita di Piazza Cittadella, compresa la sua riqualificazione, costruzione del parcheggio interrato oltre che gestione delle aree di sosta, continua a tenere banco, ancora di più, dopo che la revisione del piano economico, ha indicato una spesa aggiuntiva di 4,7 milioni di euro che si tradurranno in un conseguente aumento dei parchimetri di 28 centesimi l’ora.
Tutto questo sommato all’evidenza che sono passati 11 anni dalla stipula del contratto, 25 dalle prime ipotesi di progetto, e un anno circa dalla costituzione del tavolo tecnico si è riunito per arrivare a mettere nero su bianco se esiste o meno l’interesse pubblico.

Di confermato, per ora, c’è la seduta del 31 luglio, data in cui si riunirà il consiglio comunale per chiudere questa partita. Per ora è l’unica data, nel totale disaccordo dell’opposizione che ha abbandonato la capigruppo contrariata dal fatto che una discussione così importante non può essere liquidata in una seduta.

Ecco che, proprio per avere un quadro trasparente di tutti gli elementi per un voto consapevole, arriva la richiesta di un’audizione dei rappresentanti del tavolo tecnico, unitamente al Direttore Generale, in quanto responsabile della Trasparenza e dell’Anticorruzione dell’Ente, e all’Assessore comunale competente, per gli aspetti di natura politico-amministrativa. La richiesta arriva dalla commissione n.5 “Prevenzione e contrasto delle mafie e della corruzione promozione della cultura della legalità” presieduta dal consigliere Luigi Rabuffi.
Per la commissione appare primario affrontare, per tempo, quindi prima del consiglio comunale, le tematiche collegate alla prevenzione dei fenomeni di illegalità e alle potenziali infiltrazioni, considerata la complessità e l’onerosità dell’opera, oltre che per l’attenzione che da tempo anche Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) ha rivolto al poderoso progetto di riqualificazione.

Una richiesta che va, evidentemente, nella direzione di poter avere tutti gli elementi per la discussione di una pratica fondamentale per il futuro di piacenza, dal punti di vista urbanistico e non solo.

 

COME EVITARE IL PERICOLO DI ANNEGAMENTO: I CONSIGLI DEGLI ESPERTI DELL’AUSL

Dopo le morti per annegamento che si sono verificate nei fiumi della provincia di Piacenza, l’Azienda Sanitaria Locale ha diffuso una nota con i consigli a firma dei professionisti sanitari

“Una delle conseguenze più estreme – evidenzia Alessandra Rampini, direttore Igiene e Sanità pubblica – è la morte per annegamento che può essere facilmente evitata se si conoscono i rischi cui si va incontro quando ci si immerge in acqua”.

Il team di professionisti Ausl ha quindi messo a fuoco una serie di indicazioni utili da osservare. “È importante – evidenziano i sanitari – non fare il bagno se non ti senti fisicamente in grado di farlo, perché non sai nuotare o per stanchezza; se hai fatto uso di alcol o altra sostanza; se esistono divieti di balneazione o con l’intenzione di richiamare l’attenzione con atti che possono metterti in pericolo”. “Raccomandiamo – aggiunge la dottoressa Rampini – una stretta sorveglianza dei bambini, che devono stare al massimo alla distanza di un braccio dall’adulto di riferimento. Per motivi di sicurezza è comunque preferibile portare i più piccoli in luoghi dove è assicurato un servizio di salvataggio”.

Una delle possibili con-cause di annegamento nella stagione estiva può essere anche la sindrome da idrocuzione: “Questo termine medico – sottolineano i professionisti di Igiene e Sanità pubblica – identifica una sincope da immersione rapida in acqua, specialmente fredda. Nei casi più gravi può causare la morte per arresto cardiorespiratorio”.
Una perdita improvvisa e temporanea di coscienza può essere favorita anche da processi digestivi in corso. Sulle rive dei corsi d’acqua come quelli della nostra provincia, è necessario prestare attenzione soprattutto allo shock termico che può ingenerarsi se una persona, dopo essere stata al sole, si tuffa. “Il  corpo esposto al sole o durante attività fisica è frequentemente a 37/39° – spiega Anna Maria Andena, dipartimento Cure primarie – e l’acqua di lago e fiume non supera probabilmente i 18. Quello che succede, anche se i meccanismi fisiopatologici non sono del tutti condivisi, è che il cervello riceve un sovrastimolo che crea uno shutdown del sistema. La respirazione si ferma, si sviene e, trovandosi in acqua, spesso si affonda, in quanto l’acqua dolce di laghi e fiumi non aiuta a sorreggere il corpo e si finisce per annegare come fenomeno secondario. La parola “shutdown” è forse adatta ai sistemi per spegnere o riavviare un computer, ma non per il cervello, e tantomeno per uno sbalzo termico. Quindi possiamo pensare che una volta “spento” il cervello non si riavvii autonomamente”.  “È fondamentale bagnarsi con calma e gradualmente per evitare qualsiasi rischio, partendo dalle braccia e dalle gambe. In questo modo abbassiamo la temperatura corporea gradualmente e il corpo non subirà shock termici”. Attenzione anche ad alcuni campanelli di allarme quali nausea, affaticamento, senso di freddo improvviso, ronzii o riduzione del campo visivo.

È consigliabile non nuotare da soli o assicurarsi che ci sia qualcuno che vi stia guardando. Questa indicazione vale anche per gli adulti. In caso di incidente, allertare prontamente il 118. Attenzione anche alle manovre di soccorso: “Se si è soli, è consigliabile chiamare aiuto quando si vede qualcuno in pericolo e non agire autonomamente. Altrimenti si mettono a rischio due vite. Lanciate un salvagente, una cima oppure tendete alla persona in difficoltà un bastone”.
Cosa non fare dopo svenimento? “Una volta recuperato il soggetto – evidenzia la dottoressa Andena – non bisogna somministrare né bevande alcoliche, né caffè, né altro per bocca, soprattutto durante la fase di incoscienza: si può rischiare di fare inalare (quindi mandare nei polmoni) quello che si vorrebbe fare ingoiare. È bene poi non schiaffeggiare la persona svenuta: si tratta di una manovra inutile”.
Per chi invece si sente insicuro delle proprie capacità di nuotare ma vuole comunque fare bagni in sicurezza, esistono diverse tipologie di giubbotti di salvataggio (life jacket) compatti e semplici che evitano rischi di annegamento.
È sempre consigliabile chiedere informazioni a chi conosce la zona prima di immergersi in un’area non presidiata con acque apparentemente poco profonde, come sono spesso quelle del fiume Trebbia, che nascondono però zone con mulinelli o buche di diversi metri, magari poco visibili dalla riva.

BOBBIO FILM FESTIVAL: PLACIDO, PAPALEO E I FRATELLI MANETTI

Le grandi pellicole della stagione appena trascorsa, ma anche il cosiddetto cinema invisibile. Ecco che anche la 26esima edizione del Bobbio Film Festival si presenta con un cartellone che sapientemente intreccia i grandi nomi con i film più di nicchia.

Dieci proiezioni dal 28 luglio al 6 agosto: Marco Bellocchio, che con Paola Pedrazzini e il figlio Pier Giorgio segue la direzione, artistica sarà sempre presente a Bobbio e condurrà anche il cortometraggio con i ragazzi di Fare Cinema. Ma non solo, in apertura della rassegna, regalerà ai presenti un commosso ricordo del fratello scomparso Pier Giorgio, attraverso un frammento inedito.

DAL PRIMO SETTEMBRE PRATICHE EDILIZIE ON DEMAND E DELIVERY

Partirà dal primo settembre, il nuovo servizio di digitalizzazione on demand e delivery delle pratiche edilizie del Comune di Piacenza, che consentirà di ridurre a un massimo di 5 giorni lavorativi – a fronte degli attuali 30 – i tempi di attesa per i cittadini e i liberi professionisti che si rivolgono agli uffici tecnici. Grazie al portale dedicato, sarà possibile effettuare ricerche e scaricare comodamente da remoto le pratiche in formato digitale, versando online, tramite il sistema PagoPA, gli oneri di segreteria.

GRANDI ATTESE PER LA NONA EDIZIONE DEL GIS, POTESTA’: “ABBIAMO SCELTO ANCORA PIACENZA”

C’è grande attesa per la nona edizione del Gis, le Giornate Italiane del Sollevamento e dei trasporti eccezionali, dal 5 al 7 ottobre prossimi. Fabio Potestà, patron della Mediapoint che dal 2009 organizza la manifestazione, ha scelto ancora Piacenza Expo per una delle fiere di settore che si conferma leader a livello internazionale. Non solo, ha confermato l’ente fiera per Geofluid, GIC, Hydrogen Expo, ma anche per altre nuovi eventi in programma per il 2024: Cyber Security e T Cube, la fiera dei mezzi di trasporto.

NUOVO OSPEDALE, I SINDACATI: “LA POLITICA SI ASSUMA LE PROPRIE RESPONSABILITA’ “

“Purtroppo il poco tempo a disposizione non ci ha permesso di capire esattamente quale fosse l’area migliore per far sorgere il nuovo ospedale. Sono passati 8 anni da quando l’ allora assessore regionale alla sanità Sergio Venturi annunciò l’idea di finanziare un nuovo ospedale nella nostra città – ricordano Cgil, Cisl, Uil -. Un ospedale che, ricordando anche la storia recente del nostro territorio, devastato in modo importante dalla pandemia Covid, riteniamo necessario. A distanza di 8 anni da quell’ annuncio siamo ancora fermi al dibattito politico sull’area (discussione in cui noi non vogliamo entrare) e purtroppo non abbiamo ancora tempi certi riguardo all’ inizio dei lavori.

Noi abbiamo sempre pensato che al territorio della provincia di Piacenza (anche considerando che oltre il 20% di cittadini sono over 65) serva una struttura principale che non sia obsoleta ma che sia facilmente accessibile, flessibile e ricettiva.

Una struttura che debba avere al proprio interno non solo adeguate strumentazioni, tecnologie e spazi ma prioritariamente professionalità importanti, per evitare l’ emorragia di personale sanitario che in alcuni casi ha scelto di andare a lavorare altrove.

Riteniamo quindi che serva una struttura ospedaliera di alto livello che abbia come caratteristiche il facile accesso non solo per i cittadini di Piacenza ma anche per gli abitanti della nostra provincia, fermo restando la valorizzazione degli altri tre ospedali del territorio (Castelsangiovanni, Fiorenzuola, Bobbio). Perché, proprio pensando a quello che abbiamo vissuto in epoca Covid, è importante che le strutture territoriali prevedano spazi flessibili con un aumento dei posti letto in caso di particolari emergenze o necessità.

Tutto ciò ovviamente non basta, perché riteniamo prioritaria la capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini nei tempi più rapidi possibili e la tutela del personale sanitario che lavora all’interno della struttura ospedaliera. Personale che, lo ribadiamo, dovrebbe essere alleggerito dai carichi di lavoro che negli ultimi anni hanno portato a situazioni estremamente gravose per chi si occupa quotidianamente della salute dei pazienti.

Consideriamo fondamentale la tutela della salute così come sancito dall’ art 32 della Costituzione e pertanto chiediamo alla politica locale, l’assunzione di responsabilità nella scelta strategica che si andrà a definire, per evitare ulteriori ritardi che rischierebbero di vedere vanificate le aspettative della comunità piacentina”.

SCREENING TUMORE COLON RETTO: DAL 21 LUGLIO CONSEGNA DEI CAMPIONI IN FARMACIA

“Il tumore del colon retto è il secondo tumore più diagnosticato nella popolazione italiana e purtroppo anche il secondo tumore per mortalità. Contro questa neoplasia – evidenzia Paola Bardasi, direttore generale dell’Ausl di Piacenza – abbiamo un’arma efficace, in grado addirittura di individuare lesioni in fase ancora precancerosa e di asportarle subito. I dati sono chiarissimi: per chi partecipa allo screening proposto in Emilia-Romagna la mortalità diminuisce del 62% negli uomini e del 54% nelle donne. Non bisogna quindi aspettare di avere sintomi, perché lo screening salva la vita. Al momento, a Piacenza, solo una persona su due nella fascia d’età dello screening risponde al nostro invito. Possiamo e dobbiamo sicuramente migliorare questo aspetto”.

Per questo dal 21 luglio sarà possibile riconsegnare il campione da analizzare anche in farmacia. L’importante novità è frutto di una convenzione tra l’Azienda Usl di Piacenza e Federfarma per facilitare il cittadino e aumentare il livello di adesione al test. Le farmacie che fanno parte della convenzione sono 78.

“È un servizio che riteniamo molto utile per il cittadino, considerando che il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci si rivolge a donne e uomini residenti e domiciliati assistiti dai 50 ai 69 anni, quindi per la stragrande maggioranza a persone in età lavorativa. Rendendo più facile la riconsegna dei campioni, com’è già agevole il ritiro del kit, ci aspettiamo di aumentare sensibilmente nei prossimi mesi il tasso di adesione allo screening”, ha detto Marco Maserati, direttore dipartimento di Sanità pubblica.

“L’esperienza del Covid – evidenzia Roberto Laneri, presidente Federfarma Piacenza – ha dimostrato il valore della vicinanza e del confronto col farmacista: un punto di riferimento per i piacentini che, in ogni quartiere, trovano in noi un primo front office della salute. Superata l’emergenza è oggi quanto mai importante recuperare le buone prassi di prevenzione, e proprio nel farmacista i cittadini troveranno quel professionista di prossimità che saprà guidarli e consigliarli. Per questo abbiamo accolto l’iniziativa dell’Azienda a implementazione del servizio di screening. Come sempre siamo lieti di porci al servizio dei concittadini e della loro salute”. I nominativi delle farmacie che hanno dato disponibilità in tal senso sono già da oggi consultabili sul sito www.federfarmapiacenza.it

Per quanto riguarda l’adesione allo screening, Piacenza fatica ad avvicinarsi allo standard del 50% attestandosi al 48%, a voler significare che a fronte di 43-44000 inviti all’anno, più della metà della popolazione bersaglio non aderisce. Dal 2005 a oggi sono stati effettuati più di 321000 test per la ricerca del sangue occulto nelle feci; ne sono risultati positivi più di 15000 (4,7%). Grazie allo screening, sono state quindi individuate lesioni precancerose in quasi 5000 persone che hanno aderito al percorso. Questo significa che mediamente sono state asportate lesioni (per lo più polipi) in circa 15 persone su 1000 persone sottoposte al test e che i soggetti interessati dal problema sono stati seguiti negli anni successivi attraverso un adeguato monitoraggio endoscopico.

AUDIZIONE SUL NUOVO OSPEDALE, AUSL: “PRONTO TRA SETTE ANNI”. TARASCONI SU AREA 5: “RIVENDICHIAMO LA SCELTA POLITICA”

Sette anni e cinque mesi: ecco i tempi in cui sorgerà il nuovo ospedale, da quando cioè il gruppo tecnico regionale ha dato parere favorevole al progetto. Costo: 309 milioni di euro, cifra di poco variata rispetto all’inizio se non per effetti dei costi delle materie prime.

La conferma è arrivata dalla direttrice generale dell’Ausl Paola Bardasi nel corso dell’audizione in consiglio comunale. Accanto a lei, ad illustrare il progetto del nuovo nosocomio nell’area 5 Podere Cascina, l’architetto Sergio Beccarelli, progettista di Policreo, la società a cui è stato affidato lo studio di fattibilità. la stessa che eseguì lo studio anche sull’area 6.

“Sarà l’ospedale della provincia di Piacenza – ha detto Bardasi – si estenderà su 117mila metri quadrati, su sei piani di cui uno interrato con 498 posti letto più 87 espandibili, 1400 parcheggi a disposizione. Una struttura flessibile che non richiede modifiche per cambiare setting assistenziale”.

Poi la relazione tecnica, con l’intervento dell’architetto Beccarelli che avrebbe dovuto mettere a confronto le area 5 con l’area 6, voluta e e votata nel 2021 dall’amministrazione Barbieri. Ma, a guardare com’é andata, la seduta si è trasformata in un teso scontro politico tra chi, due anni fa, optò per l’area 6 fuori dalla tangenziale, e chi da un anno, giunta Tarasconi, sostiene che la migliore sia l’area 5 all’interno del perimetro per evitare di consumare suolo agricolo.

>

PER LE PERSONE AFFETTE DA SLA UNA NUOVA BILANCIA DONATA AL REPARTO DI NEFROLOGIA

Una nuova donazione è arrivata  nel reparto di Neurologia dell’ospedale di Piacenza. Si tratta del dono della sezione di Aisla Piacenza, di una bilancia pesapersone. Uno strumento di grande utilità a disposizione nel Percorso diagnostico terapeutico assistenziale adatto per pesare le persone affette da Sla in sedia a rotelle, grazie alla taratura specifica per l’ausilio. La donazione testimonia, nell’anno dei 40 anni di vita associativa, di come insieme si possa fare la differenza nella qualità di vita delle persone affette da SLA.

“Un gesto simile mi fa comprendere, ancora una volta, quanto la vicinanza e la sensibilità delle associazioni presenti sul nostro territorio siano elementi importanti per garantire ai pazienti un’attenzione ancor più mirata e capillare. A tal proposito, in questo delicato momento storico, il ruolo di associazioni e volontari si sta rivelando cruciale”, ha detto il direttore dell’Ausl Paola Bardasi.

“Questo tipo di bilancia, nella fattispecie, permette di pesare i pazienti che sono su una sedia a rotelle, in quanto alla fine è possibile sottrarre dal peso totale il peso della tara (della carrozzina). Inoltre è possibile stampare subito il risultato e consegnarlo al paziente. Il monitoraggio del peso, per questi pazienti, è molto importante. Segnalo che attualmente i malati in carico a Piacenza sono 38 di cui 25 maschi e 13 femmine; di questi malati 2 sono fuori regione (risiedono nel Lodigiano)”, afferma Emilio Terlizzi, responsabile per l’Azienda Usl di Piacenza del percorso diagnostico terapeutico assistenziale dedicato al paziente affetto da sclerosi laterale amiotrofica (Sla) affiancato da Elena Braghieri, case manager Pdta Sla, Anna Lisa Albertini per l’assistenza domiciliare e dalla logopedista Rossella Raggi e dell’infermiera Maria Piscopo.

La Sla è una malattia rara che colpisce le cellule nervose che permettono i movimenti volontari dei muscoli. Ha un decorso clinico assai variabile con sintomi diversi e soggettivi.

Negli ultimi anni in tutto il mondo sono stati incrementati gli studi per giungere a una cura efficace, ma al momento non esiste una terapia capace di farla regredire: esistono però farmaci in grado di rallentarne la progressione e alleviarne i sintomi.

La Sla coinvolge e determina la perdita di funzioni in tutti i distretti muscolari scheletrici con progressiva perdita di autonomia e profonda modifica dello stile di vita. Proprio per il fatto che la malattia determina una progressiva perdita di più funzioni (motoria, respiratoria, deglutitoria e di comunicazione) è necessario che il follow-up clinico preveda la presenza di diverse figure professionali. Il paziente viene quindi preso in carico da un team multiprofessionale e interdisciplinare composto dai professionisti provenienti dai più disparati reparti (oltre al già menzionato medico di base: neurologo, pneumologo, otorinolaringoiatra, logopedista, dietista, case manager ospedaliero, case manager territoriale, infermiere, fisioterapista, psicologo, logopedista territoriale, otorinolaringoiatra territoriale, pneumologo, fisiatra e neuropsicologo).

APP: RACCOLTA FIRME, BANCHETTI E ZAINO IN SPALLA PER DIRE NO AGLI ACCORDI OPERATIVI

Raccolta firme on line, banchetti e ritorno nei quartieri con lo Zaino in Spalla. Alternativa per Piacenza è al lavoro per sensibilizzare i cittadini che a loro volta facciano leva sui consiglieri comunali per votare No agli accordi operativi ex Camuzzi e Germoglio, i primi che arriveranno in consiglio comunale tra ottobre e novembre. La giunta ha dato il via libera, ma l’ultima parola sarà quella dei consiglieri e delle consigliere che si esprimeranno con il voto favorevole o contrario.

Share via
Copy link
Powered by Social Snap