FUTURI ARCHITETTI AL LAVORO PER LO STUDENTATO NELL’EX CONSORZIO AGRARIO

Da domani questi studenti del Politecnico saranno al lavoro per il progetto che vede al centro il recupero dell’ex consorzio agrario con la realizzazione di una residenza per studenti che si chiamerà Molini degli orti. Si tratta di un’area di 9mila metri quadrati destinata a residenza speciale su cui gli studenti cominceranno il lavoro di studio. Piacenza da anni soffre un cronico problema di mancanza di alloggi per universitari ma nello stesso non vuole rinunciare alla vocazione di città universitaria forte dei suoi poli.

IN CONSIGLIO COMUNALE LA SFIBRANTE PROVA MUSCOLARE TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE

Tre emendamenti approvati su 186, in sei ore di seduta, tre richieste di sospensiva negate, una Presidente del consiglio che ha faticato non poco a gestire l’aula e una maggioranza, o meglio una sindaca irremovibile nel non concedere alcunché all’opposizione.
Un gioco delle parti che c’era da aspettarsi sarebbe andato in scena considerata la pesante tagliola applicata agli emendamenti presentati dalla minoranza, passati dal 490 a 186. Ma anche una pagina non qualificante della politica di casa nostra. Eppure succede così, se l’opposizione si vede cassare emendamenti che non erano strumentali, ma entravano nel merito delle questioni, come hanno più volte sottolineato sia gli esponenti di App che i consiglieri di centro destra da Fratelli d’Italia, alla Lega, passando per la civica Barbieri.
È così nel lungo pomeriggio a palazzo Mercanti accade per ogni emendamento prendano la parola tutti i consiglieri di minoranza, e che lentamente si arrivi alla loro approvazione dopo quasi un’ora e tre quarti di discussione per ciascuno.
Eppure pare che tra la maggioranza ci fosse la disponibilità a concedere la sospensiva, per una breve riunione dei capigruppo in cui decidere come procedere. Sembra proprio la sindaca ad avere preteso il pugno di ferro dai consiglieri, stavolta insomma, nessuna concessione alla minoranza.

COLLA BACCHETTA LA MAGGIORANZA: “AVREI AGITO DA POMPIERE NON DA INCENDIARIO”

Non hai mai fatto mancare il suo apporto, cristallino e spesso anche fuori dal coro. Roberto Colla tra i banchi del consiglio comunale ci ha trascorso gli ultimi 15 anni in modo continativo, tre mandati, l’ultimo in opposizione. Nell’ultima campagna elettorale si è speso fortemente per la civica a sostegno della sindaca Tarasconi, mettendo a disposizione l’esperienza maturata negli anni e i risultati, in termini numerici, si sono visti.

Lui però ha fatto un passo indietro decidendo di non candidarsi. Oggi, in piena maratona di bilancio, alla vigilia della discussione degli emendamenti, ridotti da 490 a 186, avrebbe agito diversamente, coinvolgendo fin da subito l’opposizione in un percorso condiviso. “Avrei agito da pompiere non da incendiario, sarei stato in difesa piuttosto che in attacco”.

STEFANIA: “MIA FIGLIA PESAVA 24 CHILI. OGGI E’ TORNATA A SORRIDERE”. SANITA’, FAMIGLIA E SCUOLA LAVORINO IN RETE

“Essere mamma di una ragazza con un disturbo di anoressia non è facile. La nostra storia inizia 25 anni fa quando mia figlia aveva 16 anni e siamo piombati in questo inferno. Mia figlia è sempre stata una ragazza timida, ma molto brava a scuola. Dopo un lutto in famiglia sono cominciati i primi problemi. Quando è andata all’università ha iniziato a perdere peso. Quando ci siamo rivolti ai professionisti sanitari la situazione era drammatica. Da allora ha subito undici  ricoveri. È arrivata a pesare 24 chilogrammi. L’ultimo ricovero è stato a Parma. Quando è uscita ero terrorizzata di non essere in grado di occuparmi di lei, di gestire questo malessere che era suo, ma anche nostro: mio, di mio marito, della nostra figlia più piccola che ha subito questa situazione. Il percorso con la dottoressa Negrati ci ha aiutato. Mia figlia si è laureata, dal 2006 non ha più subito ricoveri e convive co la sua malattia. È tornata a sorridere”.

Questo è il toccante racconto di Stefania, una mamma che ha vissuto in prima linea il disturbo del comportamento alimentare della figlia che si è ammalata a 16 anni. Perché l’anoressia non è un capriccio, ma una vera e propria patologia psicosomatica che come tale deve essere curata e presa in carico.

Uscire dal tunnel è possibile, a patto che tutte le tessere del mosaico prendano il loro posto e facciano la loro parte dalla sanità fino alla famiglia e alla scuola. Dalla necessità di mettere al centro famiglia e scuola ha preso le mosse la riflessione del convegno dal titolo “I disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (Dna): il ruolo della famiglia e della scuola” organizzato dall’Ausl di Piacenza e l’associazione Puntoeacapo in occasione della Giornata del fiocchetto lilla che si è svolto nella cornice di sala Colonne all’Ospedale di Piacenza.

Fare il punto sui numeri a Piacenza è spettato a Massimo Rossetti, direttore di Neuropsichiatria e psicologia infanzia e adolescenza e responsabile del percorso diagnostico e terapeutico creato dalla Ausl che, non potendo partecipare di persona ha lasciato un video messaggio per l’occasione in cui ha evidenziato come l’Azienda Usl di Piacenza abbia in carico 195 soggetti di cui 77 inseriti nel percorso diagnostico terapeutico assistenziale. Oltre la metà dei pazienti (55%) ha tra i 16 e i 20 anni e il 23% sono giovanissimi tra i 12 e i 15 anni: quindi abbiamo il 70% dei pazienti è in età evolutiva senza contare tutti quelli esclusi dal percorso perché al di sotto dei 12 anni.

La dottoressa Mara Negrati, medico nutrizionista e presidente dell’associazione Puntoeacapo ha sottolineato l’importanza di “saper leggere tra le righe, perché spesso il disagio non è manifesto e avere un occhio attento ai cambiamenti riguardo la relazione con il cibo, il corpo e l’umore può facilitare l’intercettazione precoce dei disagio. La famiglia gioca, quindi, un ruolo determinante nella buona riuscita del recupero dei ragazzi: ma per essere cardine della regressione della malattia è necessario che il nucleo familiare sia supportato e guidato”.

Ma come si chiede aiuto se ci si riconoscono i sintomi di un disturbo dell’alimentazione? “Attraverso la rete sanitaria sia territoriale sia ospedaliera – ha sottolineato la dottoressa Jessica Rolla, medico nutrizionista dell’Ausl di Piacenza e responsabile dell’ambulatorio dei Disturbi comportamenti alimentari/Malattie metaboliche – che comprende medici di famiglia e pediatri, ambulatori specializzati, terapia ambulatoriale intensiva fino ad arrivare alla riabilitazione intensivo e, quando necessario al ricovero ospedaliero. Da tempo è inoltre attivo il percorso lilla in Pronto soccorso che consente l’attivazione immediata del percorso di valutazione da parte dello specialista e l’avvio, quando necessario, alla presa in carico. Nel 2022 l’ambulatorio ha valutato 160 nuove visite effettuate per valutazioni mediche per sospetto disturbo del comportamento alimentare. Ventotto pazienti con diagnosi di disturbo alimentare. Undici entrate nel percorso terapeutico. Altre 60 mantenute in follow up per monitoraggio. Nel 2023 abbiamo già effettuato 12 valutazioni effettuate di cui quattro diagnosi con diagnosi già accertata”.

Il biologo nutrizionista Alessandro Rampulla è entrato nel dettaglio della riabilitazione psiconutrizionale partendo dal chiarire il ruolo di “leptina e grelina, due ormoni che regolano, rispettivamente, il senso di sazietà e l’appetito. Quando una paziente dice che non ha fame è vero, perché nel suo organismo l’equilibrio tra leptina e grelina è alterato. Il pasto assistito, oltra a un’importante componente di supporto psicologico nel momento più delicato, è funzionale a riequilibrare il bioritmo della fame e della sazietà. Nel 2021 abbiamo erogato 1070 pasti assistiti, numero che nel 2022 dopo la pandemia e le conseguenze psicologiche che ha avuto è salito a 2015. Nel 2023 abbiamo già registrato 500 pasti”.

Non possiamo pensare di curare i ragazzi senza prenderci cura della famiglia – ha evidenziato la psicologa psicoterapeuta Giulia Bensi che ha illustrato i percorsi di parent training e dei gruppi Maudsley – che rappresenta una risorsa primaria per l’intercettazione dei campanelli di allarme, ma soprattutto deve essere indirizzata alla corretta gestione dell’iterazione con i proprio figli trasmettendo interesse, fiducia e conferme senza essere troppo critici o ossessionati”.

Anche la scuola può giocare un ruolo importante nella prevenzione e nella cura. Le psicologhe e psicoterapeute Elisa Bisagni e Anna Vecchia hanno illustrato come si possa fare prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare attraverso l’educazione al senso critico rispetto ai social e ai modelli che troppo spesso vengono trasmessi attraverso questi canali. “Con il progetto I like myself – ha sottolineato la dottoressa Bisagni – lavoriamo su fattori di rischio promuovendo la partecipazione attiva dei ragazzi nello sviluppo di una visione realistica dei messaggi trasmessi”.

APP: “LA DONNA SOLA AL COMANDO NON È DEMOCRAZIA”

“Una delle più brutte pagine della nostra comunità” così Alternativa per Piacenza definisce il consiglio comunale di ieri, con la discissione generale del bilancio e degli ordini del giorno. “Ancora una volta, questa maggioranza vede la discussione ed il consiglio comunale come perdita di tempo fastidiosa. Un intralcio”.

Questa la nota stampa

Ieri in consiglio comunale, durante la prosecuzione della discussione sul bilancio, era il momento della presentazione degli ordini del giorno. Si tratta di proposte e orientamenti che coloro che sono stati votati dai cittadini hanno il diritto (se non il dovere) di presentare all’amministrazione.

Altra cosa sono gli emendamenti, che, attraverso una necessaria lettura dei documenti, vengono fatti per migliorare, secondo le proprie visioni, la proposta di delibera.

Purtroppo, ancora una volta, nelle parole e ancor più nei fatti, si è avuta la prova che questa maggioranza vede la discussione ed il consiglio comunale come perdita di tempo fastidiosa. Un intralcio.

Certamente, per chi crede nella democrazia e negli strumenti con cui esercitarla (il consiglio comunale, con i suoi lavori, è certamente il principale), quella di ieri è stata una delle più brutte pagine della nostra comunità.

Con “la donna sola al comando” che, insieme ai consiglieri di maggioranza, si permette di stravolgere le regole democratiche giustificando silenzi e contraddizioni manifeste con la protervia e permalosità di un potere che non vuole essere contestato.

Comportamenti molto pericolosi che ci ricordano situazioni passate che non solo non ci piacciono, ma che combattere è uno dei doveri politici che ci competono.

Da ieri, il concetto “non disturbate il manovratore” o quello più elementare espresso magnificamente dal marchese del grillo, con quel “io sò io e voi non siete un c….” ci sembrano drammaticamente il segno distintivo di questa Amministrazione.

EMENDAMENTI AL BILANCIO, E’ GIA’ TEMPO DI TAGLIOLA?

Dei 490 emendamenti presentati dall’opposizione, 300 o quasi sarebbero passati sotto la tagliola, proprio quella scongiurata dal consigliere Stefano Cugini che a inizio seduta, primo a prendere la parola, aveva auspicato riferendosi alla discussione sugli emendamenti della prossima settimana, un dibattito serio e disponibile.

Gran parte del consiglio dedicato alla discussione generale della manovra, si è, a dire il vero, concentrata proprio sugli emendamenti, che saranno discussi martedì e giovedì prossimi. “A partire da questi numeri non è facile un confronto aperto e costruttivo” ha detto Caterina Pagani di Piacenza Oltre; in risposta Luigi rabuffi di aPP “ma voi avete letto gli emendamenti? Rivolgendosi alla maggioranza – nessuno ci può dire cosa è meglio o no fare. Certo ci saranno emendamenti contrapposti ma senza la volontà di fare ostruzionismo. Sapete quante ore ci abbiamo dedicato? È la passione politica che ci spinge a farlo”. Nessuna volontà di ostruzionismo si sono associate le colleghe di Fratelli d’Iltalia Sara Soresi e Gloria Zanardi, il cui gruppo ha presentato 217 emendamenti, insieme ai 174 di Alternativa per Piacenza, 60 della Lega, 37 della civica Barbieri e 4 dei Liberali.

“PER LA SICUREZZA DEGLI OPERATORI SANITARI BISOGNA AGIRE SUI CITTADINI”

Sono una decina i casi di violenza verso gli operatori sanitari accaduti all’ospedale di piacenza; una realtà che, in particolare nell’ultimo periodo, ha fatto registrare parecchi casi su tutto il territorio nazionale.

L’azienda sanitaria locale e FIASO hanno deciso di affrontare il problema ponendo l’accento sulle misure e sulle iniziative da attuare per la difesa dei professionisti. In particolare ad essere prese di mira, soprattutto professioniste donne perché numericamente superiori, nei reparti di emergenza urgenza e di salute mentale, ma anche personale amministrativo.  Il fenomeno è aumentato nel post pandemia ma anche a seguito dell’obbligo vaccinale, a causa della mancata percezione dell’importanza dei vaccini.

FOSSATI, PD: “ORA NON ABBIAMO PIU’ ALIBI. DOBBIAMO RIPAGARE LE ASPETTATIVE DEI CITTADINI”

E’ ben consapevole della responsabilità del ruolo prestigioso che ricopre in consiglio comunale. Andrea Fossati, capogruppo del Partito Democratico, è alla prima esperienza amministrativa, come gran parte dei consiglieri di maggioranza. Nonostante ciò crede che ci siano le basi per costruire, proprio da lì, una nuova classe dirigente.

Analizzando con lui i primi atti dell’amministrazione Tarasconi, ci soffermiamo sull’aumento delle tasse, in particolare dell’Irpef, da alcuni definito atto coraggioso, da altri spregiudicato. “Ora non abbiamo più alibi – dice – dobbiamo ripagare le aspettative dei cittadini”.

FACOLTA’ DI MEDICINA ALLA RICERCA DI NUOVI SPAZI. A BREVE DISPONBILE PALAZZO PORTICI. L’EX OSPEDALE MILITARE DIVENTA UTOPIA?

Cerimomia per l’avvio del secondo anno accademico del corso di laurea in “Medicine and Surgery” dell’Università di Parma, attivato nella sede di Piacenza del Collegio Alberoni. Sono cento i nuovi studenti iscritti che si vanno ad aggiugere agli altrettanti cento dell’anno passato. Arrivano da tutto il mondo. E si apre il tema degli spazi: a breve sarà disponbile Palazzo Portici per i prossimi anni di corso. Si allotana invece, almeno in tempi brevi, la possibilità di ristrutturare l’ex ospedale militare di viale Malta, destinato ad ospitare la facoltà di Medicina. “La quantità di risorse necessarie – ha detto la sindaca Tarasconi – per la ristrutturazione di quel luogo imponente è davvero importante, parliamo di milioni di euro, oltre oltre i 20 milioni di euro, per cui l’amministrazione non può farcela da sola, ma ci vuole l’intervento del Ministero e della ragione per capire quale sarà la migliore soluzione”.

ANORESSIA E BULIMIA, PICCOLE PAZIENTI ANCHE DI 9 ANNI

La giornata nazionale del Fiocchetto Lilla si celebra il 15 marzo di ogni anno dal 2012, da quando Stefano Tavilla ha perso la figlia Giulia a soli 17 anni a causa di un disturbo del comportamento alimentare. L’anoressia e la bulimia non sono un capriccio, al contrario una vera e propria patologia psichiatrica.

I disturbi del comportamento alimentare sono sempre più frequenti così come si abbassa notevolmente l’età del pazienti, soprattutto femmine. Un forte e preoccupante aumento si è registrato anche a Piacenza nel 2021 dopo la pandemia, quando da 20 casi all’anno si è passati a 67. Oggi i pazienti in carico all’azienda sanitaria locale sono 195.

Per sensibilizzare la cittadinanza l’Ausl ha organizzato tre eventi, uno di questi in collaborazione con il liceo Respighi.

 

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