CIVILTA’ CASTELLANA SI METTE IN CORSA PER LE AMMINISTRATIVE

Civiltà Castellana ha deciso di candidarsi alle prossime elezioni amministrative per il comune di Castel San Giovanni. L’occasione per l’annuncio è stata la cena di Natale, molto partecipata, che si è svolta nelle scorse settimane.
Si è accennato anche alle linee principali del programma che guideranno il gruppo: in primo piano il tema della viabilità, che comprende nuove aree di parcheggio, tangenziali, una strada a veloce percorrenza a sud del paese. “Vogliamo elaborare un programma per i prossimi quindici anni, a lungo termine, per progettare nuovi servizi per i cittadini” ha detto Carlo Capelli.
Un altro tema portante del programma è la sicurezza, lavorando sulla percezione che ne hanno i cittadini. “Domenica scorsa una signora, in pieno giorno, è stata attorniata da quattro ragazzi per derubarla. Erano le 11 del mattino. La donna è riuscita a divincolarsi e rifugiarsi nella vicina edicola – racconta Capelli – questo è un tema che tocca da vicino ognuno di noi, per questo occorre una vera rigenerazione urbana. Le bande giovanili rappresentano un disagio per i cittadini – continua Capelli – non poter camminare tranquillamente per la strada li disturba. Noi vorremmo analizzare il fenomeno ed elaborare una serie di azioni utili per rigenerare la città”.
Anche la questione ambientale è prioritaria, con interventi a lungo termine, come possono essere le comunità energetiche, un’opportunità che la prossima amministrazione deve saper cogliere.
“E’ stato un momento, oltre che conviviale, nel quale con i presenti (circa un centinaio) si sono poste le basi per ragionare sui prossimi mesi in base a ciò che riteniamo indispensabile per lo sviluppo di Castello. Il nome del candidato non è, al momento, nelle nostre priorità., quello che conta ora sono i temi per il rilancio della nostra città”.
Nel corso della serata sono state evidenziate la necessità e l’urgenza di avere una classe dirigente in grado di prendere decisioni in tempi rapidi.
Civiltà Castellana sta programmando gli eventi per i primi mesi del nuovo anno: sono in fase di organizzazione due serate pubbliche sul tema del recupero dell’attrattività del territorio, che passa anche per il rilancio del commercio, e sulla rigenerazione urbana.

BALLOTTAGGIO, CROLLA L’AFFLUENZA: ALLE 19 HA VOTATO IL 30% DEI PIACENTINI. AL PRIMO TURNO IL 38.5%

Crolla l’affluenza ai seggi: alle 19 ha votato solo il 30 per cento dei piacentino, il primo turno la percentuale era al 38.5.

Alle 12 di oggi l’affluenza ai seggi in occasione del ballottaggio è stata del 17,03 per cento in calo di tre punti percentuali rispetto al primo turno.
La prossima rilevazione dell’affluenza sarà alle 19. I seggi chiuderanno alle 23 e subito dopo inizierà lo spoglio.
Al termine si conoscerà il nome del nuovo sindaco di Piacenza.

VERSO IL BALLOTTAGGIO: IL MONDO COME NON TE LO ASPETTI

Meno due giorni al voto del ballottaggio. Una della due candidate, Katia Tarasconi o Patrizia Barbieri, guiderà Piacenza per i prossimi cinque anni, a dividerle 876 voti, che portano leggermente in avanti la candidata di centro sinistra rispetto a quella di centro destra.

Sono stati quindici giorni trascorsi in mezzo alla gente, tra i cittadini, tra tour, colazioni e banchetti ma anche tra contatti più o meno diretti o a suon di comunicati con gli “aghi della bilancia”: Stefano Cugini di ApP con il 10.7 per cento dei voti al primo turno e Corrado Sforza Fogliani dei Liberali Picentini con l’8.3.

Ma di fatto, dal 12 giugno poco è cambiato perché di apparentamenti formali non ce ne sono stati, anche se i due mondi si sono sempre parlati, anzi per anni hanno condiviso lo stesso cammino. Quello del centro sinistra di Katia Tarasconi con Stefano Cugini e quello di Patrizia Barbieri con Corrado Sforza Fogliani, i cui Liberali sono stati eletti nel 2017 nella maggioranza di centro destra. Rimettersi insieme, da entrambe le parti, non è stato possibile.

Ma le modalità sono state diverse: nel centro sinistra è stata ApP a chiedere l’apparentamento formale per avere la possibilità di entrare in consiglio comunale con un numero di consiglieri più rappresentativo; richiesta convintamente rifiutata da Tarasconi bollata con un “suicida” dal segretario del PD Berra, forse per la preoccupazione di essere definiti troppo a sinistra rispetto alla coalizione più moderata che ha sostenuto la candidata. Dall’altra parte invece è stata la coalizione di centro destra a chiedere ai Liberali un appoggio ufficiale. Nel ruolo di mediatore Tommaso Foti che tanto si è speso per far avvicinare le due parti, ormai sideralmente lontane più personalmente che politicamente, basti pensare al botta e risposta tra Barbieri e Sforza degli ultimi giorni. “Impossibile dialogare con chi non mi vuole parlare” dice lei, “Non le parlo perché non accetta di scrivere gli impegni che le chiediamo” dice lui. A marcare ancora di più le distanze il comunicato della sindaca di ieri “giochi di poteri e spartizioni che si stanno consumando sulla testa dei piacentini, orchestrati nelle cene non so quanto eleganti nei ristoranti cittadini o negli uffici di qualche istituto di periferia”, riferendosi alla famosa cena del “Twin Fish lo scorso novembre  tra Sforza, Tarasconi e Reggi e all’incontro, smentito da entrambe le parti, di Reggi e Sforza negli uffici della banca di Piacenza. Perché c’è chi è pronto a sottoscrivere che una parte degli elettori dei Liberali è decisa a votare la candidata di centro sinistra. Ufficialmente, è dovere di cronaca ribadirlo, la nota dei Liberali non offre indicazioni di voto ai propri elettori; la nota si intitola Nessuna (espressa) indicazione di voto. Come a dire “ognuno faccia quel che vuole”.

Nel centro sinistra la trattativa è stata forse più manifesta: la candidata Tarasconi, in un colloquio con Cugini, sfumata la possibilità di apparentamento, ha espresso, a tre giorni dal voto, la volontà di essere ospitata dall’assemblea plenaria di ApP per rispondere a quei punti del programma giudicati non sovrapponibili, in particolare sulle tematiche urbanistiche e ambientali. L’incontro, avvenuto in un clima di massimo ascolto e rispetto, ha portato anche Alternativa per Piacenza all’elaborazione di una nota rivolta agli elettori “Non un solo voto alla destra – si legge – Alternativa per Piacenza è stata chiara fin dal principio e non si è mai spostata dalla sua traiettoria” e ancora  “scegliamo di restare autonomi, per costruire la casa comune di una sinistra non settaria e pregiudiziale, inclusiva di ogni sensibilità, purché nel perimetro di una scelta di campo netta e senza posizioni ambigue. Autonomi non significa però equidistanti. Con questa consapevolezza, invitando a riscoprire il diritto di voto quale grande conquista democratica, ogni cittadino deciderà il da farsi in coscienza”.

Questo lo scenario che si presenta agli elettori, un pò della serie “il mondo come non te lo aspetti”. Ma tant’è, perché in politica spesso va così.

 

“ABBIAMO PAGATO LA CRISI DEI PARTITI E LA SCARSA PARTECIPAZIONE AL VOTO”

La delusione per il risultato personale e in particolare per quello del Movimento 5 Stelle è innegabile e con la consueta pacatezza che gli è propria, non la nasconde. Sergio Dagnino con 104 preferenze e un magro 2,06 per cento ottenuto dal Movimento 5 Stelle di cui era capolista all’interno della coalizione di Alternativa per Piacenza, restando così le cose, sarà fuori dal prossimo consiglio comunale, dopo 5 anni di strenua e preparata opposizione.

La crisi dei partiti si è fatta sentire eccome anche a Piacenza, Lega e Movimento in primis, ma Dagnino non pensava in modo così importante.

SARA’ UN BALLOTTAGGIO AL FEMMINILE. DETERMINANTI GLI AGHI DELLA BILANCIA CUGINI E SFORZA FOGLIANI

A separarle poco più di 2 punti percentuali. Un’inezia che potrebbe rimanere tale o potrebbe allargarsi a dismisura. Lo sapremo solo dopo il 26 giugno, giorno del ballottaggio tra la candidata Katia Tarasconi, in leggero vantaggio, e il sindaco uscente Patrizia Barbieri.

Molto dipenderà dall’intenzione o meno degli elettori di presentarsi alle urne, al primo turno ha votato solo il 53 per cento dei piacentini, e dalle scelte/indicazioni degli aghi della bilancia di questa tornata, Stefano Cugini, Alternativa per Piacenza, con un 10,7 per cento e Corrado Sforza Fogliani con un 8,3 per cento per i Liberali Piacentini. La loro indicazione sarà fondamentale per capire che piega prenderà il risultato finale.
Pare abbastanza improbabile, se non impossibile, un appoggio dei Liberali di Sforza alla coalizione di centro destra di Patrizia Barbieri, considerato il rapporto tormentato degli ultimi anni e la decisione di presentarsi in autonomia alle elezioni; dalla parte del centro sinistra pare altrettanto lontano un sostegno di ApP alla coalizione di Katia Tarasconi dal momento che lei stessa ha dichiarato pubblicamente alla stampa di non ambire ad apparentamenti, probabilmente perché ha la convinzione di credere che raggiungerà la maggioranza dei voti anche senza appoggi formali. La coalizione che l’ha sostenuta è molto variegata: Pd, civica che porta il suo nome che ha ottenuto il 14,32 per cento (il Partito Democratico 14,86), Piacenza Coraggiosa con il 4,4 per cento, Piacenza Oltre con 3,97 per cento, Azione con 1,56 per cento e Pensionati con 0,56 per cento.

Ottimo risultato anche per la civica di Patrizia Barbieri cha ha ottenuto insieme a Liberi di Massimo Trespidi il 15,49 per cento, a seguire Fratelli d’Italia con 12,77, Lega ferma al 6,7 per cento, Forza Italia Unione di centro con 3,27 per cento. Certamente qui la situazione è diversa e, nonostante la soddisfazione per il lusinghiero risultato della civica nella quale spiccano i nomi di Massimo Trespidi, Federica Sgorbati, Jonathan Papamarenghi e Mauro Monti, si parte in svantaggio di due punti percentuali. Da quale bacino pescare per recuperare la distanza? Anche da quello di Alternativa per Piacenza?

La coalizione delle quattro liste a sostegno di Stefano Cugini ha ottenuto il 10,7 per cento dei consensi così diviso: Alternativa per Piacenza 4,11, Europa Verde 2,32, Movimento 5 Stelle 2,06, @Sinistra 1,97 per cento. Un bottino di voti importante che porterebbe alla vittoria di una o dell’altra coalizione al ballottaggio. Saranno due settimane molto delicate dal punto di vista degli equilibri. L’ultima parola ce l’avrà, come è sempre stato, l’assemblea plenaria che stabilirà una linea da seguire.

Importante anche il tesoretto dei Liberali Piacentini che con l’8,3 per cento dei voti potrebbero essere l’altro ago della bilancia. Effettivamente due candidati, Cugini e Sforza che, con la loro presenza hanno, in parte, scompaginato, l’esito del primo turno.

Gli altri due candidati Maurizio Botti Piacenza Rinasce e Samanta Favari 3V Verità Libertà hanno ottenuto rispettivamente 1,92 per cento e 1,43 cento.

Le schede nulle sono state 820, quelle bianche 340 e quelle contestate 10.

COMUNALI: A PIACENZA HA VOTATO IL 53% DEGLI ELETTORI. DALLE 14 AGGIORNAMENTO DATI IN TEMPO REALE

Il primo dato, decisamente poco confortante, è quello dell’affluenza: alle 23 di ieri sera aveva votato, a Piacenza, il 53,21 per cento dei votanti contro il 56,40 del 2017. In calo anche la percentuale di affluenza degli altri comuni: a Bettola ha votato il 57.38, Carpaneto 59.53, Monticelli il 52.11, Villanova il 58.90 per cento. Percentuali inferiori a cinque anni fa.

Un dato preoccupante che conferma, anche in questa tornata, la forte disaffezione dei cittadini al voto, nonostante si tratti del voto comunale, ovvero l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale.

Lo scrutinio comincerà alle 14 di oggi che seguiremo attraverso i seguenti link

https://www.0523tv.it/comunali2022

https://www.0523tv.it/elemobile

 

 

AMMINISTRATIVE: ALLE 19 HA VOTATO IL 38,5 PER CENTO

Affluenza in calo se paragonata a cinque anni fa: nel 2017 alle ore 19, nel comune capoluogo, aveva votato il 40,48 per cento, oggi il 38,5. L’unico comune dove la percentuale è più alta è Carpaneto: nel 2017 votò il 42,46 per cento, oggi il 43,48 per cento.

Negli altri comune coinvolti nelle elezioni amministrative questi sono i dati: a Bettola ha votato il 43,35 per cento, a Monticelli il 39,56 e a Villanova il 42,20 per cento.

Lo spoglio incomincerà domani pomeriggio alle 14. Per avere i dati in tempo reale è possibile collegarsi ai link https://www.0523tv.it/comunali2022  e https://www.0523tv.it/elemobile

 

 

AMMINISTRATIVE COMUNALI: SEGGI APERTI FINO ALLE 23. ALLE ORE 12 AFFLUENZA DEL 20.30%

Piacenza e altri quattro comuni della provincia, Bettola, Carpaneto, Monticelli e Villanova, sono chiamati al voto amministrativo per il rinnovo del consiglio comunale. Insieme alla scheda azzurra delle comunali, agli elettori saranno consegnati anche le schede riferite ai cinque quesiti referendari sul tema giustizia. Seggi aperti dalle 7 alle 23. Per votare occorre avere la tessera elettorale, un valido documento di identità ed essere muniti di mascherina.

Alle ore 12 a Piacenza ha votato il 20,30% degli aventi diritto, nel 2017, alla stessa ora aveva votato il 21,83%.

Lo spoglio dei quesiti referendari si svolgerà questa sera alla chiusura dei seggi, mentre quello delle amministrative, domani, lunedì 13 giugno alle 14. 4

Se volete restare aggiornati e seguire in tempo reale lo scrutinio con i dati relativi al comune di Piacenza potete collegarvi ai link  per computer https://www.0523tv.it/comunali2022

per Mobile https://www.0523tv.it/elemobile

 

 

ELECTION DAY: SI VOTA IL 12 GIUGNO PER AMMINISTRATIVE E REFERENDUM. BALLOTTAGIO 26 GIUGNO

E’ ufficiale: il prossimo 12 giugno sarà Election Day, urne aperte per i cinque referendum sulla giustizia e per il primo turno delle elezioni amministrative. Il ballottaggio confermato il 26 giugno.

Una sorta di “giorno delle elezioni” simile a quello di settembre 2020 quando, causa Covid, si decise di far svolgere negli stessi due giorni regionali, amministrative, suppletive e il referendum sul taglio dei parlamentari.

I piacentini saranno dunque chiamati al voto per il rinnovo del consiglio comunale (presentazione delle liste il 28 aprile) e su cinque referendum: riforma del Csm, equa valutazione dei magistrati, separazione delle carriere dei magistrati, custodia cautelare, abolizione della legge Severino.

Oggi c’è un traguardo da raggiungere, la data delle elezioni, che favorisce l’avvio della campagna elettorale. Al momento i candidati sindaco a Piacenza sono: Patrizia Barbieri sindaco uscente, Stefano Cugini Alternativa per Piacenza, Katia Tarasconi coalizione centro sinistra, Maurizio Botti Piacenza Rinasce e Samanta Favari portacolori del partito 3V (Vaccino vogliamo verità).

CUGINI LANCIA IL PRIMO APPUNTAMENTO IN UN VIDEO. MERCOLEDI’ 9 MARZO ALLE 20 ALLA COOP DI RONCAGLIA. “APP E’ UNA SCOMMESSA DI DIGNITA'”

Il primo appuntamento aperto a tutti è per mercoledì 9 marzo alle 20 alla coop di Roncaglia. Stefano Cugini, candidato sindaco di Alternativa per Piacenza, si rivolge ai piacentini in un video, il primo, pubblicato sulla pagina di ApP. Lo fa proprio da Roncaglia, un luogo che è diventato simbolo di rinascita e ricostruzione, per tutti i piacentini, dopo l’alluvione del 2015.

Nel video, alle sue spalle c’è proprio quel murales che rappresenta la forza d’animo e la determinazione degli abitanti. “Gente schietta  e orgogliosa” è da lì che Alternativa per Piacenza comincia il viaggio verso le amministrative spiegando la città che ha in mente “per meritarsi la fiducia delle persone che credono nel contatto diretto e negli impegni presi guardandosi negli occhi”. “Noi ci saremo per ascoltare e prendere nota, voi per dire la vostra e aprire il libro”. E’ l’invito finale che chiude il messaggio.