L’AUTISMO CHE NON ESCLUDE SOCIALMENTE, SE NE PARLA A TUTTO TONDO

Fare semplicemente la mamma non basta. Quando si ha un figlio che rifiuta il gioco, la comunicazione, che evita di guardarti negli occhi, occorre dare molto di più che amore. Quando si ha un figlio autistico bisogna pianificarne l’apprendimento, seguire ogni momento della sua crescita, solo così potrà migliorare nella patologia. Dall’autismo non si guarisce, non è una malattia ma un disturbo neurobiologico, che può evolversi positivamente solo attraverso un percorso educativo serio e gestito da professionisti. Abbiamo raccolto le testimonianza di due mamme, Maria Grazia e Nicoletta, che 12 anni fa hanno fondato l’associazione Oltre l’Autismo.

Piacenza, Expo 2015 e il Po. Qualcuno ha mai pensato di metterli insieme? Si dice che Piacenza è una città fluviale, ma cosa si è fatto negli anni in questa direzione? Giampietro Comolli, imprenditore piacentino ideatore del progetto internazionale UnPoXExpo2015 ha realizzato un’idea che vede il golf protagonista lungo il fiume Po. Piacenza? Ha preferito fare il grande investimento su Milano.

Sicurezza, cittadini esasperati dai furti, cittadini ormai stanchi. I sindaci hanno fatto quadrato e si sono riunti a Castel San Giovanni elaborando un documento da inoltrare al premier Renzi e al ministro Alfano. All’interno richieste precise: sblocco del patto di stabilità, ampliamento dei poteri riconosciuti ai sindaci, certezza della pena, coinvolgimento dei primi cittadini ai tavoli per la sicurezza della prefettura e maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio

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MARIA GRAZIA: “L’AUTISMO NON ESCLUDA SOCIALMENTE I NOSTRI FIGLI”

Maria Grazia e Nicoletta sono mamme. Mamme di Luca 15 anni e Michele 22. Maria Grazia e Nicoletta, insieme ad altre famiglie, hanno fondato 12 anni fa, l’associazione Oltre l’Autismo che oggi raccoglie 57 bambini-ragazzi da 4 a 30 anni. Insieme ai loro figli, oggi poco più che adolescenti, agli altri genitori e alle professionalità che ruotano attorno all’associazione, cercano di offrire a questi ragazzi un futuro migliore, tra mille difficoltà, tra la scarsa conoscenza di questa patologia e l’impreparazione che si ha nell’affrontarla; perchè dall’autismo non si guarisce ma si può migliorare tantissimo la qualità di vita se si fanno percorsi strutturati con persone competenti e professionali.

Per fare progressi in questa patologia occorre pianificare l’apprendimento, a casa così come a scuola, perche quando si esce dal contesto familiare e i figli crescono le difficoltà aumentano. Il vero e concreto rischio è quello dell’esclusione sociale. I bambini e i ragazzi, così come gli adulti autistici più o meno gravi, hanno bisogno di seguire un percorso educativo comportamentale individuale. Il metodo Aba, analisi del comportamento applicato, è, ad oggi, uno dei più validi perchè accompagna il ragazzo in ogni fase della giornata. Costruire degli spazi ad hoc per questi ragazzi, farli sentire come a casa in un ambiente accogliente e familiare, fa bene al loro apprendimento, accantona ansia e preoccupazione. L’associazione Oltre l’Autismo si trova in un locale che il comune ha concesso in comodato d’uso. Ma i bisogni e le necessità sono tantissime, non si può fare finta che il problema non esista e negare a questi ragazzi la possibilità di vivere dignitosamente nonostante la malattia.

In occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo, l’associazione Oltre l’Autismo in collaborazione con Opera Pia Alberoni , hanno organizzato Work in progress 2015 “Noi adolescenti e adulti” alla ricerca di un ruolo sociale tra abilitazione e percorsi lavorativi. Il convegno si terrà venerdì 10 aprile dalle 9,00 alla Sala Arazzi del Collegio Alberoni.

Il servizio completo con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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