EMILIA BRIDELLI NUOVA DIRIGENTE DELL’AVVOCATURA COMUNALE

E’ Emilia Bridelli la nuova dirigente dell’Avvocatura comunale. E’ stata lei ad essere selezionata attraverso l’interpello diramato poche settimane fa tra i dipendenti dell’ente. Ricordiamo che la nomina si è resa necessaria a seguito della sentenza del TAR di Parma del 14 marzo che aveva giudicato non legittimo affidare il servizio di Avvocatura ad una Elevata Qualificazione, situazione che si venne a creare a seguito del trasferimento dell’avvocato Elena Vezzulli alla Protezione Civile. Fu la stessa Vezzulli a ricorrere al Tar contro il trasferimento, vincendolo.

Bridelli ha assunto l’incarico di dirigente in applicazione all’art. 110 del TUEL (testo Unico Enti Locali) ovvero legato al mandato del sindaco (2027); oltre alla commissione esaminatrice che ha vagliato i curricula dei candidati, erano presenti anche due commissari esterni.

In questi giorni, i ben informati, raccontano che sarebbe stata convocata, con urgenza, una commissione consiliare per la riorganizzazione del personale, annullata dopo poche ore. C’è da immaginare che probabilmente la commissione sarebbe servita per ratificare il posto occupato dalla nuova dirigente. Ma perché poi rimandarla se, inizialmente, così urgente? Forse perché, nel frattempo dal Tribunale é giunta la notizia dell’annullamento, per guasto tecnico, dell’udienza davanti al Giudice del Lavoro dell’avvocato Vezzulli contro il Comune? La nostra è una domanda. Vedremo se e quando verrà riconvocata.

RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO CONTRO SENTENZA VEZZULLI: IL COMUNE SPENDE QUASI 32MILA EURO PER L’INCARICO ESTERNO

Ammonta a quasi 32 mila euro la spesa che il Comune dovrà sostenere per l’incarico agli avvocati che rappresenteranno l’ente al ricorso davanti al Consiglio di Stato. Al centro c’è la sentenza del Tar di Parma del 14 marzo scorso a favore dell’avvocato Elena Vezzulli.

Nella delibera n.70 del 1 aprile (nessuna goliardia nonostante la data), la giunta ha deciso che “vi è la necessità di procedere all’affidamento diretto dell’incarico di difesa di professionisti esterni”, considerata “l’inopportunità a svolgere l’incarico di difesa dell’ente da parte degli avvocati assegnati, per ragioni di servizio, alla Avvocatura comunale”. Saranno pertanto gli avvocati Giancarlo Altavilla del Foro di Pisa e il Prof. Avv. Alberto Pizzoferrato del Foro di Bologna a rappresentare e difendere in giudizio le ragioni del Comune di Piacenza davanti al Consiglio di Stato.

Quasi 32 mila euro, per la precisione 31.783,39, si diceva la spesa che dovrà affrontare l’ente a cui si aggiungono 975 euro a titolo di contributo unificato. Mica bruscolini! viene da dire. Intanto il 7 aprile si sono chiusi i tempi per l’invio della candidatura per partecipare all’interpello interno che il Comune ha indetto per l’assunzione, a tempo determinato, di un dirigente da assegnare in via esclusiva all’avvocatura comunale. Il 10 invece dovrebbe svolgersi l’udienza davanti al Giudice del Lavoro per la causa intentata da Vezzulli contro il Comune di Piacenza.

AAA CERCASI DIRIGENTE PER SERVIZIO AVVOCATURA. IL COMUNE HA DIFFUSO UN INTERPELLO TRA I DIPENDENTI

AAA cercasi dirigente da destinare al servizio Avvocatura. Proprio così: l’amministrazione ha indetto “un interpello interno rivolto ai dipendenti di ruolo del Comune di Piacenza di qualifica dirigenziale e appartenenti all’area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione, per l’assunzione a tempo determinato, di durata triennale, di un dirigente abilitato allo svolgimento della professione forense da assegnare, in via esclusiva, al servizio Avvocatura”.

Nell’annuncio si specifica che la selezione avverrà per curricula e colloquio; la domanda di partecipazione dovrà essere inviata, via PEC, all’ufficio protocollo  entro il 7 aprile 2025.

Una selezione che, a dire il vero, ci appare in contrasto con la sentenza del TAR di Parma che, in 148 pagine, aveva motivato e giudicato illegittimo l’affidamento dell’Avvocatura ad una Elevata Qualificazione, come era avvenuto a seguito del trasferimento dell’avvocato Vezzulli. Proprio questa sentenza ha permesso all’avvocatessa di tornare a ricoprire il ruolo che, illegittimamente (come recita la sentenza), le era stato tolto. Oggi quindi che interpretazione dobbiamo dare a questo interpello? L’amministrazione ha forse dato una lettura sbagliata della sentenza? A ben guardare, il posto vacante oggi è quello del Settore Prevenzione e Sicurezza, ricoperto da Vezzulli fino alla sentenza, e non l’Avvocatura. L’interpello però si rivolge “in via esclusiva” proprio al servizio Avvocatura.

Potrebbe essere che la Elevata Qualificazione a cui l’amministrazione aveva affidato il servizio Avvocatura oggi abbia ottenuto la qualifica di Dirigente; ma anche se così fosse la sentenza del TAR annulla la sua nomina precedente, in quanto il servizio può essere affidato, solo, ad un Dirigente.

Anche nell’ipotesi che l’incarico abbia un carattere fiduciario (applicazione legge 110 del Testo Unico), ovvero legato al mandato del sindaco, la percentuale prevista per questo tipo di assunzioni sarebbe già stata raggiunta. Come si spiega allora questa chiamata tra il personale? C’è anche da rilevare che il 10 aprile è prevista la causa davanti al Giudice del Lavoro che Vezzulli ha intrapreso contro il Comune.

Dal canto suo l’amministrazione, la settimana successiva alla sentenza del TAR a favore dell’avvocato Vezzulli, aveva definito il suo trasferimento “una scelta ponderata”, annunciando che avrebbe fatto ricorso al Consiglio di Stato, decisone che la giunta avrebbe deliberato proprio ieri.

RICORSO TAR VEZZULLI: IL COMUNE RICORRERÀ AL CONSIGLIO DI STATO. “IL TRASFERIMENTO FU UNA SCELTA PONDERATA”

 Ad una settimana dalla sentenza del Tar di Parma che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Elena Vezzulli in merito al suo trasferimento alla Protezione Civile avvenuto nel giugno scorso, il Comune annuncia, attraverso una nota, che presenterà ricorso al Consiglio di Stato e che la decisione di affidare all’avvocato Vezzulli la gestione del settore Prevenzione e sicurezza è stata “una scelta ponderata, fondata su motivi squisitamente tecnici”. Per il futuro? “L’ente  si atterrà alle decisioni dei giudici amministrativi, da un lato nel pieno rispetto delle disposizioni e, dall’altro, con uno sguardo rivolto al prossimo futuro pre garantire stabilità e continuità al funzionamento del Comune”. 

Di seguito la nota del Comune

Riorganizzare un ente come il Comune di Piacenza ha rappresentato un’importante operazione fortemente voluta dall’attuale amministrazione al solo scopo di modernizzare e migliorare il funzionamento dell’ente stesso. Operazione decisamente complessa, per certi versi una vera rivoluzione organizzativa, che tuttavia aveva e ha un unico obiettivo finale: maggiore efficienza nella risposta alle esigenze della comunità di cui tutti noi facciamo parte come cittadini.

E’ questa la ragione per la quale sono stati decisi numerosi cambiamenti interni, sia logistici sia nell’attribuzione di ruoli e funzioni. Alcuni di questi cambiamenti, anche se decisamente impattanti per il personale e la gestione degli spazi, non hanno suscitato l’interesse degli organi di informazione; altri invece l’hanno fatto.

E’ il caso dell’istituzione di un nuovo settore dedicato alla Prevenzione e sicurezza all’interno del Comune. Settore la cui guida è stata affidata alla dirigente Elena Vezzulli che per ben più di due decenni è stata a capo dell’Avvocatura comunale. Una scelta ponderata che si è fondata su due motivi squisitamente tecnici.

Il primo motivo riguarda la necessità di dar seguito a un parere di Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, nel quale si fa chiaro e preciso riferimento all’opportunità che all’interno degli enti pubblici i dirigenti ruotino tra i settori per garantire rinnovamento e imparzialità, evitando permanenze eccessivamente prolungate nella stessa funzione.

Il secondo motivo riguarda, appunto, la lunga esperienza maturata dalla dirigente ritenuta particolarmente indicata per il nuovo incarico di notevole rilievo all’interno dell’ente; un rilievo che trova riscontro anche nella “pesatura” economica della nuova posizione dirigenziale, tant’è che alla dirigente in questione è stata riconosciuta un’indennità superiore a quella che avrebbe percepito presso l’Avvocatura.

Queste, e solo queste, sono le ragioni di una scelta organizzativa che l’amministrazione ha operato in totale trasparenza, nell’esercizio delle funzioni che le sono attribuite. Ogni altra narrazione rischia di essere fuorviante e imprecisa.

In tale contesto, che era doveroso inquadrare, si inserisce il ricorso presentato al Tar di Parma dalla dirigente contro il Comune di Piacenza. Venerdì 14 marzo i giudici amministrativi si sono espressi stabilendo che chi è alla guida dell’Ufficio Avvocatura debba essere in possesso sia dell’abilitazione all’esercizio della professione forense, sia della qualifica di dirigente presso l’ente comunale. La scelta dell’ente, invece, è stata quella di affidare il ruolo di coordinatore dell’Ufficio in questione a una “Elevata qualificazione”, che è naturalmente avvocato. Scelta, quest’ultima, praticata in modo analogo anche da altri enti comunali sul territorio nazionale e che, anche per questa ragione, il Comune sosterrà nel proporre ricorso al Consiglio di Stato.

Nel frattempo, come è doveroso, l’ente si sta attivando per attenersi alla decisione dei giudici amministrativi. E lo farà, da un lato, nel pieno rispetto delle disposizioni e, dall’altro, con uno sguardo rivolto al prossimo futuro per garantire stabilità e continuità al funzionamento del Comune.

IL TAR DI PARMA ACCOGLIE IL RICORSO DI ELENA VEZZULLI: “L’AVVOCATURA DEVE ESSERE GUIDATA DA UN DIRIGENTE”

Il Tar di Parma ha accolto il ricorso dell’avvocato Elena Vezzulli che la stessa aveva presentato nel giugno scorso a seguito del trasferimento alla Protezione Civile deciso dall’amministrazione. Un demansionamento che Vezzulli ha, da subito, giudicato ingiusto promettendo di andare fino in fondo alla vicenda. Così è stato, perché questa sentenza, di quasi  150 pagine, mette un punto fermo dando ragione alla dirigente: l’avvocatura comunale non può essere retta da una Elevata Qualificazione ma da un dirigente, in questo caso un avvocato cassazionista. Cosa che invece è accaduto a seguito del trasferimento di Vezzulli alla Protezione Civile. In sostanza l’avvocatura del Comune sarebbe stata retta da una personalità che non avrebbe le caratteristiche per farlo. Nella sentenza si legge “si ritiene che la guida dell’Avvocatura del Comune di Piacenza, dotata dall’Ente stesso di funzioni tecnicamente appartenenti alla tipologia dirigenziale, venga in tale assetto organizzativo affidata illegittimamente ad un funzionario di “Elevata Qualificazione”, in violazione del Regolamento di organizzazione dell’Ente nonché della Legge professionale ed in assenza dei presupposti dichiarati”.

A questo punto, viene da chiedersi, le cause portate avanti fino ad ora dall’avvocatura sono da considerarsi legittime o no? Il Comune cosa farà adesso? E’ probabile che si appellerà al Consiglio di Stato. Pare invece una certezza che, ad oggi, si trovi scoperto nell’avvocatura, poiché non è retta da alcun dirigente, come recita la sentenza.

Oltre al ricorso al Tar, Vezzulli aveva intrapreso una causa, contro il Comune, anche con il giudice del Lavoro. E’ probabile che, a breve, arrivi anche questa sentenza.

Vezzulli era stata trasferita dopo che la polizza fideiussoria stipulata tra Piacenza Parcheggi e la compagnia Abarca Seguros si era rivelata falsa. La dirigente sostenne di aver inviato un alert all’amministrazione rispetto ai dubbi sulla validità della polizza con una relazione del 5 gennaio 2023. L’amministrazione, dal canto suo, si è sempre detta sicura di aver svolto tutti i controlli che sono in suo possesso.

 

AUMENTA DA 10MILA A 50MILA LA SPESA PER L’AFFIDAMENTO DI INCARICHI AD AVVOCATI ESTERNI AL COMUNE

E’ passata da 10mila a 50mila euro la previsione dello stanziamento del bilancio 2025/2027 per gli affidamenti di incarichi ad avvocati esterni all’ente. L’ente in questione è il Comune di Piacenza che deciso un incremento delle risorse ad integrazione del “Programma annuale per l’affidamento di incarichi di collaborazione autonoma, anno 2025”.

L’aumento della spesa è motivata dai “ricorsi giudiziari che non possono essere interamente gestiti dall’Avvocatura sia a causa di una altissima specializzazione richiesta per l’incarico professionale o per incompatibilità/potenziale conflitto di interessi si è reso necessario l’affidamento di incarichi di patrocinio dell’ente ad avvocati esterni”.

Una spesa che rientra nel Documento Unico di Programmazione per cui si è chiesta e ottenuta la variazione.

INCARICHI ESTERNI PER DIFENDERE IL COMUNE: OLTRE 18 MILA EURO NELL’ULTIMA DELIBERA

E’ del 30 dicembre 2024 la delibera di giunta in cui viene affidato un nuovo incarico esterno per la difesa del Comune di Piacenza davanti al Tar di Parma. Il ricorso, da parte di una società nei confronti dell’ente, riguarda la delicata pratica dell’appalto luce ed energia, quello che abbiamo imparato a conoscere come appaltone. 

Nella delibera l’incarico per la difesa viene assunta dall’avvocato Massimo Calcagnile de Foro di Bologna per una spesa di 18.479,75 euro. Una decisione che, di fatto, esclude l’avvocatura interna all’ente a favore di un incarico esterno, profumatamente pagato. Non è la prima volta che l’amministrazione ricorre ad incarichi esterni per la sua difesa nel corso di contenziosi; la pratica si è intensificata dopo il “caso Vezzulli” che ha visto la dirigente del servizio avvocatura spostata ad altro incarico, qualche mese dopo la scoperta della falsa fideiussione di piazza Cittadella.

Per il 2024 lo stanziamento per incarichi esterni di difesa ammontano a 150.759 euro, di questi sono già stati impegnati 131.709 euro; la disponibilità restante è 19.086 euro. Oltre 18 mila mila euro di questi sono stati spesi con la delibera del 31 dicembre, quella in cui si affida l’incarico al professionista del Foro di Bologna. La disponibilità residua, ad oggi, è di poco più che 600 euro.

 

RABUFFI, APP: “BULLISMO ISTITUZIONALE ED EFFETTI COLLATERALI”

 

Una protervia al limite del “bullismo istituzionale”: così il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi definisce il comportamento dell’amministrazione Tarasconi nella gestione della pratica di piazza Cittadella e delle conseguenze che questa ha avuto su alcune decisioni dell’ente, come quella di affidare a legali esterni, e non all’avvocatura comunale, alcuni contenziosi.

Il testo della nota

In questi ultimi mesi il tema del Parcheggio interrato di Piazza Cittadella ha tenuto banco per i suoi molteplici aspetti e le sue criticità. Di certo, il parcheggio interrato non è solo devastazione della piazza, taglio degli alberi, caos della viabilità esistente, ammiccamenti e finti smarcamenti (tipo quello di alcuniconsiglieri di maggioranza che si accorgono, oggi, che quel parcheggio toglierà l’unica oasi verde della piazza, attraendo traffico e inquinamento), ma porta con sé anche diversi effetti collaterali.

Il più evidente e fastidioso è la protervia (al limite del bullismo istituzionale) dei nostri amministratori che, a testa bassa, pervicacemente, anziché ricercare il bene comune pensanoevidentemente di poter fare ciò che vogliono. Con sfrontatezza masoprattutto ignorando quei basilari principi di informazione, partecipazione e attenzione alla spesa pubblica su cui si basa il concetto di buona amministrazione.

Ed è proprio nell’ambito della “protervia” che, a giugno scorso,abbiamo assistito all’attivazione di un procedimento disciplinare e poi alla revoca della procura (con spostamento ad altro incarico)della storica Coordinatrice dell’Avvocatura Comunale, Avv. Elena Vezzulli. Un allontanamento figlio della schiettezza con la quale la dott.ssa Vezzulli ha illustrato pubblicamente (in Commissione consiliare) documenti, fatti e attività relativi alla famosa fidejussione portoghese falsa e altre vicissitudini inerenti alla“scottante” pratica del parcheggio interrato di Piazza Cittadella.

Un comportamento ineccepibile, quello della (ex) Coordinatrice dell’Avvocatura comunale, coerente con il dovere di servire lealmente la “giustizia e il proprio datore di lavoro. Che non è la Giunta comunale ma la comunità piacentina.

Così, per quel vacuo e ostile desiderio di far capire chi comanda, l’Amministrazione si trova oggi senza un Avvocato Coordinatore abile e arruolato. Costretta, la Giunta, a doverincaricare legali esterni ogni qualvolta ve ne sia la necessità. Con un vero e proprio atto di masochismo economico, ai danni dei piacentini. Masochismo tangibile. Non metaforico.

Tant’è che il 22/6 scorso scoprivamo che la Giunta comunaleaveva deliberato di affidare l’incarico di difesa dei propri atti, sulla pratica dell’appalto calore, ad un legale esterno del Foro di Bologna per 5.836 euro.

Mentre è di ieri la notizia che, per effetto di un’altra causa legale(intentata da un dipendente comunale contro la delibera di riassetto dell’Ente), è stato affidato, dalla Giunta comunale,l’incarico di difesa dei propri atti ad un legale esterno, del Foro di Pisa, per 11.000 euro.

Morale: in soli 2 mesi l’Amministrazione ha già spesoinutilmente, per sostituire la Coordinatrice dell’Avvocatura, così gaudiosamente allontanata, ben 17.000 euro del bilancio comunale (soldi che escono dalle tasche dei piacentini) e c’è da scommettere che tanti altri, per il medesimo motivo, ne spenderà.

E se è vero che il Comune non andrà in fallimento, nonostante quei soldi malamente spesi, è altrettanto vero che per i tanti piacentini che faticano a sbarcare il lunario quei “soldi gettati sono un vero e proprio insulto al buon senso.

Spero se ne ricordino i nostri amministratori anche perché, al momento giusto, se ne ricorderanno di certo i piacentini.

Quelli, naturalmente, senza i paraocchi

PROSEGUE LA RIORGANIZZAZIONE COMUNALE: L’AVVOCATURA RESTA SENZA DIRIGENTE

“L’amministrazione prosegue nel percorso riorganizzativo iniziato nel maggio del 2023 con l’approvazione della nuova macrostruttura dell’ente seguito all’importante piano delle assunzioni mirato a rafforzare le strutture interne che più ne necessitavano: sicurezza e, manutenzioni e servizi al cittadino.  Con delibera dell’11 luglio 2024 l’amministrazione ha deciso di procedere ad una nuova parziale riorganizzazione indirizzata a rafforzare la prevenzione della sicurezza sul territorio in termini di protezione civile, vigilanza degli immobili comunali, prevenzione dell’elettromagnetismo, prevenzione della ludopatia, sicurezza nei luoghi di lavoro e negli appalti”.

Con questo incipit, l’amministrazione informa, attraverso una nota, del prosieguo della riorganizzazione iniziata l’anno scorso. Scorrendo il comunicato fino alla fine, si arriva anche al settore Avvocatura, finito nel ciclone dopo il caso della falsa fideiussione con il trasferimento dell’avvocato Elena Vezzulli alla Protezione Civile.

Dal primo agosto l’Avvocatura comunale si troverà senza dirigente, un unicum, fanno sapere i ben informati, nei capoluoghi di provincia in regione. Al suo posto le cosiddette posizioni di Elevata Qualificazione che tuttavia dovranno appoggiarsi ad una figura dirigenziale laddove ce ne sarà la necessità, ad esempio per la firma di determinati atti che possono essere sottoscritti solo dai dirigenti. A tal proposito si fanno i nomi del direttore generale Luca Canessa o di Vittoria Avanzi, entrambi avrebbero le caratteristiche richieste.

Nella nota stampa si rende noto che oltre alla Polizia Locale viene costituito “un apposito Settore dedicato alla prevenzione sul territorio. Polizia Locale e Settore Prevenzione e Sicurezza faranno parte di un’area di coordinamento che si va ad aggiungere alle due aree già presenti: quella amministrativa e quella tecnica”. A capo di questo settore dovrebbe andare l’avvocato Vezzulli, forte della sua passata esperienza nelle vesti di comandante della Polizia Municipale alla fine degli anni ’90. Il dirigente resta l’attuale Comandante Mirko Mussi.

La sorte dell’Avvocatura è toccata anche ai settori Piacenza 2030, Settore Programmazione Economica – Economato “al fine di rafforzare il coordinamento di settori e servizi ritenuti strategici per l’Amministrazione comunale” si legge nella nota.

Il direttore generale Canessa si troverà a gestire anche le competenze del Servizio Assicurazioni insieme al Servizio Gare e Contratti del Settore Indirizzo e Controllo, “in relazione alla necessità di eliminare frammentazioni nei processi che partono con il bando di gara e si concludono con la verifica dei requisiti delle imprese comprese le fideiussioni”.

Le altre riorganizzazioni riguardano il “Protocollo stato assegnato al Servizio Demografici ed Elettorale al fine di migliorare il coordinamento tra le attività di protocollazione e le attività di archiviazione. Il Servizio Piacenza Città Culturale e Turistica è quindi stato rinominato in Piacenza Città Culturale ed allo stesso faranno riferimento le funzioni attinenti alla “Cultura”. I processi in materia di turismo sono stati tutti assegnati al Servizio Eventi, Sport, Fiere e Mercati, ridefinito “Eventi, Turismo e Sport. E’ stato attribuito al Settore Sviluppo del Patrimonio – Servizio Lavori Pubblici il procedimento relativo alla redazione dei piani di conservazione programmata e monitoraggio del patrimonio immobiliare storico-artistico nonché il coordinamento e monitoraggio dei procedimenti inerenti la manutenzione, conservazione e restauro del patrimonio immobiliare artistico – culturale. E’ stato attribuito al Settore Marketing Territoriale, il procedimento relativo alla redazione dei piani di conservazione programmata e monitoraggio del patrimonio storico-artistico relativo a beni mobili e superfici decorate nonché il coordinamento e monitoraggio dei procedimenti inerenti la manutenzione, conservazione e restauro del patrimonio artistico – culturale relativo a beni mobili e superfici decorate”.

“E’ un processo di cambiamento che sta continuando – afferma la sindaca Katia Tarasconi – e che ci ha portato, sin dall’inizio del mandato, a programmare e realizzare un forte investimento sull’organizzazione comunale e sui suoi dipendenti. Siamo convinti che soltanto una organizzazione efficiente possa rispondere progressivamente ai bisogni dei cittadini. Siamo consci che è un processo di cambiamento che non può essere immediato ma che sta già dando i primi risultati. Con la parziale riorganizzazione approvata vogliamo rafforzare presidi di sicurezza sul territorio e migliorare ancora l’efficienza di alcuni servizi ritenuti strategici all’interno dell’organizzazione comunale”.

La sindaca parla di “miglioramento dell’efficienza di alcuni servizi attuata con questa riorganizzazione”. Pensiamo che l’Avvocatura sia certamente uno di questi. Oggi, questo settore, si trova senza un dirigente, ma con una figura ad Elevata Qualificazione che non può sostituire in tutto e per tutto la figura dirigenziale.

ELENA VEZZULLI TRASFERITA ALLA PROTEZIONE CIVILE. SI PROFILA IL RICORSO. AL SUO POSTO POTREBBE ANDARE AVANZI

Era nell’aria già da qualche tempo (https://www.zerocinque23.com/attualita/elena-vezzulli-sollevata-dallincarico-in-avvocatura-il-rumor-insistente-a-palazzo-mercanti/ ) e nei giorni scorsi il rumor si è concretizzato. Elena Vezzulli, dirigente da 25 anni dell’Avvocatura comunale, è stata traferita al settore Protezione Civile. Nelle scorse settimane, la sindaca Tarasconi l’aveva sollevata dalla procura alle liti, un primo passo, evidentemente, verso un demansionamento del suo incarico. Poche ore fa è stata raggiunta dalla notizia del trasferimento ad altro incarico, a cui manca solo l’ufficialità ma che è Vezzulli stessa a confermare.

Al suo posto, in qualità di dirigente dell’Avvocatura, dovrebbe andare Vittoria Avanzi che riveste già il ruolo di dirigente dello Staff del Sindaco oltre che del settore Piacenza per il Cittadino. Avanzi avrebbe le competenze necessarie anche per dirigere l’Avvocatura ma le mancherebbe l’esperienza maturata sul campo. Quella che non manca all’avvocato Vezzulli che ha ricoperto il ruolo di dirigente per 25 anni. Per contro, la Protezione Civile si troverà ad essere coordinata da una dirigente a cui manca l’esperienza tecnica necessaria (solitamente la figura più consona è quella dell’ingegnere non dell’avvocato)

Si profila così la concreta ipotesi che Vuzzulli impugnerà il provvedimento di demansionamento forte anche di ciò che riporta il nuovo PIAO, strumento specifico del Comune di Piacenza (Piano Integrato di Attività e Organizzazione), aggiornato nel febbraio del 2024 a firma del direttore generale Luca Canessa. Secondo questo documento tutti i dirigenti delle pubbliche amministrazioni sono chiamati alla turnazione ad altri incarichi, ad eccezione del comandante della Polizia Municipale, del Ragioniere Capo e dell’a. C’è da aspettarsi che Vezzulli farà leva proprio su questa eccezione. Nel caso di contenzioso, il Comune si troverà così costretto a ricorrere ad un incarico legale esterno, per l’incompatibilità che si verrebbe a creare.

Lo ha già fatto, peraltro, con una determina del 21 giugno, quando ha affidato ad un avvocato del foro di Bologna l’incarico per la rappresentanza a difesa dell’ente nel contenzioso promosso davanti al TAR per il maxi appalto energia.

Fonti interne a Palazzo Mercanti descrivono Elena Vezzulli fortemente determinata ad andare fino in fondo nel far valere il diritto di restare nel ruolo che ha gestito per 25 anni e che le vicende di Piazza Cittadella, in particolare la falsa fideiussione, hanno fatto vacillare fino al trasferimento.