CONFAPINDUSTRIA: PROTOCOLLO TRA AZIENDE, SCUOLE E ISTITUZIONE PER CONCILIARE DOMANDA E OFFERTA

Sono il lavoro e le risorse umane il focus di Confapi Industria che, ai Teatini, ha celebrato la 21esima assemblea annuale dell’associazione.
Oltre 400 le piccole medie imprese piacentine rappresentate, attive in vari settori, dal metalmeccanico, all’alimentare, dall’edilizia, all’informatica fino a sanità e logistica.

Tra aprile e giugno le imprese piacentine prevedono 7200 assunzioni, un segnale di crescita forte, rispetto al 2024. ma dall’altra parte si registra un incremento di ore della cassa integrazione, nonostante Piacenza sembri reagire meglio. Da sottolineare un dato: nel 52,8 per cento dei casi le aziende dichiarano difficoltà a reperire i profili professionali adeguati di cui hanno bisogno. Ecco allora che da Confapi Industria arriva la proposta di un protocollo  territoriale tra aziende, scuole e istituzioni.

Come di consueto, l’assemblea è stata l’occasione per premiare undici aziende associate simbolo di impegno e radicamento territorio.
A ricevere il premio il centro Berni odontoiatria e medicina; An Bo srl, Arredorama, El. In. srl, Schiavi inerti, Sagresti traslochi, Casa di riposo San Giuseppe Gasparini, Itc Ageco, Sataci snc, Fittinox srl, Maria Rosa Maestri.

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COLDIRETTI: “CROLLO DEL CIBO MADE IN ITALY”

Gli effetti del Coronavirus iniziano pesantemente a farsi sentire anche sul cibo made in Italy: piovono le prime disdette degli ordini in più di una azienda agricola su quattro (27%) per il crollo della domanda alimentare dopo la paralisi del turismo, i ristoranti vuoti, la chiusura forzata delle mense scolastiche e le difficoltà per l’export. Lo rivela l’indagine di Coldiretti/Ixè sull’emergenza Covid 19  in occasione del primo week end di avvio della campagna #Mangiaitaliano, nata per difendere la principale ricchezza del Paese, l’agroalimentare.

Da quando è iniziata l’emergenza coronavirus – spiega Coldiretti – il fatturato è crollato nel 41% delle aziende del settore ma la situazione è ancora più grave negli agriturismi dove il 79% delle strutture dichiara un calo del fatturato.

La campagna #Mangiaitaliano è nata proprio per combattere gli attacchi strumentali e salvare la reputazione del made in Italy, difendere il territorio, l’economia e il lavoro.

Da un paio di settimane, da quando cioè è cominciata l’emergenza Coronavirus in Italia, sono il 27% le aziende che hanno subito disdette sugli ordini, per i 41% il danno maggiore è stato il crollo del fatturato, per il 79% il drastico crollo di presenze in agriturismo e per il 51% si prevedono difficoltà di lungo periodo.