LA GRANDE ZOLLA SI APRE SUL CARDO, E’ IL MOMENTO DI ESPORSI

Tra il padiglione della regione Sicilia e quello del sapori e del vino italiani, a due passi dal maestoso Palazzo Italia e dall’Albero della vita, ci sta lei, Piazzetta Piacenza. Qualcuno avrebbe sperato di meglio per rappresentare il territorio? Effettivamente vedendo con i propri occhi la posizione di assoluta centralità in cui si trova la Grande Zolla, si capisce davvero che si è sul Cardo, nel cuore pulsante dell’Expo. Fin qui tutto bene, ma è proprio rispetto a questa posizione privilegiata che le aspettative superano la realtà. Chi si avvicina alla zolla la guarda, vi entra, getta lo sguardo sulle immagini proiettate nel caleidoscopio all’interno, ma si aspetta di più. Dopo il primo mese, se ne sono accorti anche coloro che hanno progettato e lavorato nella Piazzetta, in tempi record, va detto, abbassando da 62 a 49 giorni il tempo di realizzazione. Nel giro di una settimana, lavorando di notte, dall’una alle sette, secondo le rigide regole imposte, si lavorerà alla prima modifica della piazzetta: il caleidoscopio si aprirà all’esterno, per portare davvero sul cardo Piacenza. “Stiamo pensando di sfidare i giganti dell’Expo – ha detto l’architetto Enrico De Benedetti che ha progettato la Zolla insieme ai giovani architetti del Politecnico – porteremo sul Cardo la Zolla attraverso supporti esterni come ledwall o videwall. La nostra è una piccola città territorio che sfida i grandi”. Con le dovute proporzioni, la piazzetta sta in expo come via xx settembre sta a Piacenza. In una sola parola, in pieno centro. Ora è il momento di mostrarsi, di portare fuori, di far vedere, perchè è questo che i padiglioni stanno facendo: mettere in vetrina il meglio, non nascondere, altrimenti è come se Piacenza avesse raggiunto un traguardo impensabile e insperato solo a metà. “Stiamo lavorando per portare la comunicazione il Cardo – ha detto Cristina Cremonesi Bloomet Governance ATS -per intercettare il pubblico. Il caleidoscopio rappresenta i nostri valori, ciò che siamo, abbiamo tanto di bello che tendiamo a tenercelo per noi, è il momento di tirarlo fuori e di dire che ci siamo”. Sono già una cinquantina le aziende e le associazioni che hanno prenotato lo spazio in piazzetta per almeno tre eventi; l’apertura sul cardo attraverso ledwall potrebbe essere la mossa giusta, quell’aggiustamento del tiro da tanti auspicato.

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LA GRANDE ZOLLA E’ PRONTA AD INCANTARE EXPO

Il taglio del nastro è stato un successo. Un successo in termini di pubblico e di entusiasmo. Piazzetta Piacenza con la sua Grande Zolla si è presentata al mondo. Lo ha fatto a due giorni dall’avvio di Expo, seguita da più di trecento persone, tra istituzioni, famiglie e piacentini curiosi di vedere cosa si cela dentro il simbolo di Piacenza e di visitare i padiglioni tra il Cardo e il Decumano. Alla presenza del ministro Maurizio Martina, ormai presenza consueta nel piacentino, dell’amministratore delegato Giuseppe Sala, del presidente di Expo Diana Bracco, del sottosegretario Paola De Micheli, del sindaco Paolo Dosi, del presidente della Provincia Francesco Rolleri e dell’ex Massimo Trespidi, Piacenza si prepara alla sfida di Expo. L’auspicio è davvero che questa Terra di Valori possa conquistare e incuriosire i visitatori che, alcuni più distrattamente altri più attentamente passeggiano sul Cardo. Il tema è nobile; citiamo le parole di Umberto Veronesi, ex ministro della Salute, comparse sulla stampa nazionale: nè la celebrazione della cultura italiana, nè i milioni di biglietti già venduti e neppure il fascino dei padiglioni, basteranno infatti a far passare alla storia l’esposizione italiana se su un tema impegnativo quale è “Nutrire il pianeta”, non riusciremo a trasmettere un lascito morale. Come sradicare la fame e la malnutrizione che colpisce ancora 800 milioni di persone; come riequilibrare l’ingiustizia alimentare che fa sì che a questi affamati da una parte del mondo, corrisponda, dall’altra parte, un numero persino superiore di persone che soffrono e muoiono per eccesso di cibo; come utilizzare in modo equi e sostenibile le risorse che la terra ci mette a disposizione. 

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