A TUTTO TONDO, EXPO E IL SUO CANTIERE

Dove oggi si alzano i padiglioni che rappresentano gli stati nell’immensa area dell’Expo, fino a tre anni fa, c’era una enorme distesa di campi. Per fare tutto questo è stata necessaria una intensa ed accurata opera di bonifica ambientale, spesso trattando materiali pericolosi come l’amianto. Se ne è occupata una ditta piacentina la Elios srl, che è entrata nel cantiere nel 2012 e vi è rimasta fino al primo maggio. Ci siamo fatti raccontare cosa è significato lavorare per la realizzazione di quello che oggi è visibile a tutto il mondo.

La crisi del commercio abita anche a Piacenza, eccome. Non solo i piccoli negozi ma anche i grandi centri abbassano le saracinesche. L’ultimo caso è quello del supermercato Carrefour che in due anni ha collezionato un passivo per 800 mila euro. Non se la passa meglio neppure Mercatone Uno di Fiorenzuola. E non naviga in buone acque neanche Mediaworld che a livello nazionale ha previsto la chiusura di 7 punti vendita. Lo store piacentino sembra salvo, ma la prospettiva non è certamente positiva a livello occupazionale.

Medici a lezione di etica. E’ quanto si propone di fare il nuovo corso di etica medica organizzato dall’ordine dei medici, dalla società bio giuridica piacentina e dall’università di torino. Obiettivo fornire gli strumenti culturali per affrontare, in autonomia, le questioni morali più scottanti.

Da bambino di strada a preside di una scuola che accoglie 500 piccoli studenti in una delle baraccopoli della periferia di Kampala. Bosco Lugasala ha fatto una scelta di vita; ha deciso di restituire quello che nella sua infanzia ha ricevuto grazie a Padre Valente e, in seguito, ad Africa Mission Cooperazione e Sviluppo.

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CRISI DEL COMMERCIO, SOFFRONO ANCHE I GRANDI MARCHI

Il commercio è in forte sofferenza e i soldi da spendere sono sempre meno. Potrebbe sembrare un’affermazione banale, ma non la è. Non la è quando la realtà offre agli occhi degli osservatori uan fotografia vivida e reale e quando le saracinesche, inesorabilmente, si abbassano. Accade anche, e sempre di più, nella florida Piacenza. L’ultimo caso quello del supermercato Carrefour che ha chiuso i battenti il 24 aprile scorso. Oggi per i 22 dipendenti c’è la cassa integrazione e domani verrà avviata la procedura di mobilità. Tra l’altro la chiusura di carrefour ha reso praticamente priva la zona ovest della città di un qualsiasi punto vendita alimentare. Ma a fronte di un biennio in cui le perdite sono arrivate a 800 mila euro, l’unica prospettiva era la chiusura. Il pericolo, oltre quello principale occupazionale, è anche che si creino nuove cattedrali nel deserto, immensi siti vuoti, difficili da rilevare. “Stanno girando voci che stiamo verificando interessate a rilevare Carrefour – spiega Giuliano Zuavi segretario della Filcams – abbiamo avuto anche un incontro con il Comune che ha preso un chiaro impegno a verificare la possibilità di ingresso di un nuovo marchio che possa dare una risposta al rischio desertificazione della zona e al problema occupazionale”. Non se la passa di certo meglio un altro marchio famoso, Mercatone Uno che in sette anni ha collezionato un passivo per oltre 630 milioni di euro a livello nazionale. Le conseguenze sono arrivate a caduta sui singoli negozi, quello di Fiorenzuola non è passato indenne. Qui ci sono una trentina di lavoratori che non hanno alcuna certezza per il futuro. Anche il colosso della tecnologia Mediaworld ha annunciato, in tutta Italia, la chiusura di 7 punti vendita e numerose procedure di mobilità. A Piacenza la situazione sembra sotto controllo ma è l’inizio di una fase non certamente positiva dal punto di vista occupazionale. Secondo il sindacalista le principali responsabilità di questa moria del commercio sono soprattutto politiche. “Il vero punto è il potere d’acquisto. La crisi cominciata nel 2008 è fortemente peggiorata. Abbiamo un’esigenza – spiega Zuavi – mettere nelle tasche dei lavoratori una buona quota di soldi prelevati, in questi anni, in modo scellerato spostando le ricchezze da una parte all’altra del paese. Io credo che la crisi sia destinata a peggiorare”.

Il servizio completo nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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CARREFOUR, PER 22 LAVORATORI OTTENUTA LA CASSA INTEGRAZIONE

Il 24 aprile il supermercato Carrefour ha chiuso i battenti anche a Piacenza. Ventidue dipendenti sono rimasti senza lavoro. I sindacati di categoria, nel corso di un incontro con l’azienda, hanno ottenuto al cassa integrazione per un anno e la mobilità. Se il lavoratore sceglierà la mobilità entro il 24 ottobre avrà diritto ha 12 mensilità, se la chiederà entro il 15 dicembre le mensilità scenderanno a 9. “Un buon accordo -ha commentato Giuliano Zuavi della Filcams Cgil – a cui si aggiunge l’impegno che abbiamo ottenuto anche dall’amministrazione. Abbiamo incontrato il sindaco Dosi, il vice Timpano e l’assessore al Commercio Tarasconi affinchè si impegnino a valutare se altri insediamenti produttivi necessitano di nuova forza lavoro in modo da ricollocare i 22 lavoratori e per capire se sono fondate le voci di interesse di altri noti marchi ad entrare nel centro commerciale che prima ospitava Carrefour”. Un altro problema che si aggiunge a quello occupazionale, è quello dello spopolamento del centro commerciale Farnese in via Atleti Azzurri d’Italia che ospitava il supermercato. E’ da tempo infatti che numerosi altri negozi sono vuoti. “Se non arrivano risposte anche dalla politica – ha detto Zuavi – il commercio è in agonia”. In due anni Carrefour ha avuto 800 mila euro di perdite, motivo che sta portando il marchio a lasciare l’Italia. Non se la passa meglio Mercatone Uno in passivo per 600 milioni di euro a livello nazionale; oggi il marchio è in amministrazione controllata dagli ispettori ministeriali. A Fiorenzuola 35 lavoratori rischiano di trovarsi, a breve, senza occupazione. Una situazione che si sta estendendo a macchia di leopardo che vede il commercio in forte sofferenza.

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ZUAVI, CGIL SU CARREFOUR: “L’AZIENDA HA LASCIATO PIACENZA IN STATO DI ABBANDONO”

Dopo Mercatone Uno anche un altro marchio della grande distribuzione rischia di abbassare la saracinesca e lasciare senza lavoro 22 piacentini. Si tratta del supermercato Carrefour di via Atleti Azzurri d’Italia. “Non è un fulmine a ciel sereno – commenta Giuliano Zuavi segretario provinciale Filcams Cgil – da anni questo negozio perde centinaia di migliaia di euro all’anno, almeno negli ultimi 8 anni è stato un crescendo. Sicuramente l’azienda ha lasciato in quasi totale abbandono il punto vendita di Piacenza. Il 31 marzo abbiamo avuto il primo incontro formale dopo la comunicazione della chiusura, l’azienda si è resa disponibile ad un eventuale accordo di mobilità ma il punto centrale ora è la discussione sulle possibili ricollocazioni su territori che vanno da Lodi, Pavia e Cremona. La Cgil e la Filcams sono al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori” conclude Zuavi.

Carrefour