TARASCONI ATTACCA IL CENTRODESTRA: “NON CI FINGIAMO OPOSSUM, COME LA SCORSA AMMINISTRAZIONE. MORTA PER CINQUE ANNI PER POI RISORGERE ALL’OPPOSIZIONE”

A prendere la parola, su piazza Cittadella, questa volta è la sindaca Tarasconi tirata in ballo, solo ieri, dai capigruppo di centrodestra che hanno definito la situazione “inaccettabile, con la possibilità di rivolgersi alla prefetta”. La lunga nota firmata dalla prima cittadina, oltre a ribadire la necessità assoluta di riqualificare la zona nord della città di cui Cittadella fa parte, mandato che le hanno consegnato i cittadini nelle elezioni di tre anni fa, pone l’accento sulle differenza tra “fare e bloccare”.

“Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma abbiamo messo ordine dove c’era confusione, recuperato risorse che erano state lasciate per strada e riattivato un percorso che altri avevano abbandonato. E l’abbiamo fatto perché non si trattava solo di un ritardo: l’immobilismo degli anni precedenti ha prodotto un danno reale alla città, bloccandone le opportunità e lasciando irrisolto un problema che non poteva fare altro che ingigantirsi”. Ecco la differenza tra “fare” che apparterrebbe all’attuale amministrazione e “bloccare” caratteristica invece della precedente.

“Chi è eletto – prosegue Tarasconi – ha il dovere di rispettare la parola data ai cittadini. Anche quando sarebbe più comodo fare il contrario. Ci accusano di essere stati “troppo caparbi”,  di esserci intestarditi. La verità è un’altra: la pratica era – ed è – talmente complessa che qualsiasi amministrazione seria, se avesse voluto davvero affrontarla, avrebbe dovuto affrontare serie difficoltà. Noi abbiamo scelto di provarci, perché il dovere di chi governa non è girarsi dall’altra parte, ma affrontare i nodi irrisolti, anche quando sono difficili; anche quando non conviene sul piano elettorale. Ma se si governa pensando alla poltrona, le scelte difficili spariscono, e con loro l’interesse collettivo”.

La nota prosegue con un pesante affondo rivolto alla precedente amministrazione, forse più duro che in precedenti occasioni: “Piazza Cittadella era una delle pratiche rimaste in un limbo per un tempo vergognosamente lungo. Per noi era inaccettabile, e siamo convinti che lo sia per ogni cittadino responsabile. Abbiamo assunto il nostro incarico di amministratori trovandoci un contratto di concessione valido che lega il Comune a Piacenza Parcheggi. In uno Stato civile, i contratti o si onorano o si risolvono. Non ci sono terze vie, non ci sono scuse. Abbiamo valutato ogni possibilità e ci siamo mossi di conseguenza; il concessionario aveva titolo a operare come tale, e abbiamo consegnato l’area. Via al cantiere quindi, come prevede il contratto stesso. Ma non certo a tutti costi, e l’abbiamo detto fin da subito; il cantiere è privato, l’opera è pubblica e il controllo è del Comune: se fossero venute meno le condizioni che gli uffici ritenevano e ritengono indispensabili, saremmo andati nella direzione della risoluzione. Così è sato. Avendo però fatto prima tutto quel che andava fatto”.

Si fa poi cenno all’iter da seguire e in attesa di nuovi sviluppi, come ha precisato, anche ai nostri microfoni, il vicesindaco Bongiorni https://www.zerocinque23.com/attualita/piazza-cittadella-potrebbe-slittare-il-termine-del-25-agosto/ 

Poi un altro attacco all’opposizione:” invece di un confronto costruttivo, l’opposizione ha scelto la strada dell’attacco quotidiano, spesso contraddicendosi: prima chiedeva di risolvere il contratto di concessione che lega dal 2012 il Comune a Piacenza Parcheggi, e oggi critica la decisione di muoversi in questo senso se non verranno rispettati i termini. È la dimostrazione che non si vuole costruire ma soltanto ostacolare lucrando politicamente sulle difficoltà di un percorso che si sapeva essere complesso; tanto complesso che la stessa opposizione, quando era al governo della città, non è stata in grado nemmeno di mettere le basi per una possibile soluzione di qualsiasi tipo: niente chiusura del tavolo tecnico, niente incasso dei canoni arretrati, niente consegna delle aree, niente risoluzione del contratto. Niente di niente. Ma oggi picchia duro ogni giorno accusandoci di sbagliare tutto, sempre e comunque. E’ una sorta di tifo da stadio contro ogni nostra iniziativa, che poi si traduce in un tifo contro Piacenza, contro i piacentini. E a pagarne il prezzo sono, per l’appunto, i piacentini.

Siamo stati anche accusati di scarsa trasparenza, se non peggio: c’è chi ha buttato lì dubbi su interessi non meglio precisati da parte di questa amministrazione nel veder realizzata un’opera come il parcheggio. Illazioni gravissime, irricevibili, che continuano sotto traccia, incessantemente. E’ tutto falso. Ogni passo è stato compiuto nel pieno rispetto delle regole e delle strategie per tutelare l’ente, che è la nostra priorità.

La verità è semplice: coloro che oggi criticano senza tregua sono le stesse persone che hanno governato senza risultati, bloccando Piacenza. Se si resta immobili, se si dice no a tutto la città non cresce. Cresce con le idee, con il coraggio, con la responsabilità di chi decide e agisce”.

E’ sul finale che arriva l’attacco più pesante: “il vero male della politica è anteporre l’interesse di parte a quello della comunità. Noi continueremo con serietà e coerenza, dando conto di tempi e risultati. E se ci sono difficoltà, le affrontiamo. Non facciamo certo gli opossum come la scorsa amministrazione che su questa partita si è finta morta per cinque anni, salvo risorgere con rinnovata grinta una volta all’opposizione. Invitiamo tutte le forze a misurarsi sui fatti e sui dati: Piacenza viene prima di qualsiasi bandiera. Piacenza merita una politica che guarda avanti, non una che si compiace delle difficoltà”.

CENTRODESTRA: “TARASCONI SI DISPIACE PER IL CAMBIO DEL PREFETTO? RETORICA AUTOREFENZIALE”

I capigruppo e i consiglieri di centrodestra sono intervenuti sulle dichiarazione della sindaca Tarasconi in merito all’avvicendamento del prefetto Ponta.

Restiamo sinceramente perplessi – e anche sconcertati – dalle dichiarazioni del sindaco di Piacenza in merito alla recente sostituzione del prefetto. In una giornata in cui la nostra città ha avuto l’onore di ospitare il Ministro dell’Interno e il Capo della Polizia, una visita istituzionale di altissimo profilo e sicuramente rara – se non inedita – negli ultimi anni, le parole della prima cittadina ci sono sembrate completamente fuori luogo.

Piacenza ha finalmente potuto constatare la presenza concreta e costante di un governo centrale stabile, che sta dimostrando con i fatti attenzione ai territori. Eppure, anziché soffermarsi sull’importanza delle proposte discusse e sull’alto valore istituzionale della giornata, il sindaco ha scelto ancora una volta la via del vittimismo, lamentando il fatto che quello in corso sia il terzo cambio di prefetto dall’inizio del suo mandato.

È bene chiarire, per onestà istituzionale e per rispetto della verità, che la rotazione dei prefetti è prassi ordinaria, non certo frutto di strategie “contro” qualcuno. Anche con la precedente amministrazione i prefetti sono stati tre, e con riguardo agli ultimi due la sostituzione è avvenuta addirittura durante la pandemia, ma non sono mai stati interpretati come atti politici o personali.

La gestione dei prefetti, infatti, rientra nelle competenze dirette del Ministero dell’Interno. I prefetti sono funzionari dello Stato e, come tali, vengono destinati a sedi diverse in base a valutazioni interne all’amministrazione, che rispondono a esigenze organizzative, di esperienza, equilibrio territoriale o percorsi di carriera.
Non è inusuale che in pochi anni un prefetto cambi sede anche più volte: è parte della normale mobilità dirigenziale prevista per garantire l’imparzialità e l’efficienza del servizio.

Ci spiace che, anche in un momento di grande rilevanza istituzionale per Piacenza, non si riesca a cogliere l’opportunità di collaborazione tra enti e si preferisca, ancora una volta, alimentare polemiche e retorica autoreferenziale.

Confidiamo che i cittadini sappiano distinguere tra chi lavora per il territorio e chi, anche davanti a segnali di attenzione dello Stato, trova sempre un motivo per lamentarsi.

BARBIERI-TRESPIDI, DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA?

Lei ha scelto la passeggiata per le vie della città, dalla stazione al centro, lui il cuore di Piacenza del sabato pomeriggio all’ora dell’aperitivo. Patrizia Barbieri e Massimo Trespidi, per certi aspetti possono sembrare l’altra faccia della stessa medaglia, quella di un centro destra obiettivamente diviso, se non altro sulla scelta del candidato. Dopo tribolazioni non da poco Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, sono arrivati ad individuare l’avvocato Barbieri come candidata alla poltrona di primo cittadino. Eppure nella passeggiata con partenza dai giardini margherita, a sostegno dell’ex sindaco di Castelvetro, c’era il centro destra al gran completo: gli ex colleghi della giunta provinciale, proprio quella guidata da Trespidi, Sergio Bursi, Paolo Passoni, Maurizio Parma, l’ex capo di gabinetto Domenico Bergonzi, la Lega Nord locale e regionale Massimo Polledri, Matteo Rancan, Pietro Pisani, Stefano Cavalli, Forza Italia con Jonathan Papamarenghi, Fabio Callori, Antonio Agogliati, Tommaso Foti di Fratelli d’Italia.

Il giorno dopo è toccato a Massimo Trespidi accolto in piazza Cavalli, proprio sotto palazzo mercanti, da circa 300 persone. Pochi per la verità i volti della politica piacentina, molti quelli delle gente comune e degli studenti del professore del Colombini. L’appuntamento era per il Trespritz, parafrasando il noto cocktail, che Trespidi ha offerto ai presenti. Tutto avrebbe lasciato presagire l’annuncio della corsa per le comunali, in realtà rimandato di qualche settimana.

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LEGA: “CENTRODESTRA APPIATTITO AL PD. COSI’, MAI CON LORO”

“Se questo è il centrodestra piacentino, appiattito sulle posizioni del Pd, la Lega se ne sta orgogliosamente da sola, rivendicando il proprio ruolo egemone. Ancora una volta ci confermiamo l’unica alternativa al Pd”. E’ tranciante la segretaria provinciale del Carroccio nel denunciare, a suo dire, le posizioni troppo livellate al PD del centrodestra su alcuni temi caldi per il territorio come Carbonext, Statale 45 e Saipem. “Il morbo NCD – si legge nella nota – sta pericolosamente inquinando pezzi di centrodestra piacentino, a partire da Forza Italia, che si sta appiattendo sulle posizioni del centrosinistra e, troppe occasioni, sta abdicando al proprio ruolo di alternativa credibile o di opposizione critica”. Nel mirino della Lega soprattutto Forza Italia “sembra che forzisti, e anche qualche illustre esponente  – si legge – che sta più a destra, preferiscano elemosinare briciole dal centrosinistra piuttosto che far valere le proprie posizioni e proporre alternative e proposte. “L’auspicio è che il centrodestra non si riduca a fare l’utile idiota di una sinistra che ha perso ogni credibilità”. Ce n’è anche per il Presidente della Provincia Rolleri in merito alla richiesta della Buzzi Unicem di bruciare Css, “la Provincia a guida Rolleri l’unica cosa che ha fatto è stata quella di scaricare sui Comuni il costo del trasporto pubblico locale. Sul Carbonext attendiamo ancora di sapere quale sia la posizione del Pd. Imbarazzante il consigliere Molinari che a Lugagnano non ha saputo dire una parola di chiarezza in difesa dei cittadini della Valdarda e della salute pubblica”. La nota si conclude con un cenno alla Saipme di Cortemaggiore e alla situazione di incertezza che stanno attraversando i lavoratori: “lo sforzo congiunto a difesa dei posti di lavoro è auspicabile e sempre apprezzabile – si legge – ma le promesse fino ad oggi fatte dal Pd si stanno dimostrando solo fumo. E mentre il Pd si spertica in annunci e il centrodestra rincorre, decine di lavoratori rischiano il posto e un polo d’eccellenza rischia la chiusura. Noi mai ci presteremo a fare propaganda sulla pelle dei lavoratori: o si inizia a fare le persone serie o ai tavoli non ci sediamo. Meglio la protesta, anche gridata, che la complicità”.

lega nord piacenza

COLOSIMO, PIACENZA VIVA: “AZZERARE I VERTICI E PRIMARIE”

Il giorno dopo la presentazione del bilancio di metà mandato del sindaco Dosi e la sonora da parte della minoranza, il consigliere di Piacenza Viva Marco Colosimo chiede di azzerare i vertici dei partiti locali e le primarie per dare ai cittadini la possibilità di scegliere i candidati, in questo caso alle prossime comunale del 2017. Un appello che suona come una chiamata al centrodestra piacentino a reagire in vista dell’appuntamento amministrativo. Di seguito la nota:

“Servono, oggi più che mai delle vere primarie, basta chiacchiere, servono fatti e passi in avanti. Devono essere i cittadini a scegliere direttamente e a dare un chiaro indirizzo politico dal quale i partiti e le loro segreterie non potranno allontanarsi o remare contro. Bisogna azzerare i vertici dei partiti locali e ricostruire tutto. solo così si può tornare a vincere e ad amministrare. La nostra città ne ha bisogno. Torniamo a discutere di importanti questioni dello sviluppo, del lavoro e dell’assistenza dei cittadini e a risolvere i problemi anziché curarci del qualunquismo e del populismo. Se questa amministrazione non sta lavorando bene la colpa è anche della minoranza, una minoranza troppo assente e troppe volte disunita anche su tematiche e questioni importanti, anche quando i numeri potevano permetterci di mandare sotto, e quindi alla non approvazione, l’amministrazione. Senza questo ‘’pressing costruttivo’’ l’amministrazione lavora con i suoi ritmi perché tanto dall’altra parte non hanno un’avversario politico capace di metterli in difficoltà o in ansia. Da oggi partiranno una serie di proposte concrete volte al miglioramento della nostra città e al sostegno delle fasce più deboli. Da parte mia l’impegno sarà massimo, e sempre crescente così come fino ad oggi ho sempre fatto.
Non posso accettare, e non possiamo permetterci che nel 2017 il Pd, e quindi il Sindaco Dosi, vinca al primo turno. Se vogliamo, possiamo! “

marco colosimo

CENTRODESTRA UNITO: “UNA MARCIA DI PARTE”

Non è stata una manifestazione condivisa, reclama il centrodestra che si è presentato unito per prendere le distanze dalla camminata per la pace organizzata dalle associazioni. Compatti si sono presentati alla stampa Forza Italia con il coordinatore Jonathan Papamarenghi, i consiglieri Lucia Girometta e Filiberto Putzu, la Lega Nord con il segretario Pietro Pisani, il consigliere comunale Massimo Polledri e il consigliere regionale Matteo Rancan, Fratelli d’Italia con il consigliere regionale Tommaso Foti e il consigliere comunale Erica Opizzi. “Il PD è collaboratore di quanto accaduto – ha detto Papamarenghi – che non riesce a controllare i flussi migratori. “Piacenza è l’anomalia italiana” ha denunciato il consigliere Putzu con il 16% di presenza straniera, Castel San Giovanni raggiunge il 20% per presenza di studenti stranieri nelle scuole. È intento del consigliere di Forza Italia chiedere ai sindaci la quantità dei fondi erogati alla popolazione straniera, per questo – ha aggiunto – organizzeremo banchetti per informare i cittadini”. “Basta con il supermercato del buonismo” è la definizione utilizzata dal consigliere Polledri per definire le politiche utilizzate dall’amministrazione per favorire gli immigrati. “Non apprezzo la satira quando si tira in ballo la religione, ma ritengo folle il gesto di Parigi – ha chiarito Tommaso Foti – a livello regionale occorrono autorizzazioni precise per l’aperture delle moschee. O vige il principio di reciprocità o diversamente non è possibile”. E c’è chi come il neo consigliere regionale del Carroccio Matteo Rancan caldeggia la risoluzione degli accordi di Schengen.

Le interviste all’interno dell’articolo precedente 

CENTRODESTRA

PROVINCIALI, BERTUZZI NON AMMESSO. Fd’I:”FIGURA BARBINA”

Sembra che la distanza sia destinata a diventare siderale. A rendere ancora più tesi i gia difficili rapporti nel centrodestra ci si è messa anche l’esclusione della candidatura di Luigi Bertuzzi dalla corsa per le elezioni della nuova Provincia. Lo ha stabilito l’ufficio elettorale della Provincia per vizi di forma. In campo resta quindi solo il candidato di centrosinistra Francesco Rolleri. Fratelli d’Italia e Lega Nord che non hanno sostenuto la candidatura di Bertuzzi né tantomeno il percorso che Forza Italia, NCD e Udc hanno intrapreso per arrivare a scegliere il candidato, non hanno lesinato critiche. Di seguito la nota integrale di Fratelli d’Italia.

” A coprirsi di ridicolo c’è sempre tempo, ma vi è chi vuole primeggiare anche in questo. L’esclusione per vizi formali della candidatura a presidente della Provincia di Luigi Bertuzzi, sostenuta da Forza Italia e NCD, è la conferma che al peggio non c’e’ limite. Eppure sarebbe stato così semplice rendersi conto che nel centro-destra non si riusciva ad esprimere una candidatura unitaria per evitare di andare incontro ad una figura barbina “, lo sostiene in una nota il coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.

” Non avremmo votato Bertuzzi e lo abbiamo subito detto chiaramente. Certo e’ che dopo avere presentato la sua candidatura come frutto di una grande operazione politica – continua la nota – non rimane che rilevare come si sia mostrata molto piccola, per non dire nulla, la capacita’ di renderla effettiva da parte dei suoi sostenitori.”

” Una sola domanda sorge spontanea: fino a quando il dilettantismo di pochi continuerà ad arrecare danno all’immagine – e non solo – del centrodestra piacentino? ” conclude polemicamente la nota di Fd’I-AN.

PRP

 

MALOBERTI LEGA:” MAI ALLEATI CON CHI SOSTIENE IL GOVERNO”

“Come si fa a parlare di alternativa alla sinistra, quando ci si va a braccetto?” E’ la domanda che la Lega Nord si sta ponendo in queste ore, in vista del voto per la nuova provincia, dopo la frattura interna alla coalizione di centrodestra  che ha portato alla creazione di due liste differenti una sostenuta da FI, Udc e NCD e l’altra Lega e Fd’I. Il consigliere provinciale Giampaolo Maloberti è chiaro: “non ci possiamo alleare con Udc e NDC che a Roma sostengono Renzi e tutto ciò che il Governo propone e, quando tornano sul territorio, dicono di esserne un’alternativa”. Il voto provinciale ha scatenato non poche tensioni tra le forze politiche di centrodestra impegnate, per settimane, a trovare una quadra che non si è mai raggiunta. Perchè? “Perchè le differenze sono troppe – ha detto Maloberti – e perchè vogliamo rimanere fuori da questa riforma che ci disgusta. Abbiamo fatto una lista insieme a Fratelli d’Italia perchè, come noi, ritiene corretto eleggere consiglieri che vigilino su quello che accadrà nel nuovo ente”. Un ragionamento che pone la Lega fuori dalla coalizione di centrodestra? Maloberti risponde con una domanda:”come possiamo rientrare in una coalizione che dice di essere di centrodestra e che sostiene il Governo?”

CONS. PROV.LE

TRESPIDI RINUNCIA ALLA CANDIDATURA ALLA PRESIDENZA DELLA NUOVA PROVINCIA

Massimo Trespidi rinuncia alla candidatura alla presidenza della nuova Provincia. La coalizione di centrodestra gli aveva chiesto la disponibilità a ripresentarsi alla luce del quinquennio appena trascorso. Attraverso una nota il Presidente ha sciolto le riserve motivando la scelta a seguito di valutazioni compiute con la famiglia.

Di seguito la nota di Trespidi

Alla luce della richiesta che il centrodestra mi ha fatto di candidarmi alla Presidenza della nuova Provincia, dopo le ultime valutazioni compiute con la mia famiglia non ritengo esistano le condizioni per un mio impegno.

Il mio mandato amministrativo è scaduto l’11 giugno. Ho gestito, insieme alla mia giunta, questi mesi di transizione, che si concluderanno il 12 ottobre, per consentire all’ente Provincia la sua piena funzionalità e operatività e in questo senso sono orgoglioso del lavoro di questi cinque anni e mezzo che abbiamo compiuto in condizioni straordinarie, cioè fuori dall’ordinario, e molto difficili, visti i pesanti tagli di bilancio che continuamente abbiamo dovuto subire e il contesto di incertezza istituzionale che ha caratterizzato negli ultimi anni la vita dell’ente Provincia.

Ringrazio i tantissimi amici e tutti i piacentini che mi hanno sostenuto in questi bellissimi cinque anni e mezzo e il centrodestra per la proposta che ancora nei giorni scorsi mi ha fatto di ricandidarmi.

TRESPIDI