ADDIO A CESARE BETTI, STORICO DIRETTORE DI CONFINDUSTRIA PIACENZA

Ha lasciato attoniti la notizia della scomparsa di Cesare Betti, direttore di Confindustria Piacenza e consigliere della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Figura molto conosciuta a Piacenza, dal 2002 ricopriva il ruolo di direttore dell’associazione degli Industriali. Originario di Carpaneto dove viveva con la famiglia, Betti aveva un non comune sguardo arguto e spiccato sulle ricadute che i fenomeni sociali avevano sull’impresa. Questo di lui mi ha sempre incuriosito, la capacità di essere tecnico ma anche molto umano. Non più di due settimane fa ho pensato a lui per un’intervista sulle ricadute economiche del Coronavirus. Poi, chissà perché, ho desistito dal chiamarlo. E’ deceduto all’ospedale di Piacenza dove era ricoverato da alcuni giorni dopo aver contratto il Coronavirus.

INDUSTRIA, CRESCONO I FATTURATI. PROGETTO DI RILANCIO DEL QUARTIERE INFRANGIBILE

Tiene il fatturato esterno, seppur in calo rispetto all’anno scorso, il mercato interno finalmente è vicino al pareggio dopo anni di negativo. E’ il quadro che emerge dall’indagine congiunturale eseguita dall’ufficio studi di Confindustria Piacenza relativa al primo semestre 2015 su un campione significativo di aziende che contano circa 9 mila addetti per 3 miliardi di euro di fatturato. Entrando nel dettaglio emerge che l’export pur attestandosi al + 5,82 per cento, cala rispetto al 2014 mentre l’import si attesta al -0,08 per cento. Qui si registra una crescita della meccanica a -0,02 per cento, non più in calo come in passato, industrie varie -0,26 e materiali edili -3,31 per cento, ancora in forte calo. “Una buona situazione sul territorio, anche se mi sarebbe piaciuto vedere – commenta il presidente Alberto Rota – numeri ancora più positivi. Abbiamo qualche buona percezione sulla crescita del fatturato da vendite interne, mentre ha un po’ tradito le aspettative nei primi sei mesi la mancanza sul fatturato derivante dall’export, ma confidiamo che nei prossimi sei mesi possa crescere nelle esportazioni estere”. Capitolo occupazione: dopo due semestri positivi torna in terreno negativo registrando un leggero calo dello 0,70 per cento, decisamente sotto le aspettative rispetto all’entrata in vigore del job act. Rispetto però al primo semestre del 2014 si registra un incoraggiante 2,47 per cento in industrie varie, esempio le imprese che si occupano di servizi alla persona segno che si va verso una diversificazione, meccanica 0,44, manifattura -0,70, e materiali edili -9,10 per cento. Nell’indagine non è stato compreso il settore delle costruzione che avrebbe condizionato negativamente i dati. L’edilizia si presenta ancora fortemente in crisi. “Servirebbero investimenti pubblici e infrastrutture” hanno sollecitato il presidente Rota e direttore Betti. Da questo punto sono in corso contatti con il comune e il ministero per la riqualificazione della zona dell’Infrangibile con scuole e servizi al cittadino. Sembra che il progetto, che porta la firma di Confindustria, sia già in parte finanziato.

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BOLZONI, CONFINDUSTRIA: “LA MACCHINA STA RIPARTENDO. LA POLITICA SI PRENDA LE SUE REPONSABILITA’ “

Il vento è cambiato? Pare di sì, o meglio sta cambiando. Gran parte degli indicatori economici delle imprese manifatturiere associate a Confindustria, si confermano in terreno positivo, secondo quanto emerge dall’indagine congiunturale relativa alla variazioni economiche del secondo trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il campione è fortemente significativo perchè le imprese coinvolte rappresentano circa 3 miliardi di fatturato e circa 9 mila addetti. Il fatturato è positivo al 4,33 per cento ma salta all’occhio la differenza tra fatturato interno -0,71% e esterno 13,01. Una differenza che si registra anche nel settore meccanica con il fatturato esterno a 14,85 % e quello interno a – 6,07. Segno negativo del fatturato totale nel comparto materiali edili. Capitolo export: 33,17 % comparto manifattura 13,66 alimentare, 51,98 meccanica, industrie varie 38,92 %, zero materiali edili. Occupazione: + 0,54 % inteso dipendenti a tempo indeterminato, esclusi gli interinali e i cassa integrati. Stabile negativo comparto meccanica, – 4,83% settore materiali edili. Dati incoraggianti se associati ad una congiunzione astrale particolarmente favorevole, che vede il netto calo delle materie prime, liquidità disponibile per le aziende sane e una rivalutazione del dollaro. Il direttore Cesare Betti non ha lesinato critiche a chi si oppone a nuove iniziative imprenditoriali, portando alcuni esempi come i comitati di cittadini sorti per opporsi, ad esempio, agli scavi di palazzo ex Enel, al cantiere di Piazza Cittadella, al caso Buzzi Unicem a Vernasca contro l’utilizzo di un combustibile dopo due conferenze sui servizi e un processo di screening: “Ci preoccupiamo dell’occupazione che si perde – ha concluso Betti – ma non possiamo mettere in discussione tutte le iniziative che si propongono di creare occupazione”. E in tutto questo la politica, la buona politica, come l’ha definita il presidente Bolzoni, che ruolo occupa? “Dal punto di vista burocratico, una volta espletato tutto l’iter – ha specificato il numero uno degli industriali – ottenute tutte le approvazioni del caso non si può bloccare tutto, altrimenti facciamo scappare le iniziative imprenditoriali. Insomma la politica si prenda la sue responsabilità”.

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