UN “SISTEMA VALLE” PER SCONFIGGERE LA CRISI E VALORIZZARE IL TERRITORIO

Come rendere un territorio attrattivo? Su quali strategie puntare? Sono state le domande che hanno animato la serata organizzata da Civiltà Castellana alla presenza di illustri ospiti. “Siamo partiti dalla evidente crisi che sta vivendo il commercio – ha spiegato Carlo Capelli – per allargarci a tutti i settori che concorrono allo sviluppo del nostro territorio”.
E’ emerso che per superare l’ostacolo occorre creare un “sistema valle”; un insieme di suggerimenti, proposte ed esperienze che rendano attrattiva la Val Tidone.
“Quale è il primo obiettivo per una buona qualità della vita? – ha domandato il prof. Paolo Rizzi, direttore del Laboratorio di Economia Locale della Cattolica – la vivibilità e l’inclusione sociale. Per fare questo occorre puntare sui valori che luoghi e persone rappresentano e sulla cooperazione tra imprese ed enti locali”.
Di tavolo permanente ha parlato Nicola Maserati, presidente di Confesercenti, oltre che librario da 42 anni. “Le soluzioni per risolvere la crisi in cui versa il commercio non le ha nessuno, ma certamente occorre un tavolo di lavoro provinciale per condividere le linee di azione. E’ dal 1997 che a Castel San Giovanni si parla di centro commerciale naturale. Oggi però la situazione è sotto gli occhi di tutti”.
“Perchè Castello diventi porta d’accesso della valle ci vogliono più strutture ricettive – ha detto Pier Angelo Romersi direttore di Visit Emilia – è fondamentale mettere a frutto quello che si può investire in comunicazione. Il turismo non è più un’opzione ma parte integrante dello sviluppo di un luogo”.
Notevoli spunti di riflessione sono arrivati dagli imprenditori locali che hanno partecipato alla serata. Angelo Capitelli, creatore del prosciutto cotto San Giovanni da anni riconosciuto miglior cotto d’Italia, ha consigliato di trovare una strada e cercare di percorrerla per essere leader in quel settore: ad esempio puntare sull’elettrico che sarà il prossimo futuro. Sull’importanza di lavorare in squadra ha parlato Antonio Grossetti, presidente del Consorzio Salumi DOP, Marco Profumo presidente del Consorzio dei Vini de Colli Piacentini, oltre che produttore, ha coniato, insieme al gruppo di lavoro, lo slogan Da noi la vita di sorseggia come a indicare uno stile di vita da condividere e promuovere senza scimmiottare altri prodotti ma puntando al massimo su quelli di casa nostra. Anche Ludovica Lusenti, titolare dell’omonima cantina di Vicobarone, ha esortato ad “essere orgogliosi di quello che siamo – aggiungendo che – basta poco per dare valore aggiunto, solo un po’ di colore e accoglienza in più potrebbero bastare a renderci più ospitali”.
Anche lo sport si inserisce a pieno titolo nella promozione del territorio. Lo sa bene il team di 101% Off Road, l’associazione dilettantistica sportiva di mountain bike di Castel San Giovanni “i giovani sono un valore aggiunto – ha detto Chiara Bassani – puntare su di loro significa porre le basi per il futuro, inoltre con le escursioni facciamo, a modo nostro, promozione territoriale”.
Sulla necessità impellente di dare un svolta alla qualità del commercio locale, in particolare del mercato settimanale, hanno parlato Pierangelo Fantoni di Poplast e Daniela Fulgosi di NGA Autotrasporti.

SINDACA E ASSESSORE AI COMMERCIANTI “PRONTI AL DIALOGO, MA ANTICIPARE LA ZTL NON E’ LA SOLUZIONE”

E’ arrivata la risposta della sindaca e dall’assessore al Commercio alle richieste che le associazioni di categoria, Confcommercio e Confesercenti, avevano rivolto all’amministrazione. In merito alla proposta di anticipare la ztl alle 18, sindaca e assessore sono chiari: “l’Amministrazione Barbieri aveva anticipato, per qualche mese, l’apertura alle 18, ma il fatto che non sia stata confermata in via definitiva vuol dire che forse non ha dato i risultati sperati. L’ho ribadito più volte, anche in veste di consigliera regionale e prima ancora come assessora al Commercio, ormai 15 anni fa: tutti perseguiamo l’obiettivo di un centro più attrattivo, accogliente e accessibile, ma questo non significa ampliare ulteriormente le fasce orarie o la concessione dei permessi per l’ingresso nella zona a traffico limitato”. Ciò si cui si deve puntare, secondo l’amministrazione è “la disponibilità di parcheggi limitrofi, dotati di servizi adeguati e facilmente raggiungibili, conciliando questa esigenza con la bellezza di una città in cui sia sempre più piacevole passeggiare tra le vetrine. E’ su questo che stiamo lavorando: perché le aree pedonali siano a tutti gli effetti tutelate e valorizzate come tali, ma al tempo stesso la mobilità sia più scorrevole, pensata per chi nei negozi ci lavora, per chi ha poco tempo da dedicare agli acquisti o a una commissione urgente, così come per chi vuole invece godersi un centro storico da vivere appieno”.

Non può mancare uno sguardo d’insieme alla città intera anche laddove si interviene in singoli aspetti, dalle urgenze sociali a quelle ambientali,  è il pensiero della prima cittadina, “detto questo, i commercianti, così come le altre rappresentanze di categoria ci troveranno sempre pronti al dialogo”.

Un’apertura che si manifesta fin dalla prime righe delle nota, con una serie di proposte che saranno vagliate per venire incontro alle esigenze del commercio e calmierare i costi. “Una prima valutazione – sottolineano – riguarda la possibilità, per gli ambulanti del mercato, di introdurre una tariffa oraria per l’occupazione di suolo pubblico, diciamo dalle 6 alle 14, anziché giornaliera: stiamo accertando se si può andare incontro a questa proposta. Per quanto concerne l’occupazione su posto fisso, invece, ricordiamo, che il canone Cosap a Piacenza è invariato da oltre 10 anni e corrisponde, per le concessioni annuali, a uno dei costi più bassi rispetto a città simili; 40 centesimi al metro quadro a confronto, ad esempio, con Alessandria, dove si paga più del doppio: 1 euro e 3 centesimi. Un costo che scende, se parliamo di occupazioni permanenti, a 15 centesimi al giorno, al metro quadro, nelle vie principali”.

E’ più complesso invece il discorso relativo alla Tari ““Fermo restando che il Comune non ha completa autonomia sulla questione, perché la classificazione delle attività è definita dai codici Ateco fissati a livello nazionale, faremo il possibile, per quanto di nostra competenza, per introdurre meccanismi correttivi in ambito locale, magari collegati al nuovo bando per la raccolta dei rifiuti previsto per il 2023”.

Per quanto riguarda le luminarie di Natale, il Comune metterà a disposizione fondi per 100mila euro; “nella stessa prospettiva, puntiamo a rafforzare la sinergia tra pubblico e privato, nonché la collaborazione tra tutte le realtà del territorio, perché si realizzi sempre più spesso quel connubio tra cultura e commercio che troverà espressione già domenica 6 novembre, con la concomitanza tra l’inaugurazione dell’apertura nei weekend di Palazzo Gotico e l’Estate di San Martino. Puntiamo su un marketing territoriale che si nutra non solo di grandi eventi – con il primo già in cantiere dagli inizi di dicembre alla seconda metà di febbraio, quando proprio Palazzo Gotico ospiterà la mostra esperienziale e didattica “Egitto svelato” – ma di un fermento costante di appuntamenti e iniziative che riteniamo la città abbia il potenziale di offrire, grazie alle tante associazioni che la animano”.

A TUTTO TONDO, EXPO E IL SUO CANTIERE

Dove oggi si alzano i padiglioni che rappresentano gli stati nell’immensa area dell’Expo, fino a tre anni fa, c’era una enorme distesa di campi. Per fare tutto questo è stata necessaria una intensa ed accurata opera di bonifica ambientale, spesso trattando materiali pericolosi come l’amianto. Se ne è occupata una ditta piacentina la Elios srl, che è entrata nel cantiere nel 2012 e vi è rimasta fino al primo maggio. Ci siamo fatti raccontare cosa è significato lavorare per la realizzazione di quello che oggi è visibile a tutto il mondo.

La crisi del commercio abita anche a Piacenza, eccome. Non solo i piccoli negozi ma anche i grandi centri abbassano le saracinesche. L’ultimo caso è quello del supermercato Carrefour che in due anni ha collezionato un passivo per 800 mila euro. Non se la passa meglio neppure Mercatone Uno di Fiorenzuola. E non naviga in buone acque neanche Mediaworld che a livello nazionale ha previsto la chiusura di 7 punti vendita. Lo store piacentino sembra salvo, ma la prospettiva non è certamente positiva a livello occupazionale.

Medici a lezione di etica. E’ quanto si propone di fare il nuovo corso di etica medica organizzato dall’ordine dei medici, dalla società bio giuridica piacentina e dall’università di torino. Obiettivo fornire gli strumenti culturali per affrontare, in autonomia, le questioni morali più scottanti.

Da bambino di strada a preside di una scuola che accoglie 500 piccoli studenti in una delle baraccopoli della periferia di Kampala. Bosco Lugasala ha fatto una scelta di vita; ha deciso di restituire quello che nella sua infanzia ha ricevuto grazie a Padre Valente e, in seguito, ad Africa Mission Cooperazione e Sviluppo.

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PORTA GALERA: FOCUS SU SICUREZZA, COMMERCIO E SCUOLA

La vocazione universitaria e scolastica, il rilancio commerciale-decoro urbano e legalità. Sono i tre macro temi attorno ai quali si è svolta la cabina di regia degli attori istituzionali che stanno lavorando attorno al progetto Porta Galera 3.0. Il quartiere Roma è vocato ad aver un polo universitario, si è detto, che contribuisca a far cambiare il volto dell’intera zona grazie alla presenza degli studenti. “Ma non è facile – ha puntualizzato Giuseppe Baracchi Presidente dell’Ordine degli Architetti di Piacenza – la città fatica a considerare l’Urban Center un luogo di aggregazione, lo vede uno spazio dedicato allo studio, all’università. E’ un meccanismo difficile da far passare”. E’ interessante conoscere ciò che emerge dalle indagini effettuate tra chi vive nel quartiere: gli abitanti vogliono una città rivisitata dove svolgere le proprie attività, un luogo di aggregazione nuovo, attrattivo. La cosa che fa più riflettere è che solo il 21% dei residenti percepisce il quartiere come non sicuro. “E’ ovvio che su questi dati – ha detto l’architetto Baracchi – occorre lavorare sulla città, sono i cittadini a chiederlo. Sull’esempio di ciò che sta facendo Renzo Piano a Torino e Catania, grazie a giovani architetti con i quali sta ricucendo la periferia alla città, così dobbiamo fare per il quartiere Roma”. Ancora in merito alla percezione di sicurezza si sta lavorando per l’installazione di nuove telecamere nell’ambito del progetto Smart City, nuovo occhi elettronici nelle zone più a rischio sicurezza, oltre che il potenziamento degli interventi delle forze dell’ordine, in particolare della Polizia Municipale per ciò che le compete. Attenzione puntata anche sul rilancio del commercio attraverso il decoro; va da sè che una città bella esteticamente invita ad essere frequentata, vissuta, e le ricadute sul commercio non potrebbero essere che positive. Dai cittadini e delle associazioni sono emerse 150 idee progettuali, da queste si progetteranno nuove azioni per il quartiere. Ciò che è avvenuto finora è uno scambio di idee, “ci sono punti di vista diversi tra gli i cittadini – ha puntualizzato Giuseppe Magistrali uno dei referenti di Porta Galera per l’amministrazione -per esempio sull’opportunità di pedonalizzazione di via Roma  si sono visioni opposte”. Tutte le idee verranno prese in considerazione per arrivare ad una decina di progetti condivisi e realizzabili che comprendano anche il rilancio della scuola Alberoni definita capitale sociale del quartiere. Sull’aspetto economico l’assessore Cugini ha puntualizzato che nella fase di ideazione questo aspetto non è stato volutamente considerato, lo sarà invece nella successiva fase di definizione e realizzazione dei progetti.

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