AMMINISTRATIVE: ALLE 19 HA VOTATO IL 38,5 PER CENTO

Affluenza in calo se paragonata a cinque anni fa: nel 2017 alle ore 19, nel comune capoluogo, aveva votato il 40,48 per cento, oggi il 38,5. L’unico comune dove la percentuale è più alta è Carpaneto: nel 2017 votò il 42,46 per cento, oggi il 43,48 per cento.

Negli altri comune coinvolti nelle elezioni amministrative questi sono i dati: a Bettola ha votato il 43,35 per cento, a Monticelli il 39,56 e a Villanova il 42,20 per cento.

Lo spoglio incomincerà domani pomeriggio alle 14. Per avere i dati in tempo reale è possibile collegarsi ai link https://www.0523tv.it/comunali2022  e https://www.0523tv.it/elemobile

 

 

AMMINISTRATIVE COMUNALI: SEGGI APERTI FINO ALLE 23. ALLE ORE 12 AFFLUENZA DEL 20.30%

Piacenza e altri quattro comuni della provincia, Bettola, Carpaneto, Monticelli e Villanova, sono chiamati al voto amministrativo per il rinnovo del consiglio comunale. Insieme alla scheda azzurra delle comunali, agli elettori saranno consegnati anche le schede riferite ai cinque quesiti referendari sul tema giustizia. Seggi aperti dalle 7 alle 23. Per votare occorre avere la tessera elettorale, un valido documento di identità ed essere muniti di mascherina.

Alle ore 12 a Piacenza ha votato il 20,30% degli aventi diritto, nel 2017, alla stessa ora aveva votato il 21,83%.

Lo spoglio dei quesiti referendari si svolgerà questa sera alla chiusura dei seggi, mentre quello delle amministrative, domani, lunedì 13 giugno alle 14. 4

Se volete restare aggiornati e seguire in tempo reale lo scrutinio con i dati relativi al comune di Piacenza potete collegarvi ai link  per computer https://www.0523tv.it/comunali2022

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AMMINISTRATIVE 2022: CON SFORZA IL QUADRO SI COMPLETA

Anche Corrado Sforza Fogliani è sceso in campo. I candidati sindaco sono pronti per la campagna elettorale in vista del  12 giugno. Lo scacchiere è completo e, già alla partenza, la posizione delle pedine ci dicono molto. Si aspettava la mossa dei Liberali per cercare di capire che piega potesse prendere la partita. Ora è chiaro che la frattura con il centrodestra della candidata Barbieri a trazione Lega-FdI è del tutto conclamata e insanabile. I punti di rottura sarebbero la Fondazione Teatri (per Sforza un’ entità “carrozzone”), il nodo tasse e il discorso legato alla cultura come rilancio per la città. Così l’avvocato, banchiere con la passione per la politica, ha deciso di candidare se stesso (glielo hanno chiesto per acclamazione ha dichiarato) alla poltrona più importante del consiglio comunale. In comune Sforza ci arriva 30 anni fa, la prima volta nel 1964, ma mai nel ruolo di candidato sindaco. In questa tornata la decisione di staccarsi dal centrodestra e correre come portacolori dei Liberali, affiancati da La Buona Destra di Michele Giardino, Officina delle Idee di Enrico Carini, Piacenza al Centro di Filiberto Putzu, Rinascimento di Sgarbi rappresentata da Mauro Saccardi e Marco Elisj. Tra loro, in particolare Putzu, Saccardi e Giardino, non hanno risparmiato negli ultimi anni forti critiche all’amministrazione Barbieri, nonostante nel 2017 facessero parte della coalizione a suo sostegno, Putzu fu anche assessore.

Sarà molto interessante capire cosa faranno i Liberali in caso di ballottaggio. Certo molto dipenderà da chi andrà alla sfida a due. Potrebbe apparentarsi o più velatamente dare indicazione agli elettori.

Con la rottura dei Liberali si è riproposto quello che è accaduto anche nel centrosinistra: dopo il cammino comune incominciato l’anno scorso, la decisione del PD si uscire e di abbandonare il progetto della sinistra unita che ha portato a due candidati: Katia Tarasconi per centro-centro sinistra a trazione Pd, con Emilia Romagna Coraggiosa, Piacenza Oltre, Azione e la civica a sostegno della candidata sindaca e Stefano Cugini per il centro sinistra con Alternativa per Piacenza sostenuto dall’omonima lista civica ApP (con alcuni esponenti locali di +Europa), Movimento 5 Stelle, Europa Verde, @sinistra.

Ai quattro candidati sindaco si aggiungono i due che rappresentano l’area No Vax e No Green Pass: Samanta Favari (3V) e Maurizio Botti (Piacenza Rinasce).

CUGINI LASCIA IL PD. “TRA COERENZA E SOFFERENZA SCELGO LA PRIMA”

Erano nell’aria e sono arrivate. Le dimissioni di Stefano Cugini dalla carica di capogruppo del Partito Democratico e l’approdo al gruppo Misto sono la fine di un’esperienza certamente vissute in prima linea: militante attivo, assessore al welfare nella giunta Dosi e, in ultimo, capogruppo consiliare con il maggior numero di preferenza. Una militanza fedele, portata avanti senza tentennamenti, fino agli ultimi mesi quando al centro del dibattito politico in casa centro sinistra c’era il futuro di ApP. Alternativa per Piacenza l’ha vista nascere, perché di fatto ne è uno dei genitori, forse l’ha sentita più “sua” di tanti altri. La tribolazioni degli ultimi mesi che hanno visto su due fronti spesso scontrarsi il Pd e l’ala più a sinistra di ApP, la stessa di cui ha fatto parte, hanno portato alla decisione di lasciare.

Una dimissione non solo dal ruolo di capogruppo, ma soprattutto un divorzio politico da partito che non lo ha appoggiato quando ha dato la disponibilità nelle vesti di candidato sindaco. Perché in ballo c’è la possibilità che la sinistra torni al potere delle città, forse unita, erano le premesse iniziali, sarebbe stato più facile. Ma oggi non si può più ragionare così. Ognuno ha fatto le sue scelte. Gli scissionisti, sono diventati ex perché sono rientrati in ApP, il Pd insieme ad Art.1, PSI e alcune civiche sono uscite. Probabilmente a rappresentarli ci sarà Massimo Castelli. Sempre a sinistra, ma seguendo la strada di Alternativa per Piacenza, ci sarà Cugini oggi in grado di agire da battitore libero. “Tra coerenza e sofferenza – ha scritto sul profilo Facebook – scelgo la prima. Ma quanta è la seconda, accidenti”.

DA PD E CENTRO SINISTRA APPELLO ALL’UNITA’. E LA PALLA PASSA AI “DISSIDENTI” DI APP

L’esperienza della plenaria di Alternativa per Piacenza è troppo importante per finire in nulla, pur prendendo atto delle differenti vedute soprattutto su alcuni temi chiave per la città. È da queste premesse che il centrosinistra piacentino fa un nuovo passo avanti di apertura verso i nove che hanno lasciato il gruppo la scorsa settimana. Una nuova apertura, l’ultima, dopo la quale ognuno prenderà la sua strada. A prendere la parola, per primo, Silvio Bisotti, segretario del Pd, che ha posto l’accento su tre ordini di problemi per trovare la strada comune insieme ai cosiddetti “dissidenti”: regole, contenuti e confronto con la città.

Alla plenaria di giovedì 3 febbraio il pd e gli altri componenti di ApP, proveranno a ricomporre la frattura, se entro la metà del mese non si convergerà sui contenuti e sul nome del candidato, allora si riproporranno le primarie e, c’è da pensare, ognuno andrà per la sua strada.

RIFONDAZIONE: “IL PREVALERE DEL PD CI HA PORTATO FUORI DA ALTERNATIVA PER PIACENZA”

Il problema è il Partito Democratico. Senza usare troppo giri di parole, Rifondazione Comunista accusa l’area dem di aver portato troppo al centro tutto i buoni propositi con cui Alternativa per Piacenza si stava per presentare agli elettori in vista delle prossime comunali.

Troppa moderazione, alcuni temi difficili da affrontare, insomma un’azionista di maggioranza il PD che, in quanto tale, avrebbe monopolizzato l’intero movimento. La decisione delle primarie, ora congelate in vista della plenaria del 5 gennaio, sarebbe solo la ciliegina sulla torta di una certa insofferenza mal sopportata da settimane.

SU YOUTUBE TUTTE LE INTERVISTE E LE IMMAGINI DELLA MARATONA ELETTORALE

E’ stata una lunga maratona elettorale, dalla chiusura dei seggi fino all’alba. Insieme a PiacenzaSera.it abbiamo seguito lo spoglio per annunciare e mostrare in tempo reale i risultati relativi allo scrutinio delle 107 sezioni di Piacenza. Un grande sforzo giornalistico e tecnico, per oltre sei ore di diretta streaming. E’ possibile rivedere tutte le interviste dei protagonisti e i dati di questo primo turno di amministrative comunali su Facebook alla pagina Zerocinque23 e sul canale youtube 0523tv.it

DOMENICA 11 GIUGNO SI VOTA. ECCO LA GUIDA AL VOTO NEI CINQUE COMUNI

Domenica 11 si vota a Piacenza e in quattro comuni della provincia: Bettola, Carpaneto, Monticelli e Villanova. Le consultazioni riguardano l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali. L’eventuale turno di ballottaggio, previsto solo per il comune capoluogo di Piacenza è fissato per domenica 25 giugno. Per quanto riguarda il capoluogo gli aventi diritto sono 76 mila chiamati ad eleggere il nuovo sindaco e il consiglio comunale. Si vota dalle 7 alle 23 ed occorre essere muniti di documento di identità e tessera elettorale. Per il capoluogo gli elettori si troveranno tra le mani la scheda di colore blu con i nomi dei sette candidati e i simboli delle rispettive liste a sostegno. Questo l’ordine sulla scheda: Massimo Trespidi (Trespidi Sindaco e I Giovani con Trespidi), Patrizia Barbieri (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Prima Piacenza e i Pensionati), Andrea Pugni (Movimento 5 Stelle), Sandra Ponzini (Passione Civica-Ponzini sindaca), Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune) e Stefano Torre (Torre sindaco). Se nessuno dei candidati, al primo turno, otterrà il 50% più uno dei voti, i due candidati più votati andranno al ballottaggio domenica 25 giugno.

A Bettola i candidati sono: Piera Scagnelli (Bettolesi per Bettola), Mauro Bruzzi (L’altra lista con Mauro Bruzzi), Sandro Busca (Bettola continua e cresce con Sandro Busca), Paolo Negri (Bettola da amare-  Negri sindaco)

A Carpaneto i candidati sono: Andrea Arfani (Cambiamo Carpaneto), Anna Buonaditta (Carpaneto sicura)

A Monticelli i candidati sono: Pietro Aimi (Monticelli bene comune), Gimmi Distante (Cambiamo Monticelli)

A Villanova i candidati sono: Romano Freddi (Vivere Villanova), Nicola Pisaroni (Insieme per cambiare)

 

 

COMUNALI, GIROMETTA: “PARTIRE DALLE COMPETENZE NON DAL CANDIDATO”

Da quando il suo nome è entrato nella lista dei papabili candidati sindaco per il centro destra ha sparigliato le carte, pur non essendo un politico di professione e pur avendo rivestito l’ultima carica politica negli anni 90. Lino Girometta, piacentino 55 anni, ingegnere, padre di due figli adolescenti, nel suo curriculum ha rivestito incarichi di rilievo a livello nazionale e locale: presidente di Aler Milano e di Sea aeroporti Milano, Amministratore delegato di Difesa Servizi spa, solo per citarne alcuni. Nel suo curriculum la politica riveste un ruolo marginale: consigliere provinciale di Alleanza Nazionale negli anni 90.

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ELEZIONI COMUNALI: SVOLTA A FIORENZUOLA E AFFLUENZA IN CALO

Quello che colpisce per questa tornata elettorale che, nel piacentino ha riguardato otto comuni, sono in particolare due elementi: la svolta di Fiorenzuola che da ieri ha un’amministrazione di centro destra e il dato di affluenza alle urne, molto più basso rispetto a cinque anni fa. Dopo 19 anni di dominio incontrastato del centro sinistra a Fiorenzuole le urne hanno premiato il portacolori del centro destra Romeo Gandolfi con 36,11 % con la sua lista di centrodestra unito, Brusamonti, attuale vicesindaco della giunta uscente, si è fermato al 31,32 %, terza Elena Rossini del Movimento 5 Stelle con il 18,07 % e quarto Nando Mainardi della Sinistra per Fiorenzuola con il 14,48 %. Per quanto riguarda gli altri comuni sono stati riconfermati al secondo mandato gli uscenti Marco Bricconi a Cadeo con il 63,81 %, battuto l’ex sindaco Angelo Cardis che si è fermato al 36,18%; Gabriele Girometta a Cortemaggiore con il 45,89 %, Nadia Maffini del centrosinistra con il 27,22 e la civica di Laura Mutti con il 26,87 %; Claudio Ghittoni confermato a Gropparello con la sua lista civica che ha ottenuto il 40,26 %, al secondo posto la candidata di centrodestra Laura Ruscio con il 31,69 %, e terzo Giorgio Vincenti sostenuto dal Pd con il 28,03; Simone Maserati, vice sindaco uscente, si conferma primo cittadino con un risultato schiacciante 77,15%  su Giampiero Comolli fermo al 22,84. Nuovi sindaci a Borgonovo dove  vince Pietro Mazzocchi, portacolori del centrodestra con il 37,74%, al secondo posto Chiara Azzali del centrosinistra con il 33,91%, terzo Guido Guasconi con 28,34 %; ad Agazzano ha vinto la lista guidata da Mattia Cigalini con il 41,52%, secondo Arrigo Maestri con il 38,43 e terzo Maurizio Cigalini con il 20,03%.
L’altro dato è quello dell’affluenza: ha votato il 66,12% così suddiviso per comuni: Agazzano 69,26% contro l’82,17 del 2011; Borgonovo 65.04% contro il 77.10%; Cadeo 71.61% contro il 77.63; Cortemaggiore 69.33% contro il 77.11 del 2011; Fiorenzuola 66.43% contro 73.24; Gropparello 67.08% contro il 68.10%; Gazzola 62.69% contro il 74.40%; Rottofreno 62.52% contro il 71.84% del 2011.

ELEZIONI COMUNALI