PATELLI: “CI STIAMO IMPEGNANDO NELLA RICERCA DI UN NIDO PRIVATO PER IL BIMBO DELLA 16ENNE”

Sarà il Comune di Borgonovo, in particolare la sindaca Monica Patelli e l’assessore Elisa Nicelli, a prendere contatto con alcuni asili privati del territorio comunale per aiutare la 16enne e il suo piccolo di pochi mesi.

La storia della studentessa del liceo Gioia era nota agli uffici comunali, in particolare ai servizi sociali; sindaca e assessore hanno convocato la ragazza in Comune per cercare di trovare insieme una soluzione che le permettesse di proseguire gli studi pur restando con il suo bimbo. “La soluzione del nido comunale non è realizzabile per quest’anno – ha spiegato la sindaca Patelli – perché i tempi per presentare le iscrizioni sono scaduti da giugno e poi c’è una lista di attesa di famiglie che hanno regolarmente effettuato la domanda. Per questo abbiamo deciso insieme di cercare un asilo nodo privato tra Borgonovo e dintorni cha possa accudire il bambino mentre la mamma frequenterà la scuola. Il Comune – prosegue la sindaca – si farà carico delle spese, non sappiamo ancora in quale percentuale. Tutto questo in coordinamento con il servizio tutela minori che fa capo ad Asp Azalea a cui il nostro Comune fa riferimento”.

Effettivamente la soluzione asilo sembra, attualmente, la più facilmente percorribile; in questo modo la studentessa potrà seguire gli studi la mattina, non più al Liceo Gioia ma ad una scuola privata on line, mentre il bambino si trova all’asilo.

Resta confermata la manifestazione per sabato 13 settembre dalle ore 16 in piazza Duomo “a tutela della mamme studentesse” si legge nel volantino. Il corteo arriverà in largo Baciocchi dove verrà illustrata la riforma di proposta legislativa per l’estensione della didattica a distanza.

AVVOCATURA COMUNALE: A PIACENZA ARRIVA STEFANO ARGNANI DIRIGENTE ANCHE IN REGIONE

Sarà l’avvocato Stefano Argnani, dirigente dell’Avvocatura regionale, che da primo settembre al 31 dicembre di quest’anno assumerà il ruolo di dirigente avvocato del Comune di Piacenza. L’amministrazione lo ha reso noto attraverso un comunicato seguito alla seduta di giunta che ha deliberato l’atto.

In questo modo il Comune ha dato attuazione alle disposizioni del TAR di Parma a cui, comunque, ha ricorso al Consiglio di Stato. “L’accordo con la regione – si legge nella nota – assicura la piena operatività dell’Avvocatura mediante l’utilizzo di personale dirigenziale in convenzione nel rispetto del Contratto collettivo nazionale vigente.

L’avvocato Argnani continuerà a mantenere il proprio rapporto di lavoro con la Regione, svolgendo in convenzione il 30% della propria attività a favore dell’ente di Palazzo Mercanti.

Nella stessa seduta la Giunta comunale ha modificato il proprio piano del fabbisogno di personale prevedendo un apposito concorso pubblico per l’assunzione di un dirigente avvocato a tempo indeterminato. Ciò sempre in attuazione delle disposizione del Tar di Parma e comunque in attesa dell’esito del ricorso al Consiglio di Stato.

La scelta di ricorrere a questa forma di collaborazione istituzionale – prosegue la nota – risponde alla duplice esigenza di garantire, da un lato, la continuità e l’autonomia dell’Avvocatura civica e, dall’altro, di assicurare la regolarità organizzativa dell’ente, in attesa della conclusione del concorso pubblico per la copertura stabile della posizione di dirigente avvocato a tempo indeterminato o delle decisioni del Consiglio di Stato.

Una nota trasmessa da ANCI nazionale ha confermato la piena applicabilità dell’istituto del “personale utilizzato in convenzione” anche a ruoli dirigenziali con specifica professionalità, come quello dell’Avvocatura, sottolineandone la validità quale strumento di flessibilità organizzativa tra enti pubblici.

Con questa soluzione, l’Amministrazione comunale, pur ritenendo fondate le scelte espresse in precedenza e su cui si fonda il ricorso al Consiglio di Stato – conclude la nota – ha dato seguito agli obblighi derivanti dalle decisioni del Tar, salvaguardando al contempo l’efficienza e la continuità del servizio legale, elemento essenziale per la tutela degli interessi dell’ente e della collettività.

Nessun reintegro quindi per l’avvocato Elena Vezzulli nonostante le tre sentenza del TAR le abbiano dato ragione; una decisione che, probabilmente, verrà impugnata dai legali di Vezzulli davanti al TAR di Parma.

A PONTENURE ARRIVA UN COMMISSARIO: SFIDUCIATO IL SINDACO CARINI

E’ durato quasi tre ore il consiglio comunale che ha decretato la sfiducia, e quindi la caduta, del sindaco di Pontenure Giuseppe Carini , eletto un anno fa. Per il comune si profila un commissario nominato dalla prefettura di Piacenza in attesa di poter tornare a votare al prossimo turno elettorale della primavera.
Come era nell’aria da parecchie settimane è stata approvata la mozione di sfiducia presentata a luglio da quattro membri della maggioranza di Voi con Noi, tre consiglieri Vergilio Claudio Sponga, Matteo Merli, Romina Rossi e l’assessora Ornella Cristalli, e da tre della minoranza Angela Fagnoni, Roberto Modenesi e Marco Caminati di Pontenure nel Cuore.

Una mozione che aveva già fatto discutere in primavera e che aveva portato alla luce dissidi e contrasti proprio all’interno della maggioranza, portando a ciò che la minoranza di Pontenure nel Cuore ha definito una paralisi amministrativa da cui era necessario uscire.
Alla base del malcontento, che ha dominato per mesi nel gruppo di maggioranza, pare che ci fossero una modalità non condivisa di prendere le decisioni e una scarsa condivisione delle proposte.
Da segnalare che a sostegno del sindaco Carini, da un paio di settimane, un gruppo di cittadini aveva deciso spontaneamente di raccogliere le firme; una forma di appoggio anche in vista del delicato periodo che si aprirà tra qualche settimana con la chiusura, per almeno sei mesi, del ponte sul Nure.

Tornando all’ultima seduta del consiglio, dai presenti è stato riferito un clima particolarmente teso tanto che i consiglieri di minoranza sono stati scortati dai carabinieri fino all’esterno del comune. “E’ stata una serata davvero triste – ha detto il consigliere di Pontenure nel Cuore Marco Caminati- che mi segnato profondamente. La mia esperienza politica, iniziata nella precedente legislatura, finisce qui”.

CITTADELLA, COMUNE: “IN MERITO ALLA GARANZIE BANCARIE, DA PIACENZA PARCHEGGI, RISPOSTA QUANTOMENO EVASIVA”

Risulterebbe, ad una prima analisi, “quantomeno evasiva” la risposta di Piacenza Parcheggi alla richiesta del Comune in merito alle garanzie bancarie a cui si faceva cenno nella diffida inviata dall’ente alla società 31 giorni fa, dando così il via alla procedura di risoluzione del contratto di concessione per la realizzazione del parcheggio in piazza Cittadella nonché per la gestione degli spazi sosta a pagamento in città.

Era fissata proprio per oggi, 25 agosto, la scadenza entro la quale Piacenza Parcheggi avrebbe dovuto inviare la documentazione richiesta in merito a due ordini di motivi: i ritardi nella realizzazione dell’opera e la mancata presentazione di garanzie aggiornate in merito al finanziamento dell’opera.

Sul tema dei ritardi contestati – si legga in una nota dell’amministrazione – è intervenuto il Tribunale di Piacenza che, “inaudita altera parte”, ha accolto il ricorso del concessionario con relativa richiesta di sospensiva del procedimento avviato dal Comune e ha fissato un’udienza il prossimo 4 settembre; udienza per la quale lo stesso Comune si è preparato inviando, come richiesto dal giudice, le proprie memorie difensive. Sul tema delle garanzie bancarie invece la risposta di Piacenza Parcheggi è al vaglio degli uffici comunali ma, ad una prima analisi, appare già “quantomeno evasiva”.

Nei prossimi giorni – conclude la nota – verranno svolti gli approfondimenti e le valutazioni del caso che, naturalmente, non potranno prescindere dalle decisioni del Tribunale che assumono un rilievo fondamentale. Ad oggi, infatti, il provvedimento di accoglimento della richiesta di sospensiva avanzata dal concessionario riguarda l’intera procedura di risoluzione avviata dal Comune nonostante lo stesso provvedimento del giudice faccia riferimento solo alla contestazione dei ritardi e non a quella relativa alla mancata presentazione di garanzie bancarie aggiornate.

APP: “LA SINDACA DIA AL CONSIGLIO COMUNALE E AI CONSIGLIERI IL RUOLO CHE MERITANO”

Alternativa per Piacenza già nel 2023 levò forte la propria voce a difesa delle prerogative del Consiglio Comunale e del ruolo fondamentale dei Consiglieri eletti. Esprimemmo sin da allora la nostra forte preoccupazione sullo svilimento dell’organo centrale di amministrazione e governo della città, appunto il Consiglio Comunale, le cui avvisaglie si erano intraviste già dalla seduta di insediamento del nuovo Consiglio Comunale, dove la doverosa e rispettosa forma istituzionale era stata bollata come inutile “Liturgia” da parte del primo cittadino.

Attraverso l’intervento dei nostri Consiglieri, si è più volte ricordato che il Consiglio Comunale non è un organo al servizio dell’esecutivo, bensì un organo dotato di totale autonomia, con prerogative e regole di funzionamento consolidate e modificabili solo dallo stesso.
Evidentemente gli ultimi avvenimenti su Piazza Cittadella hanno preoccupato anche alcuni Consiglieri di maggioranza che, meglio tardi che mai, si accorgono della poca considerazione che questa Amministrazione riserva anche a loro oltre che a quelli di minoranza.
Purtroppo, oggi ci si accorge, colpevolmente, dell’opera di “disintermediazione” nei rapporti con i cittadini, che la Sindaca in primis ma in realtà tutta la propria giunta ha rivendicato sin dall’inizio del proprio mandato.
È storia di questa Amministrazione anticipare temi e decisioni della Giunta alla stampa e ai cittadini senza che vengano preventivamente sottoposti all’attenzione e al dibattimento in Consiglio Comunale, così come sono purtroppo evidenti agli occhi di tutti i silenzi e le omissioni che più volte sono state frapposte alle domande dei Consiglieri e che poi trovavano il loro seguito sulle notizie di cronaca. Beh, inutile dire che lo avevamo denunciato, inascoltati, in epoca non sospetta e al di fuori di qualunque polemica su situazioni contingenti.

Bene, comunque, che oggi qualche voce di fastidio si levi anche dai banchi della maggioranza. Voci che ci auguriamo non rimangano solo semplici distinguo ma impegno a pretendere che al Consiglio Comunale e ai suoi membri venga finalmente ridato il ruolo che gli spetta.
Anche perché, i fatti lo dimostrano una volta di più, la linea della donna/uomo soli al comando lede il rapporto dei cittadini con la politica, rischiando di far passare quel che si crede decisionismo come nient’altro che arroganza. È ora che la politica, quella bella, fatta di confronto, discussione e trasparenza torni a farla da padrona.
Per il bene dei partiti, dei cittadini e di Piacenza tutta.
Visto anche il prossimo appuntamento elettorale, ce lo auguriamo di cuore.

 

PIAZZA CITTADELLA: POTREBBE SLITTARE IL TERMINE DEL 25 AGOSTO?

Nessuna sorpresa, almeno in apparenza, per il Comune; tutto resta in attesa, verso quel completamento di un iter che ha tempi ordinari e precisi.
Stiamo parlando di piazza Cittadella, dell’avvio del procedimento di risoluzione dell’amministrazione nei confronti del concessionario, ma soprattutto dell’accoglimento dell’istanza, da parte del giudice Antonino Fazio, di GPS che ha impugnato l’atto del Comune rispetto alla penale di oltre 800 mila euro in merito al ritardo dei lavori sul cronoprogramma. Cifra considerata incongrua dal patron di Gps Lodetti Alliata che ha impugnato l’atto; il giudice Fazio ha accolto la richiesta di sospensiva fissando l’udienza per il 4 settembre.

Da ricordare che l’avvio della procedura di risoluzione del Comune contro Piacenza Parcheggi verte sul ritardo dei lavori di cantiere e sulla richiesta di completamento dei documenti riguardanti la bancabilità dell’opera da 15 milioni di euro.

Il termine, al momento, resta ancora il 25 agosto, data entro la quale si capirà se avverrà la risoluzione del contratto; ma non è escluso che possa slittare in attesa di capire cosa avverrà nell’udienza del 4 settembre in tribunale.

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RABUFFI APP, SU CASO VEZZULLI: “OGNI EURO DEI PIACENTINI ANDREBBE SPESO CON PARSIMONIA, IL CONTRARIO DI QUANTO STA AVVENENDO CON QUESTA VERTENZA”

Il consigliere comunale di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi interviene su caso Vezzulli, in particolare dopo l’ultima sentenza del 4 agosto in cui il Tar di Parma ha accolto il ricorso dell’avvocatessa.

Ho atteso qualche giorno nel commentare la notizia relativa alla sentenza del TAR Emilia-Romagna n. 348/2025 del 4 agosto scorso “Avv. Vezzulli vs. Comune di Piacenza” (o viceversa), per evitare dichiarazioni “di pancia”, notoriamente avventate. Oggi, con serenità, desidero esprimere – come rappresentante di una forza politica (Alternativa per Piacenza) che crede fermamente nel rispetto delle Istituzioni e dei lavoratori – il fastidio assoluto per quanto sta avvenendo. In particolare, per il comportamento del Comune di Piacenza.
Ma facciamo un pò d’ordine…
Il resoconto (tralasciando tutto il pregresso) ci riporta al 14 luglio scorso, quando il Consiglio Comunale è stato chiamato a votare l’ennesimo debito fuori bilancio riguardante la “vertenza” Vezzulli.
Un debito di € 7.299,36 derivante dalla sentenza del TAR di Parma n. 106/2025 (pubblicata il 14/03/2025) che sul tema “Avvocatura” ha condannato il Comune di Piacenza al pagamento delle spese di lite a favore della ricorrente.
Come noto, sull’argomento “Avvocatura” sono sempre stato molto critico. Lo sono da quando il Comune di Piacenza ha deciso (questa è una mia sensazione) di individuare nella storica Dirigente Coordinatrice dell’Avvocatura Comunale, Avv. Elena Vezzulli, il “capro espiatorio” di tutti i mali del mondo. E ciò, per strana coincidenza, proprio a valle della scoperta della fidejussione falsa prodotta a copertura dei canoni dei parcheggi di superficie. Con il Consiglio Comunale, e in particolare la Commissione Consiliare n. 5, trasformati in un ring dialettico, dove i “colpi bassi” fra le parti non sono certo mancati. Nell’ambito di questo scontro le mie critiche hanno sempre riguardato – in particolare – l’aspetto economico. Più puntualmente: il dispendio di risorse comunali sperperate per sostenere tesi difficilmente comprensibili. Risorse comunali che naturalmente provengono dalle tasche dei piacentini. E quindi, anche dalle mie. Non solo. Ancor più fastidioso e inaccettabile, mi è apparso il comportamento del Comune di Piacenza nel momento in cui l’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (UNAEP) ha preventivamente messo in guardia l’Amministrazione dagli errori che la stessa si accingeva a compiere, facendo leva sul buon senso istituzionale.

ALLERT e “buon senso” colpevolmente ignorati.
Il finale della vicenda processuale si è quindi tradotto in una sentenza del TAR contro il Comune di Piacenza che ha avuto un’ampia eco nazionale. Sentenza pubblicata – quale importante fonte giurisprudenziale – sui principali canali informativi giuridici.
Sentenza che – a detta di UNAEP – “restituisce dignità e giustizia riconoscendo i principi cardine dell’intera categoria degli avvocati dipendenti”.
Nonostante la evidente “batosta” il Comune di Piacenza ha insistito deliberando in “men che non si dica” di proporre appello al Consiglio di Stato (con Delibera di Giunta n. 70 del 01/04/2025), così prevedendo una nuova spesa per gli incarichi esterni di difesa pari a € 31.783,39 oltre a € 975,00 di
contributo unificato.
Peccato che in attesa dell’appello, la vicenda ha avuto nuovi sviluppi. E li ha avuti perché – se sbagliare è umano e perseverare è diabolico – continuare a insistere nell’errore è masochistico.
E così, a fronte di scelte organizzative difficilmente comprensibili da parte del Comune di Piacenza, il 4 agosto scorso il TAR Emilia-Romagna, con sentenza n. 348/2025, ha NUOVAMENTE dato ragione all’Avv. Vezzulli (e torto al Comune), per di più utilizzando – nella prosa utilizzata – termini davvero pesantissimi. Veri e propri macigni.
Il Collegio giudicante ha infatti dichiarato espressamente che “… gli atti censurati, … sono elusivi di quanto disposto nella sentenza di questa Sezione n. 106/2025, e ciò in quanto, pur provvedendo formalmente a dare esecuzione alle statuizioni della sentenza, in realtà l’Amministrazione ha perseguito l’obiettivo di aggirarle dal punto di vista sostanziale ed è in tal modo giunta
surrettiziamente allo stesso esito già ritenuto illegittimo.”

Scontata la condanna del Comune, che pertanto viene obbligato dalla sentenza a provvedere in tempi brevi ad adottare le misure organizzative necessarie a garantire autonomia e indipendenza all’Avvocatura civica, nel rispetto di quanto statuito dalla precedente pronuncia n. 106/2025 e di
quanto ribadito nell’ultima sentenza. Con l’aggravante che la nomina di un Commissario “ad acta”, in caso di eventuale inerzia dell’Amministrazione, viene prevista espressamente dal Collegio giudicante su rituale richiesta della ricorrente.

Non vado oltre. La sentenza è pubblica e chiunque può leggerla.
E’ chiaro che molto probabilmente il comportamento del Comune comporterà, vista la durezza della sentenza, ulteriori costi a carico dei piacentini, in quanto la decisione sulle spese di lite resta riservata alla sentenza definitiva, che seguirà. Auguriamoci almeno che il Comune ammetta i propri errori e non ricerchi, testardamente, un ulteriore appello in Consiglio di Stato risparmiandoci un ulteriore salasso. Salasso che si aggiungerebbe ai tanti soldi già spesi e a quelli che si spenderanno per la difesa dell’Ente nelle cause collaterali e, presumibilmente, per l’eventuale risarcimento dei danni professionali, morali, materiali, di immagine, etc… che saranno definiti prossimamente a favore della ricorrente.
Chiudo qui la puntata di oggi.
Spero proprio, da piacentino e da rappresentante delle Istituzioni, che questa Amministrazione cominci davvero a fare politica a favore dei piacentini e non continui a perseverare, per partitopreso, nei costosi errori.
A meno che, chi siede sulle poltrone più ricche di Palazzo Mercanti, non decida di pagare di tasca propria.
Ma questo, mi sarà detto, non rientra tra le possibili opzioni…

PROTOCOLLO COMUNE- SINDACATI PENSIONATI: CONFERMATE 100MILA ORE DI ASSISTENZA DOMICILIARE. VENTI POSTI IN PIU’ CONVENZIONATI NELLE CRA

Un protocollo che va nella direzione di mantenere i servizi per gli anziani non autosufficienti in continuità con gli anni precedenti. L’amministrazione comunale si impegna così a sottoscrivere, insieme ai sindacati confederali dei pensionati Spi cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, alcune misure che nel concreto significano 100 mila ore annuali di assistenza domiciliare, nell’ottica di mantenere l’anziano il più possibile nella propria casa, la possibilità di poter usufruire dei centri diurni, di portare a compimento, grazie ai fondi PNRR, il cohousing sociale e di favorire le forme di sostegno al reddito per l’energia elettrica oltre che l’emporio solidale.
Misure che saranno mantenute e che non sono da considerarsi scontate, ha ribadito l’assessora al Welfare Nicoletta Corvi, ma segno di una precisa volontà politica.
Sul fronte delle novità, grazie ai fondi regionali per la non autosufficienza, potrebbero aumentare di venti, aggiungendosi ai venti attuali, i posti accreditati nelle Cra.

Un bisogno crescente quello dei posti accreditato nelle residenze, priorità ribadita anche dai sindacati; sono 1500 sul territorio, gli anziani in attesa di entrare nel sistema convenzionato. Tra le necessità evidenziate l’ampliamento dei centri diurni per favorire la domiciliarità e l’auspicio che le ore di assistenza domiciliare possano ancora crescere.

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MAPPATURA DEGLI IMMOBILI COMUNALI, SONO OLTRE CENTO. BONGIORNI: “LAVORO IMPORTANTE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO”

Il Comune di Piacenza ha completato la mappatura e la classificazione di tutti gli immobili di proprietà dell’ente. Si tratta di un lavoro imponente e al tempo stesso preciso, puntuale e di grande valore strategico, non solo oggi ma anche per il futuro. Un lavoro che si inserisce nel più ampio quadro di ottimizzazione dell’organizzazione e della gestione del Comune di Piacenza in ogni suo settore.

L’attività, svolta nell’arco dell’ultimo anno, ha richiesto un impegno notevole da parte di un gruppo di lavoro trasversale ed è stata messa in campo su preciso indirizzo della Giunta (Delibera n. 142 del 1 luglio 2025) che si inserisce nel solco di una visione più ampia, da parte dell’Amministrazione, improntata ad efficientare sempre di più la programmazione, il controllo di gestione e di conseguenza, in questo caso, la valorizzazione del patrimonio. Tant’è che con la riorganizzazione dell’ente è stato istituito un servizio ad hoc chiamato, appunto, “Valorizzazione del patrimonio”. In questo contesto, grazie al lavoro svolto, oggi Piacenza ha a disposizione un quadro aggiornato e dettagliato del patrimonio immobiliare comunale, dei relativi usi e delle modalità di gestione.

“Uno strumento fondamentale – sottolinea il vicesindaco Matteo Bongiorni – che ci consente di avere sotto controllo l’intero patrimonio e programmare con maggiore efficacia la valorizzazione dei beni comunali, nel segno dell’efficienza, della riduzione degli sprechi e dell’interesse collettivo. Il lavoro svolto dagli uffici merita grande riconoscimento: è la dimostrazione di come l’Amministrazione stia puntando molto sulla predisposizione di strumenti concreti per una gestione che sia sempre più consapevole, responsabile e trasparente”.

La mappatura ha riguardato oltre 100 immobili sul territorio comunale. Tutti sono stati censiti, uno a uno, con informazioni approfondite su tipologia, concessioni, usi, canoni e modalità di gestione. Si tratta di un patrimonio variegato che comprende beni in concessione o locazione, immobili destinati alla co-progettazione con enti del Terzo settore oppure da mettere a reddito, oltre a edifici di interesse pubblico come scuole, impianti sportivi e spazi culturali. Tra questi, ad esempio, ci sono Palazzo Farnese e Palazzo Gotico, simboli della storia architettonica cittadina, ma anche spazi educativi come la scuola primaria Vittorino da Feltre e la scuola media Calvino, oltre a strutture sportive come il polisportivo Franzanti e il campo Siboni, e tanti altri.

Il censimento si inserisce nel percorso già avviato con la mappatura degli impianti sportivi comunali, comunicata nelle scorse settimane, e rappresenta un tassello di cruciale importanza per l’attività di un’amministrazione che intenda essere operativa e concreta nella gestione del proprio patrimonio.

“Non è solo un inventario – conclude Bongiorni – ma uno strumento operativo per prendere decisioni mirate, razionalizzare l’uso degli spazi, rispondere meglio alle esigenze della comunità e, quando possibile, valorizzare i beni comunali per generare nuove opportunità per la città”.

CITTADELLA: PIACENZA PARCHEGGI HA INVIATO LA DOCUMENTAZIONE AL COMUNE. BONGIORNI: “MATERIALE DECISAMENTE CORPOSO CHE GLI UFFICI DOVRANNO ANALIZZARE”

La documentazione di Piacenza Parcheggi è arrivata all’indirizzo PEC del Comune di Piacenza, entro il 16 luglio, come da richiesta dell’ente. Stiamo parlando della risposta che GPS doveva al Comune a seguito delle contestazioni dei ritardi del concessionario riguardo ai sottoservizi, E- distribuzione e Iren Acqua. Palazzo Mercanti aveva diffidato Piacenza Parcheggi sui ritardi rispetto al cronoprogramma, circostanza che non aveva trovato d’accordo l’amministratore delegato della società che, entro il 16 luglio, avrebbe dovuto produrre la documentazione relativa.

Il materiale trasmesso è decisamente corposo – ha fatto sapere il vice sindaco Matteo Bongiorni – e gli Uffici hanno preso in carico il tutto, ognuno per competenza”. C’è da immaginare che certamente ci vorrà un pò di tempo analizzare il materiale recapitato, dopodiché sarà fatto un punto di sintesi complessivo.