APP: “LA SINDACA DIA AL CONSIGLIO COMUNALE E AI CONSIGLIERI IL RUOLO CHE MERITANO”

Alternativa per Piacenza già nel 2023 levò forte la propria voce a difesa delle prerogative del Consiglio Comunale e del ruolo fondamentale dei Consiglieri eletti. Esprimemmo sin da allora la nostra forte preoccupazione sullo svilimento dell’organo centrale di amministrazione e governo della città, appunto il Consiglio Comunale, le cui avvisaglie si erano intraviste già dalla seduta di insediamento del nuovo Consiglio Comunale, dove la doverosa e rispettosa forma istituzionale era stata bollata come inutile “Liturgia” da parte del primo cittadino.

Attraverso l’intervento dei nostri Consiglieri, si è più volte ricordato che il Consiglio Comunale non è un organo al servizio dell’esecutivo, bensì un organo dotato di totale autonomia, con prerogative e regole di funzionamento consolidate e modificabili solo dallo stesso.
Evidentemente gli ultimi avvenimenti su Piazza Cittadella hanno preoccupato anche alcuni Consiglieri di maggioranza che, meglio tardi che mai, si accorgono della poca considerazione che questa Amministrazione riserva anche a loro oltre che a quelli di minoranza.
Purtroppo, oggi ci si accorge, colpevolmente, dell’opera di “disintermediazione” nei rapporti con i cittadini, che la Sindaca in primis ma in realtà tutta la propria giunta ha rivendicato sin dall’inizio del proprio mandato.
È storia di questa Amministrazione anticipare temi e decisioni della Giunta alla stampa e ai cittadini senza che vengano preventivamente sottoposti all’attenzione e al dibattimento in Consiglio Comunale, così come sono purtroppo evidenti agli occhi di tutti i silenzi e le omissioni che più volte sono state frapposte alle domande dei Consiglieri e che poi trovavano il loro seguito sulle notizie di cronaca. Beh, inutile dire che lo avevamo denunciato, inascoltati, in epoca non sospetta e al di fuori di qualunque polemica su situazioni contingenti.

Bene, comunque, che oggi qualche voce di fastidio si levi anche dai banchi della maggioranza. Voci che ci auguriamo non rimangano solo semplici distinguo ma impegno a pretendere che al Consiglio Comunale e ai suoi membri venga finalmente ridato il ruolo che gli spetta.
Anche perché, i fatti lo dimostrano una volta di più, la linea della donna/uomo soli al comando lede il rapporto dei cittadini con la politica, rischiando di far passare quel che si crede decisionismo come nient’altro che arroganza. È ora che la politica, quella bella, fatta di confronto, discussione e trasparenza torni a farla da padrona.
Per il bene dei partiti, dei cittadini e di Piacenza tutta.
Visto anche il prossimo appuntamento elettorale, ce lo auguriamo di cuore.

 

PIAZZA CITTADELLA: POTREBBE SLITTARE IL TERMINE DEL 25 AGOSTO?

Nessuna sorpresa, almeno in apparenza, per il Comune; tutto resta in attesa, verso quel completamento di un iter che ha tempi ordinari e precisi.
Stiamo parlando di piazza Cittadella, dell’avvio del procedimento di risoluzione dell’amministrazione nei confronti del concessionario, ma soprattutto dell’accoglimento dell’istanza, da parte del giudice Antonino Fazio, di GPS che ha impugnato l’atto del Comune rispetto alla penale di oltre 800 mila euro in merito al ritardo dei lavori sul cronoprogramma. Cifra considerata incongrua dal patron di Gps Lodetti Alliata che ha impugnato l’atto; il giudice Fazio ha accolto la richiesta di sospensiva fissando l’udienza per il 4 settembre.

Da ricordare che l’avvio della procedura di risoluzione del Comune contro Piacenza Parcheggi verte sul ritardo dei lavori di cantiere e sulla richiesta di completamento dei documenti riguardanti la bancabilità dell’opera da 15 milioni di euro.

Il termine, al momento, resta ancora il 25 agosto, data entro la quale si capirà se avverrà la risoluzione del contratto; ma non è escluso che possa slittare in attesa di capire cosa avverrà nell’udienza del 4 settembre in tribunale.

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RABUFFI APP, SU CASO VEZZULLI: “OGNI EURO DEI PIACENTINI ANDREBBE SPESO CON PARSIMONIA, IL CONTRARIO DI QUANTO STA AVVENENDO CON QUESTA VERTENZA”

Il consigliere comunale di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi interviene su caso Vezzulli, in particolare dopo l’ultima sentenza del 4 agosto in cui il Tar di Parma ha accolto il ricorso dell’avvocatessa.

Ho atteso qualche giorno nel commentare la notizia relativa alla sentenza del TAR Emilia-Romagna n. 348/2025 del 4 agosto scorso “Avv. Vezzulli vs. Comune di Piacenza” (o viceversa), per evitare dichiarazioni “di pancia”, notoriamente avventate. Oggi, con serenità, desidero esprimere – come rappresentante di una forza politica (Alternativa per Piacenza) che crede fermamente nel rispetto delle Istituzioni e dei lavoratori – il fastidio assoluto per quanto sta avvenendo. In particolare, per il comportamento del Comune di Piacenza.
Ma facciamo un pò d’ordine…
Il resoconto (tralasciando tutto il pregresso) ci riporta al 14 luglio scorso, quando il Consiglio Comunale è stato chiamato a votare l’ennesimo debito fuori bilancio riguardante la “vertenza” Vezzulli.
Un debito di € 7.299,36 derivante dalla sentenza del TAR di Parma n. 106/2025 (pubblicata il 14/03/2025) che sul tema “Avvocatura” ha condannato il Comune di Piacenza al pagamento delle spese di lite a favore della ricorrente.
Come noto, sull’argomento “Avvocatura” sono sempre stato molto critico. Lo sono da quando il Comune di Piacenza ha deciso (questa è una mia sensazione) di individuare nella storica Dirigente Coordinatrice dell’Avvocatura Comunale, Avv. Elena Vezzulli, il “capro espiatorio” di tutti i mali del mondo. E ciò, per strana coincidenza, proprio a valle della scoperta della fidejussione falsa prodotta a copertura dei canoni dei parcheggi di superficie. Con il Consiglio Comunale, e in particolare la Commissione Consiliare n. 5, trasformati in un ring dialettico, dove i “colpi bassi” fra le parti non sono certo mancati. Nell’ambito di questo scontro le mie critiche hanno sempre riguardato – in particolare – l’aspetto economico. Più puntualmente: il dispendio di risorse comunali sperperate per sostenere tesi difficilmente comprensibili. Risorse comunali che naturalmente provengono dalle tasche dei piacentini. E quindi, anche dalle mie. Non solo. Ancor più fastidioso e inaccettabile, mi è apparso il comportamento del Comune di Piacenza nel momento in cui l’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (UNAEP) ha preventivamente messo in guardia l’Amministrazione dagli errori che la stessa si accingeva a compiere, facendo leva sul buon senso istituzionale.

ALLERT e “buon senso” colpevolmente ignorati.
Il finale della vicenda processuale si è quindi tradotto in una sentenza del TAR contro il Comune di Piacenza che ha avuto un’ampia eco nazionale. Sentenza pubblicata – quale importante fonte giurisprudenziale – sui principali canali informativi giuridici.
Sentenza che – a detta di UNAEP – “restituisce dignità e giustizia riconoscendo i principi cardine dell’intera categoria degli avvocati dipendenti”.
Nonostante la evidente “batosta” il Comune di Piacenza ha insistito deliberando in “men che non si dica” di proporre appello al Consiglio di Stato (con Delibera di Giunta n. 70 del 01/04/2025), così prevedendo una nuova spesa per gli incarichi esterni di difesa pari a € 31.783,39 oltre a € 975,00 di
contributo unificato.
Peccato che in attesa dell’appello, la vicenda ha avuto nuovi sviluppi. E li ha avuti perché – se sbagliare è umano e perseverare è diabolico – continuare a insistere nell’errore è masochistico.
E così, a fronte di scelte organizzative difficilmente comprensibili da parte del Comune di Piacenza, il 4 agosto scorso il TAR Emilia-Romagna, con sentenza n. 348/2025, ha NUOVAMENTE dato ragione all’Avv. Vezzulli (e torto al Comune), per di più utilizzando – nella prosa utilizzata – termini davvero pesantissimi. Veri e propri macigni.
Il Collegio giudicante ha infatti dichiarato espressamente che “… gli atti censurati, … sono elusivi di quanto disposto nella sentenza di questa Sezione n. 106/2025, e ciò in quanto, pur provvedendo formalmente a dare esecuzione alle statuizioni della sentenza, in realtà l’Amministrazione ha perseguito l’obiettivo di aggirarle dal punto di vista sostanziale ed è in tal modo giunta
surrettiziamente allo stesso esito già ritenuto illegittimo.”

Scontata la condanna del Comune, che pertanto viene obbligato dalla sentenza a provvedere in tempi brevi ad adottare le misure organizzative necessarie a garantire autonomia e indipendenza all’Avvocatura civica, nel rispetto di quanto statuito dalla precedente pronuncia n. 106/2025 e di
quanto ribadito nell’ultima sentenza. Con l’aggravante che la nomina di un Commissario “ad acta”, in caso di eventuale inerzia dell’Amministrazione, viene prevista espressamente dal Collegio giudicante su rituale richiesta della ricorrente.

Non vado oltre. La sentenza è pubblica e chiunque può leggerla.
E’ chiaro che molto probabilmente il comportamento del Comune comporterà, vista la durezza della sentenza, ulteriori costi a carico dei piacentini, in quanto la decisione sulle spese di lite resta riservata alla sentenza definitiva, che seguirà. Auguriamoci almeno che il Comune ammetta i propri errori e non ricerchi, testardamente, un ulteriore appello in Consiglio di Stato risparmiandoci un ulteriore salasso. Salasso che si aggiungerebbe ai tanti soldi già spesi e a quelli che si spenderanno per la difesa dell’Ente nelle cause collaterali e, presumibilmente, per l’eventuale risarcimento dei danni professionali, morali, materiali, di immagine, etc… che saranno definiti prossimamente a favore della ricorrente.
Chiudo qui la puntata di oggi.
Spero proprio, da piacentino e da rappresentante delle Istituzioni, che questa Amministrazione cominci davvero a fare politica a favore dei piacentini e non continui a perseverare, per partitopreso, nei costosi errori.
A meno che, chi siede sulle poltrone più ricche di Palazzo Mercanti, non decida di pagare di tasca propria.
Ma questo, mi sarà detto, non rientra tra le possibili opzioni…

PROTOCOLLO COMUNE- SINDACATI PENSIONATI: CONFERMATE 100MILA ORE DI ASSISTENZA DOMICILIARE. VENTI POSTI IN PIU’ CONVENZIONATI NELLE CRA

Un protocollo che va nella direzione di mantenere i servizi per gli anziani non autosufficienti in continuità con gli anni precedenti. L’amministrazione comunale si impegna così a sottoscrivere, insieme ai sindacati confederali dei pensionati Spi cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, alcune misure che nel concreto significano 100 mila ore annuali di assistenza domiciliare, nell’ottica di mantenere l’anziano il più possibile nella propria casa, la possibilità di poter usufruire dei centri diurni, di portare a compimento, grazie ai fondi PNRR, il cohousing sociale e di favorire le forme di sostegno al reddito per l’energia elettrica oltre che l’emporio solidale.
Misure che saranno mantenute e che non sono da considerarsi scontate, ha ribadito l’assessora al Welfare Nicoletta Corvi, ma segno di una precisa volontà politica.
Sul fronte delle novità, grazie ai fondi regionali per la non autosufficienza, potrebbero aumentare di venti, aggiungendosi ai venti attuali, i posti accreditati nelle Cra.

Un bisogno crescente quello dei posti accreditato nelle residenze, priorità ribadita anche dai sindacati; sono 1500 sul territorio, gli anziani in attesa di entrare nel sistema convenzionato. Tra le necessità evidenziate l’ampliamento dei centri diurni per favorire la domiciliarità e l’auspicio che le ore di assistenza domiciliare possano ancora crescere.

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MAPPATURA DEGLI IMMOBILI COMUNALI, SONO OLTRE CENTO. BONGIORNI: “LAVORO IMPORTANTE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO”

Il Comune di Piacenza ha completato la mappatura e la classificazione di tutti gli immobili di proprietà dell’ente. Si tratta di un lavoro imponente e al tempo stesso preciso, puntuale e di grande valore strategico, non solo oggi ma anche per il futuro. Un lavoro che si inserisce nel più ampio quadro di ottimizzazione dell’organizzazione e della gestione del Comune di Piacenza in ogni suo settore.

L’attività, svolta nell’arco dell’ultimo anno, ha richiesto un impegno notevole da parte di un gruppo di lavoro trasversale ed è stata messa in campo su preciso indirizzo della Giunta (Delibera n. 142 del 1 luglio 2025) che si inserisce nel solco di una visione più ampia, da parte dell’Amministrazione, improntata ad efficientare sempre di più la programmazione, il controllo di gestione e di conseguenza, in questo caso, la valorizzazione del patrimonio. Tant’è che con la riorganizzazione dell’ente è stato istituito un servizio ad hoc chiamato, appunto, “Valorizzazione del patrimonio”. In questo contesto, grazie al lavoro svolto, oggi Piacenza ha a disposizione un quadro aggiornato e dettagliato del patrimonio immobiliare comunale, dei relativi usi e delle modalità di gestione.

“Uno strumento fondamentale – sottolinea il vicesindaco Matteo Bongiorni – che ci consente di avere sotto controllo l’intero patrimonio e programmare con maggiore efficacia la valorizzazione dei beni comunali, nel segno dell’efficienza, della riduzione degli sprechi e dell’interesse collettivo. Il lavoro svolto dagli uffici merita grande riconoscimento: è la dimostrazione di come l’Amministrazione stia puntando molto sulla predisposizione di strumenti concreti per una gestione che sia sempre più consapevole, responsabile e trasparente”.

La mappatura ha riguardato oltre 100 immobili sul territorio comunale. Tutti sono stati censiti, uno a uno, con informazioni approfondite su tipologia, concessioni, usi, canoni e modalità di gestione. Si tratta di un patrimonio variegato che comprende beni in concessione o locazione, immobili destinati alla co-progettazione con enti del Terzo settore oppure da mettere a reddito, oltre a edifici di interesse pubblico come scuole, impianti sportivi e spazi culturali. Tra questi, ad esempio, ci sono Palazzo Farnese e Palazzo Gotico, simboli della storia architettonica cittadina, ma anche spazi educativi come la scuola primaria Vittorino da Feltre e la scuola media Calvino, oltre a strutture sportive come il polisportivo Franzanti e il campo Siboni, e tanti altri.

Il censimento si inserisce nel percorso già avviato con la mappatura degli impianti sportivi comunali, comunicata nelle scorse settimane, e rappresenta un tassello di cruciale importanza per l’attività di un’amministrazione che intenda essere operativa e concreta nella gestione del proprio patrimonio.

“Non è solo un inventario – conclude Bongiorni – ma uno strumento operativo per prendere decisioni mirate, razionalizzare l’uso degli spazi, rispondere meglio alle esigenze della comunità e, quando possibile, valorizzare i beni comunali per generare nuove opportunità per la città”.

CITTADELLA: PIACENZA PARCHEGGI HA INVIATO LA DOCUMENTAZIONE AL COMUNE. BONGIORNI: “MATERIALE DECISAMENTE CORPOSO CHE GLI UFFICI DOVRANNO ANALIZZARE”

La documentazione di Piacenza Parcheggi è arrivata all’indirizzo PEC del Comune di Piacenza, entro il 16 luglio, come da richiesta dell’ente. Stiamo parlando della risposta che GPS doveva al Comune a seguito delle contestazioni dei ritardi del concessionario riguardo ai sottoservizi, E- distribuzione e Iren Acqua. Palazzo Mercanti aveva diffidato Piacenza Parcheggi sui ritardi rispetto al cronoprogramma, circostanza che non aveva trovato d’accordo l’amministratore delegato della società che, entro il 16 luglio, avrebbe dovuto produrre la documentazione relativa.

Il materiale trasmesso è decisamente corposo – ha fatto sapere il vice sindaco Matteo Bongiorni – e gli Uffici hanno preso in carico il tutto, ognuno per competenza”. C’è da immaginare che certamente ci vorrà un pò di tempo analizzare il materiale recapitato, dopodiché sarà fatto un punto di sintesi complessivo.

 

RACCOLTA PUNTUALE DEI RIFIUTI: TARIFFA PIU’ EQUA E CONTENIMENTO DEI COSTI

Equità e contenimento dei costi. E’ l’estremissima sintesi che sta alla base della nuova tariffa puntuale dei rifiuti operativa, nel comune di Piacenza, da gennaio 2026. Fino a quella data è stato fissato un percorso di avvicinamento a tappe per abituare la cittadinanza al cambiamento. “Un percorso in cui Piacenza non è da sola – ha evidenziato Paolo Carini di Atersir nel corso delle commissioni 1 e 2 sulla tariffazione del nuovo sistema di raccolta – i comuni che hanno già intrapreso e concluso il cammino verso la tariffazione puntuale sono Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Forlì, Cesena e Ravenna. Seguiranno Piacenza, Bologna e Rimini. Nel 2020 i comuni erano 67, oggi sono 132. Obiettivo arrivare all’80% di raccolta differenziata sul territorio regionale, con una soglia massima di rifiuto non riciclabile fissato a 120 chilogrammi all’anno per abitante”.

L’ultimo passaggio per il raggiungimento di questi obiettivi è, appunto, l’adozione della tariffa corrispettiva puntuale. La nuova bolletta sarà formata da una quota fissa definita sulla base dei metri quadrati della proprietà immobiliare, più una quota variabile di base fissata secondo il numero dei componenti del nucleo familiare, e una ulteriore quota variabile definita dal numero dei conferimenti (le vuotature) di rifiuto indifferenziato minimo stabilito. Le utenze che supereranno tale quota minima avranno un aggravio del costo sulla tariffa.

Al Comune spetterà il compito di definire le tariffe. L’assessore al Bilancio Ceccarelli ha spiegato che “sul Comune non graverà quindi più il costo dello smaltimento dei rifiuti, così come non ci sarà più la voce Tari nelle entrate; sul lato spese sarà eliminata anche la voce crediti di dubbia esigibilità, con una liberazione significativa di risorse per le casse pubbliche. Il risparmio ipotizzato se il sistema fosse in vigore da quest’anno sarebbe di 1milione 785mila euro”.

Da Atersir è stato ribadito che la raccolta puntuale è un grande incentivo a differenziare e contenere il più possibile il rifiuto residuo; in questi mesi alla famiglie piacentine sono stati consegnati i contenitori per la raccolta da 40 litri. Su ogni contenitori è montato un microchip collegato all’utenza. Ogni volta che il contenitore viene esposto, sarà conteggiato. “L’effetto della misurazione incide circa 25/30% della quota variabile della tariffa. La quota variabile dipende dalle vuotature minime e dalle eccedenti associate ad una determinata utenza. Sono previste agevolazioni per le famiglie con bambini sotto 30 mesi e che utilizzano presidi sanitari”.

Lunedì 28 luglio il consiglio comunale sarà chiamato ad esprimere il proprio parere.


 

 

DEBITO FUORI BILANCIO PER SPESE LEGALI: BARBIERI “MA DOVE STA L’INTERESSE PUBBLICO PER LA CITTA’? “

Sono state, in particolare, le spese fuori bilancio ad attirare le critiche dei consiglieri di minoranza in sede di discussione sulla verifica degli equilibri e assestamento generale del bilancio di previsione 2025/27, passata con il voto favorevole della maggioranza, contrario il centrodestra, astenuti ApP e Liberali. La manovra conta in tutto 7,7 milioni di euro per il 2025. Tra i capitoli principali la manutenzione stradale, servizi socio-assistenziali e educativi rivolti ai minori e minori stranieri non accompagnati.

Dicevamo particolare attenzione è stata rivolta al riconoscimento di un debito fuori bilancio di 8.648 euro, dovuto principalmente alle spese legate al ricorso al Tar relativo alla questione della dirigente Elena Vezzulli. La consigliera Patrizia Barbieri ha battuto sull’argomento dicendosi “molto preoccupata in quanto il conflitto tra il Comune a la dirigente è senza precedenti; nasce da una diversa interpretazione sulla bontà della fideiussione di Piazza Cittadella, su cui la dirigente aveva delle perplessità. La dirigente è stata esentata dall’occuparsene e poi colpita da una serie di provvedimenti. In attesa della sentenza dell’autorità giudiziaria, si pongono in essere una serie di escamotage per eludere, ad esempio il Comune che sopprime la dirigenza dell’Avvocatura comunale. Io mi chiedo: dov’è l’interesse pubblico in tutto questo? Se anche il Consiglio di Stato dà ragione alla dirigente, chi paga i danni?. Quanto sta costando ai cittadini questa vicenda ? – si domanda Barbieri – è presto detto: per la difesa del Comune la spesa è di 140.696 euro. Quale interesse pubblico per la città?”.

“Solo lo 0,06% di questa variazione è legato a questa vicenda, è davvero una cosa di piccolissime dimensioni – ha ribattuto la consigliera del PD Paola De Micheli – c’è stata una rotazione dei dirigenti che io reputo legittima, in quanto è prevista in tutte le strutture pubbliche per evitare che il tempo caratterizzi un eccesso di potere. E il Tar non ha detto che il Comune non può far ruotare i dirigenti, la sentenza dice solo che l’Avvocatura deve essere guidata da un dirigente. Non personalizziamo questa che è una vicenda interna all’amministrazione”.

LA GIUNTA TARASCONI COMPIE TRE ANNI E PUBBLICA IL BILANCIO DI META’ MANDATO. SINDACA “SEGNO DELLE TAPPE RAGGIUNTE E TRAGUARDI FUTURI”

In poco meno di 50 pagine l’amministrazione Tarasconi ha redatto il Bilancio di metà mandato, un documento di facile consultazione, sul sito www.comune.piacenza.it  che riassume progetti e in corso, attuazione delle linee programmatiche della Giunta e, con una prospettiva di più lungo termine, iniziative e percorsi di cui si sono poste le basi affinché trovino compimento nel prossimo biennio.

“Il 14 luglio ricorrono tre anni esatti dalla presentazione della squadra di governo della città – spiega la sindaca – Ecco perché, proprio a ridosso del terzo “compleanno” della Giunta, ci tenevamo a dare un segno concreto delle tappe raggiunte insieme sin qui e dei traguardi che ci stiamo impegnando a conseguire. E’ un atto dovuto nel nome della trasparenza e del rispetto nei confronti della nostra comunità, che in questo resoconto sintetico, ma il più possibile esaustivo, può trovare non solo gli elementi per valutare il
nostro operato, ma anche uno strumento informativo utile per conoscere meglio il territorio e l’attività del Comune”.

Si mettono in luce anche aspetti importanti relativi alla riorganizzazione dell’ente e all’innovazione in atto sia per quanto riguarda i servizi rivolti alla collettività, sia dal punto di vista gestionale, con riferimento ad esempio ai grandi progetti finanziati dal Pnrr, allo sviluppo delle partnership tra pubblico e privato e all’impulso dato ai processi partecipativi: “Elementi chiave – rimarca Katia Tarasconi – di una rigenerazione urbana che va di pari passo con la promozione dell’inclusione sociale, lo sviluppo economico, la sostenibilità ambientale e la tutela della sicurezza. Non a caso, i sei capitoli che compongono il testo non riflettono una suddivisione tra le deleghe degli assessori, ma restituiscono l’intento di lavorare in modo coordinato e condiviso, guardando insieme agli obiettivi per il domani di Piacenza”.

Si parte da “La città e il suo Comune” – panoramica sulla situazione economico-finanziaria, le iniziative di sostegno al tessuto produttivo, ma anche gli interventi in settori di rilievo fondamentale quale i servizi cimiteriali e la rete delle farmacie – per proseguire con “La città che cresce e pianifica il suo futuro”, guardando al territorio che cambia, seguendo i dettami dei Piani urbanistico generale e del Piano urbano del traffico, attraverso il
recupero di spazi dismessi (dalla Manifattura Tabacchi alle ex Scuderie di Maria Luigia) e a riqualificazioni di impatto come quella del Polisportivo.

“La città sostenibile” getta lo sguardo sulla tutela degli spazi verdi e le nuove
piantumazioni, sul progetto di restituzione alla fruizione pubblica dell’ex Acna, sui parchi gioco e sulla street art, sulle aree pedonali in centro storico e sulla tecnologia smart che ottimizza le risorse energetiche, mentre “La città da vivere insieme” ripercorre i grandi eventi culturali, artistici e sportivi che fanno crescere l’attrattiva di Piacenza e ne restituiscono la vitalità come laboratorio di partecipazione.
Il capitolo “La città che ha cura di persone e spazi” unisce la dimensione sociale del sostegno alle fragilità e dell’inclusione, declinata lungo le direttrici del Peba, delle politiche di genere ma anche attraverso progetti regionali come “On the Road” e “Vega” che integrano l’impegno per la sicurezza affiancandosi al presidio del territorio garantito dalla Polizia Locale e dall’implementazione dei sistemi di videosorveglianza.
Infine, “La città giovane” dal rapporto sempre più stretto e costruttivo con le Università aventi sede in città, alla rete degli sportelli Piacenza Orienta e Piacenza Talenti, sino alla promozione delle start-up e delle idee under 35.
“Il tutto – conclude la sindaca – nell’ottica della sostenibilità e dei principi cardine dell’Agenda 2030 in cui crediamo fortemente, avendo voluto farne la cifra distintiva del nostro cammino”.

APPALTO PER L’EFFICIENZA ENERGETICA, IL COMUNE AVVIA LA GARA DA 91 MILIONI

È stato definito “appaltone” dell’efficienza energetica, e ora è ufficialmente ai blocchi di partenza: il Comune di Piacenza (con la determina numero 1591 del 12 giugno) ha approvato l’avvio della gara per l’affidamento in concessione, tramite Finanza di progetto, di un maxi servizio integrato che unisce riqualificazione energetica, pubblica illuminazione, mobilità elettrica e smart city. Un investimento complessivo stimato in oltre 91 milioni di euro, con durata della concessione pari a 14 anni e mezzo.

Il progetto prevede interventi su edifici comunali, impianti termici ed elettrici, rete di illuminazione pubblica e semaforica, oltre all’installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici e alla gestione di infrastrutture digitali come fibra ottica e dispositivi intelligenti per l’illuminazione adattiva.

La proposta, promossa dalla società Edison Next Government S.r.l., è stata dichiarata di pubblico interesse lo scorso novembre dal Consiglio comunale.

Dopo la validazione del progetto di fattibilità tecnico-economica, si apre ora la fase di gara, che sarà aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il canone annuo massimo previsto è di 6,5 milioni di euro (Iva inclusa), con l’obiettivo di generare risparmi rispetto agli attuali costi di gestione.

L’iniziativa punta a migliorare la qualità dei servizi pubblici, ridurre i consumi e le emissioni, e valorizzare tecnologie sostenibili attraverso investimenti privati, mantenendo il controllo pubblico sulle prestazioni. Il bando sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla piattaforma “Appalti e Contratti” e sugli altri canali previsti dalla normativa.