ALBERGO ROMA, QUANDO LA PROFESSIONE ENTRA NELLA VITA. A TUTTO TONDO

Quando nella propria professione ci si mette l’anima, diventa parte della vita. Così è stato per Piero ed Elena Prati titolari, ancora per pochi mesi, del grande Albergo Roma. Le uniche certezze in tutta questa storia, che ha avuto ampia risonanza in città, sono l’uscita di scena dei due storici gestori e il fatto che la struttura continuerà a mantenere la stessa destinazione d’uso, cioè continuerà ad essere il grande Albergo Roma, evidentemente con una gestione differente. Parecchie le incognite sia dal punto di vista occupazionale per i 22 dipendenti che su chi subentrerà. Ma la crisi è la crisi e l’albergo roma non è altro che grosso negozio che offre servizi, utilizzando le parole di Piero Prati “siamo commercio e il commercio soffre”.

Chi pare non soffrire sembrano le attività gestite da cinesi. O almeno sembra, a giudicare dal numero sempre crescente di nuove attività. Nel 2014 sono state 132, nel 2004 appena 48. Gli occhi a mandorla per lo più privilegiano il commercio e la ristorazione, bar e ristoranti. Ma anche tra loro non è tutto rosa e fiori, soprattutto chi gestisce i gran market – bazar, almeno tra quelli che, faticosamente e nell’anonimato, ci hanno risposto. C’è anche chi ha una propria idea: olio di gomito e contenimento dei costi del personale.

Eppure, nonostante tutto, il vento per l’economia sembra cambiato. La macchina sta ripatendo, lo confermano i dati del centro studi di Confindustria. Fatturato positivo nell’ultimo trimestre 2014, anche se la forbice tra esterno ed interno è ancora troppo ampia. Positiva anche l’occupazione. Numeri che giustificano un parziale ottimismo se associati ad un dollaro rivalutato, liquidità disponibile e calo delle materie prime

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BOLZONI, CONFINDUSTRIA: “LA MACCHINA STA RIPARTENDO. LA POLITICA SI PRENDA LE SUE REPONSABILITA’ “

Il vento è cambiato? Pare di sì, o meglio sta cambiando. Gran parte degli indicatori economici delle imprese manifatturiere associate a Confindustria, si confermano in terreno positivo, secondo quanto emerge dall’indagine congiunturale relativa alla variazioni economiche del secondo trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il campione è fortemente significativo perchè le imprese coinvolte rappresentano circa 3 miliardi di fatturato e circa 9 mila addetti. Il fatturato è positivo al 4,33 per cento ma salta all’occhio la differenza tra fatturato interno -0,71% e esterno 13,01. Una differenza che si registra anche nel settore meccanica con il fatturato esterno a 14,85 % e quello interno a – 6,07. Segno negativo del fatturato totale nel comparto materiali edili. Capitolo export: 33,17 % comparto manifattura 13,66 alimentare, 51,98 meccanica, industrie varie 38,92 %, zero materiali edili. Occupazione: + 0,54 % inteso dipendenti a tempo indeterminato, esclusi gli interinali e i cassa integrati. Stabile negativo comparto meccanica, – 4,83% settore materiali edili. Dati incoraggianti se associati ad una congiunzione astrale particolarmente favorevole, che vede il netto calo delle materie prime, liquidità disponibile per le aziende sane e una rivalutazione del dollaro. Il direttore Cesare Betti non ha lesinato critiche a chi si oppone a nuove iniziative imprenditoriali, portando alcuni esempi come i comitati di cittadini sorti per opporsi, ad esempio, agli scavi di palazzo ex Enel, al cantiere di Piazza Cittadella, al caso Buzzi Unicem a Vernasca contro l’utilizzo di un combustibile dopo due conferenze sui servizi e un processo di screening: “Ci preoccupiamo dell’occupazione che si perde – ha concluso Betti – ma non possiamo mettere in discussione tutte le iniziative che si propongono di creare occupazione”. E in tutto questo la politica, la buona politica, come l’ha definita il presidente Bolzoni, che ruolo occupa? “Dal punto di vista burocratico, una volta espletato tutto l’iter – ha specificato il numero uno degli industriali – ottenute tutte le approvazioni del caso non si può bloccare tutto, altrimenti facciamo scappare le iniziative imprenditoriali. Insomma la politica si prenda la sue responsabilità”.

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BOLZONI: “RDB, NO ALL’ACCANIMENTO TERAPEUTICO”. SE NE PARLA A TUTTO TONDO

Expo 2015, ciò che si è ottenuto, a dire il vero poco, e ciò che c’è ancora da fare, a dire la verità molto, sul tema trasporti, ma anche il fallimento Rdb e quella luce, seppur fioca, in fondo al tunnel della crisi lungo più di cinque anni. Una lunga intervista con il Presidente di Confindustria Emilio Bolzoni a pochi mesi dal termine del suo secondo mandato che tocca tematiche delicate, come la trattativa intorno a Rdb, la discussione intorno al jobs act, e aspetti più personali dell’essere uomo e imprenditore ottimista per natura.

Sforamenti, pm 10 alle stelle a soli due mesi dall’inizio del nuovo anno. Nulla di nuovo, solo cronaca di un disastro annunciato da anni. Laura Chiappa, Presidente di Legambiente, traccia una fotografia chiara di come Piacenza dovrà muoversi da qui al 2020 per adeguarsi ad un Piano Regionale dell’aria con paletti e limiti molto precisi. Per Piacenza sarà una rivoluzione copernicana che la costringerà ad una vera trasformazione urbana e culturale.

L’Italia, la sua provincia sono piene di buone notizie da raccontare. Perchè anche le good news facciano notizia. Il giornalista piacentino Giangiacomo Schiavi, firma nota del Corriere della Sera, ha scritto un libro proprio su questa Italia, per quella società minuta che non fa notizia ma che innerva, grazie alla sua produttività, il nostro paese. Ma c’è da lavorare proprio come su Expo 2015. Piacenza in vista di questo evento, non è la primogenita ma piuttosto “una dama di compagnia”.

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“PER EXPO TRENI ALTA VELOCITA'”LA RICHIESTA DI PIACENZA E PARMA

“Se non riusciamo ad ottenere più treni veloci, nuove carrozze e un collegamento ferroviario degno di Expo 2015, almeno che si fermino i treni speciali Alta Velocità”. Sembra questo, più o meno, il non detto-pensiero degli amministratori piacentini, guidati da Confindustria. Sul versante del miglioramento della linea ferroviaria Piacenza – Milano tutto tace, con un rimpallo di “vedremo”, “abbiamo presente la situazione”, “faremo il possibile” da parte delle Regioni Emilia Romagna e Lombardia. Così, dato che l’unione fa la forza e dato che Parma quando vuole ottiene, sindaco Dosi, presidente Rolleri accompagnati da presidente e direttore di Confindustria, Bolzoni e Betti, si recheranno all’Unione degli Industriale Parmensi per formalizzare ufficialmente la richiesta a Trenitalia di inserire Piacenza e Parma tra le fermate effettuate dai treni speciali ad Alta Velocità organizzati per Expo 2015. Staremo a vedere.

treni alta velocità