PARTITO DEMOCRATICO VERSO IL CONGRESSO: IL CANDIDATO ALLA SEGRETERIA SARA’ UNITARIO

I direttivi e le consultazioni degli ultimi mesi sembra abbiano portato alla scelta di un candidato unitario alla segreteria provinciale del Partito Democratico. La presentazione avverrà, domani mattina, nel corso di una conferenza stampa nella sede del PD in via Roma.

Dopo la decisione annunciata mesi fa di Carlo Berra di non ricandidarsi, nel PD era cominciata la ricerca del nome che mettesse d’accordo tutti, ovvero le varie “correnti” del partito. Naufragata sul nascere l’ipotesi Boris Infantino, emersa nel corso del pranzo tra la parlamentare De Micheli, la sindaca Tarasconi, il consigliere Albasi e Bisotti, pare che l’obiettivo principale fosse arrivare al congresso di maggio/giugno con un candidato unitario. Un solo nome quindi per mostrare l’unità del partito nonostante la presenza di una parte più moderata e una più progressista.

Salvo soprese dell’ultimo minuto, dovrebbe essere Massimiliano Gobbi, attuale segretario del circolo PD di Castel San Giovanni e Ziano.  Oltre al segretario provinciale verrà rinnovata anche la segreteria cittadina, per cui si fa il nome di Michela Cucchetti, candidata alle scorse regionali, che sostituirà l’attuale segretaria Renza Malchiodi.

Il compito del nuovo segretario sarà particolarmente delicato in quanto dovrà accompagnare il partito verso le elezioni comunali del 2027. Mancano due anni, un tempo molto breve politicamente parlando; il primo nodo da sciogliere sarà capire le intenzioni della sindaca Katia Tarasconi, di ricandidarsi o meno alla guida di Palazzo Mercanti o se puntare alle politiche. Ma anche le scelte dell’onorevole De Micheli potrebbero condizionare le mosse del partito in vista delle elezioni.

Un quadro, insomma, tutt’altro che fluido è quello che si presenta al nuovo segretario. Primo appuntamento il congresso, momento fondamentale di dialogo e confronto in vista delle prossime tappe.

CGIL VERSO IL CONGRESSO: GRAZIE AL SINDACATO SALVATI 10MILA POSTI DI LAVORO IN DUE ANNI”

“Persi 2500 posti di lavoro, ma il rischio era di perderne 13mila tra prima e dopo pandemia. La nostra provincia ha tenuto in termini occupazionali grazie al lavoro del sindacato, al blocco dei licenziamenti e agli ammortizzatori sociali”. E’ la posizione del segretario della Cgil di Piacenza Ivo Bussacchini che ha presentato il 19esimo Congresso provinciale in programma il 9 e 10 gennaio.

Oltre 400 assemblee nei mesi di novembre e dicembre, che hanno portato al voto oltre 5300 iscritti e coinvolto oltre 12mila persone nei luoghi di lavoro e nelle leghe dei pensionati in tutta la provincia di Piacenza. “Questi numeri la dicono lunga sul radicamento della Cgil sul territorio piacentino, siamo qui da 132 anni e vogliamo affrontare le sfide di equità e giustizia come sempre insieme, con forza, dal basso e per raddrizzare un mondo del lavoro sempre più precario con un intollerabile gap salariale tra donne e uomini, con le prime pagate in media il 17% in meno”.

Il Congresso sarà l’occasione per presentare i dati dell’Osservatorio Economia e Lavoro a cura di Ires Emilia Romagna. “Nel 2023 le previsioni elaborate su dati Istat dicono che la crescita sarà di poco superiora allo zero, se leghiamo questo dato con un’inflazione a doppia cifra abbiamo serie preoccupazione in termini di prospettiva”  ha anticipato Bussacchini. Nel rapporto si analizza anche il Reddito di cittadinanza. “A Piacenza le famiglie che lo hanno chiesto sono il 2,2%, in Regione il 2,7, in Italia la media è del il 6,7%. Qui la media del RdC è di 464 euro a famiglia al mese, e un quinto di queste ha disabili nel nucleo familiare. Bisogna smetterla di prendere di mira ideologicamente questo strumento dicendo che le persone non hanno voglia di lavorare. Si usino strumenti più efficaci di politiche attive del lavoro, siamo di fronte a situazione di reale bisogno”.

 

BISOTTI: MOTIVAZIONE E CAMBIAMENTO PER UN NUOVO PD”

“Il Partito Democratico necessita di una fase di decantazione. Ci vogliono motivazione e cambiamento”. Elementi che Silvio Bisotti, da sempre uomo del dialogo all’interno del Pd, crede di poter rappresentare. Anche per questo ha deciso di accettare la richiesta di candidarsi alla segreteria del partito.
Sui primi cento giorni dell’amministrazione Barbieri dice: “Mi pare abbiano le idee un pò confuse, dove vuole andare a parare la nuova giunta? Ciò che vedo, per ora, è un chiaro scuro molto ambiguo”.

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BERRA, PD: “VERSO IL CONGRESSO CON UN CANDIDATO DELLA MAGGIORANZA”

E’ un periodo di transizione quello che sta attraversando il Partito Democratico locale, reduce dalla sconfitta elettorale e in preparazione del congresso che si terrà alla fine di ottobre. È proprio verso questo appuntamento che il PD nutre le speranze, neanche troppo celate, di un rilancio. Un congresso vero, anche ruvido per certi aspetti, ma non fasullo. La pensa così Carlo Berra, storico esponente della sinistra piacentina.

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PD: TREGUA ARMATA O UNITA’ ?

Frattura forse no, ma tregua armata si’. Potrebbe definirsi così la situazione in casa Partito Democratico dopo l’elezione del nuovo segretario Loris Caragnano con il 66% dei voti su 94 votanti.  Caragnano ha preso il posto di Gianluigi Molinari dopo l’elezione in consiglio regionale.  Certo, questa volta la minoranza si è presentata in assemblea,  non ha votao contro, ma si è astenuta, segnale evidentemente di un dissenso verso le scelte della maggioranza renziana di presentare un proprio candidato e soprattutto delle modalità.  Caragnano ha ottenuto 62 voti a favore e 32 astenuti, diventando segretario senza “no” ma neppure condiviso all’unanimità. I bersaniani premevano per un nuovo congresso nel quale eleggere il nuovo segretario,  ma non e andata così.  Proprio sull’astesione Caragnano lavorera’ perche diventi condivisione di intenti e di programma; un tentivo insomma per superare a fatica la conflittualità interna. La minoranza bersaniana in una nota ha sottolineato la ricerca di una “forzatura” per arrivare ad ottenere la maggioranza. In verità questi non sembrano i migliori auspici per una ritrovata unità.

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