FONDAZIONE: NEL CDA ENTRANO GIOVANNA PALLADINI, ENRICA DE MICHELI E LUIGI SALICE

Saranno in tutto otto – cinque uomini e tre donne – i componenti del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano per il mandato 2025-2029. La squadra, proposta dal presidente Roberto Reggi, è stata nominata oggi pomeriggio dal Consiglio Generale.

Investito del compito di coordinare e dare impulso all’attività dell’ente, il nuovo CdA nasce nel segno della continuità, in linea con quanto preannunciato nelle scorse settimane. Alcuni nuovi ingressi si sono comunque resi necessari per potenziarne l’azione e sostituire i componenti non più rieleggibili.

Nome inedito per la Fondazione è quello di Giovanna Palladini, classe ‘56, giornalista professionista ora a riposo, che ha svolto servizio come addetta stampa della Provincia di Piacenza, dell’Agenzia Arpae e presso un assessorato della Regione Emilia-Romagna. Palladini entra in CdA per la sua solida esperienza nel sociale, maturata in relazione alla propria attività professionale e come amministratrice pubblica in ambito Welfare.

Gli altri due nuovi ingressi provengono invece dal Consiglio Generale appena costituito e sono la gallerista e antiquaria Enrica De Micheli, direttrice dello spazio espositivo Volumnia chiamata allo scopo di consolidare l’azione del settore Arte e Cultura, e l’avvocato Luigi Salice, forte di una solida specializzazione nell’assistere enti pubblici e privati per ciò che concerne le controversie di diritto amministrativo e civile.

Gli altri cinque membri del nuovo Cda erano già presenti nel primo mandato: Mario Magnelli, riconfermato vicepresidente vicario, già dirigente scolastico presso il Liceo Gioia e assessore provinciale alla Cultura; l’altro vicepresidente Luigi Grechi, imprenditore artigiano nell’ambito calzaturiero e presidente di Confartigianato Lomellina; Robert Gionelli, di recente confermato anche nel ruolo di Delegato provinciale del Coni; il direttore di Confindustria Piacenza Luca Groppi; Elena Uber, Direttore dell’Unità operativa Dipendenze patologiche del Dipartimento Salute mentale Ausl di Piacenza.

Nel corso della seduta odierna, il Consiglio Generale ha inoltre nominato i tre membri del Collegio sindacale, l’organo di controllo chiamato a vigilare sull’osservanza della legge, dello Statuto, dei principi di corretta amministrazione e ad esporre il proprio parere sui documenti programmatici annuali e pluriennali. Per il prossimo triennio ne faranno parte i commercialisti Antonella Gasparini (nominata presidente), Stefano Seclì e Luciano Egalini.

«Con questo passaggio restituiamo la piena operatività all’ente – è il commento del presidente Reggi -, che entra in un quadriennio caratterizzato da sfide particolarmente impegnative. Ringrazio i consiglieri riconfermati, per essersi messi ancora a disposizione della Fondazione, e i nuovi ingressi per aver accettato questo impegno. Dal canto mio, sono molto soddisfatto del gruppo di lavoro che si è costituito oggi: tutte persone estremamente competenti, disponibili a interpretare il proprio ruolo a servizio delle comunità di Piacenza e Vigevano e animati da uno spiccato spirito di squadra senza il quale, lo dico sempre, è impossibile raggiungere risultati davvero significativi».

L’iter di rinnovo degli organi della Fondazione non è del tutto concluso. Nelle prossime settimane sarà necessario nominare i due membri del Consiglio Generale che sostituiranno Enrica De Micheli e Luigi Salice. Sarà ridefinita anche la composizione delle Commissioni consultive, vale a dire quei gruppi di lavoro che periodicamente si riuniscono per valutare nel dettaglio attività erogativa e progettualità nei diversi ambiti di intervento della Fondazione (Welfare, Ricerca e Istruzione, Arte e Cultura e la Commissione Attività Istituzionale per Vigevano) a cui si aggiunge la Commissione Investimenti.

FONDAZIONE, CHE FINE FARA’ IL CDA?

E’ un rebus, per ora, senza soluzioni quello della Fondazione di Piacenza e Vigevano dopo le dimissioni del presidente Scaravaggi. Irrisolto perchè non c’è chiarezza su cosa avverrà nel prossimo futuro. Lo statuto prevede che il presidente rassegni ufficialmente le dimissioni presentandole al collegio sindacale, al vice presidente vicario Beniamino Anselmi e al consigliere più anziano Domenico Battaglia (rappresentante di Vigevano). Successivamente dovrebbero essere discusse in una seduta apposita del consiglio generale, dove non tutti i consiglieri potrebbero essere essere d’accordo con la decisione di Scaravaggi di lasciare l’ente di via Sant’Eufemia. E se così fosse cosa accadrebbe? Aleggia intorno a questa intricata vicenda parecchia incertezza, anche perchè non si è mai verificata una situazione simile. Appare chiaro che al centro di questa rottura ci sia il rapporto tra il presidente e il cda, almeno una parte, come ha dichiarato lo stesso Scaravaggi “venivo scavalcato nel ruolo di presidente, era un cda frutto di una scelta non completamente autonoma”. Parole che rimbombano oggi, dopo quello che è accaduto.

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FRATELLI D’ITALIA:”SCARAVAGGI LASCI L’INCARICO PER NON FARE IL PRESIDENTE A META'”

Sarà fissato quasi certamente per la fine della prossima settimana il consiglio generale decisivo per la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Decisivo perchè quella sarà l’occasione per il presidente Scaravaggi di sostituire alcuni membri del cda come richiesto nella lettera firmata da una netta maggioranza dei consiglieri (18 su 24) o, in caso contrario, di dimettersi.

Intanto i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Tommaso Foti ed Erika Opizzi hanno diffuso un comunicato nel quale chiedono al presidente Scaravaggi di lasciare l’incarico “ogni giorno per lui ricco di problemi e delusioni”

Di seguito riportiamo il testo integrale della nota di Fratelli d’Italia 

” Non c’è nessuna trama, nessun grande o piccolo vecchio dietro ciò che sta succedendo alla Fondazione: molto semplicemente – affermano Tommaso Foti ed Erika Opizzi, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia – di polvere sotto il tappeto non ce ne sta più da un pezzo e, fatalmente, si disperde altrove. Tutto qui.”

” Sono mesi che ci sentiamo dire che alla Fondazione tutto è a posto e tutto sotto controllo – aggiungono gli esponenti di Fratelli d’Italia – ma se così fosse non vi sarebbe oggi tanta agitazione, giusto per usare un eufemismo. Qui non si tratta più, come qualche buontempone vorrebbe ancora fare credere, di scaramucce tra coloro che si divisero quando si trattò di scegliere il Presidente, ma del fatto che i più convengano sul fatto che, lasciando tutto com’è, la Fondazione rischia e di brutto.”

” Vi sono vicende – proseguono Foti e Opizzi – che ancora oggi appaiono incomprensibili come il licenziamento del direttore della Fondazione, ma ancora di più la nomina del suo successore, quasi che quest’ultimo non fosse stato, nel passato, sindaco supplente di Banca Monte Parma e fino alla sua nomina sindaco della Fondazione di Piacenza. Eppure non ci si è posti neppure il problema dell’opportunità di procedere in tal senso.”

” I fatti che si sono succeduti in questi anni non sono ancora chiari, ma soprattutto risulta difficile comprendere i motivi per i quali si sia voluto gestire finanza – continuano gli esponenti di Fratelli d’Italia – quando per ammissione dei suoi stessi vertici ciò era giudicato pericoloso. E ancora più grave è il fatto che l’investimento in Banca Monte si sia presentato come tranquillo e volto ad impegnare una parte significativa delle risorse della Fondazione in una realtà stabile, in una banca locale con forti radici territoriali, che avrebbe permesso una strategia di salvaguardia importantissima del patrimonio nella congiuntura economica d’allora. “

” I sogni sono finiti – concludono Foti e Opizzi – e con essi se ne sono andati anche i miraggi d’investimenti oltremodo redditizi e gli incrementi patrimoniali. Ora, il Presidente Scaravaggi, che ha indicato al consiglio generale della Fondazione la squadra con cui voleva amministrarla, anche se battesse un colpo, cambiando qualche suo collaboratore, rimarrebbe – sempre e comunque – un presidente dimezzato. Prenda, dunque, atto che la situazione che ha trovato era molto diversa da come gliela avevano dipinta e lasci un incarico che ogni giorno si mostra per lui solo ricco di problemi e di delusioni.” 

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