LEGAMBIENTE: “DALLA REGIONE, DATI SUL CONSUMO DI SUOLO DISCUTUBILI E PROPAGANDISTICI”

Legambiente Piacenza definisce “discutibili e propagandistici” i dati emersi dal monitoraggio della regione Emilia Romagna sul consumo di suolo nel nel periodo transitorio (2018-2023) rispetto alla piena attuazione della legge urbanistica n.24/2017.
“E’ ovvio che i risultati di uno studio sono direttamente conseguenti ai criteri – a nostro avviso discutibili – con cui i dati sono raccolti e interpretati – si legge nella nota di Legambiente – per esempio quanti Comuni hanno risposto ai quesiti della Regione? Nel report della Regione si legge il 68% (nella provincia di Piacenza 57%, cioè 26 Comuni su 46 !). Chi può garantire la corretta
comprensione dei quesiti posti agli uffici tecnici comunali? Chi può garantire l’omogeneità delle risposte, su una tematica così complessa, da parte di uffici tecnici oberati di lavoro e non certo entusiasti di dover interpretare l’autentica finalità dell’indagine conoscitiva? Perché tanta enfasi sui risultati considerando che sono esclusi i dati delle trasformazioni urbanistiche approvate e convenzionate nell’ultimo semestre del 2023, in cui sono arrivate a conclusione la maggior parte delle procedure a rischio di decadenza, come ad esempio quella dell’ex Camuzzi a Piacenza.

Perché non dire che fra i dati che attestano il consumo di suolo nella provincia di Piacenza, dal 2018 al 2023 (un dato sbalorditivo e incredibile di soli 12,2 ettari, secondo il monitoraggio regionale !) sono esclusi tutte i progetti ex art. 53 (procedimento unico) relativi ai numerosi interventi di ampliamento e ristrutturazione di fabbricati adibiti all’esercizio di impresa. Perché non precisare che sono escluse tutte le approvazioni degli insediamenti approvati nello stesso periodo tramite l’art 8 del DPR 160/2010 (vedi approvazione di circa 100 ettari nei Comuni di Castel San Giovanni, Caorso, Fiorenzuola, ecc., per insediamenti logistici ).

I dati dei Rapporti dell’ISPRA, per quanto rilevati con metodiche diverse, danno un quadro ben diverso e oggettivo della realtà, che possiamo osservare con i nostri occhi, percorrendo le campagne devastate da nuovi e sempre più ingombranti capannoni. Ben 449 sono gli ettari di prezioso suolo consumato nella provincia di Piacenza dal 2018 al 2022, quasi il 15% del totale regionale! Questa è la realtà; l’onda lunga di una pianificazione bulimica delle amministrazioni comunali degli ultimi 20 anni. Consumo di suolo nella
maggioranza dei casi irrimediabile e definitivo, altroché temporaneo, come si vorrebbe far credere. Se da un lato non si può ignorare che la Regione ER sia l’unica, nel panorama nazionale, ad aver approvato una legge che si propone di contrastare il consumo di suolo, non si può nemmeno ignorare – con un
atteggiamento più onesto e meno fideistico – che la stessa legge, attraverso l’estrema dilatazione del periodo transitorio e a seguito delle deroghe previste dall’art.6 comma 5, non riuscirà nel suo intento, purtroppo.
Molti urbanisti confermano che la decadenza delle pianificazioni previgenti l’entrata in vigore della legge 24 è frutto più delle dinamiche di mercato che dei deboli vincoli introdotti dalla legge stessa.
Per tale motivo auspichiamo che tutte le forze politiche autenticamente consce della necessità di una vera transizione ecologica, tesa a proteggere la salute e il futuro delle giovani generazioni, si esprimano apertamente contro il meccanismo della perequazione territoriale, che aprirebbe un nuovo e insostenibile varco al superamento del limite del 3% di consumo di suolo entro il 2050. Superamento non più giustificabile con lo stonato mantra dello sviluppo. Serietà e responsabilità suggeriscono ricette ben diverse per lo
sviluppo, rispetto all’ostinata e anacronistica strada della cementificazione e della speculazione immobiliare”,

LOGISTICA, VIABILITA’ E CONSUMO DI SUOLO. ECCO LE 43 OSSERVAZIONI PRESENTATE AL PTAV DELLA PROVINCIA

Sono 43 le osservazione al PTAV (Piano Territoriale di Area Vasta) depositate entro il termine del 22 gennaio. Per la maggioranza le osservazione provengono da enti, associazioni del territorio, ma anche Comuni, imprese e privati cittadini: molte sono articolate in più richieste/segnalazioni, per un totale di sollecitazioni complessive che si attesta a circa 150. Gli argomenti più caldi sono stati in assoluto la viabilità e la logistica, oltre al limite al consumo di suolo con le connesse scelte perequative fra i diversi territori comunali.

Legambiente Piacenza, tra le associazioni che hanno presentato le osservazioni, rileva “i nuovi interventi elencati e previsti dal PTAV produrrebbero un rilevante e ingiustificato impatto sul territorio a fronte di una situazione viabilistica che, sostanzialmente, già riesce a soddisfare le esigenze del territorio provinciale, se si escludono quelle criticità imputabili
all’esplosione della logistica che potrebbero essere risolte con soluzioni meno costose ed impattanti. Per la mobilità delle persone vale invece il principio del
potenziamento e adeguamento del trasporto pubblico, dell’ammodernamento delle ferrovie comprensoriali e il potenziamento della rete della viabilità ciclabile”. In sostanza Legambiente ritiene che le proposte viabilistiche siano fortemente sovrastimante rispetto alle esigenza effettive della Provincia di Piacenza e che l’impatto ambientale, in termini di consumo di suolo e paesaggio, risulti più elevato rispetto ai vantaggi attesi.

“Si richiede pertanto un forte ridimensionamento delle previsioni di nuove infrastrutture viabilistiche, sia derivante dal precedente strumento di programmazione (PTCP), sia di nuova pianificazione. In particolare si propone una revisione dell’elenco previsto dal PTAV”.

ARPAE, nella relazione depositata, chiede che l’eventuale consumo di suolo sia possibile solo per insediamenti direttamente connessi a stabilimenti produttivi. Inoltre “per contenere il consumo di suolo, si ritiene preferibile
che tutti i Comuni della provincia rispettino il limite massimo del 3% per l’aumento di superficie del territorio urbanizzato”. E ancora “il riconoscimento della criticità della qualità dell’aria dovrà portare ad inserire nella Disciplina del PTAV indirizzi specifici, volti a migliorare o quantomeno a non peggiorare ulteriormente lo stato della qualità dell’aria. In particolare per le attività che rientrano nel settore delle logistica, per cui il traffico indotto è certamente un fattore rilevante per l’inquinamento atmosferico, oltre che acustico”.

Il Comitato della Barabasca, nato dopo l’ampliamento delle logistica nella zona Careco Barabasca a Fiorenzuola, chiede che ” gli ampliamenti dal di fuori del territorio urbanizzato dei PPST esistenti siano consentiti per insediamenti di piccola logistica con superficie territoriale inferiore a 10.000 mq, solo se direttamente connessi a stabilimenti produttivi già esistenti”.

L’elenco completo delle 43 osservazione presentate è consultabile a questo indirizzo https://ptavpiacenza.it/formazione-del-piano/

L’iter prevede ora, in base all’art. 45, comma 9, della stessa legge, un periodo di altri 60 giorni entro cui la Provincia, ancora tramite atto presidenziale, “esamina le osservazioni presentate e gli esiti delle eventuali ulteriori attività di consultazione attuate” e “predispone la proposta di decisione delle osservazioni e la sottopone all’organo consiliare insieme alla conseguente proposta di piano da adottare”.
Con l’adozione del Piano da parte del Consiglio Provinciale inizierà la terza ed ultima fase del percorso di approvazione, regolata dall’art. 46 della legge.

 

 

 

 

MAGGIORANZA COMPATTA CONTRO LE MOZIONI DI APP SUL CONSUMO DI SUOLO. RABUFFI: “SIETE AMBIENTALISTI O CEMENTIFICATORI?”

Questa volta la maggioranza ha tenuto, nessun scricchiolio tra i banchi, solo una timida non partecipazione al voto del consigliere di Piacenza Coraggiosa Matteo Anelli. Sul tavolo della discussione c’erano le due spinose mozioni urgenti presentate da Alternativa per Piacenza: la prima sul “diniego al principio perequativo del limite del consumo di suolo”, la seconda sul “consumo di suolo a saldo zero”. Entrambe respinte: la prima a favore solo i due proponenti Cugini e Rabuffi, 19 contrari (tutta la maggioranza), 8 non votanti (il centro destra e il consigliere Anelli); la seconda 2 favorevoli, 20 contrari e 8 non votanti.

“Ci avevate detto di presentare mozioni in sede di discussione al DUP e bilancio preventivo – ha detto Cugini – e noi lo abbiamo fatto. Oggi è evidente che era una melina, piantiamola!”. La mozione più discussa, la prima, si basava sulla legge regionale 24/2017 che fissa nel 2050 l’obiettivo di zero consumo di suolo, da qui ad allora un Comune deve contenere le nuove costruzioni in quel tetto del 3%; può però accadere che alcune municipalità non si avvalgano di quelle quote di possibilità edificatoria, rendendole in tal caso fruibili da parte di altri Comuni. Eventualità le cui condizioni di praticabilità e opportunità sarebbero valutate in sede di area vasta con il coordinamento della Provincia.

“Siete ambientalisti o cementificatori?” ha chiesto provocatoriamente il consigliere Luigi Rabuffi. “Cementificherete il 100% del territorio piacentino? Dobbiamo aspettarci questo? Non potete sconfessare così le vostre promesse elettorali” ha detto rivolto alla maggioranza.

Man forte è arrivato dal centro destra “ci vuole coerenza signori!” ha detto la consigliere Barbieri, “siete voi fuori dai binari non noi” ha fatto eco la consigliera Zanardi, “sventolate ambientalismo solo a parole” ha rimarcato Papamarenghi.

“Il problema è che esprimersi oggi in via definitiva su un tema così complesso rischia di trasformarsi in un boomerang per Piacenza” ha risposto l’assessore Fantini. La sindaca Tarasconi ha esordito con il proverbio “la gatta frettolosa fa i gattini ciechi”, come a dire “chi amministra deve sapere fare delle scelte ragionate e ponderate. Oggi non siamo nelle condizioni di poterlo fare, io non ho le certezze. La politica fatta di slogan non è seria, non abbiamo i dati necessari, questo non è solo politica ma un impegno per i prossimi 27 anni”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la consigliera Pagani “siamo al populismo di basso livello, si deve ragionare con la testa con l’emotività”. Basta tirare fuori ogni volta l’emotività, la pancia e il populismo e il governare è un’altra cosa  – ha risposto seccamente il capogruppo Cugini – ci siamo stufati. Questa è una questione politica, un impegno per questa amministrazione rispetto al suo traguardo” ha precisato Cugini che ha chiuso “il nostro intento non è spaccare la maggioranza, abbiamo il difetto di essere chiari e netti”.

LEGAMBIENTE: “STOP AL CONSUMO DI SUOLO”. AL VIA LA RACCOLTA FIRME

La campagna di Legambiente Emilia Romagna contro il consumo di suolo parte da Piacenza. Dal cuore della logistica piacentina, a Le Mose a due passi dai colossi più importanti del settore. Sabato 22 aprile, Giornata Mondiale della Terra, l’associazione ambientalista sarà in centro con banchetti per la raccolta di firme per dire basta al consumo di suolo. L’autorizzazione dei 190 mila metri quadrati ai Dossi di Roncaglia, la realizzazione di un ulteriore polo logistico di 1 milioni di metri quadrati sempre nella zona di Roncaglia preoccupano moltissimo Legambiente, che chiede alla politica di puntare su altre potenzialità per lo sviluppo di Piacenza.

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