SINDACA TARASCONI: “IL DEGRADO NON SI COMBATTE CON IL DEGRADO. QUANTO ACCADUTO E’ SQUALLORE ALLO STATO PURO”

La prima cittadina interviene sull’aggressione del Cheope: “il degrado non si combatte con il degrado; in attesa di capire come sono andate le cose e chi siano i responsabili, la considerazione che ritengo doverosa è questa: la violenza non è mai la risposta a un problema. Mai e poi mai”

Il degrado non si combatte con il degrado. E quello a cui la nostra città ha assistito ieri sera è, senza ombra di dubbio, degrado allo stato puro: violenza, botte, facce insanguinate, tavoli ribaltati, danni e paura tra i tanti ragazzi e ragazze che stavano semplicemente bevendo qualcosa o mangiando un gelato in centro. Degrado e squallore allo stato puro, indipendentemente dalle responsabilità penali che senz’altro verranno accertate dalle forze dell’ordine intervenute sul luogo dei fatti e che ora stanno svolgendo le indagini del caso.

Parlo di degrado che non si combatte con il degrado, perché giusto un paio d’ore prima degli episodi in questione, a poca distanza da dove sono avvenuti, si riuniva un presidio organizzato dalla Curva Nord, gli ultras del Piacenza Calcio, allo scopo – si legge in una nota dei promotori – di “portare all’attenzione un problema che ormai è noto a tutti, quello dell’insicurezza e della criminalità dilagante”.

Ebbene, stando alle prime ricostruzioni – che dovranno essere confermate dall’Autorità giudiziaria, l’unica titolata a ipotizzare collegamenti e formulare accuse – pare che alcuni giovani che poco prima avevano preso parte al presidio anti-degrado siano poi rimasti coinvolti negli episodi di violenza a cui in tanti hanno assistito e di cui vediamo ampi resoconti sui media locali; episodi che si sono conclusi con il ferimento e il ricovero in ospedale di due giovani di origine nordafricana.

Ora, in attesa di capire come siano andate le cose e chi siano i responsabili, la considerazione che ritengo doverosa è questa: la violenza non è mai la risposta a un problema. Mai e poi mai. La storia dovrebbe avercelo insegnato, ma ciò nonostante ci sono gruppi di persone che si riuniscono e inneggiano – come è avvenuto durante il presidio di cui sopra – a una sorta di ribellione contro un sistema che in qualche modo favorirebbe il dilagare della criminalità, della violenza, del degrado. E lo fanno con toni e concetti che trasudano violenza, durezza, intolleranza in nome di una situazione non meglio definita, tratteggiata in modo generico, superficiale, senza tener conto di ciò che dicono la Prefettura e le forze dell’ordine dati alla mano. Poco dopo il presidio sul Pubblico passeggio – e solo le indagini chiariranno se è stato un caso oppure no – assistiamo ad episodi criminali, violenti, degradati e degradanti. Episodi che hanno visto come protagonisti numerosi giovani prendersela con pochi. Alcuni organi di informazione parlano di “rissa a sfondo razziale”, e anche in questo caso sarà l’Autorità giudiziaria a chiarire se sia vero oppure no.

In ogni caso, promuovere la violenza per affrontare problemi (che si verificano in tutte le città italiane, e che qui a Piacenza sono tutt’altro che sottovalutati) non è il nostro modo di pensare e di agire. Anzi, sono convinta che certi toni, certi messaggi, certi slogan siano parte integrante del problema e ne aumentino la portata come benzina lanciata sul fuoco. E a farne le spese, come è avvenuto ieri sera, sono i cittadini per bene, ovvero quelli che si sono trovati ad assistere a uno spettacolo che oltre ad essere criminale è indecoroso e indegno; a farne le spese sono la sicurezza e l’ordine pubblico, che sono cose serie e complesse, e sono la materia di cui si occupano professionisti seri, preparati e titolati.

TRESPIDI: “PIAZZA BORGO TRA DEGRADO E INSICUREZZA. L’AMMINISTRAZIONE INTERVENGA”

“Sono stato contattato da diversi residenti di Piazza Borgo, un tempo una delle più belle piazze del centro storico, oggi in declino e abbandono a causa delle politiche del centrosinistra. Per questo ho presentato un’interrogazione urgente alla giunta Tarasconi: i problemi vanno risolti nel più breve tempo possibile”. A dirlo è Massimo Trespidi, consigliere comunale di Liberi, che denuncia la “mancanza di attenzione da parte dell’amministrazione verso una zona nevralgica della città”.

“La latitanza del Comune – prosegue Trespidi – è evidente nei piccoli dettagli che però fanno la differenza: la bacheca comunale è imbrattata, sporca e degradata, mentre l’edicola è chiusa da due anni. Segnali di trascuratezza che contribuiscono al decadimento della piazza, a scapito di chi qui vive e lavora”.

Il consigliere pone poi l’attenzione sulla vicina via Gazzola, una strada nei pressi di Piazza Borgo e di via Sant’Eufemia. “Mi segnalano fenomeni di spaccio e insicurezza sia di giorno che nelle ore serali e notturne. Ancora una volta, con il centrosinistra al governo della città, l’insicurezza cresce. La giunta Tarasconi resta immobile e sembra non voler prendere provvedimenti concreti per affrontare i problemi che gravano direttamente sulla cittadinanza”.

Non manca un riferimento ai disagi viabilistici: “Da mesi l’accesso a Piazza Borgo da via Sant’Eufemia è precluso per la presenza di un cantiere che occupa l’intera sede stradale, fatta eccezione per uno stretto passaggio pedonale, peraltro molto buio nelle ore serali. Inoltre, la chiusura di via Sant’Eufemia viene annunciata solo in via Borghetto, ma senza indicazioni sui percorsi alternativi, aumentando il disagio per residenti e automobilisti”.

“La situazione è sotto gli occhi di tutti – conclude Trespidi – e l’amministrazione comunale non può continuare a ignorarla. Serve un intervento immediato per restituire decoro, sicurezza e viabilità a questa zona centrale della nostra città”.

IL COMUNE RIPULISCE L’AREA DI VIA NINO BIXIO. “UNO SPAZIO DA RESTITUIRE ALLA CITTA’ “

Tre mesi di lavoro su una superficie di 2500 metri quadrati per oltre 169 mila euro di spesa: pulizia, ripulitura del terreno e sgombero dell’edificio. Gli uffici dell’assessorato all’ambiente hanno lavorato, negli ultimi mesi dello scorso anno, per riportare al decoro la vasta area antistante l’edificio abbandonato di via Nino Bixio 10.
Da una parte la ferrovia, dall’altra il fiume Po, sopra il viadotto dell’A21. Questo contesto particolarmente appartato ha fatto sì che negli anni l’edificio, di proprietà di una società immobiliare al momento non in attività, diventasse dimora di senza tetto e sbandati.
Oggi l’area è stata completamente ripulita a carico dell’amministrazione che si farà rimborsare dalla proprietà di area ed immobile. Ed oltre ad ipotizzare una giornata coinvolgendo cittadini e volontari per terminare la raccolta dei piccoli rifiuti rimasti ancora a terra, c’è certamente da parte del comune la volontà di convertire l’area ad un utilizzo pubblico, sfruttando la vicinanza del fiume. Ma ogni trattativa si potrà aprire solo con la volontà della proprietà.

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TORRIONE FODESTA, QUALE FUTURO?

Quale futuro per Torrione Fodesta? Il Comune, dopo il sopralluogo dei giorni scorsi con un rappresentante del Demanio,  ha deciso di procedere alla derattizzazione e alla disinfestazione dei luoghi. Una volta terminate queste operazioni, potrebbe essere la volta buona per pensare seriamente ad un futuro utilizzo della struttura. Struttura che però appartiene al Demanio, per questo il Comune dovrebbe chiedere un trasferimento di proprietà. “E’ un vero peccato che un edificio così bello sia ridotto ad uno stadio di degrado così elevato – ha detto l’assessore Luigi Rabuffi –  sarebbe strategico per la città pensare ad una sua conversione anche considerata la posizione logistica, a pochi passi dal centro ma nello stesso tempo vicina all’ingresso nord della città. Personalmente – spiega l’assessore – vedrei bene questo luogo per ospitare l’attività delle associazioni, oppure come spazio ricreativo da far vivere con iniziative aperte a tutti i piacentini. Sarà certamente uno degli argomenti di cui discuteremo nel ritiro di giunta della prossima settimana”.

Torrione fodesta