INSIEME VERSO L’ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE. AL VIA IL PERCORSO PARTECIPATIVO

Una città a misura di disabile è certamente una città più vivibile per tutti. Per questo occorre un cambio di mentalità, un cambio di passo di chi la città la progetta e la governa. Il Comune ha dato avvio al percorso partecipativo del PEBA, i piani di eliminazione delle barriere architettoniche, strumenti, appunto, finalizzati al superamento delle barriere in edifici pubblici e privati.

L’obiettivo è di giungere all’adozione del piano entro il 31 dicembre 2024. Una città più inclusiva e accessibile richiede una nuova progettazione, realizzabile solo grazie a chi ogni giorno vive le difficoltà della disabilità. Per l’intervento è a disposizione una somma di 72 mila euro (36mila dal Comune e altrettanti dalla regione Emilia Romagna).

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L’INCLUSIONE CHE PASSA PER IL LAVORO: DA PIZZAUT LAVORANO 35 RAGAZZI AUTISTICI

Da PizzAut succedono cose straordinarie. Accade che 35 ragazzi affetti dallo spettro autistico lavorino a tempo pieno con un contratto a tempo indeterminato come pizzaioli, come camerieri e come barman. Perché l’inclusione passa anche e soprattutto dal diritto di lavorare dignitosamente e di apprendere un mestiere.
In concomitanza alla Giornata Internazionale della disabilità, la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica, ha organizzato un incontro, aperto al pubblico, sull’inclusività. Tra gli ospiti Nico Acampora fondatore di PizzAut e Elio, frontman del gruppo Elio e le Storie Tese.

APP, RICORDA DANIELE CIOLLI: “PIACENZA MERITA UNA CITTA’ INCLUSIVA, C’E’ ANCORA TANTO DA FARE”

Alternativa per Piacenza ricorda il suo attivista Daniele Ciolli e cerca di tenera alta l’attenzione sulle criticità quotidiane che vive una persona con disabilità, non solo fisiche ma anche culturali.

Un anno fa ci lasciava un nostro compagno di viaggio, Daniele Ciolli. Daniele ha saputo far emergere in maniera molto chiara le criticità che vive quotidianamente una persona con disabilità, spesso culturali prima che fisiche (per esempio un gradino che impedisce l’accesso a un locale). Avere coscienza e volontà di trasformare la nostra Piacenza in una città per persone con bisogni speciali significherebbe vivere in una città davvero per tutti. Non occorre vivere seduti su una carrozzina per rendersi conto di come ad esempio lo stato dei marciapiedi o gli accessi agli edifici rendano impossibile una piena mobilità. Dietro ad ogni persona che viene limitata nella sua autonomia, c’è una famiglia, che combatte per avere gli stessi diritti della comunità di cui fa parte. Se si pensa sia un problema di mancanza di fondi in parte ci si sbaglia: il sostentamento economico infatti è sì spesso carente, ma i casi in cui le risorse vengono male utilizzate, con interventi che poi non soddisfano i bisogni reali, sono numerosi. Piacenza merita una città inclusiva, in cui la diversità sia valorizzata e le pari opportunità garantite. Come? Coinvolgendo attivamente le persone con disabilità e le loro famiglie nella partecipazione di interventi strutturali e in progetti formativi aperti a tutta la cittadinanza, alle scuole in primis. Daniele ha lottato davvero molto, le sue battaglie devono essere le nostre.

ENTRO IL 2026 ANCHE A PIACENZA GLI ISTITUTI COMPRENSIVI

obiettivo rendere le scuola piacentina più flessibile ed inclusiva. Con i suoi quasi 20mila studenti, comprese le scuole paritarie, il sistema scolastico piacentino si appresta a cominciare il nuovo anno, in costante crescita nel numero degli iscritti.

Gli assessori Corvi, Dadati, Brianzi e Groppelli hanno incontrati i dirigenti scolastici; in particolare riguardo al sostegno alla disabilità è stato modificato integralmente l’approccio rispetto al passato, più sinergico e basato sulle esigenze delle scuole.

Tra le novità anche l’avvio della costituzione in città degli istituti comprensivi, Piacenza è l’unica in regione ad esserne priva. Oggi questa scelta non è più procrastinabile anche grazie alla costruzione di due nuove scuole medie nell’ex laboratorio Pontieri e nell’ex Manifattura Tabacchi-

AUTISMO E DISABILITA’ AL TEMPO DEL CORONAVIRUS. IL RACCONTO DI STEFANIA E TARIKU

“Siamo riusciti a raggiungere un equilibrio solo alla quinta settimana di reclusione. Bisogna accettare la situazione ed elaborarla”. A dirlo è Stefania, mamma di Tariku ragazzo autistico che, fin da subito, si è reso conto del forte cambiamento a cui anche lui, suo malgrado, si sarebbe dovuto adattare. “C’è preoccupazione, paura soprattutto all’inizio, ma poi si elabora e la rabbia cede il posto all’accettazione”.

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MINISTRO LOCATELLI AL VITTORIO EMANUELE: “PRIORITA’ ALLA DISABILITA’ “

Ha stretto mani, scambiato abbracci e sorrisi con gli anziani ospiti delle struttura. Il neo ministro della Famiglia Alessandra Locatelli, accompagnata da una nutrita rappresentanza della Lega, assessori, consiglieri comunali, regionali e parlamentari, ha visitato la casa protetta Vittorio Emanuele di via Taverna. Una visita istituzionale per prendere visione delle strutture che accolgono gli anziani sul territorio. Da meno di un mese titolare del dicastero della famiglia ha dichiarato il forte impegno nel destinare nuove risorse alla disabilità: 100 milioni di euro in più al fondo per la disabilità.

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“CON ANNA HO IMPARATO A GUARDARE OLTRE LA DISABILITA’ “

Guido Marangoni, è un’ingegnere, scrittore e attore. Ma è soprattutto il papà di Anna, una bimba di 4 anni e mezzo, bionda con gli occhi azzurri. Anna ha la sindrome di down. Nel libro Anna che sorride alla pioggia, Guido racconta un modo diverso di parlare della persona con disabilità, oltre l’indifferenza e la commiserazione, in modo positivo e con il sorriso.

La facoltà di Scienza della Formazione dell’Università Cattolica di Piacenza lo ha invitato nella giornata internazionale della disabilità. La storia di Guida e della sua famiglia rompe gli schemi degli stereotipi e del pregiudizio. Una storia bella davvero da raccontare.

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SENZA PECCATO: DOMENICA A ROMA AL DISABILITY PRIDE

Ci vuole coraggio per parlare di sessualità e disabilità. E di coraggio Anmil ne ha da vendere. Lo ha dimostrato sostenendo la realizzazione del corto Senza Peccato realizzato dal regista Marco Toscani.
Un argomento ancora troppo tabù, un non-argomento per alcuni, che invece attende da troppo tempo di essre scoperchiato come un vaso di Pandora.
Daniele Ciolli, è il protagonista e interpreta sé stesso. Tutto cominicia in una notte d’inverno, in cui Daniele decide di cambiare le regole, le proprie regole, anche se non è facile. Domenica verrà presentato a Roma al Disability Pride 

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BARBARA GARLASCHELLI: “RIDERE E’ LA MIA SCAPPATOIA”

E’ una lunga intervista quella che Barbara Garlaschelli ha rilasciato a #Diprofilo in cui la scrittrice racconta la sua storia, i suoi libri, i suoi amori e i suoi progetti. Siamo partiti dal romanzo Sirena passando per Non ti voglio vicino fino a Non volevo morire vergine uscito a marzo dello scorso anno, il romanzo autobiografico che racconta la vita di Barbara dopo l’incidente avvenuto nel 1981 quando un tuffo in acqua troppo bassa l’ha costretta sulla sedia a rotelle. Vergine non solo nel corpo, ma anche di vita, di successi, di esperienze, di viaggi.

“Ridere è la mia scappatoia” ci ha detto. Insieme a quel senso dell’umorismo che è diventata una delle cifre stilistiche del romanzo.

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