OTTO PROGETTI A SOSTEGNO DEI SOGGETTI FRAGILI: DALLA FONDAZIONE UN FONDO AUTONOMIE DA 500 MILA EURO

Minori, anziani, disabili, ex detenuti: sono alcune delle categorie con fragilità o a rischio emarginazione sociale al centro degli otto progetti che saranno realizzati a Piacenza grazie ai 500.000 euro messi a disposizione dal Fondo Autonomie. Il bando, promosso da Fondazione di Piacenza e Vigevano e Crédit Agricole Italia all’inizio del 2023, è un articolato intervento destinato a favorirne l’inserimento sociale e lavorativo, l’autoconsapevolezza e lo sviluppo dell’autonomia personale.
La Fondazione, lo scorso anno aveva lanciato il bando post Covid per il supporto allo sviluppo di infrastrutture sociali, con quest’ultimo bando invece si è entrati nel merito dei servizi per dare risposte concrete ai bisogni.

“A RONDINE SI IMPARA A CRESCERE”. L’ESPERIENZA DI BENEDETTA

A Rondine si vive, si studia, si convive e soprattutto si impara a crescere a e guardare il mondo con occhi nuovi. Se a dirlo sono studenti di 17 anni ci si può credere. Rondine è un borgo medievale in provincia di Arezzo, noto ai più come Cittadella della Pace. Da 20 anni ospita gli studenti del quarto anno dei licei da tutta Italia e dal mondo con il progetto Quarto anno a Rondine che grazie alla World House mette in realzione 25 paesi e colture diverse, uno studentato che internazionale che accoglie giovani provenienti da luoghi di conflitti armato che hanno scelto di studiare con il metodo Rondine per superare la logica del nemico.
La Fondazione di Piacenza e Vigevano anche per quest’anno finanzierà una nuova borsa di studio.

LA CRISI COLPISCE ANCHE LA FONDAZIONE. GARANTITE EROGAZIONI PER 4,5 MILIONI DI EURO

La crisi energetica e finanziaria, le conseguenze della guerra nel cuore dell’Europa hanno avuto strascichi pesanti anche a livello locale, in particolare in casa fondazione piacenza e vigevano. Azioni e obbligazioni hanno reso pochissimo, le compensazioni sono arrivate grazie a operazioni straordinarie, risolvendo contenziosi, riducendo il pagamento dell’Ires.

Grazie a tutto questo, anche per il 2023 la Fondazione riuscirà a garantire 4milioni 500 mila euro di erogazioni a cui si va ad aggiungere un ulteriore milioni e 300 mila euro di contributo grazie a Credit Agricole e Banca di Piacenza

LE NOTTI DI SANTA CHIARA: SEDICI EVENTI CULTURALI IN DUE MESI

Sedici eventi in due mesi: la Fondazione di Piacenza e Vigevano festeggia i suoi 30 anni nel chiostro di Santa Chiara sullo Stradone Farnese, prima dei lavori di riqualificazione che lo faranno riviere come luogo di accoglienza per i giovani e le persone con fragilità.

Il cartellone delle Notti di Santa Chiara si aprirà il 9 giugno e si chiuderà il 7 agosto: tra gli eventi il già sold out concerto di Peppe Servillo il 22 giugno e quello di Fabio Concato il 12 luglio.

Da segnalare l’incontro letterario con Daria Bignardi e lo spettacolo di Andrea Pennacchi.

Tra gli eventi lo Street Art nel chiostro, un percorso partecipato con l’artista Antonio Cotecchia e i giovani della consulta degli studenti e outsider art/arte irregolare: un dialogo tra gli artisti di Fuoriserie, Diblu e Lapsus e il pubblico sull’intensa bellezza espressa del mondi dei fragili.

Dal 9 settembre al 15 ottobre la mostra dedicata all’indimenticato Prospero Cravedi fotografo, tempi e volti di una comunità, di cui i pannelli delle foto più significative accompagnano già il visitatore che entra in Santa Chiara.

CARLO GREPPI “L’ILLUSIONE DI VIVERE SENZA MURI”

Racconta con passione la storia del 900 passando in rassegna tutti coloro che hanno significativamente segnato una tappa importante in quel percorso costellato dai muri sorti in europa ancora prima della shoah. La divisione, il muro sono centrali nella ricostruzione di Carlo Greppi, storico e scrittore non ancora 40 enne, autore del recente L’età dei muri a cui si è ispirata la rassegna omonima organizzata dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano che si è conclusa proprio con il suo intervento.

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MASSIMO FINI E I MALI DELLA MODERNITA’

Un bicchiere di vino rosso ha aperto l’intervento di Massimo Fini Le disavventure della ragione. Quel tocco di politicamente scorretto che calza a pennello per la rassegna Le ragioni del torto organizzata dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Lo stesso Fini, in uno dei suoi primi saggi datato 1985 intitolato La ragione aveva torto? percorre proprio quella strada all’insegna del “si stava meglio quando si stava peggio”, cioè prima della rivoluzione industriale e dell’avvento della modernità.

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EZIO MAURO E LE CRONACHE DEL MURO

Era la notte del 9 novembre 1989 quando gli abitanti di Berlino si radunarono ai due lati del muro che da 28 anni divideva a metà la città, per abbatterlo. Un evento storico, un evento pressoché unico, che ha segnato una svolta storica per il mondo, fino ad allora diviso tra est e ovest. Era un muro lungo più di 156 chilometri, alto 4 metri.

Ezio Mauro, giornalista, ex direttore de La Stampa e La Repubblica, ha portato sul palco, in forma di conferenza teatrale, il racconto della caduta del sistema comunista che ha segnato una svolta storica per il mondo.

E’ stato il primo degli appuntamenti del ciclo L’Età dei Muri organizzato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. 

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“L’ETA’ DEI MURI” A TRENT’ANNI DALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO

Si chiama “L’età dei Muri” il nuovo ciclo di conferenze organizzato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano in occasione dei trent’anni della caduta del muro di Berlino. L’iniziativa è stata presentata dal presidente
Massimo Toscani, da Alberto Dosi membro del CdA e rappresentante della Commissione Cultura dell’ente e da Milena Tibaldi Montenz, che oltre a far parte del Consiglio Generale della Fondazione è anche presidente del Centro Culturale Italo-Tedesco di Piacenza, da cui è partita l’idea di organizzare questo ciclo di eventi.

«La nostra contemporaneità ci vede sempre più distruggere ponti e innalzare muri» ha sottolineato Toscani, ricordando come di muri fisici, metafisici e persino poetici (dalla siepe leopardiana al meriggiare pallido e assorto di Montale) sia costellata la storia fin dai suoi albori: dal muro di Adriano, alla muraglia cinese, dal ghetto di Varsavia alle costruzioni degli
anni 2000 tra Israele e Egitto, Bulgaria e Turchia, Zimbabwue e Botswana. L’elenco è lunghissimo e non risparmia il nostro paese: «Negli anni ’30 fu eretto dall’Italia un muro di filo spinato tra Libia ed Egitto, per impedire la fuga ai ribelli libici».

L’avvio è previsto il 4 novembre (ore 21) con “Cronache del muro”, uno
storytelling teatrale di Ezio Mauro ai Filodrammatici; l’ingresso è libero ma occorre prenotarsi telefonicamente al numero 0523.311111.
Seguirà il 9 novembre, in Auditorium, un incontro con il giornalista Antonio Polito dal titolo “Il muro che cadde due volte” (ore 18), introdotto da Giangiacomo Schiavi. Nell’occasione, presente il fotografo Carlo Orsi, si terrà l’inaugurazione della mostra Exstasi, dedicata alle immagini di Orsi scattate in occasione della caduta del muro e allestita presso lo Spazio
Espositivo di Palazzo Rota Pisaroni (visitabile fino all’8 dicembre).
In Auditorium il 26 novembre, alle ore 18, sarà ospite il filosofo e germanista Angelo Bolaffi, sul tema “Germania e Europa trent’anni dopo”.
Infine, il 4 dicembre sarà presente lo storico e scrittore Carlo Greppi, alle ore 18, che in Auditorium della Fondazione parlerà proprio sul tema “L’età dei muri”.