RABUFFI, APP: “PIAZZA CITTADELLA E PALAZZO FARNESE ANCORA OSTAGGI DEL CANTIERE FANTASMA”

Tempi, costi e bancablità: il consigliere di ApP Luigi Rabuffi torna sulla complicata pratica di Piazza Cittadella che definisce una “telenovela”.

Difficile trattenere parole e considerazioni quando, di mezzo, c’è la pratica del parcheggio interrato di Piazza Cittadella. Non tanto per l’utilità dell’opera (ognuno ha le proprie idee e se le tiene), quanto per gli aspetti che dovrebbero garantirne l’effettiva realizzazione. In particolare: tempi, costi, bancabilità.
Elementi collegati l’uno all’altro, come un cane che si morde la coda.

Con la tempistica di realizzazione collegata all’avvio del cantiere. L’avvio del cantiere collegato all’ottenimento del finanziamento bancario (bancabilità). La bancabilità collegata, a sua volta, alle garanzie sull’effettiva realizzazione/attivazione dell’opera, in conseguenza dell’avvio del cantiere.
Una matassa intricata e difficile da sbrogliare, specie se a latitare, come sembra, è la volontà dell’Amministrazione.
L’esempio di questo presunto lassismo (o pigrizia) istituzionale, è ben rappresentato dall’atteggiamento tenuto nei confronti del Concessionario dei parcheggi di superficie (stalli blu) per il mancato versamento, a favore del Comune, del canone minimo garantito per l’anno 2023. Un ammanco
ufficializzato dalla stessa Amministrazione, che lo scorso 12 marzo, rispondendo ad un accesso agli atti di ApP, confermava che “…al momento non risulta che il Concessionario abbia provveduto a regolarizzare il versamento richiesto di € 850.000,00 oltre IVA 22%, per un totale di € 1.037.000,00.”
Affermazione che, a 40 giorni dall’avvenuta scadenza (31/01), risulta perlomeno imbarazzante.

Ma, a parte l’imbarazzo, questa situazione rappresenta soprattutto un problema. Perché stiamo parlando dello stesso soggetto che dovrebbe realizzare il parcheggio interrato all’ombra di Palazzo Farnese e che, proprio per finanziare l’opera, ha ottenuto dal Comune di Piacenza una riduzione del
canone concessorio 2023, al netto di IVA, da € 1.200.000,00 a € 850.000,00 grazie al “Riequilibrio del Piano Economico Finanziario – PEF” deliberato dal Consiglio Comunale il 31/07/2023 e poi confermato dall’art. 3 dell’Atto Aggiuntivo del 22/12/2023.
Uno “sconto” importante su introiti già incassati dal Concessionario grazie alle tante “monetine” inserite nei parcometri cittadini, durante l’anno 2023, da piacentini e turisti. Nonostante ciò l’Amministrazione comunale – pur detenendo agli atti una polizza fideiussoria a garanzia del pagamento minimo garantito per un importo di € 1.200.000,00 annui (altra informazione fornita
dagli uffici comunali) – non ha ancora ritenuto di escutere la fideiussione recuperando, a bilancio, quanto spettante. Come mai?
Più intricato, risulta il problema del finanziamento bancario, la cosiddetta “bancabilità”. Elemento essenziale per la consegna dell’area di cantiere e per l’avvio dello stesso, nonché obbligo espressamente previsto dal “cronoprogramma”, parte integrante dell’Atto Aggiuntivo sottoscritto il 22/12/2023 rep. 14832.
Un obbligo apparentemente non assolto dal Concessionario nei tempi originariamente previsti, tanto da spingere il Comune (in data 05/02/2024, con nota prot. 19409) all’avvio del procedimento di risoluzione contrattuale per grave inadempimento, ai sensi dell’art. 1455 del Codice civile. Procedimento che il Comune provvedeva – su autorevole istanza del Concessionario – ad archiviare il 4 marzo scorso, quando lo stesso Concessionario rendeva noto lo “stato avanzato” del procedimento di valutazione creditizia da parte di un Istituto Bancario.
Notizia, quest’ultima, sicuramente interessante, ma insufficiente a svelare i tempi effettivi di avvio del cantiere. Anche perché, per il buon esito dell’operazione di finanziamento e in particolare per l’integrale copertura del fabbisogno finanziario, veniva richiesto l’intervento di un’altra banca, di origine autoctona, che aveva manifestato interesse nell’operazione, riservandosi di comunicare le proprie decisioni al riguardo.

E così, in attesa che le due banche decidano il da farsi, dettando i tempi di un nuovo, ipotetico, cronoprogramma, Piazza Cittadella e Palazzo Farnese continuano ad essere ostaggio di un “cantiere fantasma” che forse apparirà o forse no. Davanti a questa ingarbugliata situazione, prima che la voragine del parcheggio interrato inghiottisca tutto e tutti, non resta che escutere la fidejussione e almeno recuperare dal Concessionario gli € 850.000,00 relativi al canone minimo garantito per anno 2023. Non come ritorsione ma per gli impegni liberamente assunti dalle parti e, soprattutto, per il rispetto che
si deve ai cittadini/contribuenti. Gli stessi che da gennaio scorso, quantunque favorevoli o meno al parcheggio interrato di Piazza Cittadella, si trovano a pagare mediamente il 50% in più per sostare negli stalli “blu”, così finanziando la realizzazione del “misterioso” parcheggio, il cui costo attualmente
previsto (quasi 15 mln. € per 255 posti, di cui 50 in libera vendita) quota la bellezza di 58.000 € circa per posto auto. Non male…

Comunque sia, in attesa di ulteriori novità, la telenovela su “I misteri del parcheggio interrato di Piazza Cittadella” continua. Intrighi e colpi di scena, di certo, non mancheranno.
Guai a perdersi la prossima puntata…

PIAZZA CITTADELLA, DAGNINO APP: “GPS NON RISPETTA LE SCADENZE E L’AMMINISTRAZIONE COSA FA? NULLA”

Altro che “fuoco incrociato da parte delle opposizioni”, come l’ha definito la sindaca Tarasconi, su Piazza Cittadella non sappiamo più cosa pensare. Alternativa per Piacenza torna su una delle partite più delicate e importanti per la città dopo che l’amministrazione ha deciso di ritirare, nei confronti di GPS, l’atto (non una diffida come aveva specificato il direttore generale Luca Canessa), in cui si chiedeva al concessionario di presentare entro 30 giorni (era il 5 febbraio) le garanzie per la bancabilità del parcheggio di piazza Cittadella. Nello specifico si trattava di una “lettera per l’avvio del procedimento per la risoluzione del contratto per grave inadempimento”.

“Ancora una volta, la scadenza non è stata rispettata. Infatti le garanzie richieste non sono arrivate. Questa vicenda comincia ad assumere tratti molto preoccupanti. E, attenzione, non si tratta di essere disfattisti, come diceva pochi giorni fa un noto esponente politico locale, o di avere un’attenzione particolare al solo fine di fare polemica; no – ha sottolineato il presidente di ApP Sergio Dagnino – si tratta di essere cittadini attenti, preoccupati dall’evolversi della situazione”

L’amministrazione dopo aver, a passo spedito, approvato la pratica si è trovata (sono parole della sindaca) in una posizione di forza dal punto di vista contrattuale. Infatti a questo punto, visto che nessuno può imputare nulla all’amministrazione (al di là del merito dell’eventuale intervento/progetto), la stessa è nelle condizioni di poter chiudere la vicenda a suo vantaggio e partire subito con un nuovo progetto che possa finalmente recuperare una parte di città agonizzante da anni.
E pazienza se si dovesse rinunciare a una parte dei fondi del Bando Periferie.
L’ammontare delle penali che dovrebbe pagare chi non ha onorato e continua a non onorare gli impegni potrebbe essere superiore.

In ultimo, c’è l’aspetto dei canoni che il gestore non ha ancora versato per l’anno 2023 (soldi già incassati direttamente dai piacentini) e che per gli anni precedenti ha versato a seguito di conferenze stampa e segnalazioni da parte di ApP.
Potrebbe passare il messaggio che le regole non sono uguali per tutti e che il termine “scadenza” assume un significato diverso a seconda di chi la deve onorare, il che sarebbe un pessimo segnale.

PIAZZA CITTADELLA: ANCORA NESSUNA GARANZIA BANCARIA. PASSA LA MOZIONE DI APP SULLA REVISIONE DEL PAGAMENTO SOSTA DIGITALE

Di garanzie bancarie della società GPS per la costruzione del parcheggio in piazza Cittadella, ancora non ne sono arrivate, pur essendo passati da giorni i termini entro i quali l’amministrazione aveva chiesto i documenti a garanzia da parte della Global parking solution. Il primo termine era stato fissato per il 20 gennaio, poi 31, ma ancora nulla.
Il percorso dell’aumento delle tariffe delle soste blu, invece, è iniziato, quello senza intoppi, dal primo gennaio. Peraltro non in modo uniforme nei parcometri della città e soprattutto gli aumenti non sono segnalati sui cartelli corrispondenti creando parecchio disagio agli utenti.
La mozione di Alternativa per Piacenza, approvata all’unanimità, va nella direzione di tutelare quegli utenti che il pagamento della sosta usano l’applicazione di GPS, che aggiunge un 10% al costo della sosta. “È una disparità di trattamento – l’hanno definita i consiglieri Rabuffi e Cugini – tra chi paga digitalmente e chi usa le monete”.

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