“L’UNIONE DEI COMUNI SIA PROTAGONISTA IN ALTA VAL D’ARDA”

Un uovo di Pasqua con l’auspicio che l’Unione dei Comuni dell’Alta Val d’Arda diventi protagonista e faccia sentire la propria voce nell’importante partita che si sta giocando a Vernasca per la vicenda Buzzi Unicem e Carbonext.

Di seguito pubblichiamo la nota dei comitati Bassa Nocività in Val d’Arda, Aria Pulita in Val d’Arda e Legambiente Piacenza che hanno incontrato i sindaci dell’Unione prima dell’insediamento.

“Sabato 28 marzo , nella giornata di insediamento dell’Unione dei Comuni dell’Alta Val d’ Arda a Castell’Arquato , i Comitati Basta Nocività in Val d’Arda , Aria Pulita in Val d’Arda insieme all’associazione Legambiente Piacenza si sono trovati davanti alla sede dell’unione con gazebo, banchetto di raccolta firme e volantini, per consegnare al Presidente dell’Unione in carica,Ivano Rocchetta, ed a tutti i sindaci e consiglieri componenti un simbolico pacchetto Pasquale targato No CarboNext .
Nella busta un piccolo uovo di pasqua, come augurio di buon lavoro, un Documento di richieste ed il testo della raccolta firme iniziata una settimana fa, il tutto per chiedere alla nuova realtà politica ed amministrativa della Val d’Arda di diventare protagonista,come ente autonomo, nella vicenda del progetto Carbonext attualmente in Valutazione di Impatto Ambientale in Provincia.
“Crediamo, ha affermato Laura Chiappa a nome dei comitati e di Legambiente, sia molto importante che l’ Unione dei Comuni appena nata diventi protagonista nelle vicende che coinvolgono il territorio della vallata e si esprima come ente unitario anche a livello “politico” e non solo amministrativo. Una vicenda così importante come quella del progetto CarboNext, che coinvolge tutta la vallata e tanto preoccupa la popolazione, non può essere certo delegata alla decisione del solo Comune di Vernasca, unico presente attualmente in Conferenza dei Servizi con diritto di voto , perché Comune sede della società Buzzi Unicem, ma deve essere il frutto di una decisione condivisa paritariamente da tutti e quattro i Comuni che fanno parte dell’Unione e che sono coinvolti dal progetto. Se si vuole davvero che l’Unione dei Comuni dell’Alta Val d ‘Arda sia un valore aggiunto per il territorio e non mera esecutrice di servizi, questo dovrebbe essere un passaggio necessario.”
I Comitati e Legambiente hanno consegnato ai sindaci ed ai consiglieri un documento in forma di istanza dove si chiede di mettere in discussione nell’Ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio quattro richieste , tutte relative al progetto Carbonext .
Abbiamo chiesto- raccontano Luca Jesini e Marcello Trabucchi – per prima cosa all’Unione di Partecipare direttamente alla Conferenza dei Servizi in corso di svolgimento con un proprio rappresentante, perché Ente rappresentativo degli interessi di tutta l’area coinvolta dal progetto, studiando la forma specifica per poterlo fare. Non crediamo debba più essere solo Vernasca a decidere. Abbiamo inoltre chiesto di fare propria, come Unione dei Comuni dell’Alta Val d’Arda, la richiesta di Valutazione di Impatto sanitario fatta dai Comuni di Lugagnano, Castell’Arquato e Morfasso, facendola diventare “richiesta” dell’Unione , in risposta alle istanze del territorio di tutela sanitaria, ambientale e socio-economica. Non si può tra l’altro dimenticare che la domanda di Vis è stata supportata da 4122 firme di cittadini della Vallata.
Le altre due richieste riguardano la costituzione e nomina di un Comitato Tecnico Scientifico, composto da esperti sul tema dell’inquinamento atmosferico, della salute, ambiente e diritto che possa supportare con la propria competenza tecnica l’Unione dei Comuni in ogni passaggio della Conferenza dei Servizi ed il coinvolgimento dei cittadini, associazioni e comitati, istituendo un comitato di coordinamento o un tavolo per garantire il massimo grado di partecipazione ai processi decisionali sul progetto in corso”
La consegna del documento è avvenuta in un clima di massima disponibilità all’ascolto da parte di tutti i sindaci ed i consiglieri dell’Unione , per questo, fanno osservare i Comitati e Legambiente, spiace dover rilevare che il solo sindaco di Vernasca non solo non ha voluto ricevere il documento ne ascoltare i cittadini al momento della consegna ma alla fine dell’assemblea dell’Unione lo ha “dimenticato” sul tavolo della sala, ad evidente dimostrazione del grado di attenzione che riserva alle richieste dei suoi cittadini ed alvalore della partecipazione.”

CHIAPPA, LEGAMBIENTE: “SFORAMENTI OLTRE LIMITE? CRONACA DI UN DISASTRO ANNUNCIATO”

Già 25 sforamenti nei primi 53 giorni del 2015, in alcuni casi addirittura il livello di pm 10 ha superato i 100 microgrammi per metro cubo. Nulla di nuovo per Legambiente, semplicemente la cronaca di un disastro annunciato, da anni. Il problema sanitario è grave, il legame tra inquinamento dell’aria e malattie è strettissimo, e le conferme arrivano ormai da ogni parte. La pianura padana è uno dei luoghi più inquinati non solo a livello nazionale, e non siamo noi a dirlo ma medici ed esperti, occorre prendere delle misure strutturali per correre ai ripari, occorre pensare a politiche nuove, efficaci perchè l’inquinamento si abbassi. Tanto più che il nuovo piano regionale dell’aria dell’Emilia Romagna ha posto limiti e paletti ben precisi alla amministrazioni che hanno tempo fino al 2020 per mettersi in regola, altrimenti si incorre in pesanti sanzioni comminate dall’Unione Europea. Sono una novantina le misure che la regione ha chiesto di intrudurre, tra queste un maggior numero di piste ciclabili, aree verdi, zone a traffico limitato: misure che vanno ben oltre il semplice blocco del traffico alla domenica o al giovedì, una vera e propria trasformazione del tessuto urbano. “Sono anni che diciamo che provvedimenti come le domeniche senz’auto servono a sensibilizzare i cittadini al tema dell’inquinamento – ha confermato Laura Chiappa presidente provinciale di Legambiente – ma in se stessi hanno un’utilità molto limitata. Nella realtà bisogna intervenire sul traffico veicolare, sulle emissioni inquinanti della industrie e sul riscaldamento per cui la Regione ha posto alcuni limiti. Il vero problema – spiega – non è arrivare a 50 microgrammi di pm 10 perchè il rischio è anche sotto la soglia; la sfida è quella di agire sul tessuto urbano. Svuotare la città dalle auto, pensare ad un trasporto pubblico diverso favorendolo, ma in realtà sembra che si vada nella direzione opposta, pensare ad una nuova urbanizzazione”. Quasi una rivoluzione copernicana, una trasformazione urbane che implica anche una preparazione culturale da parte delle singole amministrazioni; un nuovo modo di pensare il trasporto pubblico, una urbanizzazione diversa, parcheggi scambiatori veri, utilizzabili e capillari, una delocalizzazione delle industrie più inquinanti.

Il servizio completo con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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PALAZZO EX ENEL, PER LEGAMBIENTE E’ MANCATA LA PARTECIPAZIONE

Anche Legambiente interviene sul dibattito che si è creato intorno a palazzo ex Enel. Oltre a condividere la posizioni delle associazioni che si sono concentrate sui reperti archeologici, Legambiente pone l’accento su due concetti: la mancata partecipazione ad un percorso urbanistico e l’avvento di nuovo residenziale e nuovi spazi commerciali in una zona della città dove i bisogni, probabilmente, sono altri. L’associazione ambientalista lamenta il mancato coinvolgimento della città sull’utilizzo degli spazi e la presentazione di un intervento di ricostruzione già ampiamente pianificato. L’altro punto riguarda le esigenze effettive della zona in questione. Una volta che il palazzo sarà abbattuto, sorgeranno nuovi appartamenti e nuovi spazi dedicati al commercio. “In un momento in cui il mercato immobiliare è fermo, l’invenduto e i locali sfitti toccano numeri altissimi – spiega Laura Chiappa di Legambiente – ci chiediamo perchè non pensare ai reali bisogni dei residenti e delle realtà che vivono la zona, come ad esempio palestre, più grandi di quelle che rientrano nel progetto, che possano ospitare gli studenti degli istituti della zona. Secondo noi andrebbe rivista la parte del servizio pubblico. L’intento – conclude Chiappa – è di coinvolgere la città e i portatori di interesse affinchè il progetto, pur essendo già avviato, possa essere migliorato a beneficio dei cittadini”.

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