FERRI: “NEL MIO ROMANZO HO VOLUTO RESTITUIRE VITA E FAR VIBRARE UNA STORIA LONTANA”

Scrivere è il suo lavoro ma passare dalla scrittura giornalistica al genere letterario non è stato automatico. Non mi vedrete più con un’arma in mano è il primo romanzo di Mauro Ferri, giornalista piacentino, socio fondatore della cooperativa sociale Officine Gutenberg che edita Piacenzasera.it sito di informazione on line di cui è stato direttore.

Un lavoro nuovo, la stesura di questo romanzo, animato dalla volontà di dare vita ad una storia personale che Mauro ha avuto il piacere e l’onore di conoscere, quella del partigiano Abele, Renato Cravedi, scomparso lo scorso autunno. Una storia di 80 anni che ha voluto riportare in vita attraverso il personaggio di Delio, un 20enne partigiano che si è trovato a combattere la resistenza sulle nostre colline. Lo ha fatto per scongiurare il rischio di trasformare quel pezzo di storia in archeologia. La storia di Delio si intreccia con quella di Giulio, non è un caso che i nomi di somiglino, con un salto di mezzo secolo.

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UNA BELLA GIORNATA, MEMORIE PARTIGIANE DI RENATO CRAVEDI. “LA RESISTENZA FU LOTTA PER VIVERE E STARE VIVI”

Una Bella Giornata è il titolo del cortometraggio ideato e realizzato da Mauro Ferri e Gianni Cravedi sulle memorie partigiane di Renato Cravedi, il partigiano Abele che ha vissuto la resistenza. La presentazione è avvenuta all’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Sette anni di interviste in giro per le colline piacentine tra l’alta Val Nure e la Val Luretta, in quei luoghi in cui Cravedi fu partigiano. Oggi l’obiettivo è portare questo documentario nelle scuole, per fare comprendere ai più giovani quanto sono preziose queste testimonianze.

Per Mauro Ferri “la resistenza fu lotta per vivere e per stare vivi”. In chiusura anche Renato Cravedi ha rivolto un messaggio ai presenti “una cosa vi raccomando: non tradite mai la resistenza, perché per questa libertà sono morti tanti e tanti partigiani”.