IL TAR ACCOGLIE IL RICORSO DI VEZZULLI SULLA DIRIGENZA DELL’AVVOCATURA. “POSSIBILE NOMINA DI UN COMMISSARIO AD ACTA”

E’ arrivata la sentenza del Tar di Parma in merito al ricorso presentato dall’avvocato Elena Vezzulli contro il Comune di Piacenza in merito all’assunzione della nuova dirigente del servizio Avvocatura. Il ricorso è stato accolto facendo così saltare la dirigenza.

Riavvolgendo il nastro di qualche mese, torniamo al 2 aprile 2025 quando l’amministrazione indisse “un interpello interno, rivolto ai dipendenti dell’ente di qualifica dirigenziale e appartenenti all’area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione, per l’assunzione a tempo determinato, di durata triennale, di un dirigente abilitato allo svolgimento della professione forense da assegnare, in via esclusiva, al servizio Avvocatura”. Da quella data, c’erano cinque giorni per presentare la domanda. Fu l’avvocata Emilia Bridelli a passare la selezione per il ruolo di dirigente dell’avvocatura comunale. Bridelli assunse l’incarico in applicazione all’art. 110 del TUEL (testo Unico Enti Locali) ovvero legato al mandato del sindaco (2027).

Questi i fatti contro cui Vezzulli face ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale; oggi è stata emessa la sentenza che accoglie, di fatto, la sua istanza e quella dei suoi legali Sandro Mainardi e Marco Sgroi. Nella corposa sentenza di trenta pagine si ripercorre tutto l’iter della vicenda che vede Vezzulli e il Comune su fronti opposti e, in particolare, si evidenzia come il carattere fiduciario dell’art. 110 del TUEL sia in contrasto con le garanzie imposte dalla Legge professionale (stabilità, continuità, autonomia ed indipendenza); pertanto “gli atti censurati, nella misura in cui predispongono ed affidano l’incarico dirigenziale suddetto, sono elusivi di quanto disposto nella sentenza di questa Sezione”. Spetta quindi al “Comune di Piacenza adottare le misure organizzative necessarie a garantire autonomia e indipendenza all’Avvocatura civica, nel rispetto di quanto statuito dalla sentenza n. 106/2025 e di quanto ribadito in questa sede” si legge.

Inoltre la sentenza, essendo esecutiva, obbliga il Comune a provvedere “in tempi brevi per fronteggiare la situazione di urgenza venutasi a determinare”, facendo pure riferimento alla possibilità di istituire un commissario ad acta nel caso di “incombente eventuale inerzia dell’amministrazione su richiesta della ricorrente” a sanare la situazione che vige ad oggi. Ricordiamo che il commissario ad acta ha il compito di emanare i provvedimenti che l’amministrazione avrebbe dovuto adottare, ma non ha fatto, assicurando così l’esecuzione della decisione del giudice. 

IL TAR DI PARMA ACCOGLIE IL RICORSO DI ELENA VEZZULLI: “L’AVVOCATURA DEVE ESSERE GUIDATA DA UN DIRIGENTE”

Il Tar di Parma ha accolto il ricorso dell’avvocato Elena Vezzulli che la stessa aveva presentato nel giugno scorso a seguito del trasferimento alla Protezione Civile deciso dall’amministrazione. Un demansionamento che Vezzulli ha, da subito, giudicato ingiusto promettendo di andare fino in fondo alla vicenda. Così è stato, perché questa sentenza, di quasi  150 pagine, mette un punto fermo dando ragione alla dirigente: l’avvocatura comunale non può essere retta da una Elevata Qualificazione ma da un dirigente, in questo caso un avvocato cassazionista. Cosa che invece è accaduto a seguito del trasferimento di Vezzulli alla Protezione Civile. In sostanza l’avvocatura del Comune sarebbe stata retta da una personalità che non avrebbe le caratteristiche per farlo. Nella sentenza si legge “si ritiene che la guida dell’Avvocatura del Comune di Piacenza, dotata dall’Ente stesso di funzioni tecnicamente appartenenti alla tipologia dirigenziale, venga in tale assetto organizzativo affidata illegittimamente ad un funzionario di “Elevata Qualificazione”, in violazione del Regolamento di organizzazione dell’Ente nonché della Legge professionale ed in assenza dei presupposti dichiarati”.

A questo punto, viene da chiedersi, le cause portate avanti fino ad ora dall’avvocatura sono da considerarsi legittime o no? Il Comune cosa farà adesso? E’ probabile che si appellerà al Consiglio di Stato. Pare invece una certezza che, ad oggi, si trovi scoperto nell’avvocatura, poiché non è retta da alcun dirigente, come recita la sentenza.

Oltre al ricorso al Tar, Vezzulli aveva intrapreso una causa, contro il Comune, anche con il giudice del Lavoro. E’ probabile che, a breve, arrivi anche questa sentenza.

Vezzulli era stata trasferita dopo che la polizza fideiussoria stipulata tra Piacenza Parcheggi e la compagnia Abarca Seguros si era rivelata falsa. La dirigente sostenne di aver inviato un alert all’amministrazione rispetto ai dubbi sulla validità della polizza con una relazione del 5 gennaio 2023. L’amministrazione, dal canto suo, si è sempre detta sicura di aver svolto tutti i controlli che sono in suo possesso.

 

TARASCONI AL FORUM DI PARMA: “PER IL VERTIPORTO ABBIAMO INDIVIDUATO TRE POSSIBILI AREE IN CITTA’ “

“E’ fondamentale che Piacenza si faccia trovare pronta aggiornando i propri
strumenti di pianificazione sia urbanistica che di settore e vagliando ogni possibilità di sviluppo, perché il futuro è più vicino di quanto si possa pensare e solo chi si è preparato adeguatamente potrà farne parte da protagonista”. Parte da questa considerazione, basata sullo studio preliminare di fattibilità di un vertiporto in città, l’intervento che ha visto protagonista ieri a Parma la sindaca Katia Tarasconi nell’ambito del Forum europeo Civitas 2024. Si tratta di un evento di caratura internazionale al quale la sindaca è stata invitata in rappresentanza di Piacenza proprio in virtù di come l’Amministrazione comunale si è mossa, al pari di altre realtà europee, per valutare la fattibilità e la sostenibilità di progetti che vedano sorgere nel nostro territorio – particolarmente strategico sotto vari punti di vista – strutture adeguate a ospitare un vertiporto per velivoli di nuova concezione (ma già collaudati
in molte parti del mondo) adatti alla movimentazione di merci, compresi i medicinali, e al trasporto di persone. Tutto ciò in attesa di una regolamentazione precisa e condivisa, non solo a livello nazionale.

La prima cittadina, nel partecipare a un incontro tutto in lingua inglese
dedicato in modo specifico alle tecnologie innovative legate al tema dell’”Urban Air Mobility”, ha portato al tavolo dei relatori gli esiti dell’indagine commissionata dall’Amministrazione comunale, nel luglio 2023, alla società TRT – Trasporti e Territorio.

Il filo conduttore che ha legato i diversi interventi è stata l’importanza di una pianificazione capace di anticipare i tempi e di favorire, nei territori che vogliano avere concrete opportunità di attrazione del mercato in un settore innovativo e con grande potenzialità di sviluppo nei prossimi cinque-dieci anni, l’individuazione delle aree più idonee all’insediamento del servizio commerciale aerotaxi.

“Le potenzialità di questo settore non riguardano solo lo spostamento delle persone – ha spiegato la prima cittadina – che potrebbe diventare notevolmente più rapido ad esempio verso la città metropolitana di Milano, ma, grazie allo sviluppo dei droni e della tecnologia ad essi collegata, riguardano anche la movimentazione di merci e potrebbero toccare anche il
tema della sicurezza urbana”.
Con riferimento al trasporto passeggeri, secondo i dati di Assaeroporti riportati nello studio di TRT, considerando il numero di passeggeri per mese nel 2019, 2021 e 2022, si stimano 443mila spostamenti annuali tra Piacenza e gli scali milanesi (poco meno del 10% dei trasferimenti annuali tra le due città): la maggior parte da e verso Malpensa, cui seguono – in misura simile – Linate e Orio al Serio, mentre una quota significativamente minore si dirige verso Bologna. In tutti i casi, l’auto privata rappresenta il mezzo più utilizzato.

“In questi mesi – aggiunge la sindaca – abbiamo mantenuto contatti con gli operatori e in particolare con SEA, gestore degli aeroporti milanesi, dove l’assessora Adriana Fantini, a seguito di un incontro con i vertici manageriali di Linate, ha ottenuto riscontri positivi e manifestazioni di interesse per la possibile designazione di Piacenza come fermata a Sud di Milano, con il reciproco impegno ad approfondire la percorribilità di una collaborazione da formalizzare, se ci saranno le condizioni, anche attraverso un protocollo d’intesa”.

Le tre aree prese in considerazione per la potenziale localizzazione del vertiporto sono, nel documento preliminare di fattibilità, l’attuale elisuperficie in corso Europa nei pressi della Tangenziale, il polo fieristico di Piacenza Expo in via Tirotti e il comparto dell’ex Consorzio Agrario facente capo al progetto di rigenerazione urbana di Terrepadane.

Per quanto riguarda i costi di realizzazione, l’approfondimento di TRT cita un recente studio di SEA che valuta una cifra compresa gli 8 e i 10 milioni di euro cui aggiungere le spese di funzionamento dello scalo, sottolineando tuttavia che non dev’essere la pubblica amministrazione a farsi carico in toto della costruzione delle infrastrutture di terra necessarie, bensì gli operatori privati interessati alla gestione dei vertiporti.

“LE ISTITUZIONI PIACENTINE SI UNISCANO PER VERDI. SU EX ALBERGO SAN MARCO URGE INCONTRO TRA COMUNE E AUSL”

Una lettera rivolta alle istituzioni locali per sollecitare “ad agire in funzione di coerenti iniziative riguardanti gli indiscutibili legami del maestro Giuseppe Verdi con il territorio piacentino”.

Comincia così la nota indirizzata in particolare all’amministrazione comunale, firmata da Stefano Pareti per il Comitato Ex Albergo san Marco, Pietro Chiappelloni per la Sezione piacentina di Italia Nostra, Gian Pietro Bisagni e Franco Sprega per Terre Traverse, Marco Corradi autore del volume Verdi non è di Parma  e Maurizio Sesenna della Galleria Rosso Tiziano.

Ecco il testo:

Pensiamo che Enti Locali, Banche, Camera di Commercio unificata, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Regione Emilia Romagna, unitamente a club di servizio e associazioni quali l’Unione Industriali e Confapi Industria, possano individuare una vocazione aggiuntiva a favore del nostro territorio, per investire sul futuro in campi spesso trascurati ma che possono favorire uno sviluppo che ci compete.
Quello che proponiamo è un passaggio fondamentale perché senza questo coinvolgimento saremo destinati a una sconfitta, e riteniamo che si possano cogliere i vantaggi economici, culturali e sociali che potrebbero derivare al territorio dalla nostra proposta.
L’esempio della vicina Parma è categorico. In quella città e nella sua provincia sono i negozi, gli alberghi, i ristoranti, gli enti locali e le associazioni culturali che “vendono” Verdi e la sua musica. Tutta la comunità ne è consapevole, ed è proprio questo che manca al territorio piacentino. C’è a Parma una mobilitazione generale che a Piacenza deve ancora essere avviata. La nostra comunità si deve organizzare per rispondere alle attese dei turisti, valorizzando i lasciti verdiani finora trascurati o ignorati. Si tratta di operare un imprescindibile salto di qualità.
Il Maestro Giuseppe Verdi può far crescere Piacenza e la sua provincia, perché musica e cultura possono costituire un’opportunità importante quanto i settori tradizionali, spesso in affanno.
L’industria turistica comporta non la trasformazione radicale del territorio, tale da non renderlo più riconoscibile, ma consente invece un suo pieno e permanente riconoscimento e arricchimento. Il “prodotto” verdiano della nostra terra è un bene che, per essere goduto, richiede che la materia prima, che ha concorso a crearlo e a dargli valore, venga attentamente tutelata. Il paesaggio e il territorio non debbono essere sfruttati, ma vanno conservati, migliorati e arricchiti. E ciò vale per Villa Sant’Agata a Villanova sull’Arda, per l’ospedale dello stesso comune voluto e finanziato da Verdi, per le terre che sono state parte delle aziende agricole del Maestro e anche per l’ex Albergo san Marco a Piacenza, destinabile in gran parte a museo dedicato a Giuseppe Verdi, nonché per ogni altro lascito verdiano.
Chiediamo alle istituzioni locali piacentine di aderire tutte assieme a questo progetto che potrà essere occasione di sviluppo e collaborazione, tale da riscoprire aspetti inediti della vita del Maestro e da attirare turisti e visitatori.

In proposito, gli scriventi ritengono che per la situazione di stallo in cui versa l’edificio dell’ex albergo San Marco sia urgente un incontro formale tra il comune di Piacenza e l’AUSL di Piacenza, per verificare ogni possibile soluzione anche amministrativa riguardante il fabbricato.
Inoltre, si condivide lo sforzo compiuto dal ministro Sangiuliano per villa Verdi a Sant’Agata di Villanova, e si apprezza l’idea annunciata alla stampa della procedura di esproprio per pubblica utilità, nonché quella di una Fondazione per la gestione del fabbricato e dei preziosi arredi in esso contenuti.
Infine circa l’Ospedale di Villanova ci si augura che, oltre al materiale della cappella interna, venga salvaguardata la Stanza di Verdi in essa contenuta grazie all’impegno delle Verdissime.com che ne furono le generose artefici.

In conclusione, gli scriventi ritengono che il comune di Piacenza possa assumere un ruolo-guida in questa impresa e chiedono alla sindaca Katia Tarasconi un incontro per meglio articolare la portata della proposta cui dare attuazione.

 

EMILIA 2020, UN CALENDARIO RICCO DI EVENTI. PIACENZA IN PRIMO PIANO

Un lungo elenco di eventi, mostre, itinerari enogastronomici, oltre 500 in tutto che coinvolgeranno i territori di Parma, Piacenza e Reggio Emilia in questo ambizioso viaggio tra sapori e cultura. Si chiama Emilia 2020 nata da Destinazione Turistica Emilia, un’avventura che in pochi anni ha saputo mettere a sistema, per lavorare fianco a fianco i territori di Piacenza, Reggio Emilia e Parma dopo quest’ultima ha conquistato il titolo di capitale italiana delle cultura per il 2020. 

Piacenza è in primo piano in questo ricco calendario: si parte a gennaio con il nuovo allestimento della collezione di ceramiche e a febbraio con l’apertura del rinnovato palazzo ex Enel di via Santa Franca, XNL Piacenza Contemporanea, dove sarà inaugurata la mostra La rivoluzione siamo noi, collezionismo italiano contemporaneo. 

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MOLINARI, CISL: “CON IL DECRETO DIGNITA’ AUMENTERA’ IL PRECARIATO”

Contraddizioni e ambiguità: queste secondo il sindacato della Cisl le principali caratteristiche del decreto dignità varato dal governo Lega – M5S in materia di lavoro, fisco e gioco d’azzardo.
Secondo la Cisl la principale conseguenza sarà un aumento del precariato.

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E’ PARMA LA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2020

Piacenza ci ha sperato fino all’ultimo, ma non è bastato. Al rush finale è stata superata da Parma. Verrebbe da dire “ancora una volta”.
Lo ha annunciato il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini nella cerimonia che si è svolta al Ministero, a cui hanno partecipato il sindaco Patrizia Barbieri, l’assessore alla Cultura Massimo Polledri, la direttrice dei Musei di Palazzo Farnese Antonella Gigli.
Staremo a vedere se la altre due città emiliane, Piacenza e Reggi Emilia, collaboreranno con la vincitrice come era nei propositi iniziali.
Ecco il link della cerimonia di questa mattina

https://video.repubblica.it/edizione/parma/parma-capitale-italiana-cultura-2020-l-annuncio-del-ministro-l-emozione-di-pizzarotti/297346/297965

AREA VASTA: C’E’ L’ACCORDO. PIACENZA E PARMA CHIAMANO REGGIO EMILIA.

Piacenza e Parma hanno sottoscritto l’accordo quadro di collaborazione già siglato dai consigli provinciali, che potrà essere esteso anche ad altre Province, in particolare a quella di Reggio Emilia. “Si tratta di una forma di collaborazione amministrativa tra enti e uffici delle due amministrazioni che oggi, diventa un primo concreto laboratorio di Area Vasta – ha spiegato il presidente Fritelli –  con questo accordo lanciamo anche un messaggio politico – amministrativo chiaro, identificando la Provincia di Reggio Emilia come interlocutore necessario ed ideale. Occorre andare al di là dei confini tradizionali per costruire un ente nuovo e diverso, adatto alle esigenze di oggi”. Siamo orgogliosi di essere i primi a sperimentare questa nuova forma di collaborazione, all’avanguardia in una Regione che già di per sé sostiene da sempre i processi di aggregazione istituzionale, dalle Unioni alle Fusioni alle Aree vaste – ha affermato il Presidente Rolleri In questo modo, daremo anche sollievo ad alcuni dei nostri uffici che hanno visto una forte riduzione degli organici, garantendo servizi migliori ai nostri territori.” 

Il personale della Provincia di Parma negli ultimi due anni è sceso da 417 a 173 unità, oltre ai 50 dei Centri Impiego, quello di Piacenza da 314 a 159. A breve verranno poi sottoscritte delle specifiche convenzioni tra i due Enti per la gestione comune dei singoli servizi. La Regione ha già dato un via libera informale all’operazione e la supporterà anche dal punto di vista economico.

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PIACENZA -PARMA, SI RAGIONA GIA’ IN AREA VASTA

Sei fermate a Piacenza e sette a Parma. E’ la richiesta formalizzata nel tavolo istituzionale tra amministratori piacentini e parmensi che si è svolto nella città ducale. L’obiettivo è cercare di ottenere un numero di fermate sufficiente sulla linea Alta Velocità in vista di Expo 2015. “La cosa significativa – ha detto il presidente della Provincia Francesco Rolleri – è che Piacenza e Parma stanno cominciando a lavorare insieme nell’ottica dell’area vasta”. Non solo per quanto riguarda il sistema ferroviario, chiediamo? “E’ un’anticipazione – risponde – di ciò che avverrà nei prossimi mesi”. L’altro tema, caldeggiato soprattutto il numero uno di Confindustria Emilio Bolzoni, è l’introduzione di nuovi e più dignitosi treni sulla tratta Piacenza Milano sempre in vista dell’expo universale. “Gli interlocutori i  questo caso – risponde Rolleri – sono le regioni Lombardia ed Emilia Romagna; soprattutto da Bologna ci aspettiamo risposte positive, almeno per il periodo dell’Expo, che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni”. Par di capire che se andrà bene Piacenza avrà un incremento dei treni ma solo per il semestre di Expo, si può considerare una vittoria?

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A PARMA IL 118, A PIACENZA SI RAFFORZA LA RETE DEL SOCCORSO

Pronto 118. Dal 10 dicembre a rispondere alle chiamate di emergenza non saranno più gli operatori della sede piacentina ma i colleghi di Parma. Per gli utenti non cambierà nulla, dall’altra parte del telefono c i sarà un operatore che gestirà la chiamata. Tecnicamente si chiama switch off previsto per le 9 del 10 dicembre. Nasce così la centrale del soccorso Emilia Ovest che comprende Piacenza, Parma e Reggio Emilia.  Per i primi mesi gli operatori del 118 di Piacenza affiancheranno i colleghi di Parma nel passaggio,  come è avvenuto a Reggio Emilia dove tutto si è svolto con successo nonostante l’emergenza alluvione.  Tradotto in costi per l’azienda sanitaria significa uno stanziamento di 500mila euro per l’assunzione di 5 infermieri e il potenziamento della collaborazione tra Croce Rossa e Pubblica Assistenza.

La sede di via Anguissola resterà attiva per i trasporti ospedalieri in sinergia con gli ospedali di Castel San Giovanni,  Fiorenzuola e Bobbio e per il coordinamento della guardia medica. Se Piacenza perde la centrale operativa del 118 guadagna nel potenziamento della rete del soccorso: verranno rafforzati i presidi di Croce Rossa e Anpas di Rivergaro, Piacenza, Pianello. Un’automedica verrà posizionata in tangenziale sud e un’altra delle due a disposizione del presidio di Fiorenzuola sarà spostata a Roveleto.