BISOTTI, PD: “UNO SFORZO DI COMUNICAZIONE AVREBBE EVITATO MALCONTENTI IN MAGGIORANZA”

Si definisce un osservatore interessato alle vicende di Cittadella perché, nel 2012 era assessore all’urbanistica nella giunta Dosi, la stessa da cui ebbe origine la formalizzazione del contratto della piazza con il progetto del parcheggio interrato. E, pur non drammatizzando (non è certamente nel suo stile), Silvio Bisotti, figura di spicco del Pd piacentino, si sarebbe aspettato che l’amministrazione comunicasse, almeno alla maggioranza consiliare, l’impugnazione di Piacenza Parcheggi della diffida del comune. Si dice sorpreso per la mancata comunicazione, che ha creato malcontento in maggioranza ma anche tra alcuni iscritti; un piccolo scivolone del tutto inconsapevole e in buona fede, per Bisotti, che però si sarebbe potuto e dovuto evitare; probabilmente sottostimato, dovuto anche al periodo feriale di metà agosto.

E tornando al 2012, quando rivestiva il ruolo di assessore all’urbanistica non nega un certo evidente rammarico per non aver insistito con maggior determinazione sulla bontà della pratica. Quel “non battere palla” di cui scrive la sindaca Tarasconi nell’ultima nota, è anche in parte rivolto alla giunta di centrosinistra, di cui per altro anche lei stessa faceva parte.

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CONSIGLIERI PD: “SU CITTADELLA IL CENTRO DESTRA NON HA FATTO NULLA. LA NOSTRA AMMINISTRAZIONE STA CERCANDO DI RISOLVERE I PROBLEMI”

Nella lunga e complessa vicenda amministrativa della riqualificazione di piazza Cittadella emerge un fatto, tanto semplice quanto imbarazzante: il centrodestra – che ha governato Piacenza dal 2017 al 2022 – non ha fatto nulla. In tutto quel tempo la linea verso il concessionario incaricato di realizzare le opere è stata quella dell’immobilismo assoluto.
Per questo fa sorridere la lettera tirata fuori dai cassetti in questi giorni e sbandierata dai consiglieri di centrodestra, recante una contestazione di “ipotesi di grave inadempimento”. La missiva è datata 13 giugno del 2022: praticamente un pezzo di carta , solo propaganda elettorale per il voto comunale che si teneva proprio in quei giorni. Basti pensare che la nuova amministrazione si è insediata il 29 giugno (la giunta il 14 luglio).

In realtà, dall’amministrazione di centrodestra nei cinque anni precedenti al giugno del 2022, non sono state prodotte contestazioni serie, e nemmeno si è cercato di rafforzare la posizione del Comune: lasciandolo in una condizione di debolezza contrattuale da cui oggi, finalmente, si sta sollevando. La loro inerzia ha rischiato di creare un grave danno erariale. Quanto sarebbe costato al Comune, alla città e ai piacentini, risolvere il contratto con GPS–Piacenza Parcheggi in quelle condizioni, nei tempi e nei modi suggeriti dall’opposizione? Chiunque non sia prigioniero della propaganda sa rispondere: un conto salatissimo.

La differenza allora è tutta qui: tra chi governa affrontando i problemi e chi li ignora per poi strumentalizzarli. Nel 2022 la Giunta Tarasconi ha scelto, con determinazione e responsabilità, di voltare pagina e rimettere finalmente in sesto una pratica abbandonata ai batti e ribatti inconcludenti di chi l’ha preceduta. Mettendo in campo gli strumenti giuridici e amministrativi per sanare ciò che per troppo tempo era stato lasciato marcire.
La diffida con le contestazioni al concessionario, avanzate al termine del tavolo tecnico dei giorni scorsi, si innesta allora nell’unico percorso praticabile per questa vicenda, quello della legalità amministrativa. Soltanto così si difende l’interesse pubblico senza esporre il Comune a contenziosi potenzialmente perdenti.

AGGRESSIONE AL CHEOPE, PD: “CLIMA D’ODIO CHE DA TEMPO STA CRESCENDO”. SI COBAS E CONTROTENDENZA ORGANIZZANO UNA MANFESTAZIONE ANTIFASCISTA IL 2 LUGLIO

Sdegno e indignazione: è quanto esprime il Partito Democratico di Piacenza, a seguito dei fatti accaduti al Cheope. La nota è firmata dal segretario provinciale, dalla segreteria cittadina, dalla Conferenza Donne Democratiche e dai Giovani Democratici.

Il Partito Democratico di Piacenza esprime sdegno e profonda preoccupazione per l’episodio accaduto questa notte nella nostra città. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, un gruppo di circa 40 persone ha aggredito due cittadini stranieri con spranghe e bottiglie, al grido di “ripuliamo la città dagli stranieri”. Una violenza brutale, codarda, che nulla ha a che vedere con il vivere civile e che colpisce al cuore i valori su cui si fonda la nostra democrazia.

Episodi del genere non devono essere minimizzati, perché dietro a questi atti si cela un clima d’odio che da tempo sta crescendo e che oggi esplode in forme sempre più gravi e pericolose.

Non possiamo ignorare la responsabilità morale e politica di chi, nei mesi e negli anni, ha alimentato con troppa leggerezza un linguaggio d’odio nei confronti di migranti e cittadini stranieri.. Quando la propaganda politica fa del “diverso” il bersaglio quotidiano, quando si usano parole come “invasione” o si parla di “ripulire” le città, si legittimano – direttamente o indirettamente – comportamenti violenti e discriminatori. È nostro dovere denunciarlo con forza.

In un momento storico in cui le tensioni sociali rischiano di essere strumentalizzate per dividere e alimentare paure, è dovere della politica e delle istituzioni respingere con decisione ogni istigazione all’odio e riaffermare i principi di umanità, convivenza e rispetto.

Piacenza è una città che sa accogliere, che ha sempre fatto della coesione il suo punto di forza. Non permetteremo che venga trascinata nel baratro dell’intolleranza e della violenza.

Attendiamo che venga fatta piena luce su questa inquietante vicenda e invitiamo tutte le forze democratiche, le associazioni, le cittadine e i cittadini a dire basta all’indifferenza.

Si Cobas e ControTendenza invece hanno organizzato per mercoledì 2 luglio alle 21 proprio al Cheope una “manifestazione antifascisti, uniti contro il razzismo”.

 

PD, GOBBI SEGRETARIO IN PECTORE: “LA FORZA DEL PARTITO STA NEL TERRITORIO, ALTRIMENTI E’ UN COMITATO ELETTORALE”

Eccolo Massimiliano Gobbi, il nuovo segretario provinciale del Partito Democratico. La vera e propria investitura si avrà nell’assembla del 20 giugno prossimo, quando verranno ratificati le elezioni nei ventotto circoli che si svolgeranno dal 15 maggio al 15 giugno. Ma nella sostanza nulla cambierà rispetto a oggi, perché Gobbi è il candidato unico alla carica di segretario che succedo così al triennio guidato da Carlo Berra. Un risultato, quello del candidato unitario, a cui si è giunti testardamente, come ha riferito Silvio Bisotti, anche lui ex segretario. Un obiettivo che nella direzione di non eliminare differenza o correnti che dir si voglia, ma che cerca invece di renderle potenzialità.

52 anni, di professione ingegnere elettronico, iscritto al pd dal 2022, segretario del circolo di Castel San Giovanni e Ziano, volto nuovo della politica quello di gobbi che ha definito la sua candidatura una ipoteca sul futuro del Partito Democratico. Fondamentale l’impegno sul e per il territorio, sottolineato anche dal segretario uscente Carlo Berra; ovvero rilanciare i circoli con l’intento di ritessere quelle relazioni e quei legami che oggi si sono allentati. Verranno nominati infatti dei referenti territoriali e tematici che faranno da ponte con la segreteria provinciale.

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PARTITO DEMOCRATICO VERSO IL CONGRESSO: IL CANDIDATO ALLA SEGRETERIA SARA’ UNITARIO

I direttivi e le consultazioni degli ultimi mesi sembra abbiano portato alla scelta di un candidato unitario alla segreteria provinciale del Partito Democratico. La presentazione avverrà, domani mattina, nel corso di una conferenza stampa nella sede del PD in via Roma.

Dopo la decisione annunciata mesi fa di Carlo Berra di non ricandidarsi, nel PD era cominciata la ricerca del nome che mettesse d’accordo tutti, ovvero le varie “correnti” del partito. Naufragata sul nascere l’ipotesi Boris Infantino, emersa nel corso del pranzo tra la parlamentare De Micheli, la sindaca Tarasconi, il consigliere Albasi e Bisotti, pare che l’obiettivo principale fosse arrivare al congresso di maggio/giugno con un candidato unitario. Un solo nome quindi per mostrare l’unità del partito nonostante la presenza di una parte più moderata e una più progressista.

Salvo soprese dell’ultimo minuto, dovrebbe essere Massimiliano Gobbi, attuale segretario del circolo PD di Castel San Giovanni e Ziano.  Oltre al segretario provinciale verrà rinnovata anche la segreteria cittadina, per cui si fa il nome di Michela Cucchetti, candidata alle scorse regionali, che sostituirà l’attuale segretaria Renza Malchiodi.

Il compito del nuovo segretario sarà particolarmente delicato in quanto dovrà accompagnare il partito verso le elezioni comunali del 2027. Mancano due anni, un tempo molto breve politicamente parlando; il primo nodo da sciogliere sarà capire le intenzioni della sindaca Katia Tarasconi, di ricandidarsi o meno alla guida di Palazzo Mercanti o se puntare alle politiche. Ma anche le scelte dell’onorevole De Micheli potrebbero condizionare le mosse del partito in vista delle elezioni.

Un quadro, insomma, tutt’altro che fluido è quello che si presenta al nuovo segretario. Primo appuntamento il congresso, momento fondamentale di dialogo e confronto in vista delle prossime tappe.

SERGIO DAGNINO: “NEL PD PERCHE’ SOGNO UN CENTRO SINISTRA UNITO”

Da pochi giorni ha in tasca la tessera del PD. La molla che ha fatto scattare la decisione definitiva è stata la situazione che si respira a livello nazionale e mondiale, quell’ondata di destra che, per la verità da anni, sta occupando i posti più alti del potere. Sergio Dagnino con le mani in mano non riesce a stare e la passione per le politica è troppo forte. E per invertire la rotta e creare quel campo largo o progressista, che dir si voglia, ha trovato nel Partito Democratico il luogo più adatto in questo momenti storico per provare a cambiare le cose.

Consigliere comunale per una legislatura del Movimento 5 Stelle, poi nel 2022 la candidatura alle amministrative nella lista dei 5 Stelle a sostegno di Stefano Cugini. Poco dopo la decisone di uscire dal Movimento e l’ingresso in Alternativa per Piacenza dove ha rivestito la carica di presidente, fino a che l’assemblea ha votato per il rinnovo della segreteria e della presidenza.

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PD VERSO LA TORTUOSA STRADA DEL CONGRESSO: E C’E’ CHI LANCIA UNA PROVOCAZIONE

Di solito il primo nome è il primo, appunto, ad essere bruciato. Succederà anche ad Infantino? Perché è proprio il capogruppo di Piacenza Coraggiosa, da poco iscritto al PD, ad essere stato individuato come il successore di Carlo Berra alla guida del Partito Democratico locale. L’intento sarebbe quello di proporre una candidatura unitaria che metta tutti d’accordo insomma. Le premesse però non paiono buone. A partire dal fatto che il nome arriva da uno sparuto gruppo di dirigenti, ma che certamente contano: onorevole De Micheli, sindaca Tarasconi, consigliere regionale Albasi e ex segretario Bisotti.

Eppure il nome non sembra entusiasmare altri se non i proponenti, per ragioni di correnti (Infantino rappresenta Coraggiosa la corrente che fa capo alla  segretaria Schlein); non è piaciuta nemmeno la modalità a cui si è arrivati a designare Infantino: un pranzo prima del consiglio comunale che qualche iscritto arriva a definire “cortocircuito che non fa bene a nessuno”. Dove stanno coinvolgimento e partecipazione? Ma anche idee e programmi che dovrebbero precedere il nome del candidato? Insomma questo non dovrebbe essere il risultato di una seria concertazione?

Il tema non è nuovo ma sempre porta con sé analisi, commenti e provocazioni. Come quella del capogruppo di Alternativa per Piacenza Stefano Cugini che in post sul profilo Facebook spariglia le carte suggerendo al PD di candidare l’amico Sergio Dagnino. Una provocazione, prima di tutto perché Dagnino non é iscritto al PD ma ad ApP (almeno ad oggi), che sottende un chiaro messaggio: l’identikit del candidato ideale. Appassionato di politica, da sempre di centrosinistra, coerente, con uno spiccato senso delle istituzioni. Come a dire che forse questo manca al Partito Democratico? E che la coerenza tra forma e sostanza dei suoi interlocutori è importante. E che dovrebbe esserla per tutti.

Se queste sono le prime mosse,  da qui al congresso di maggio, le sorprese non mancheranno e magari anche i colpi di scena.

LUCA QUINTAVALLA ELETTO PRESIDENTE COMMISSIONE POLITICHE ECONOMICHE DELLA REGIONE

Il Consigliere Regionale piacentino Luca Quintavalla è stato eletto (anche con il voto delle opposizioni) Presidente della Commissione II Politiche Economiche della Regione Emilia-Romagna.
“Sono particolarmente emozionato e grato per questo importante incarico che i colleghi consiglieri (tra cui il Presidente De Pascale) di tutti gli schieramenti mi hanno affidato. Si tratta di un incarico importante in quanto le competenze della Commissione sono particolarmente ampie e strategiche: si va dal sostegno al sistema produttivo, alla ricerca scientifica, tecnologica e innovazione dei settori produttivi, alle politiche energetiche, ai rapporti col sistema creditizio, agricoltura, bonifica, industria, artigianato, commercio, turismo, programmazione dei Fondi strutturali europei e PNRR.
Il mio impegno sarà massimo in un settore in cui l’Emilia-Romagna è una delle regioni più dinamiche e innovative d’Europa: questo è soprattutto merito del tessuto imprenditoriale del nostro territorio, ma anche di un sistema di governance ben rappresentato dal Patto per il Lavoro e il clima, che costituisce un modello di concertazione sociale unico a livello nazionale e che vogliamo proseguire e ulteriormente rafforzare in questo mandato. Nelle nostre priorità ci sarà certamente il supporto alle imprese nei percorsi di innovazione, nelle transizioni ecologica, energetica e digitale, nell’internazionalizzazione, nell’accesso al credito, nei processi di filiera.
Oltre che legato alle competenze ed esperienze specifiche mie nella materia in oggetto, penso che questo importante incarico sia un riconoscimento anche per Piacenza e per questo sento ancora maggiore la responsabilità di svolgere al meglio questo ruolo nell’esclusivo interesse dei nostri territori e dei nostri cittadini”.

BERRA: “UN CENTRO SINISTRA ESCLUSIVAMENTE PD E’ UN ERRORE CLAMOROSO. PER LE COMUNALI E’ NECESSARIO UN ALTRO REGISTRO”

Oltre all’innegabile soddisfazione per la netta vittoria del presidente De Pascale, occorre che a livello locale si facciano delle riflessioni. Perché se in regione il Partito Democratico sfiora il 43 per cento, non è così a livello provinciale, seppur il recupero nei confronti di Fratelli d’Italia, primo partito a Piacenza, è certamente significativo.
Con il 31 per cento in provincia e il 33 in città, il PD ha tuttavia raggiunto un buon risultato, certo fra luci e ombre, come sottolinea il segretario Berra. Fondamentale, da qui ai prossimi appuntamenti elettorali, sarà la coalizione che in queste elezioni ha dimostrato una certa debolezza rispetto al ruolo trainante dei democratici.

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PARTITO DEMOCRATICO: IN REGIONE SFIORA IL 40 PER CENTO. PIACENZA IN CONTROTENDENZA

Le proiezioni confermano il forte distacco tra Michele De Pascale al 56,5% e Elena Ugolini al 39,80; per quanto riguarda i partiti delle coalizioni, nel centro sinistra si potrebbe parlare quasi di partiti unico con il PD che arriva al 39,80%, AVS 6,00%, Movimento 5 Stelle 4,30, De Pascale presidente 4,20, Emilia Romagna Futura 2,10. Nel centro destra Fratelli d’Italia è al 23,5%, Forza Italia 6,3%, Lega 5,5 % Ugolini presidente 5%.

Diversa la situazione nella provincia di Piacenza dove, al momento, la candidata Ugolini è al 55,10% e De Pascale al 42,19%; il primo partito è Fratelli d’Italia 42,19%