GAZZOLO, PD, FA UN PASSO INDIETRO: “NON MI CANDIDO AL CONSIGLIO REGIONALE. RESTO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE”

La prime dichiarazioni ufficiali in merito alle candidature alle prossime elezioni regionali in casa Pd arrivano proprio da colei che era data per certa: Paola Gazzolo. La Presidente del Consiglio Comunale, in una nota ufficiale  da lei firmata, scrive di aver deciso di fare un passo indietro e di rinunciare così alla corsa per il Consiglio Regionale.

Nessuna “pervicace” intenzione di candidarsi a tutti i costi, è il contenuto delle dichiarazioni di Gazzolo. “Nell’imminenza della presentazione delle liste per le elezioni europee – spiega Gazzolo – mi fu chiesto dai vertici regionali e dal Presidente nazionale del mio partito di rendermi disponibile per una candidatura di servizio, esente quindi da velleità di elezione, ritenendo che la mia presenza in lista fosse utile per raccogliere voti a favore del Partito Democratico, come nei fatti è avvenuto. Nella medesima occasione mi fu anticipato che sarebbe stato altrettanto utile la conseguente disponibilità ad una candidatura al Consiglio Regionale a sostegno del nuovo candidato Presidente. Come sono solita fare mi sono messa a disposizione, pur sapendo, con preoccupazione, che una eventuale elezione in Regione mi avrebbe costretta a lasciare l’incarico di Presidente del Consiglio Comunale di Piacenza, al quale sono stata chiamata dai consiglieri e dalle consigliere comunali della città da ormai due anni, che mi onora profondamente e mi impegno quotidianamente a svolgere al meglio delle mie possibilità”.

Cosa è dunque cambiato da allora? E’ la stessa Gazzolo a spiegarlo “Ora però mi rendo conto che la narrazione che si sta sviluppando sia di natura molto diversa, cercando quasi di insinuare il sospetto che spinta da chissà quale ambizione io ritenga di dover essere sempre candidata a qualsiasi carica. Questo è un gioco al quale non intendo prestarmi, non mi interessa e non risponde alla realtà dei fatti.
Pertanto, ritengo sia doveroso portare a termine il lavoro fin qui intrapreso di conduzione dell’assemblea municipale, senza ulteriori distrazioni nel pieno rispetto del mandato ricevuto.
Ringrazio pertanto coloro che mi hanno manifestato entusiasmo e disponibilità a sostenermi in un’eventuale corsa per l’Assemblea Legislativa regionale, ma al momento ritengo corretto tenere fede all’impegno amministrativo già preso”.

Con il ritiro di Gazzolo è plausibile che vengano interrotte le consultazioni all’interno del partito iniziate un mese fa circa. E’ probabile che i candidati saranno Luca Quintavalla, Ludovico Albasi, Michela Cucchetti e Virginia Zilli.

DE PASCALE A PIACENZA E LA FOTO MANIFESTO DEL CENTRO SINISTRA IN VISTA DEL VOTO REGIONALE

Potrebbe definirsi la foto manifesto, quella che, almeno all’inizio, offre un quadro preciso agli elettori di centrosinistra. Nel suo tour piacentino il candidato alle elezioni regionali Michele De Pascale ha incontrato non solo gli iscritti al PD, ma anche l’intera maggioranza del parlamentino locale. Questa foto ne è una  testimonianza che parla chiaro. L’ha postata la sindaca Katia Tarasconi sulla sua pagina Facebook accompagnata da un post in cui si capisce che quella di De Pascale non sarà l’unica visita da qui al voto di novembre e che i temi su cui lavorare sono quelli nodali, dallo sviluppo economico alle infrastrutture necessarie per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Nuovo ospedale in primis, ma anche ambiente che la sindaca definisce una “priorità per garantire un futuro sostenibile”.

Si diceva dell’immagine che esprime un preciso messaggio: la maggioranza di governo sostiene il candidato De Pascale, con una coalizione che va dal PD alle liste civiche che hanno sostenuto Tarasconi nella campagna elettorale del 2022. In primo piano infatti ci sono proprio gli esponenti delle civiche Per Piacenza e Piacenza Oltre, insieme ai colleghi consiglieri del Partito Democratico e alla presidente Gazzolo (a fianco di De Pascale) su cui pende ancora l’incognita della candidatura.

Viene da domandarsi allora quanto questa immagine sia sulla stessa lunghezza d’onda di quanto sta, faticosamente, portando avanti la segretaria del PD Schlein, quel campo largo tanto discusso che va dalle civiche, passando per il Partito Democratico fino alle forze di sinistra più radicali e Movimento 5 Stelle. Una cosa è certa, la campagna elettorale per le regionali di novembre è già cominciata.

 

 

PD: NASCE IL COMITATO DEI SAGGI IN VISTA DELLE ELEZIONI REGIONALI

Pare sia stata una direzione parecchio animata quella che il Partito Democratico ha convocato in vista delle elezioni regionali del prossimo novembre. Il nodo da sciogliere quello delle candidature. E se fino a qualche settimana fa il nome di Paola Gazzolo pareva il più certo, oggi non lo è più così tanto; prima di tutto per la questione legata alle dimissioni dalla presidenza del consiglio in vista della campagna elettorale, ruolo che la diretta interessata non ha intenzione di lasciare, in seconda battuta perché si sarebbero fatti altri nomi, nessuno di questi però sarebbe uscito dall’organo più ufficiale del partito, ovvero la direzione.

Ecco che il segretario provinciale Carlo Berra avrebbe proposto la composizione di un comitato di saggi/garanti per sondare le disponibilità, composto da sei persone. Tra queste ci sarebbero nomi legati alla corrente maggioritaria del PD e altri alla componente minoritaria. Proprio dall’ala del partito che sostiene Paola Gazzolo si attendono i nominativi che entreranno a far parte del comitato dei garanti, una di questi potrebbe essere Martina Affaticati. L’altra metà del comitato invece pare sia già, in parte, confermata. I tempi per la costituzione di questo organismo,  che dovrebbe essere una prassi per i partiti, è di circa un paio di settimane. Staremo a vedere se otterrà il risultato sperato, ovvero trovare candidature forti e condivise con chances di essere elette all’assemblea legislativa regionale.

GAZZOLO: “MI CANDIDO ALLE EUROPEE FORTE DELLA MIA ESPERIENZA. NON MI DIMETTERO’ DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, MA RINGRAZIO CHI ME LO HA CHIESTO”

“Accolgo con emozione la richiesta che mi è arrivata da tutto il partito di candidarmi alle elezioni europee. Metterò a frutto la mia esperienza maturata in questi anni soprattutto nel ruolo di assessore regionale alla Protezione Civile. Una candidatura inaspettata ma anche sfidante perché tutta piacentina” ha detto Paola Gazzolo commentando la sua candidatura nel PD alle europee nella circoscrizione del nord est.

“Porto esperienza e competenza ambientale, inoltre vorrei portare un metodo permanente in Europa che ho imparato in Regione, ovvero la messa a terra dei grandi provvedimenti europei”. A fianco di Gazzolo, erano presenti la parlamentare Paola De Micheli, la segretaria cittadina Renza Malchiodi, il segretario provinciale Carlo Berra.

E rispetto alla richiesta di dimissioni dal ruolo di Presidente del consiglio comunale durante la campagna elettorale, per una questione di imparzialità, Gazzolo non ha dubbi “resterò nel mio ruolo, la legge non me lo impedisce e ho l’esperienza per sapere gestire questa situazione. Tuttavia ringrazio chi me lo ha chiesto e mi ha fatto riflettere”, riferendosi al gruppo di Alternativa per Piacenza e della civica Barbieri. Meno diplomatico il segretario Berra: “richieste semplicemente irricevibili”, come a dire che non meritano neppure una risposta.

PD: PAOLA GAZZOLO CANDIDATA ALLE EUROPEE. “IL PARTITO ME LO HA CHIESTO, SONO LUSINGATA”. APP: “CI ATTENDIAMO LE DIMISSIONE DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE”

Paola Gazzolo, presidente del Consiglio Comunale di Piacenza. è candidata alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno nella circoscrizione Nord Est con il capolista Stefano Bonaccini, governatore della regione Emilia Romagna.

Il termine per la consegna delle candidature sono le ore 20 del primo maggio. Il nome della presidente del Consiglio Comunale, esponente di spicco del PD piacentino, compare sul sito https://www.ilgazzettino.it/italia/primopiano/elezioni_europee_2024_liste_partiti_fdi_pd_m5s_forza_italia_lega_nomi-8091418.html 

Insieme a lei compaiono, oltre Bonaccini, i ben noti Elisabetta Gualmini, Alessandro Zan, Alessandra Moretti, Giuditta Pini.

Contattata direttamente, in attesa della convocazione di una conferenza stampa nei prossimi giorni, Gazzolo, emozionata, ha detto “il mio partito mi ha chiesto di candidarmi, ne sono lusingata e farò del mio meglio con spirito di servizio”.

Resta da capire se, nel frattempo, lascerà il ruolo di presidente del Consiglio Comunale per dedicarsi, in modo più continuativo all’impegnativa campagna elettorale che l’attende da oggi all’8 giugno.

A questo proposito la segreteria di Alternativa per Piacenza si è espressa con questa breve nota che pubblichiamo:

Alternativa per Piacenza, appresa la notizia della candidatura di Paola Gazzolo al Parlamento europeo, si sente di augurarle il meglio di quel che desidera per la sua carriera. Ci attendiamo ora, per potersi dedicare a tempo pieno a una campagna elettorale impegnativa, le immediate dimissioni dal ruolo attualmente ricoperto a Palazzo Mercanti. Non foss’altro, per coerenza e per dare il segno tangibile di una politica che non salta di incarico in incarico a mandato ancora in corso, con quella brama di scalata al prestigio e al conto in banca che confidiamo non appartenga all’ex assessore provinciale, ex assessore regionale, oggi Presidente del Consiglio comunale.

 

PASSA LA MOZIONE PD SUL CONSUMO DI SUOLO AL 3%. L’OPPOZIONE: “FARSA, FUMO NEGLI OCCHI.

“Farsa, fumo negli occhi, fuffa”. Così l’opposizione di centro destra e ApP ha definito la mozione del Pd sul consumo di suolo che altro non fa, secondo la minoranza, se non ribadire il limite del 3% come stabilisce la legge regionale 24/2017. Nulla di nuovo insomma, è il leitmotiv  della minoranza; un impegno politico serio, è invece la posizione della maggioranza.

L’opposizione ha chiesto più coraggio: l’approvazione dell’emendamento di Alternativa per Piacenza sarebbe andata in questa direzione, che metteva nero su bianco l’impegno a rinunciare al 3% di consumo di suolo.

“Questa è la sinistra del mattone, del calcestruzzo e della betoniera” è la definizione del consigliere Massimo Trespidi “che vuole avere la mani libere sulla città per costruire là dove si vuole costruire”.

PERRUCCI, PD: “IN MAGGIORANZA LE DIFFERENZE SONO PIU’ APPARENTI CHE REALI. DALLA SINDACA NESSUN DIKTAT”

I temi caldi, inutile negarlo da oggi alla fine dell’anno, saranno gli accordi operativi, ovvero le trasformazioni urbanistiche che cambieranno il volto della città. Il ruolo del consiglio comunale sarà primario, perché sarà proprio il voto dei consiglieri a scrivere il futuro di Piacenza. Uno dei consiglieri di più lungo corso è certamente Stefano Perrucci, da sempre esponente del centro sinistra piacentino. Tra i banchi del consiglio siede nel gruppo più numeroso del Partito Democratico. La nostra intervista comincia proprio dalle proposte di accordi operativi che la giunta ha approvato pochi mesi fa e che passeranno in consiglio tra novembre e dicembre, per chiudere l’intera partita entro la fine dell’anno. “In maggioranza – ci dice – le differenze sono molto più apparenti che reali”.

 

BISOTTI: “L’AMMINISTRAZIONE E’ PRONTA ALLO START. SUL BILANCIO HA PAGATO L’INESPERIENZA. OGGI LA SFIDA PIU’ IMPORTANTE E’ QUELLA AMBIENTALE”

E’ un politico di lungo corso, nella sua esperienza anche la delega all’Urbanistica nella giunta Dosi 2012-2017, oltre che la segretaria del PD. Silvio Bisotti analizza la maratona del primo bilancio che ha affrontato la giunta Tarasconi e si focalizza sulle sfide più importanti che l’amministrazione ha davanti: certamente quella ambientale. “Oggi la giunta è pronta allo start. I consiglieri hanno pagato l’inesperienza della prima volta tra i banchi del consiglio. Occorrono compattezza, consapevolezza, esperienza e umiltà”.

FOSSATI, PD: “ORA NON ABBIAMO PIU’ ALIBI. DOBBIAMO RIPAGARE LE ASPETTATIVE DEI CITTADINI”

E’ ben consapevole della responsabilità del ruolo prestigioso che ricopre in consiglio comunale. Andrea Fossati, capogruppo del Partito Democratico, è alla prima esperienza amministrativa, come gran parte dei consiglieri di maggioranza. Nonostante ciò crede che ci siano le basi per costruire, proprio da lì, una nuova classe dirigente.

Analizzando con lui i primi atti dell’amministrazione Tarasconi, ci soffermiamo sull’aumento delle tasse, in particolare dell’Irpef, da alcuni definito atto coraggioso, da altri spregiudicato. “Ora non abbiamo più alibi – dice – dobbiamo ripagare le aspettative dei cittadini”.

PD, SCHLEIN LA NUOVA LEADER: UN MANDATO CHIARO A CAMBIARE DAVVERO

Pare che il mantra “noi dobbiamo fare la sinistra”, pronunciato più volte nella campagna elettorale delle primarie, abbia colpito nel segno sovvertendo ogni pronostico. Perché di Elly Schlein deve avere convinto soprattutto questo: la svolta a sinistra di un PD che ha perso da anni smalto e appeal. Se alle primarie della gente comune, non degli iscritti, ha vinto lei che al Partito Democratico si è iscritta poco più di due mesi fa qualcosa vorrà dire. E se Stefano Bonaccini ha detto, poco dopo la sconfitta, ” è stata più capace di me nel dare il senso di un rinnovamento del partito” anche questo significherà qualcosa. Poi ha aggiunto “Io l’ho sempre detto: se avessi vinto avrei chiesto ad Elly di darmi una mano, ha prevalso Elly e senza chiedere nulla per me sono pronto a dare una mano”.

Lei invece, che l’ha spuntata con il 53.8% dei voti ribaltando il voto dei circoli (mai nessuno prima nel PD lo aveva fatto), ha detto “insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione. Anche stavolta non ci hanno visto arrivare” e ancora “Il popolo democratico è vivo: il mio è un mandato chiaro a cambiare davvero”. Ai gazebo è andato un milione di persone in tutta Italia, già questo è un buon segnale di partecipazione.

Lotta alle disuguaglianze, diritto ad un lavoro dignitoso, necessità di affrontare con urgenza l’emergenza climatica, sono i temi che Schlein ha posto come fondamentali. Da oggi ha una grande responsabilità, quella del cambiamento che, ha detto più volte, “non significa rottamazione”. A sostenerla c’erano anche i big Dario Franceschini, Andrea Orlando, Nicola Zingaretti, Francesco Boccia. Per questo dovrà essere davvero brava a tenera la barra dritta, guardare avanti nel segno di quei temi fondamentali che gli elettori di sinistra si aspettano da lei. Sarà giudicata molto severamente c’è da giurarlo, soprattutto dal partito che si appresta a dirigere.

A Piacenza invece, dove hanno votato più di 4mila persone, ha prevalso Bonaccini con il 54,4% contro il 45,6% di Schlein. Un risultato che probabilmente non tutti si aspettavano avendo, il governatore della regione, dalla sua parte buona parte degli amministratori locali, tra cui la sindaca Tarasconi. Ma i cittadini hanno scelto una visione più netta, una decisa virata a sinistra.