CALZA: “PER L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA SONO MANCATI DIALOGO E ASCOLTO”

Ha vissuto il passaggio dell’ elezione del presidente della Provincia con sofferenza, amarezza e senso di solitudine. Lei che in provincia c’è da 23 anni, stavolta a non esserci è stato il partito di riferimento, quel PD che ha fatto mancare, in questa occasione, l’ascolto e il coinvolgimento degli amministratori locali e dei circoli.

Patrizia Calza lunedì nel consiglio provinciale di insediamento della nuova presidente Patelli si è sentita in dovere di essere schietta, così come le ha insegnato il padre, ha detto nel suo intervento.

PATRIZIA CALZA: “OGNUNO INTERPRETI IL PROPRIO RUOLO AL MEGLIO”

Una voce che, all’interno del PD, si è sempre distinta per obiettività e franchezza. Patrizia Calza, sindaco di Gragnano, in procinto di candidarsi anche al secondo mandato, spiega a Di Profilo cosa significa oggi amministrare i piccoli comuni e le difficoltà che incontrano i sindaci. “Su alcune scelte della giunta Barbieri non sono d’accordo, ma lascio la critica a chi riveste questo ruolo in consiglio. Ognuno deve rappresentare il proprio ruolo”.

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GRAGNANO: 15 PROFUGHI SU 18 HANNO FIRMATO IL PATTO PER IL VOLONTARIATO

Quindici profughi su diciotto hanno firmato il patto per il volontariato promosso dal Comune di Gragnano. E’ questo l’esito dell’incontro avvenuto a pochi giorni dall’accoltellamento che ha coinvolto due ospiti della struttura privata dove vivono i ragazzi. Un episodio condannato senza riserve da tutti i presenti, intollerabile che ha finito per gettare discredito sull’intero gruppo. All’ordine del giorno anche il discorso legato alla disponibilità e al coinvolgimento in lavori socialmente utili. “Questo – ha spiegato il sindaco Patrizia Calza -per inserirsi con più facilità nel tessuto sociale, per imparare un mestiere e per venire più facilmente accolti dalla popolazione locale”. Alcuni si sono detti da subito disponibili, altri meno, nel senso che il programma di protezione in cui sono coinvolti non prevede un inserimento lavorativo, seppur volontario. Alla fine però anche i più reticenti hanno accettato di firmare; solo tre sono, per il momento, esclusi perché occorre prima espletare altre procedure come quelle di tipo sanitario. Per i 15 che hanno accettato il patto per il volontariato dal primo gennaio 2017 si comincia con piccole attività come la pulizia della strade e la manutenzione del verde pubblico.

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SCUOLE E SICUREZZA ANTISISMICA, CALZA: “SITUAZIONE BUONA”

Piacenza ha conquistato il podio della classifica stilata annualmente da Legambiente per la qualità delle scuole. Una buona, oltre che bella, notizia che ci sembra corretto celebrare. La nostra città spodesta Trento al terzo posto, e primeggia, una volta tanto, anche su Parma al secondo, grazie a dati eccellenti legati a sicurezza, riqualificazione degli edifici, ma anche per le buone pratiche alla viabilità. Ci siamo concentrati sulla sicurezza degli edifici legati al rischio sismico, la fotografia che ne è uscita è buona, almeno per gli istituti superiori, quelli cioè gestiti dalla Provincia.

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PERIODO NERO PER I PRODUTTORI. “LATTE SOTTOPAGATO”. A TUTTO TONDO

Oggi gli allevatori e i produttori di latte non riescono più a coprire i costi di produzione. Questo perchè il latte viene pagato al litro meno di quanto si spende per produrlo. Accade così che un litro di latte oggi venga pagato al produttore 31 centesimi al litro quando i costi di produzione oscillano tra i 38 e 42 centesimi. Dove sta il guadagno? Ma il paradosso si fa ancora più forte se si pensa che il 60% del latte dei produttori locali è destinato non al latte alimentare ma al mercato del grana padano che non è per nulla in crisi, anzi registra i migliori utili degli ultimi 15 anni.

Secondo Coldiretti gli allevatori stanno pagando l’onda lunga della fine del periodo delle quote latte che porta notevoli difficoltà soprattutto nella copertura dei costi di produzione. Poi c’è il tema dell’etichettatura, che rientra pienamente in questo contesto. Da anni l’associazione dei coltivatori si sta battendo per un’etichettatura che riporti non solo il luogo di confezionamento ma anche quello di produzione. Il 90% del latte UHT è prodotto in paese extra europei, ma il consumatore non lo sa.

Ha sollevato un grande clamore mediatico, fino alla partecipazione al salotto di Rai Uno Porta a Porta. Il sindaco di Gragnano Patrizia Calza ha detto quello che molti pensano ma che in pochi hanno il coraggio di esternare- ha riferito anche ai nostri microfoni. Al centro del dibattito c’è il tema dell’accoglienza dei profughi che, evidentemente, così come è oggi non funziona. Aiutare chi si rifiuta di collaborare, sostiene il primo cittadino di Gragnano, è sbagliato, sia per chi presta aiuto sia per chi lo riceve, per una questione di dignità.

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PROFUGHI, CALZA: “SISTEMA DI PROTEZIONE DEVIANTE”

Ha scoperchiato un vaso che ribolliva da tempo ed il clamore mediatico di cui è protagonista da qualche giorno ne è la prova. Il sindaco di Gragnano Patrizia Calza non se lo aspettava certamente. Tutto è partito da una mail in risposta ad un articolo del corriere della sera in cui si esaminava il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo. Poi l’intervista sul Corriere Sociale. Al centro del dibattito c’è il tema dell’accoglienza dei migranti o richiedenti asilo che, evidentemente, non funziona. Gragnano, che tra l’altro è uno dei comuni che per primo nel 2012 ha ospitato migranti, da novembre accoglie 20 pakistani che all’inizio si prestavano in servizi di volontariato per la comunità, e che poi si sarebbero rifiutati. Quello che sostiene il primo cittadino è che è sbagliato aiutare che si rifiuta di restituire qualcosa. Un concetto espresso da un sindaco di sinistra che suscita approvazioni anche a destra?

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STRADE E SCUOLE: LA PROVINCIA RICOMINCIA AD INVESTIRE

La Provincia ha ricominciato ad investire su strade ed edilizia scolastica, settori che sono rimasti di sua competenza dopo il riordino. Investimenti per 4 milioni di euro suddivisi tra interventi sul manto stradale (1 milione di euro) e edilizia scolastica e strade (3 milioni di euro). “investimenti resi possibili – ha detto il Presidente Francesco Rolleri – grazie alla rigorosa gestione finanziaria della Provincia di Piacenza, che è stata mantenuta nel tempo dalle varie amministrazioni, sia alle scelte che questa amministrazione ha fatto quando si è insediata. Gli interventi che abbiamo avviato – ha concluso – ci consentiranno di risparmiare a regime 4 milioni di euro, di cui 2 già nel 2015”. Nel dettaglio, 3 milioni sono stati destinati alla chiusura delle buche delle strade e alla sistemazione degli asfalti di quelle arterie provinciali di collegamento da e per Milano in vista di Expo. Un primo milione è già stato stanziato e gli interventi potranno essere completati entro maggio. Altri due milioni, se i tagli ai bilanci della Provincia saranno quelli ad oggi previsti e non subiranno incrementi, saranno reperiti nell’ambito del bilancio di previsione. Ricordiamo che nel 2015 la Provincia dovrà versare allo Stato 120 milioni di euro, oltre il 40% del totale delle entrate. Fondi sostanzioso dovrebbero arrivare anche dalla Regione che, attraverso l’assessore Donini, avrebbe promesso di mettere a bilancio una somma tra i 700/800 mila euro per le strade di interesse regionale che sono diventate provinciali nel 2001. “Tra queste c’è la necessità della messa in sicurezza di alcuni ponti tra cui quello di Farini” ha specificato la vice presidente Patrizia Calza.

Per quanto riguarda l’edilizia scolastica il consigliere Paola Galvani ha sottolineato quanto sia stato prezioso il contributo dei dirigenti scolastici. “I nostri edifici – ha sottolineato – sono stati costruiti tra gli anni 70/80, negli anni s’è stata una scarsa manutenzione e sono molto carenti dal punto energetico. Nei mesi scorsi abbiamo affrontato un grave problema strutturale al Raineri Marcora per cui sono stati necessari 117 mila euro. Un altro intervento importante è quello sul Nicolini per 569 mila euro”. Altri interventi imminenti sono destinati al Colombini, Marconi, al polo di Fiorenzuola.

prov. strade scuole

VALLISA: “SONO ANDATO ALL’INFERNO E SONO TORNATO” IL RACCONTO DELLA LIBERAZIONE A TUTTO TONDO

“Andare all’inferno e poi tornare ti fa scoprire aspetti nuovi della vita a cui prima non badavi”. Sono le parole di Marco Vallisa, ostaggio per quattro mesi in mano a rapitori senza scrupoli in Libia dove stava lavorando. Oggi, a due mesi dalla sua liberazione, Vallisa sta meglio, torna a parlare della sua esperienza con parole che fanno riflettere e mettono in discussione, ancor più in queste settimane tra la strage di Parigi e il rilascio di Greta e Vanessa, le due cooperanti italiane rapite in Siria. Eviterebbe banali strumentalizzazioni e andrebbe alla radice del problema, business e interessi economici.

Che fine ha fatto il tesoretto da 7 milioni di euro che aveva lasciato l’ex Presidente della Provincia Trespidi? E’ servito a non cadere sotto i colpi della Legge di Stabilità, ha dato, cioè, una boccata d’ossigeno agli amministratori della nuova Provincia che dovranno dare allo Stato 15 milioni di euro. E i cittadini chi li sente, le buche nelle strade, le scuole da sistemare? La riforma delle province fa acqua da tutte le parti e agli amministratori non resta che raschiare il fondo del barile.

Una frase che ha nettamente spiazzato il Vaticano. L’ultima dichiarazione di Papa Francesco che suona come un’esortazione rivolta ai cristiani che “non si riproducano come conigli” ha fatto il giro del mondo. Dietro alla semplicità di queste parole, sta il concetto di maternità e paternità responsabile. Abbiamo chiesto un commento a Don Giancarlo Conte, storico parroco della parrocchia di San Giuseppe Operaio

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CALZA, PROVINCIA: “STIAMO RASCHIANDO IL FONDO DEL BARILE”

Che fine hanno fatto i 7 milioni di euro di tesoretto che l’ex Presidente della Provincia Trespidi aveva destinato all’ente piacentino? Si trattava certamente di un bel gruzzoletto, in parte destinato al trasporto pubblico, in parte ai collegamenti stradali sulle principali arterie provinciali. Niente di tutto questo. Sono serviti all’attuale amministrazione a non soccombere pesantemente ai colpi della Legge di Stabilità del Governo centrale. La legge tanto odiata dagli amministratori locali che ha costretto, soprattutto le province in vista del loro ridimensionamento, a decurtare i bilanci. A Piacenza è toccato un taglio da 15 milioni di euro. Quei 7 milioni di euro cautamente accantonati sono andati nelle casse dello Stato. E quale sorte toccherà alla nuova provincia di Piacenza, una delle più virtuose d’Italia dal punto di vista del bilancio? A rimetterci sono quei settori che richiedono più spese vive come edilizia scolastica e viabilità, dove cioè, se c’è da mettere in sicurezza il tetto di una scuola o una strada, occorre spendere denaro. Con 1100 chilometri di trade provinciali di gestire, la situazione non è facile, anzi diventa complicatissimo anche mettere una pezza sulle buche dei principali assi viabilistici. “Stiamo raschiando il fondo del barile – ha detto la vicepresidente della Provincia, con delega alla viabilità, Patrizia Calza – stiamo facendo qualsiasi cosa per eliminare gli sprechi.  Noi amministratori siamo prima di tutto cittadini e sindaci, quindi capiamo benissimo quello che la gente sta passando, risentiamo dei disagi che tutti stanno vivendo. Siamo preoccupati perchè, dal Governo, non arrivano quelle risposte che ci aspettavamo”

Il servizio con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

CALZA

PROVINCIA: PREPENSIONAMENTO PER 55 DIPENDENTI. CALZA:”PIU’ COLLABORAZIONE DAI SINDACI”

Sono cambiate le regole d’ingaggio, sono cambiare le regole del gioco. La nuova Provincia, quella di secondo livello, è cambiata e non tutti ne hanno preso ancora coscienza. Lo sanno bene i dipendenti, che nonostante le occupazioni e le preoccupazioni legittime, non perderanno il posto di lavoro come invece accadrà probabilmente ai precari; lo sanno bene il presidente Francesco Rolleri e i consiglieri che dopo un paio di mesi dall’elezione si sono trovati una Legge di Stabilità che ha destabilizzato i conti. Una Provincia virtuosa come quella di Piacenza che poteva contare su 27 milioni di euro di risorse, oggi di questi 15 milioni 500 mila vanno allo Stato, e in cassa ne rimangono poco meno di 11 milioni 550 mila. Solo le spese del personale ammontano a 12 milioni 300 mila euro. Come razionalizzare? Oltre all’estinzione del fondo residuo per 1 milione 300 mila euro, 55 dipendenti di cui 7 dirigenti andranno in prepensionamento, ottenendo così un risparmio di un milione di euro per il 2015, 2 milioni per il 2016 e 2 milioni 300 mila euro per il 2017. Una provincia diversa, insomma, che “però – ha sottolineato la Vicepresidente Patrizia Calza nel corso della conferenza stampa natalizia – non ha rinunciato a svolgere quel ruolo che la legge ci ha imposto. Siamo qui per essere al servizio dei nostri colleghi e del territorio. La provincia cambia non e’ più come prima, e’ al servizio degli enti locali e dei sindaci. Quelle che sono le difficoltà degli alti altri sindaci sono anche le nostre” e qui la stoccata verso i colleghi sindaci “mi pare che al momento questo messaggio non sia passato. Ci vuole più collaborazione altrimenti le soluzioni ai problemi non si trovano”.

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