BUFERA NEL PD, INDAGATO ANCHE BONACCINI

Se non si può definire caos, poco ci manca. Quando tutto sembrava pianificato in vista delle primarie, in una sola giornata tutto sembra smontato.  Prima il ritiro dalla corsa di Matteo Richetti perche indagato per peculato, poche ore dopo l’iscrizione nel registro degli indagati nella stessa inchiesta anche per il super favorito, il candidato forte Stefano Bonaccini. Lo ha confermato il suo avvocato all’agenzia Ansa. Una situazione che provocherà un forte imbarazzo all’interno del Partito Democratico a poche settimane dalle  primarie in vista dell’appuntamento elettorale delle elezioni regionali.

2014-09-09-20-26-28--1126948024

PRIMARIE PD, RICHETTI SI RITIRA. INDAGATO PER PECULATO

In casa Pd sembrava tutto pronto in vista delle primarie quando uno dei due canditati si è ritirato. Matteo Richetti è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta “spese pazze”del consiglio regionale. Sul suo conto era stato aperto un procedimento a parte su esposto del consigliere del M5S Andrea Defranceschi sull’uso delle auto blu da “casa e per casa” nel periodo in cui Richetti fu Presidente del Consiglio regionale. Dapprima la sua decisione di ritirarsi era stata spiegata con forti pressioni da Roma e motivi personali. Poi la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati sui siti nazionali, tra cui Repubblica.it. Il termine entro il quale presentare le firme era fissato per le 12 di oggi, termine rispettato dagli altri due candidati Stefano Bonaccini e Roberto Balzani. Richetti ha anche scritto anche una nota su Facebook dove professa “unità” dentro al partito: “L’unità è un valore che non va solo dichiarato, ma anche praticato. Per questo non metterò in campo la mia candidatura. Decisione sofferta e meditata, ma credo sia nell’interesse dell’Emilia Romagna e del Pd. Ora non è il momento delle divisioni, il nostro Paese e la nostra regione non possono permetterselo”

RICHETTI