PNRR: A PIACENZA 43 PROGETTI PER 75 MILIONI, “TRA I COMUNI PIU’ VIRTUOSI IN REGIONE”

A un anno dalla conclusione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Comune di Piacenza è considerato tra i più efficienti a livello regionale nella rendicontazione dei progetti finanziati e nel rispetto dei crono-programmi.

Equanto emerso in una riunione che si è tenuta nelle scorse ore in Municipio alla presenza della sindaca Katia Tarasconi, degli assessori, del direttore generale Luca Canessa oltre che dei dirigenti e dei funzionari comunali coinvolti a vario titolo sui progetti Pnrr. A introdurre il dibattito facendo il punto della situazione, è stata Annalisa Giachi di PromoPA Fondazione che sta collaborando con Palazzo Mercanti nellottimizzazione manageriale delle pratiche in questione.

Ad attestare lottima reputazione del Comune di Piacenza in tema Pnrr, è stato il team di esperti incaricati dalla Regione Emilia-Romagna che si è basato – tra i vari criteri di valutazione – sul rispetto di tutte le scadenze relative alle procedure di aggiudicazione e di consegna dei lavori entro il 2024. Unazione nel suo complesso particolarmente articolata e non priva di criticità, che ha visto lente piacentino distinguersi anche per soluzioni innovative come nel caso del project financing dellEx Manifattura Tabacchi (soluzione che solo pochi giorni fa ha raccolto anche il plauso da parte del Ministero).

Con un totale di 43 progetti attualmente in corso di realizzazione, Piacenza ha dimostrato dunque, e sta dimostrando tuttora, un impegno concreto ed efficiente nell’utilizzo delle risorse Pnrr, mantenendo un monitoraggio costante e una documentazione accurata che ha consentito di accedere a fondi di fondamentale importanza per il futuro della città.

E lha fatto centralizzando le operazioni e ottimizzando processi che – di fatto – hanno stravolto buona parte delle dinamiche lavorative dellintero ente nellultimo periodo, richiedendo uno sforzo notevole da parte degli uffici. Ma non solo: anche a livello amministrativo e – più in generale – politico, il lavoro è stato capillare grazie alla concertazione tra più assessorati, al monitoraggio costante e alla condivisione di ogni singolo passaggio.

Ciò è stato possibile grazie alla precisa scelta dellamministrazione di creare una cabina di regiaspecificatamente dedicata alla gestione del Pnrr e, a monte, alla scelta di istituire un nuovo settore nellambito del funzionigramma comunale: il settore Piacenza 2030 il cui personale – come ha precisato lo stesso direttore generale durante la riunione – ha rivestito e sta rivestendo un ruolo cardine proprio in tema di rendicontazione. Una professionalità che, una volta chiusi tutti i lavori del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (marzo 2026), risulterà cruciale, ad esempio, sui bandi europei e non solo.

Le missioni del Pnrr a Piacenza spaziano dalla digitalizzazione e innovazione (14 progetti), a verde e transizione ecologica (2 progetti), sino allistruzione (6 progetti) e all’inclusione sociale (19 progetti). Complessivamente, il Comune ha ottenuto finanziamenti per oltre 75 milioni di euro in totale, con una quota significativa (57%) destinata allinclusione e alla coesione.

La chiave dellottimo risultato di Piacenza risiede, dunque, in un modello di governance ben strutturato. Con la creazione della cabina di regia dedicata al Pnrr, composta da personale esperto e qualificato, il Comune – come si accennava – ha centralizzato la rendicontazione, facilitando il monitoraggio in tempo reale dei vari progetti. Questo approccio ha garantito unefficienza operativa davvero importante, consentendo di presentare rendiconti e richieste di rimborso in modo veloce e accurato.

L’ufficio ha anche implementato strumenti digitali per monitorare i progressi e ha offerto consulenze ai vari settori coinvolti, migliorando così la comunicazione e la collaborazione tra i diversi attori amministrativi. Ciò ha portato ad incassare, ad oggi,circa 14,5 milioni di euro attraverso anticipi e rendiconti.

Non poche, tuttavia, le criticità che nel corso della riunione sono state sottolineate dai vari dirigenti comunali coinvolti. Su tutte,laumento dei costi delle opere nellultimo periodo, ma anche la difficoltà di coordinare efficacemente i progetti di area vasta e la necessità di rivedere e attualizzare alcune pratiche rispetto a come erano state candidate allepoca della presentazione dei progetti. Tuttavia il Comune ha già adottato misure per affrontare tali problematiche continuando a ottimizzare le procedure di rendicontazione.

«Il lavoro amministrativo, che per sua natura è “dietro le quinte, è stato davvero colossale – ha commentato la sindaca a margine della riunione – ma c’è da dire che oggi in città stanno diventando visibili e tangibili i primi risultati concreti. Certo, i cantieri possono creare disagi ma allo stesso tempo sono la prova che siamo una città che finalmente si sta muovendo».

EDILIZIA SCOLASTICA: 21 MILIONI DI EURO PER INTERVENTI ANTISISMICI. A SETTEMBRE LA NUOVA PALESTRA DEL RESPIGHI

Ventuno milioni di euro, la quasi totalità fondi Pnrr, per 19 istituti scolastici, 14 appalti attivi e 13 imprese coinvolte. Sono i numeri che l’amministrazione provinciale ha messo in campo per gli interventi di adeguamento e miglioramento antisismico per le scuole del territorio. Interventi doverosi e necessari – ha sottolineato la presidente Monica Patelli – per la sicurezza di chi a scuola ci lavora e ci studia. Miglioramenti per i quali l’ente ha utilizzato per l’80 per cento fondi Pnrr, per la restante parte la provincia.
Lavori complessi che devono essere terminati entro il 30 giugno 2026, perché collegati ai finanziamenti Pnrr, e che vedono 14 appalti aperti. Eccoli nel dettaglio.

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EX MANIFATTURA TABACCHI, LA GIUNTA “SALVA” IL FINANZIAMENTO DA 11 MILIONI DI EURO

C’è l’ok della giunta al piano per il finanziamento da 11milioni di euro per la riqualificazione dell’ex manifattura tabacchi nel quartiere Infrangibile. Il “salvataggio” del finanziamento sarà vero e proprio se otterrà disco verde dalla Commissione prima e dal Consiglio comunale, già la prossima settimana.

“Si tratta di un finanziamento – si legge nella nota dell’amministrazione – che consentirà di portare a termine un insieme di opere di grande impatto per la città che comprendono 143 alloggi di social housing, un polo scolastico con tanto di palestra e un parco da 15mila metri quadrati. La principale difficoltà di questo percorso sta nella trasformazione del progetto Pinqua (grazie al quale il Comune di Piacenza nel 2020 aveva ottenuto il finanziamento da 11 milioni) in progetto PNRR, che ha modificato in corsa le “regole del gioco”. Una trasformazione avvenuta nel luglio del 2021 e in seguito alla quale non si è poi trovata una soluzione adeguata alla prosecuzione dell’iter così come pensato originariamente. Fino ad oggi.
Soluzione trovata, dunque. Ed è l’unica possibile: in accordo con gli stessi funzionari ministeriali, non c’è altra strada percorribile per poter ottenere il finanziamento in questione e realizzare, quindi, le opere previste dal progetto iniziale.
In cosa consiste? La strada individuata dall’amministrazione consiste in estrema sintesi nel dividere i percorsi dei due interventi previsti sull’area Ex Manifattura Tabacchi: da un lato l’intervento di social housing, dall’altro la realizzazione del polo scolastico.
Per il primo intervento, la soluzione è che il Comune entri nel fondo proprietario delle aree interessate (Fondo Estia Social Housing) acquistando – grazie al contributo ottenuto con il Pinqua e poi divenuto contributo Pnrr – quote indivise delle aree su cui sorgeranno gli alloggi e conferendo poi le stesse al fondo.
Per quanto riguarda il secondo intervento, ovvero la realizzazione della scuola e della palestra, il Comune acquisterà direttamente l’area per poi assegnare i lavori mediante una gara pubblica come previsto dal codice degli appalti.
Si tratta di una soluzione che ha richiesto, come accennato, uno studio particolarmente approfondito e impegnativo; una soluzione che, in ambito pubblico, ha pochi precedenti ma di fatto è l’unica giuridicamente e amministrativamente compatibile con le regole del Pnrr.
Altre strade non ce n’erano e non ce ne sono. L’unica alternativa consisterebbe nel perdere il finanziamento da 11 milioni. E il termine per avviare questo nuovo percorso, così come individuato dall’amministrazione insieme agli uffici, è il 7 ottobre prossimo”

Nella nota si ripercorre il complicato iter che ha coinvolto l’intervento.
“La prima idea di intervento sull’Ex Manifattura Tabacchi, una vasta area dismessa tra strada della Raffalda e via Montebello, risale al 2009. La vendita dei terreni oggetto dell’attuale percorso risale al 2018. Ad acquistarli è un fondo di investimento alternativo immobiliare riservato denominato “Fondo Estia Social Housing” a cui partecipa Cassa Depositi e Prestiti ed è gestito dalla società Prelios SGR S.p.A. Nel 2020 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, promuove il bando Pinqua, o Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, il cui scopo è quello di promuovere processi di rigenerazione per incrementare la qualità dell’abitare nelle città.
L’Amministrazione comunale (Giunta Barbieri) coglie l’occasione per candidare un progetto che prevede la realizzazione di edilizia libera, di un polo scolastico con palestra e di un’aliquota rilevante di alloggi in modalità housing sociale.
Un progetto ambizioso da realizzare mediante un contributo al fondo Estia gestito da Prelios che è proprietario delle aree e realizzatore dell’iniziativa. Il Comune ottiene dunque il finanziamento che, in base alla proposta originaria, prevedeva il trasferimento a fondo perduto di risorse pubbliche finalizzato alla riduzione dei costi realizzativi dell’edilizia in social housing, nonché l’acquisto da parte del Comune “chiavi in mano” della scuola con palestra e delle correlate aree di pertinenza, realizzata dal fondo e poi ceduta.
Nel 2021, dopo la pandemia, viene approvato il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cosiddetto Pnrr, nel cui ambito viene inserito il Pinqua. Ed è a questo punto della vicenda che nasce il problema che si trascinerà fino al periodo attuale.
Il Pnrr infatti introduce alcune nuove regole che complicano tutto l’iter per come era stato impostato. Le principali problematiche possono essere sintetizzate in tre punti: il Pnrr qualifica l’Amministrazione comunale come Soggetto Attuatore in sostituzione del gestore individuato dal Fondo e quindi rende impossibile la realizzazione dell’iniziativa da parte del privato; il cronoprogramma si contrae di 30 mesi essendo la scadenza del PNRR, come è noto, il 31 marzo 2026 mentre il Pinqua aveva invece una durata di 5 anni e 9 mesi; si introduce il termine del 10 agosto 2023, poi prorogato al 7 ottobre 2023 grazie alla disponibilità del ministero, come “milestone” per la trasmissione della documentazione a conferma del contributo degli 11 milioni.

Dal luglio 2021, quando cambiano le regole, al marzo 2022 resta sostanzialmente tutto fermo. Proprio in quel mese, marzo 2022, nel pieno della campagna elettorale per le Amministrative di Piacenza, il Comune firma la convenzione con il Ministero per avviare il percorso che dovrà portare all’ottenimento del finanziamento. In quel momento, però, non era ancora stata individuata una possibile soluzione ai problemi emersi con il passaggio al Pnrr.
Nel luglio dello stesso anno, il 2022, si insedia l’attuale amministrazione e inizia lo studio dei documenti sulla partita in questione. La situazione si rivela da subito tutt’altro che semplice. Il principale nodo da sciogliere riguarda la società che gestisce il fondo, ovvero Prelios: “Non risulta avere i requisiti e le caratteristiche di natura pubblica richiesti”.
Inizia il lavoro con i relativi approfondimenti i cui risultati sono quindi portati all’attenzione del Ministero nel corso di due importanti incontri che si svolgono a Roma il 28 dicembre 2022 e il 27 gennaio di quest’anno. La difficoltà è superare l’empasse generato dalla trasformazione del PinQua in PNRR in merito alla natura del soggetto attuatore e l’obiettivo è, naturalmente, non perdere il finanziamento per la realizzazione degli alloggi di social housing e per il polo scolastico.
A questo problema se ne aggiunge un altro, ovvero l’aumento dei prezzi, soprattutto nell’ultimo anno, che ha fatto lievitare i costi di tutta l’operazione in modo consistente: quasi 2 milioni e 200mila euro per quanto riguarda la realizzazione del polo scolastico.
E anche per questo problema si è trovata una soluzione: il fondo contribuirà per 1.638.423 euro, a cui si aggiungono 881mila euro di costi tecnici sempre a suo carico. Il contributo del Comune sarà invece pari a 560mila euro.
Il bandolo della matassa, dunque, viene trovato nel percorso sopra illustrato. Un percorso che, se arriverà il voto favorevole del Consiglio comunale, consentirà di ottenere il finanziamento di 11 milioni di euro che, va ricordato, rappresenta solo una parte dell’investimento complessivo che interesserà le aree in questione e ammonta a quasi 61 milioni di euro.

SCUOLE NUOVE E NUOVI SPAZI CON I FONDI PNRR: IL CONVEGNO DI LIBERI

A Piacenza, grazie ai fondi del PNRR, nei prossimi anni verranno realizzate sei nuove scuole. Stiamo parlando della scuola per l’infanzia di Borgotrebbia, chiusa dal 2017, della media all’interno dell’area ex manifattura tabacchi in via montebello, dei tre nuovi plessi in programma all’ex Laboratorio Pontieri, dove dovrebbero sorgere una media (il cui primo bando è andato deserto lo scorso agosto) e due nuovi istituti superiori, il primo succursale del liceo Gioia e il secondo da destinarsi.

L’associazione politico culturale Liberi, a questo proposito, ha organizzato per il primo dicembre alle 21 alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, l’incontro “La scuola Domani – Nuovi ambienti per apprendere, PNRR ed enti locali”.

Nuovi spazi a fronte di un decremento demografico che vede nei prossimi quattro anni 300 bambini in meno alle elementari, e altrettanti tra otto anni alla scuole medie.

FONDAZIONE: BANDO DA 600MILA EURO PER INTERCETTARE I FONDI DEL PNRR

Un aiuto per gli enti locali e gestori di servizi per progettare e definire infrastrutture sociali che possono ricevere i finanziamenti europei nazionali e regionali del PNRR. In sostanza una mani tesa affinché si riesca ad elaborare progetti che possano ottenere un finanziamento. Perché si sa i soldi arrivano a fronte di progettualità ben strutturate.

Il bando della fondazione di piacenza e vigevano si chiama Post Covid: supporto allo sviluppi delle infrastrutture sociali; il budget è di 600 mila euro e proviene da un suo fondo creato per finanziare alcuni progetti prioritari del documento programmatico previsionale 2022. due gli obiettivi: far fronte alle problematiche legare alla pandemia da Covid e attivare servizi utili per rispondere alle nuove fragilità.