OPERATORI DI CORRIDOIO: DAL 2018, 200 PERSONE CONTATTATE IN PRONTO SOCCORSO

Si chiamano operatori di corridoio, educatori professionali che intervengono in pronto soccorso per accorciare le distanze tra personale sanitario, parenti e amici del paziente ricoverato per intossicazione da sostanze. 

Il servizio è regionale, a Piacenza è partito nel 2018 con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano; gli operatori sono sei, in un anno e mezzo hanno contattato 200 persone e garantito il servizio per settanta week end. 

Ora si pensa a creare uno sportello di counseling proprio con gli operatori di corridoio. Ne abbiamo parlato con il dottor Antonio Mosti, direttore del Sert servizio dipendenze patologiche. 

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IN UN ANNO 300 ACCESSI PER ABUSO DI ALCOOL: NASCE L’OPERATORE DI CORRIDOIO

A livello regionale sono 142 mila gli accessi al pronto soccorso da parte dei giovani e giovanissimi tra i 14 i 25 anni, costituiscono l’11 per cento del totale. A Piacenza, in un anno, su 62 mila accessi 3500 sono stati pazienti intossicati, di cui 300 tra i 14 e 18 anni. Il dato è complessivo e comprende casi riconducibili ad alcool e sostanze d’abuso ma anche a farmaci. Arrivano al pronto soccorso perché è considerato un luogo protetto, sicuro, e sopratutto anonimo. Alla luce di questo è nato il progetto Operatore di corridoio: una figura che ha il compito di aiutare il personale a riconoscere le problematiche di abuso e interagire con esse per favorire un rapporto di fiducia con le strutture sanitarie.

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AVANZI, SERT: ” LA NUOVA LEGGE REGIONALE E’ SOLO L’INIZIO, CHE VENGA APPLICATA”

Maurizio Avanzi, responsabile del Sert di Cortemaggiore che ha in cura i giocatori patologici, lancia un appello alla politica: “La legge regionale che impone norme stringenti sulle installazioni degli apparecchi è un inizio, ma occorre fare di più e verificare che le nuove norme vengano rispettate”.
Si stima che i giocatori d’azzardo, tra Piacenza e provincia, siano 3 mila, di cui 500 riconosciuti dal Sert. In Italia il gioco d’azzardo ha un fatturato di circa 100 miliardi di euro. “A Piacenza – ha detto Avanzi – ci sono più sale gioco che a Parigi”.

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COME SI EVOLVE IL MONDO DELLO SPACCIO. ANTONIO MOSTI A DI PROFILO

Cambiano le modalità di accesso alle sostanze, sempre più acquistate sul web. Il mondo dello spaccio si è spostato sulla rete, sulla cosiddetta dark net, quella rete oscura, su cui si può acquistare di tutto, dalla droga alle armi. Un fenomeno in forte evoluzione i cui rischi sono connessi a quelle sostanze che vengono classificate come nuove sostanze psicoattive che colgono di sorpresa anche gli stessi operatori sanitari. Un altro fenomeno da non sottovalutare fra i giovanissimi dai 14 ai 24 anni sono gli accessi al pronto soccorso. A livello regionale, nel 2015, sono stati 154.500: il 37% delle femmine accede per problemi ginecologici, mentre il 32% dei maschi per traumi, in cui non sono compresi i traumi sportivi. Un dato che fa riflettere e fa pensare che i giovani si rivolgano al pronto soccorso per una richiesta di auto che spesso va al di là delle condizioni fisiche in cui si trovano i quel momento. “Giovani in PS” è il progetto che la regione ha inserito nel piano regionale di prevenzione 2015/2018. Temi che abbiamo sviluppato nella chiacchierata con Antonio Mosti, direttore del Sert di Piacenza, ospite delle nuova puntata di Di Profilo.

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DALLA PIAZZA ALLA RETE: COME CAMBIA LO SPACCIO. A TUTTO TONDO

Dalla piazza alla rete. Cambiano i luoghi dello spaccio, così come cambiano le modalità di assunzione. Nella piazza del web si trova di tutto dai cd, alla droga fino alle armi. Vi si accede non attraverso i motori di ricerca tradizionali, ma una volta all’interno si può acquistare di tutto. Questo è lo specchio di una modalità diversa del consumo che va conosciuto e studiato, corrispondente ad una evoluzione del fenomeno. Per questo motivo c’è un gran bisogno di sensibilizzare e informare i giovani sul tema del consumo di sostanze; legati alla tossicodipendenza esistono ancora troppi stigmi, il progetto Ops del Sert di Piacenza è nato proprio per questo.

Non esiste una classifica delle emergenze, sarebbe come aizzare una guerra tra poveri, ma non si può nemmeno far finta che la povertà che bussa ogni giorno alle porta delle parrocchie della città non esista. E’ il pensiero di don Pietro Cesena, parroco di Borgotrebbia, dove ogni giorno arrivano uomini e donne alla ricerca di un lavoro e ancora peggio di cibo per la famiglia. In mezzo a questa emergenza ne esiste un’altra, più recente ma altrettanto grave, quella legata all’accoglienza dei profughi. Ma se mancano le regole per organizzarla quest’accoglienza, inevitabilmente il malessere sarà sempre più diffuso e difficile da gestire.
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OPERATORI PER STRADA: 1000 GIOVANISSIMI AL SERT PER DIPENDENZE DA SOSTANZE

Marginalità e riduzione del danno attraverso una presenza costante ma non invasiva in quei luoghi frequentati soprattutto dai più giovani. Gli operatori professionali del progetto OpS, Operatori per Strada, a bordo del camper raggiungeranno i luoghi di aggregazione e frequentazione giovanile per sensibilizzare, prevenire e promuovere il benessere. OpS nasce dalla convenzione stipulata tra Regione Emilia Romagna, Associazione Papa Giovanni XXIII, Sert e Comune di Piacenza. Il coordinamento è affidato a Marco Battini, coordinatore Unità di Strada. Il progetto partito nel gennaio scorso, ha l’obiettivo di fare da ponte tra le persone in difficoltà e il servizio, Sert, che si presta alle cure. “Sono circa un migliaio i giovanissimi nella fascia tra 15 e 25 anni gravitate al Sert; un trend che cresce mediamente del 5% all’anno” ha spiegato il direttore del Sert Antonio Mosti. Di questi,il 30% arriva da fuori provincia e si ferma al Sert di Piacenza per la cura della dipendenza da alcool o sostanze stupefacenti. “Un progetto che riparte – ha specificato l’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini – perchè Piacenza in questo senso ha un’esperienza più che decennale e non poteva andare disperso”. Un’esperienza maturata anche grazie alla Lila che, per anni, a Piacenza ha gestito le attività contro le dipendenze da sostanze. Un’esperienza che si è chiusa quasi un anno fa con l’azzeramento della sezione piacentina da parte della presidente nazionale. Pare che alla base della decisione ci fossero difficoltà a proseguire determinati progetti dovuti a comportamenti poco corretti da parte dei vertici piacentini. Tornando ad OpS l’unità mobile parteciperà al progetto biblioteca di strada ai giardini di via Tortona, interventi in zona barriera Genova, festa degli studenti, Colormoon festival in provincia di Parma, venerdì 19, Sabato 20 e Domenica 21 Giugno Festival Alley Op – Arena Daturi, Spazio 4, Orzorock, Festival Beat, 9 Luglio Concerto Ac/Dc Imola – evento del coordinamento regionale, 25 Agosto Concerto Prodigy Reggio Emilia – evento del coordinamento regionale, Tendenze, Festa della Partecipazione, 9 Settembre Concerto Ligabue Reggio Emilia – evento del coordinamento regionale.

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PROGETTO OPS: QUANDO IL DISAGIO SI COMBATTE IN STRADA

Contro il disagio si scende in strada. Si macinano chilometri per arrivare a scoprire il disagio e il bisogno d’aiuto. Non solo nei luoghi che negli anni sono stati bollati come difficili, ma anche più semplicemente fuori dai locali, quelli frequentati dai giovanissimi. Il progetto Ops, Operatori Per Strada, nasce così; entrare direttamente a contatto coi giovani, senza filtri, ma anche con quelle situazioni di disagio legate all’abuso di sostanze stupefacenti o alcol. E’ un progetto rinato pochi mesi fa, grazie all’impegno del Sert, Asl, Comune di Piacenza, associazione Papa Giovanni XXIII e regione Emilia Romagna. Si divide in tre macro aree: individuazione e recupero delle marginalità, prevenzione giovanile nel mondo notturno/diurno, e una parte più educativa. Sotto il coordinamento di Marco Battini, coordinatore regionale delle Unità di Strada, i quattro operatori Ops scendono in strada a bordo del camper e intercettano bisogni o più semplicemente fanno prevenzione con la distribuzione di materiale informativo.

L’obiettivo è creare, con il tempo, una rete tra le diverse realtà che a livello locale si occupano di queste tematiche: più le maglie di questa rete sono strette e ben tessute più facilmente si intercettano bisogni e più facilmente si risolvono le situazioni problematiche. La sede operativa è al Montale, che oggi ospita anche il centro osservatorio diagnosi.

Il servizio completo nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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