TARASCONI ATTACCA IL CENTRODESTRA: “NON CI FINGIAMO OPOSSUM, COME LA SCORSA AMMINISTRAZIONE. MORTA PER CINQUE ANNI PER POI RISORGERE ALL’OPPOSIZIONE”

A prendere la parola, su piazza Cittadella, questa volta è la sindaca Tarasconi tirata in ballo, solo ieri, dai capigruppo di centrodestra che hanno definito la situazione “inaccettabile, con la possibilità di rivolgersi alla prefetta”. La lunga nota firmata dalla prima cittadina, oltre a ribadire la necessità assoluta di riqualificare la zona nord della città di cui Cittadella fa parte, mandato che le hanno consegnato i cittadini nelle elezioni di tre anni fa, pone l’accento sulle differenza tra “fare e bloccare”.

“Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma abbiamo messo ordine dove c’era confusione, recuperato risorse che erano state lasciate per strada e riattivato un percorso che altri avevano abbandonato. E l’abbiamo fatto perché non si trattava solo di un ritardo: l’immobilismo degli anni precedenti ha prodotto un danno reale alla città, bloccandone le opportunità e lasciando irrisolto un problema che non poteva fare altro che ingigantirsi”. Ecco la differenza tra “fare” che apparterrebbe all’attuale amministrazione e “bloccare” caratteristica invece della precedente.

“Chi è eletto – prosegue Tarasconi – ha il dovere di rispettare la parola data ai cittadini. Anche quando sarebbe più comodo fare il contrario. Ci accusano di essere stati “troppo caparbi”,  di esserci intestarditi. La verità è un’altra: la pratica era – ed è – talmente complessa che qualsiasi amministrazione seria, se avesse voluto davvero affrontarla, avrebbe dovuto affrontare serie difficoltà. Noi abbiamo scelto di provarci, perché il dovere di chi governa non è girarsi dall’altra parte, ma affrontare i nodi irrisolti, anche quando sono difficili; anche quando non conviene sul piano elettorale. Ma se si governa pensando alla poltrona, le scelte difficili spariscono, e con loro l’interesse collettivo”.

La nota prosegue con un pesante affondo rivolto alla precedente amministrazione, forse più duro che in precedenti occasioni: “Piazza Cittadella era una delle pratiche rimaste in un limbo per un tempo vergognosamente lungo. Per noi era inaccettabile, e siamo convinti che lo sia per ogni cittadino responsabile. Abbiamo assunto il nostro incarico di amministratori trovandoci un contratto di concessione valido che lega il Comune a Piacenza Parcheggi. In uno Stato civile, i contratti o si onorano o si risolvono. Non ci sono terze vie, non ci sono scuse. Abbiamo valutato ogni possibilità e ci siamo mossi di conseguenza; il concessionario aveva titolo a operare come tale, e abbiamo consegnato l’area. Via al cantiere quindi, come prevede il contratto stesso. Ma non certo a tutti costi, e l’abbiamo detto fin da subito; il cantiere è privato, l’opera è pubblica e il controllo è del Comune: se fossero venute meno le condizioni che gli uffici ritenevano e ritengono indispensabili, saremmo andati nella direzione della risoluzione. Così è sato. Avendo però fatto prima tutto quel che andava fatto”.

Si fa poi cenno all’iter da seguire e in attesa di nuovi sviluppi, come ha precisato, anche ai nostri microfoni, il vicesindaco Bongiorni https://www.zerocinque23.com/attualita/piazza-cittadella-potrebbe-slittare-il-termine-del-25-agosto/ 

Poi un altro attacco all’opposizione:” invece di un confronto costruttivo, l’opposizione ha scelto la strada dell’attacco quotidiano, spesso contraddicendosi: prima chiedeva di risolvere il contratto di concessione che lega dal 2012 il Comune a Piacenza Parcheggi, e oggi critica la decisione di muoversi in questo senso se non verranno rispettati i termini. È la dimostrazione che non si vuole costruire ma soltanto ostacolare lucrando politicamente sulle difficoltà di un percorso che si sapeva essere complesso; tanto complesso che la stessa opposizione, quando era al governo della città, non è stata in grado nemmeno di mettere le basi per una possibile soluzione di qualsiasi tipo: niente chiusura del tavolo tecnico, niente incasso dei canoni arretrati, niente consegna delle aree, niente risoluzione del contratto. Niente di niente. Ma oggi picchia duro ogni giorno accusandoci di sbagliare tutto, sempre e comunque. E’ una sorta di tifo da stadio contro ogni nostra iniziativa, che poi si traduce in un tifo contro Piacenza, contro i piacentini. E a pagarne il prezzo sono, per l’appunto, i piacentini.

Siamo stati anche accusati di scarsa trasparenza, se non peggio: c’è chi ha buttato lì dubbi su interessi non meglio precisati da parte di questa amministrazione nel veder realizzata un’opera come il parcheggio. Illazioni gravissime, irricevibili, che continuano sotto traccia, incessantemente. E’ tutto falso. Ogni passo è stato compiuto nel pieno rispetto delle regole e delle strategie per tutelare l’ente, che è la nostra priorità.

La verità è semplice: coloro che oggi criticano senza tregua sono le stesse persone che hanno governato senza risultati, bloccando Piacenza. Se si resta immobili, se si dice no a tutto la città non cresce. Cresce con le idee, con il coraggio, con la responsabilità di chi decide e agisce”.

E’ sul finale che arriva l’attacco più pesante: “il vero male della politica è anteporre l’interesse di parte a quello della comunità. Noi continueremo con serietà e coerenza, dando conto di tempi e risultati. E se ci sono difficoltà, le affrontiamo. Non facciamo certo gli opossum come la scorsa amministrazione che su questa partita si è finta morta per cinque anni, salvo risorgere con rinnovata grinta una volta all’opposizione. Invitiamo tutte le forze a misurarsi sui fatti e sui dati: Piacenza viene prima di qualsiasi bandiera. Piacenza merita una politica che guarda avanti, non una che si compiace delle difficoltà”.

LA GIUNTA TARASCONI COMPIE TRE ANNI E PUBBLICA IL BILANCIO DI META’ MANDATO. SINDACA “SEGNO DELLE TAPPE RAGGIUNTE E TRAGUARDI FUTURI”

In poco meno di 50 pagine l’amministrazione Tarasconi ha redatto il Bilancio di metà mandato, un documento di facile consultazione, sul sito www.comune.piacenza.it  che riassume progetti e in corso, attuazione delle linee programmatiche della Giunta e, con una prospettiva di più lungo termine, iniziative e percorsi di cui si sono poste le basi affinché trovino compimento nel prossimo biennio.

“Il 14 luglio ricorrono tre anni esatti dalla presentazione della squadra di governo della città – spiega la sindaca – Ecco perché, proprio a ridosso del terzo “compleanno” della Giunta, ci tenevamo a dare un segno concreto delle tappe raggiunte insieme sin qui e dei traguardi che ci stiamo impegnando a conseguire. E’ un atto dovuto nel nome della trasparenza e del rispetto nei confronti della nostra comunità, che in questo resoconto sintetico, ma il più possibile esaustivo, può trovare non solo gli elementi per valutare il
nostro operato, ma anche uno strumento informativo utile per conoscere meglio il territorio e l’attività del Comune”.

Si mettono in luce anche aspetti importanti relativi alla riorganizzazione dell’ente e all’innovazione in atto sia per quanto riguarda i servizi rivolti alla collettività, sia dal punto di vista gestionale, con riferimento ad esempio ai grandi progetti finanziati dal Pnrr, allo sviluppo delle partnership tra pubblico e privato e all’impulso dato ai processi partecipativi: “Elementi chiave – rimarca Katia Tarasconi – di una rigenerazione urbana che va di pari passo con la promozione dell’inclusione sociale, lo sviluppo economico, la sostenibilità ambientale e la tutela della sicurezza. Non a caso, i sei capitoli che compongono il testo non riflettono una suddivisione tra le deleghe degli assessori, ma restituiscono l’intento di lavorare in modo coordinato e condiviso, guardando insieme agli obiettivi per il domani di Piacenza”.

Si parte da “La città e il suo Comune” – panoramica sulla situazione economico-finanziaria, le iniziative di sostegno al tessuto produttivo, ma anche gli interventi in settori di rilievo fondamentale quale i servizi cimiteriali e la rete delle farmacie – per proseguire con “La città che cresce e pianifica il suo futuro”, guardando al territorio che cambia, seguendo i dettami dei Piani urbanistico generale e del Piano urbano del traffico, attraverso il
recupero di spazi dismessi (dalla Manifattura Tabacchi alle ex Scuderie di Maria Luigia) e a riqualificazioni di impatto come quella del Polisportivo.

“La città sostenibile” getta lo sguardo sulla tutela degli spazi verdi e le nuove
piantumazioni, sul progetto di restituzione alla fruizione pubblica dell’ex Acna, sui parchi gioco e sulla street art, sulle aree pedonali in centro storico e sulla tecnologia smart che ottimizza le risorse energetiche, mentre “La città da vivere insieme” ripercorre i grandi eventi culturali, artistici e sportivi che fanno crescere l’attrattiva di Piacenza e ne restituiscono la vitalità come laboratorio di partecipazione.
Il capitolo “La città che ha cura di persone e spazi” unisce la dimensione sociale del sostegno alle fragilità e dell’inclusione, declinata lungo le direttrici del Peba, delle politiche di genere ma anche attraverso progetti regionali come “On the Road” e “Vega” che integrano l’impegno per la sicurezza affiancandosi al presidio del territorio garantito dalla Polizia Locale e dall’implementazione dei sistemi di videosorveglianza.
Infine, “La città giovane” dal rapporto sempre più stretto e costruttivo con le Università aventi sede in città, alla rete degli sportelli Piacenza Orienta e Piacenza Talenti, sino alla promozione delle start-up e delle idee under 35.
“Il tutto – conclude la sindaca – nell’ottica della sostenibilità e dei principi cardine dell’Agenda 2030 in cui crediamo fortemente, avendo voluto farne la cifra distintiva del nostro cammino”.

SINDACA TARASCONI: “CHI USA VIOLENZA E’ DELINQUENTE”. LETTERA AL PREFETTO E AL MINISTRO PER CHIEDERE PIU’ AGENTI

Piacenza è una città che merita rispetto. E questo rispetto, negli ultimi tempi, è stato calpestato da episodi gravi e inaccettabili: risse, coltellate, aggressioni in pieno giorno, rapine ai danni di ragazzini, spesso presi di mira da gruppi di giovani identificati come “maranza”. Sono episodi sempre più frequenti, che minano la sicurezza, il vivere civile e la serenità delle persone. Io stessa, da piacentina prima ancora che da sindaca, sono preoccupata. Lo dico con chiarezza: chi usa violenza è un delinquente. Punto. Non importa da dove viene, che lingua parla o quali siano le sue idee: se aggredisce, spaccia, picchia o semina paura, è dalla parte sbagliata. Il mondo non si divide tra italiani e stranieri, ma tra chi rispetta le regole e chi le calpesta.

La sicurezza e l’ordine pubblico non sono competenza di un sindaco, ma dello Stato. Eppure, come amministrazione comunale, non ci siamo mai tirati indietro. È un tema che ho voluto seguire in prima persona, mantenendo la delega alla sicurezza proprio perché lo considero prioritario. Abbiamo lavorato per implementare e rendere operativo un sistema di videosorveglianza che oggi conta 164 telecamere collegate a una control-room operativa 24 ore su 24. Abbiamo assunto nuovi agenti di Polizia Locale che oggi sono dotati di body-cam e taser. Abbiamo ottenuto, su mia richiesta al prefetto, il presidio dei militari nella zona della stazione e del Facsal con l’operazione “Strade Sicure”, rafforzato i controlli serali e notturni, aperto una nuova sede della Polizia Locale, abbiamo lavorato per incrementare la collaborazione con i 35 gruppi di vicinato in tutta la città, siamo intervenuti sull’illuminazione in molte zone della città. Abbiamo investito in progetti di educativa di strada, di contrasto al disagio giovanile e di promozione della cultura della legalità, oltre che in interventi di rigenerazione urbana, palestre all’aperto e street art, per rendere più vivibili e più sicuri i nostri quartieri. È tutto quello che un Comune può e deve fare.

Ma oggi non basta più.

Per questo ho scritto al Prefetto di Piacenza e al Ministro dell’Interno, chiedendo ufficialmente più agenti, più forze dell’ordine e un presidio più forte del territorio. E ho chiesto di essere ricevuta dal Ministro. Perché questa non è una questione che riguarda solo Piacenza, ma riguarda tutte le città d’Italia, soprattutto del nord. È un problema che stanno affrontando tutti i sindaci, senza distinzione di schieramento politico, siano di destra, di sinistra o di centro. Per questo serve una riflessione comune, serve una strategia nazionale, condivisa, che superi le bandiere e le ideologie e che vada oltre il Decreto Sicurezza già varato, che evidentemente non è sufficiente. Chi delinque va fermato. E questa è una sfida che si vince solo insieme, con coraggio, con responsabilità e mettendo al primo posto la sicurezza e la coesione delle nostre comunità.

SINDACA TARASCONI: “IL DEGRADO NON SI COMBATTE CON IL DEGRADO. QUANTO ACCADUTO E’ SQUALLORE ALLO STATO PURO”

La prima cittadina interviene sull’aggressione del Cheope: “il degrado non si combatte con il degrado; in attesa di capire come sono andate le cose e chi siano i responsabili, la considerazione che ritengo doverosa è questa: la violenza non è mai la risposta a un problema. Mai e poi mai”

Il degrado non si combatte con il degrado. E quello a cui la nostra città ha assistito ieri sera è, senza ombra di dubbio, degrado allo stato puro: violenza, botte, facce insanguinate, tavoli ribaltati, danni e paura tra i tanti ragazzi e ragazze che stavano semplicemente bevendo qualcosa o mangiando un gelato in centro. Degrado e squallore allo stato puro, indipendentemente dalle responsabilità penali che senz’altro verranno accertate dalle forze dell’ordine intervenute sul luogo dei fatti e che ora stanno svolgendo le indagini del caso.

Parlo di degrado che non si combatte con il degrado, perché giusto un paio d’ore prima degli episodi in questione, a poca distanza da dove sono avvenuti, si riuniva un presidio organizzato dalla Curva Nord, gli ultras del Piacenza Calcio, allo scopo – si legge in una nota dei promotori – di “portare all’attenzione un problema che ormai è noto a tutti, quello dell’insicurezza e della criminalità dilagante”.

Ebbene, stando alle prime ricostruzioni – che dovranno essere confermate dall’Autorità giudiziaria, l’unica titolata a ipotizzare collegamenti e formulare accuse – pare che alcuni giovani che poco prima avevano preso parte al presidio anti-degrado siano poi rimasti coinvolti negli episodi di violenza a cui in tanti hanno assistito e di cui vediamo ampi resoconti sui media locali; episodi che si sono conclusi con il ferimento e il ricovero in ospedale di due giovani di origine nordafricana.

Ora, in attesa di capire come siano andate le cose e chi siano i responsabili, la considerazione che ritengo doverosa è questa: la violenza non è mai la risposta a un problema. Mai e poi mai. La storia dovrebbe avercelo insegnato, ma ciò nonostante ci sono gruppi di persone che si riuniscono e inneggiano – come è avvenuto durante il presidio di cui sopra – a una sorta di ribellione contro un sistema che in qualche modo favorirebbe il dilagare della criminalità, della violenza, del degrado. E lo fanno con toni e concetti che trasudano violenza, durezza, intolleranza in nome di una situazione non meglio definita, tratteggiata in modo generico, superficiale, senza tener conto di ciò che dicono la Prefettura e le forze dell’ordine dati alla mano. Poco dopo il presidio sul Pubblico passeggio – e solo le indagini chiariranno se è stato un caso oppure no – assistiamo ad episodi criminali, violenti, degradati e degradanti. Episodi che hanno visto come protagonisti numerosi giovani prendersela con pochi. Alcuni organi di informazione parlano di “rissa a sfondo razziale”, e anche in questo caso sarà l’Autorità giudiziaria a chiarire se sia vero oppure no.

In ogni caso, promuovere la violenza per affrontare problemi (che si verificano in tutte le città italiane, e che qui a Piacenza sono tutt’altro che sottovalutati) non è il nostro modo di pensare e di agire. Anzi, sono convinta che certi toni, certi messaggi, certi slogan siano parte integrante del problema e ne aumentino la portata come benzina lanciata sul fuoco. E a farne le spese, come è avvenuto ieri sera, sono i cittadini per bene, ovvero quelli che si sono trovati ad assistere a uno spettacolo che oltre ad essere criminale è indecoroso e indegno; a farne le spese sono la sicurezza e l’ordine pubblico, che sono cose serie e complesse, e sono la materia di cui si occupano professionisti seri, preparati e titolati.

CITTADELLA, ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE: “PER L’AMMINISTRAZIONE L’INTERESSE PUBBLICO E’ QUELLO ECONOMICO”

Su una cosa sindaca e associazioni concordano: l’incontro tra le parti, avvenuto a porte chiuse in Comune, non ha cambiato le posizioni tra i soggetti a confronto. Da una parte ci sono i cittadini e le associazioni (Legambiente, FATe, Italia Nostra, Archistorica, Laboratorio Popolare, Attac) firmatarie del ricorso ex art. 700 cpc, dall’altro l’amministrazione.

“Se ci fosse stato maggiore ascolto, verso le associazioni e i cittadini, riconosciuti dalla stessa Sindaca quali “consapevoli e informati” – scrivono in una nota le associazioni – probabilmente non saremmo arrivati a questo punto e soluzioni ben più vantaggiose per la città si sarebbero potute trovare.

Le motivazioni esposte si sono concentrate su questioni ambientali (taglio delle piante, inquinamento atmosferico, isole di calore, mobilità non sostenibile), di tutela della piazza storica, di rischio archeologico, ecc.; il tutto gravato dalla cappa dell’eccessiva onerosità del progetto, tra l’altro, in presenza oggi di alternative possibili e a minor costo. Costi che la Sindaca ha rilevato non essere a carico dei cittadini ma dei soli fruitori delle strisce blu, come se chi usufruisce e paga le strisce blu non fossero cittadini. La durata dell’incontro, due ore e mezza, ha dimostrato la ricchezza delle argomentazioni illustrate, che non è possibile condensare in poche righe.

Certamente abbiamo sottolineato che i lavori di scavo (una nostra stima per difetto prevede 3.000 viaggi di camion per il trasporto della terra scavata, circa 1.000 ore di lavoro di escavatore, 500 viaggi di betoniere, ecc.) determinerebbero un inquinamento insostenibile per i residenti e per gli allievi della scuola Mazzini e delle scuole limitrofe. Inquinamento, disagio per rumori e vibrazioni, che durerebbero anni, a causa delle probabili interruzioni dei lavori dovuti. Disagi e costi che non sono stati per nulla valutati per la mancata applicazione della necessaria verifica di assoggettabilità e della conseguente possibile valutazione di impatto ambientale.
Si è inoltre ribadito che il contratto del 2012 poteva in più occasioni essere rescisso, per inadempienze procedurali più volte evidenziate in Consiglio Comunale. Anche rispetto al mancato accertamento della condizione di bancabilità è stato risposto che la responsabilità compete ai tecnici che l’avrebbero verificata. Risposta piuttosto burocratica, che scarica le responsabilità, per niente rassicurante.
Come per niente rassicurante è risultata la risposta circa le preoccupazioni in merito al rischio archeologico: “la Soprintendenza ha approvato il progetto” – è stato detto – assicurando di aver condotto anche indagini tramite georadar, di cui fin qui non era mai stata data alcuna evidenza e di cui l’amministrazione stessa – a detta dell’assessora all’urbanistica – non è in possesso di documentazione.

Vi è in sostanza un ribaltamento del concetto di interesse pubblico. Per l’Amministrazione tale interesse è di carattere squisitamente economico, sta nell’evitare le penali (eventuali) per la rescissione del contratto, che da tutti è stato definito eufemisticamente “mal concepito”, per non dire capestro. Contratto le cui condizioni non sarebbero più approvate oggi, anche secondo la pubblica ammissione di alcuni consiglieri di maggioranza. Per noi invece l’interesse pubblico prioritario è la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, soprattutto in un contesto climatico cambiato; evitare l’attrazione di ulteriore traffico nel centro storico; evitare il rischio archeologico e accedere a una riqualificazione delle due piazze con un progetto unitario e coerente ai vincoli storici presenti. Noi per primi siamo contrari al degrado e desideriamo una piazza bella e accogliente; affermare il contrario è pura mistificazione.

Spiace aver dovuto infine costatare che la Sindaca non abbia nemmeno voluto concedere un gesto di attenzione verso i cittadini che hanno dato vita alla mobilitazione e al presidio attuale, favorendo quantomeno la sospensione dei lavori nel cantiere di Piazza Cittadella, in attesa dell’udienza in Tribunale del 28 ottobre prossimo. Un gesto che avrebbe rasserenato gli animi e che avrebbe allontanato il dubbio di malcelato risentimento nei confronti dei manifestanti. Lavori che – nel caso di mancato accoglimento del reclamo – risulterebbero peraltro inutili e un costo ingiustificato per la collettività, attesa la irrealizzabilità del progetto approvato a causa dell’impedimento di abbattere le piante. Dubitiamo che un accordo con la ditta non si sarebbe potuto trovare.
Così come non si è voluta nemmeno accettare la proposta di acquisire l’ex autosilo di via X Giugno per destinarlo a parcheggio pubblico, mediante soluzioni da valutare, fra cui il finanziamento nell’ambito del bando periferie o una rinegoziazione del contratto con Piacenza Parcheggi. Si è richiesto di introdurre comunque una variante urbanistica sull’edificio da zona residenziale a parcheggio pubblico, per ragioni di pubblica utilità.

Rimane il rammarico di un’occasione persa per una vera apertura di dialogo, a cui questa l’amministrazione non è evidentemente abituata, preferendo il decisionismo, a dispetto della partecipazione. La disponibilità a concedere spazi di confronto sulle dotazioni superficiali della Piazza futura (magari qualche piantina in più in contenitori di cemento), ci sembra una proposta tardiva e inadeguata. Nessuna possibile compensazione ci ripagherà dell’abbattimento dei 15 alberi monumentali e della ex-autostazione degli autobus, e del traffico di auto in centro storico per sempre. Per quanto la si decori, una torta con panna rancida è comunque immangiabile”.

SINDACA TARASCONI: “SU PIAZZA CITTADELLA DOBBIAMO ANDARE AVANTI, NON POSSIAMO RIPARTIRE DA ZERO”

La sindaca Katia Tarasconi interviene, con una nota, su piazza Cittadella, in particolare sul “fuoco incrociato che ha pochi precedenti” messo in atto dalle opposizioni sui rapporti contrattuali tra il Comune e la società concessionaria Piacenza Parcheggi.

“Ci sono diverse sensibilità sul tema, e tutte legittime – sottolinea la sindaca Katia Tarasconi – ma è un dato di fatto innegabile che l’attuale amministrazione abbia sbloccato una situazione che si trovava in stallo da oltre dodici anni con un contratto vincolante tra Comune e concessionario. Il punto è proprio questo, e con tutta la buona volontà faccio davvero fatica a comprendere come ci possa essere qualcuno a cui piazza Cittadella va bene così com’è oggi”.

E’ al 2012 infatti che risale la firma della convenzione in virtù della quale la società Piacenza Parcheggi è il soggetto che dovrà realizzare il parcheggio interrato di Piazza Cittadella e, con la sua “costola” GPS Global Parking Solutions, ha in gestione la sosta a pagamento nelle aree a strisce blu in città. Dodici anni durante i quali si sono susseguite varie fasi nei rapporti tra Comune e concessionario; “rapporti che ci vedevano in una posizione scomoda – prosegue la sindaca – e quindi nella condizione di non poterci muovere liberamente rispetto agli eventuali step successivi, qualsiasi essi fossero. E parlo anche di eventuale rescissione del contratto qualora si rendesse necessaria. E, come Amministrazione, speriamo che non sia così’”.

Lo sblocco della situazione – dopo mesi di lavoro da parte degli uffici – è iniziato alla fine dello scorso luglio e si è poi concretizzato con la firma dell’addendum contrattuale a dicembre quando, di fatto, il concessionario è stato posto nelle condizioni di poter dialogare con le banche e di fornire successivamente le garanzie necessarie a proseguire nell’iter che, qualora dovesse avere esito positivo, sfocerà nell’inizio dei lavori di riqualificazione della piazza con realizzazione, tra l’altro, del parcheggio interrato.

Garanzie bancarie che se è vero ad oggi non sono ancora state presentate, è altrettanto vero che Piacenza Parcheggi ha presentato valida documentazione che attesta come la motivazione si trovi all’interno di tempistiche fisiologiche per l’espletamento di tutte le procedure necessarie all’ottenimento del credito secondo gli iter interni delle importanti banche coinvolte nell’operazione.

“La visione e la volontà politica dell’attuale amministrazione – prosegue Tarasconi – vanno nella direzione di veder riqualificata piazza Cittadella, anche con la realizzazione del parcheggio interrato. Ed è questo il motivo per il quale si è deciso di proseguire nel dialogo con l’attuale concessionario, anch’esso intenzionato a proseguire nel rapporto con l’ente. Un dialogo che, ad oggi, vede il Comune nella posizione di poter far valere i propri diritti sotto tutti i punti di vista e in ogni momento ma che, allo stesso tempo, si sta svolgendo in totale trasparenza e spirito di collaborazione”.

Anche con riferimento agli arretrati dovuti dal concessionario al Comune, si ricorda che lo scorso dicembre sono stati saldati quelli relativi al 2020, al 2021 e a tutto il 2022 (“altro risultato raggiunto dall’attuale Amministrazione” rimarca la sindaca). Un saldo che dimostra l’intenzione da parte del concessionario stesso di adempiere ai propri impegni contrattuali. Senza contare, a ulteriore riprova della stessa intenzione, la piena validità delle polizze fideiussorie quinquennali fornite sempre da Piacenza Parcheggi al Comune.

Alla luce di un dialogo basato su questi presupposti, la speranza – e la stessa sindaca Katia Tarasconi l’ha sempre detto a chiare lettere – è che il contratto resti in essere e piazza Cittadella possa finalmente cambiare volto rispetto a com’è oggi. “E sia chiaro che lo facciamo per Piacenza, per i piacentini e per chi arriva da fuori città – afferma la sindaca – basandoci sulla situazione concreta, convenzione compresa, che abbiamo ereditato dalle amministrazioni precedenti, nessuna delle quali per un motivo o per l’altro è arrivata a vedere la luce in fondo a un tunnel che a nostro avviso è stato fin troppo lungo. Ecco perché abbiamo accelerato”.

L’alternativa alla buona riuscita di questo iter sarebbe dunque ripartire da zero e perdere, tra l’altro, i finanziamenti utili a coprire una parte dei costi dell’intera operazione: “Una prospettiva decisamente più onerosa per i piacentini – dice Katia Tarasconi – a meno che non si intenda mantenere la piazza esattamente com’è ora. Ed è un’ipotesi, lo ripeto, che davvero fatico a immaginare come possa essere gradita a qualcuno. Ovvio che stiamo vigilando, gli uffici sono costantemente al lavoro per monitorare l’andamento del contratto e i contatti con il concessionario sono frequenti”.

Vale la pena ricordare come quella di piazza Cittadella sia un’area che nel corso degli anni – in particolare dopo lo spostamento in altra sede della stazione degli autobus – abbia vissuto un progressivo impoverimento e abbandono sino alla situazione attuale che, al di là di ogni possibile dialettica, è di assoluto degrado, con lo stabile che un tempo ospitava la biglietteria degli autobus ridotto a un rudere impresentabile a pochi metri dall’ingresso dei Musei Civici di Palazzo Farnese.

Al netto delle diverse sensibilità sul tema, appare prioritario per la città – nella visione dell’amministrazione comunale – arrivare a concretizzare un iter iniziato con la firma della convenzione nel 2012.

SINDACA TARASCONI ALLE OPPOSIZIONI: “BANALIZZARE PROCESSI COMPLESSI E’ UN ERRORE”

“Non siamo né la giunta dei supermercati né del cemento. Gli iter sono stati espletati e le regole vanno seguite”. La sindaca Katia Tarasconi commenta, ai nostri microfoni, il recente pronunciamento del CUAV che ha bocciato tre dei quattro accordi operativi depositati. “Quando si tende a banalizzare processi complessi, si commettono degli errori” ha detto la prima cittadina riferendosi a chi ha messo l’etichetta di giunta dei supermercati “è inutile alzare i toni e scaldare gli animi. Di fatto, ad oggi, questa amministrazione non ha autorizzato alcun supermercato”. Ma i cittadini hanno chiara l’idea che questa giunta ha rispetto ai temi dell’urbanistica, dell’ambiente e dello sviluppo? Lo abbiamo chiesto direttamente alla sindaca.

SETTE ASSOCIAZIONI SCRIVONO ALLA SINDACA: “RISPOSTE CHIARE E SPECIFICHE SUL PARCHEGGIO DI CITTADELLA”

Le associazioni Archistorica, FATe, Italia Nostra Piacenza, Legambiente, Comitato Parco della Pertite, Attac/Italia Piacenza e Laboratorio Popolare della Cultura e dell’Arte hanno scritto una lettera alla sindaca, e per conoscenza agli assessori e consiglieri, per avere risposte chiare e specifiche alle tante criticità emerse rispetto al parcheggio interrato di Piazza Cittadella.; prime fra tutte la questione ambientale e il ritrovamento di reperti archeologici durante gli scavi.

SINDACA TARASCONI: “NON CI STO A DIPINGERE PIACENZA COME UN GHETTO. NON E’ COSI’ “

“Non ci sto a sentire descrivere la città come un ghetto, perché non è così”. Sono le parole della sindaca Katia Tarasconi intervenuta nella seduta di consiglio comunale, sollecitata dalle comunicazioni iniziali. Il tema della sicurezza è stato sollevato da alcuni consiglieri soprattutto a seguito degli ultimi fatti di cronaca avvenuti in città.

“Esiste, e nessuno lo nega – ha proseguito la sindaca – la mancanza di personale di forze dell’ordine, per questo chiediamo che il Governo ci dia una mano per mettere più uomini in strada, ma non è solo il tema della repressione che ci interessa, anzi. L’educazione dei nostri ragazzi è prioritaria – ha detto Tarasconi – per questo stiamo lavorando con gli educatori di strada. I problemi si devono risolvere alla radice, non spostando il problema da un luogo all’altro (facendo riferimento alla situazione dei giardini del Cheope che sono stati al centro di un’operazione anti droga poche settimane fa). Sarebbe molto facile cadere nelle provocazioni, soprattutto in questo contesto – ha proseguito la sindaca – ma assicuro che stiamo lavorando per risolvere le cose. Certamente non faremo tutto giusto, siamo umani e possiamo sbagliare, per questo – ha annunciato la prima cittadina – avvieremo meccanismi per capire l’impatto che i provvedimenti dell’amministrazione hanno sui cittadini, con misurazioni oggettive e non di sentimento”.

TARASCONI AGLI STUDENTI: “ABBIATE CURIOSITA’ DI IMPARARE E APPROFONDIRE. NOI SAREMO IN ASCOLTO”

Riportiamo la nota della sindaca Tarasconi rivolta agli studenti nel primo giorno di scuola

Se ripenso al primo giorno di scuola, quello che ricordo con più emozione è l’approdo al liceo negli Stati Uniti, tra le aspettative per un Paese che all’improvviso diventava casa per me e per la mia famiglia, il desiderio di fare amicizia con i miei nuovi compagni, ma anche la paura e le incertezze nell’affrontare un cambiamento così grande.

Credo che tanti bambini e ragazzi, oggi, provino almeno in parte gli stessi sentimenti. E a ciascuno di loro vorrei dire una cosa importante: tenetevela stretta, questa sensazione così forte che si avverte nell’incominciare un percorso, nel sapere che avete ancora tutta la strada di fronte a voi. E’ una magia avventurosa, quella dei nuovi inizi, che non ci viene regalata così spesso quando diventiamo adulti!

A maggior ragione quest’anno, che vi vedrà finalmente tornare tra i banchi gli uni vicini agli altri, senza la barriera della mascherina o la rigidità delle distanze e dell’isolamento, spero con tutto il cuore che possiate vivere la scuola in ogni sua sfaccettatura ed esperienza, con l’entusiasmo e l’intensità del vostro tempo. Vi auguro di avere la curiosità di imparare e approfondire, di non accontentarvi ma di dare sempre il meglio di voi stessi, di non perdere la voglia di conoscere e il coraggio di fare domande.

Posso promettervi, da parte mia, che noi saremo in ascolto. Riprendendo il dialogo con il Consiglio comunale delle Ragazze e dei Ragazzi, cogliendo ogni occasione per incontrarvi e confrontarci con voi: perché è questo che una comunità educante e inclusiva – quella che vogliamo impegnarci a costruire insieme – non deve mai smettere di fare. E l’esempio più prezioso, in questo senso, ci arriva dalle vostre famiglie e dai vostri insegnanti, dai dirigenti, da tutto il personale amministrativo e di assistenza che vi guida e vi accompagna in questo cammino.

Che quest’anno possa essere, per ciascuno, l’occasione di aprirsi agli altri e condividere, di sentirsi accolti e di accogliere, di tenersi per mano e costruire, tassello dopo tassello, un mosaico di relazioni. A cominciare proprio da quella con la scuola: prendiamocene cura, coltiviamola, perché è qui che gettiamo i semi del nostro futuro.