TEATRO ANTICO VELEIA: SI PARTE VENERDI’ 14 CON GALIMBERTI E RUBINI

Scalda i motori l’edizione 2017 del Festival di Teatro Antico di Veleia: si parte venerdì 14 luglio con Umberto Galimberti e Sergio Rubini in Tà Erotikà Le cose dell’amore.

L’apertura è affidata al grande filosofo e psicoanalista junghiano Umberto Galimberti che cui guiderà nel territorio misterioso dell’amore in una colta a appassionata indagine intorno ai suoi enigmi: desiderio seduzione, idealizzazione, follia, sacralità, trascendenza, possesso.

Insieme a lui, un’icona del cinema italiano, l’attore Sergio Rubini leggerà brani del Simposio di Platone che propone la seducente visione dell’amore capace di liberare la forza demoniaca dell’eros al di là del vincolo dei corpi e degli individui. Ad impreziosire l’atmosfera, il suono dell’arpa di Eleonora Bagarotti.

TEATRO ANTICO VELEIA, UN CARTELLONE D’ECCEZIONE CON BARICCO E BRADUARDI

Umberto Galimberti e Sergio Rubini, Alessandro Baricco, Angelo Branduardi e Lella Costa sono i protagonisti del Festival Teatro Antico di Veleia edizione 2017. Un cartellone d’eccezione composto da appuntamenti preziosi ed esclusivi nella suggestiva cornice del foro romano di Veleia.

Si comincia il 14 luglio con Umberto Galimberti e Sergio Rubini in Tà Erotikà; il 16 luglio è la volta di Alessandro Baricco in Palamede insieme a Valeria Solarino; mercoledì 19 luglio Angelo Branduardi sarà il protagonista di Antologica Concerto con i brani più amati del cantautore; si chiude il 21 luglio con Lella Costa in Il canto del nostro smarrimento l’Odissea ribaltata.

“Torna l’appuntamento estivo con il Teatro Antico nella meravigliosa cornice dell’area archeologica di Veleia – ha detto il direttore artistico Paola Padrazzini – dove si rinnova la dimensione  del rito civile di una comunità riunita per rivivere, attraverso la scena, i miti che appartengono a un passato collettivo. Il mito platonico dell’amore come desiderio di ricongiunzione che spinge ciascun individuo a cercare la propria metà perduta. Il mito di Palamede, l’eroe greco considerato un genio, inventore della scrittura, degli scacchi e di molto altro, condannato a morte perché denunciato da Odisseo di aver venduto i piani di guerra achei ai troiani e misteriosamente “cancellato” dalla Storia. Il mito a cui si ispirano e a cui attingono le ballate di Branduardi assiduo frequentatore dei temi della metafisica e dell’ontologia. Il mito dell’esule, oggi attualissimo, che annovera tra le sue fila personaggi come Ulisse ad Enea”.