MARATONA DI 30 ORE PER L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO A PALAZZO MERCANTI

Ci sono volute 30 ore ininterrotte di consiglio per approvare il bilancio comunale. Un’estenuante prova che si è conclusa con 19 voti a favore (Partito Democratico, civica di centrosinistra e Piacenza oltre), sei contrari (Lega, FdI, e civica centrodestra), Massimo Trespidi e Luigi Rabuffi astenuti, Stefano Cugini non ha partecipato al voto.

Se non si può definire seduta record, poco ci manca. La discussione degli emendamenti e ordini del giorno al bilancio ha inchiodato i consiglieri a palazzo Mercanti per un tempo che ha scavallato di molte le 24 ore, quasi un giorno e mezzo di seduta ininterrotta, iniziata il giorno il precedente con la seduta regolare di sei ore.
E allora, per non cedere al sonno, ognuno mette in pratica i propri trucchi; chi sgranocchia uno snack, chi da un occhio al cellulare, chi si sgranchisce le gambe, chi esce per un caffè. Per la verità questo è accaduto tra i banchi della maggioranza che, di fatto, non è mai intervenuta; dall’altra parte invece tutti i consigliere sono particolarmente svegli, forse perché si sono succeduti a ritmo serrato negli intervenuti e nelle presentazione degli ordini del giorno.
Sì, perché questo ostruzionismo ad oltranza nasce dal mancato accordo, in sede di capigruppo, di convocare un nuovo consiglio lunedì 22 dicembre, o in qualsiasi data prima del 31 dicembre. Niente da fare da parte della maggioranza, non ci sarebbero stati i numeri, causa assenze varie, per votare il provvedimento.

 

GNOCCHI, MISTO: “SONO L’UOMO O LA DONNA SOLI AL COMANDO AD ALLONTANARE I CITTADINI DALLA POLITICA, NON I CONSIGLIERI COMUNALI”

Come si dice, non “ha usato i guanti di velluto” la consigliera del Gruppo Misto Claudia Gnocchi nei confronti della sindaca Tarasconi, in merito alla spinosa questione del bando per la gestione congiunta di Palazzo Gotico, Iat e bar, ma è andata anche oltre. E’ stata diretta, senza giri di parole, in quanto già in commissione aveva espresso perplessità in merito a questa operazione. E, poiché le rassicurazione promesse dalla sindaca non sono arrivate, rispetto al “ragionare assieme sui contenuti del bando”, la posizione della consigliera è rimasta ancora più distante da quella della sua maggioranza. Per altro, c’è da segnalare che non è l’unica; oltre a lei, anche i consiglieri del PD Stefano Perrucci, Matteo Anelli e Sergio Ferri avevano espresso contrarietà in merito all’operazione “Gotico/Barino/Iat”.

A rincarare la dose, spiega Gnocchi nel suo intervento in consiglio, ci si sono messe le dichiarazione a mezzo stampa della sindaca che ha definito l’atteggiamento dei “dissidenti” dettato dal “mettersi in evidenza sul finire di un mandato amministrativo in un dinamica politica che allontana la gente, allontanando gli elettori dalla politica”.

Parole che hanno provocato una dura reazione da parte della consigliera del Gruppo Misto “i consiglieri comunali – tutti, di maggioranza e di minoranza – per il loro ruolo, hanno costituzionalmente il diritto ed il dovere di rappresentare i cittadini che li hanno eletti; non sono esecutori della volontà del sindaco perché non sono componenti di giunta come ad esempio gli assessori che invece sono legittimamente scelti personalmente dal sindaco”. E ancora, domanda Gnocchi “allontana la gente dalla politica il non coinvolgimento e la mancanza di partecipazione o invece il fatto di vedere i continui tentativi di accentrare le decisioni e i poteri? ”

Poi Gnocchi svela un retroscena; ovvero di essere esclusa da una nuova chat dei capigruppo di maggioranza. “Ho chiesto immediatamente un confronto politico alla sindaca e agli altri colleghi capigruppo di maggioranza per un immediato chiarimento politico – ha detto – ma mi è stato proposta una riunione solo dopo l’approvazione del bilancio. Ho sempre sostenuto di appartenere a questa maggioranza, ho votato in linea con i provvedimenti proposti dall’amministrazione ritengo per un buon 98%: mediamente come tutti gli altri consiglieri di maggioranza. I momenti in cui mi sono differenziata sono stati su parti di programma che, benché esplicitati – sottolinea la consigliera – non sono stati realizzati, e mi sto riferendo in particolare ai meccanismi di partecipazione”. E proprio sulla partecipazione arriva l’affondo finale “cosa allontana davvero i cittadini dalla politica? Chi esercita il ruolo che gli affida la nostra Costituzione o l’ uomo o la donna solo al comando?
Uomo e donna sola al comando che vediamo ormai consolidarsi come modello sia a livello internazionale che a livello nazionale. E qui mi fermo”. Al di là dei singoli provvedimenti in cui ogni consigliere ha (dovrebbe) avere completa autonomia nell’esplicitare il proprio voto, in questo caso sembra che la fiducia reciproca appaia decisamente incrinata.

EX MANIFATTURA TABACCHI: CENTRO DESTRA “PROGETTO CAMBIATO IN CORSA”, IL DIBATTITO S’INFIAMMA

Doveva essere una conferenza stampa, ben presto è diventata un’assemblea pubblica dove i toni e gli animi si sono accessi, non poco.
A surriscaldare l’ambiente il progetto di riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi nel cuore del quartiere Infrangibile. Un progetto iniziato nel 2017 con l’amministrazione Barbieri, portato a compimenti dall’attuale Tarasconi.
È proprio qui che qualcosa si è inceppato, sostengono gli esponenti di centro destra presenti alla serata: i consiglieri comunali di fratelli d’Italia Sara Soresi, Gloria Zanardi, Nicola Domeneghetti, il coordinatore cittadino Andrea Gabbiani, Luca Zandonella per la Lega e l’ex assessore all’urbanistica Erika Opizzi. Il progetto attuale che, è bene ricordare è stato approvato all’unanimità in consiglio nell’ottobre del 2023, non cambia la superficie occupata, ma la tipologia di interventi rispetto alle palazzine: le piccole e relativamente basse abitazione framezzate dal verde, oggi sono state sostituita dal palazzi di 6/7 piani.

>

“UN INVITO SAREBBE STATO GRADITO”. DAGNINO, E NON E’ IL SOLO, E’ CRITICO PER LE MODALITA’ DI RPESENTAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE IDEE PER LA SINISTRA

Sta facendo discutere la presentazione, pochi giorni fa, dell’associazione Idee per la Sinistra, il laboratorio culturale che, a detta dei fondatori, si definisce fuori dalle dinamiche di partito, tanto da “voler stare alla larga dalle scadenze elettorali” (vd 2027 con le elezioni amministrative ndr), come ha riferito Vittorio Silva https://www.zerocinque23.com/attualita/idee-per-la-sinistra-un-nuovo-spazio-per-dialogo-studio-e-confronto-bersani-ospite-del-primo-evento/

Qualcuno, proprio all’interno del variegato mondo delle sinistra piacentina, stenta a crederlo, ma quello che più ha stupito è stata la mancata condivisione della nascita dell’associazione; in pratica non pochi esponenti del Partito Democratico e dei partiti della sinistra hanno saputo della nuova associazione dagli articoli di stampa. Tra questi anche alcuni rappresentanti della segreteria cittadina e, sembra, anche stessa segretaria cittadina Michela Cucchetti.

Sergio Dagnino, membro della segreteria cittadina, ha condiviso con un post su Facebook il suo stupore: “Potrebbe anche essere che un giorno, contando i partiti, le correnti, le associazioni, il totale sia superiore a quello degli elettori della stessa (s’intende la sinistra ndr), c’è una difficoltà a fare fronte comune, anche in un tempo in cui alcuni valori condivisi avrebbero bisogno di essere fortemente sostenuti, diventando così un collante capace di superare qualunque difficoltà”.

“Anche nel PD – commenta Dagnino – ci sono persone che si fanno in quattro per riuscire a fare proposte credibili e costruttive, la segreteria cittadina ne è un esempio. Ben venga allora una nuova associazione per contribuire a dare nuove idee alla sinistra, ma è bene ribadire, quel che dovrebbe essere scontato, tutti dalla stessa parte”.

Evidentemente le modalità di presentazione non sono andate in questa direzione; “una mail, un sms, un WhatsApp o anche un fischio ai partiti del centrosinistra con un invito sarebbe stato un bel segnale” scrive Dagnino. Invece nulla è arrivato. Divisioni e protagonismi dovrebbero essere lasciati fuori “Piacenza non se lo può più permettere” è il pensiero di Dagnino così come di altri esponenti di spicco del PD. Uno di questi è Silvio Bisotti che “trova evidenti ragioni di inopportunità, se non di incompatibilità, quanto meno sul piano dell’operatività” riferendosi a chi riveste ruoli di responsabilità diretta nel Partito Democratico e che ha aderito alla nuova associazione. Betty Rapetti la definisce una “operazione nostalgia nonostante l’enorme spessore politico dei partecipanti. Avrebbero potuto portare le stesse istanze dentro al partito, ma poiché il partito ha avuto un importante rinnovo generazionale forse non lo hanno ritenuto un importante interlocutore. Spero in una convergenza di intenti per il bene della città”.

Se l’intento, come hanno dichiarato in conferenza stampa i fondatori, era quello di creare un luogo di confronto, dialogo e studio, per il momento, ciò che  emerge è un evidente disappunto soprattutto per il metodo utilizzato. Ma sappiamo che in politica la forma è anche sostanza.

IDEE PER LA SINISTRA: UN NUOVO SPAZIO PER DIALOGO, STUDIO E CONFRONTO. BERSANI OSPITE DEL PRIMO EVENTO

Uno spazio aperto di studio, ricerca, formazione e confronto pubblico sui temi politici, sociali, economici e culturali che attraversano i nostri tempi: Idee per la Sinistra è un’associazione culturale, in fase costituente, dove poter approfondire i grandi temi dal lavoro, alla casa, alle disparità calandoli nel contesto territoriale. Una ventina, al momento gli iscritti, ma è già attiva la campagna di tesseramento.  Tra i fondatori Vittorio Silva, ex segretario del PD e la sindaca di Sarmato Claudia Ferrari, sindaca di Sarmato, nel ruolo di portavoce. Il primo evento pubblico è organizzato per venerdì 5 dicembre al teatro Gioia con Pier Luigi Bersani che parlerà di Europa e del ruolo dell’occidente. E guardando al 2027 come si pone l’associazione. Ecco le interviste.

>

PASSA LA VARIAZIONE DA 1.5 MILIONI PER RIQUALIFICARE CITTADELLA. CENTRO DESTRA ASTENUTO. L’APPELLO ALL’UNITA’ DI TARASCONI CADE NEL VUOTO

L’invito al segnale distensivo della sindaca Tarasconi rivolto alla minoranza di votare favorevolmente alla variazione di bilancio per destinare un milione 500 mila euro alla riqualificazione di piazza cittadella è caduto nel vuoto. “Sarebbe stato un segnale forte se fossimo usciti con un voto unanime” ha detto la prima cittadina.
Per la verità, che sarebbe andata così, c’era da aspettarselo fin dall’inizio della discussione; troppi i ma e le perplessità avanzati dalla minoranza di centro destra. Al centro del dibattito la destinazione della somma da destinare a Cittadella per interventi e opere strettamente connesse alla piazza. Una decisione che non andrà in alcune modo ad interferire con i giudizi in corso e di cui si attendono le sentenze. L’idea è quella di destinare la somma di 1 milione e 500 mila euro per creare un spazio pubblico a supporto dello sviluppo sociale con area verde e zona funzionale; ma nulla è stato ancora deciso né programmato. “Questa manovra è una cortina fumogena con poca sostanza” l’ha definita la consigliera Barbieri.
Alla fine il voto ha visto la variazione passare con i voti di tutta la maggioranza; mentre gruppo Misto, lista civica barbieri Liberi, Lega e Fratelli d’Italia si sono astenuti.

Insieme alla maggioranza ha votato a favore anche Alternativa per Piacenza; il consigliere Rabuffi ha richiamato la mozione dell’ottobre scorso in cui si chiedeva l’abbandono del parcheggio interrato e il via al percorso partecipato per la nuova piazza. A favore anche i Liberali, con il consigliere Filiberto Putzu che, fin dalla discussione in commissione, si è distinto dai colleghi del centro destra.

https://www.facebook.com/share/v/1ByB2dHnNX/

 

IL BANDO INTEGRATO DI PALAZZO GOTICO, BARINO E IAT CONTINUA A FAR DISCUTERE. SCONTILLE TRA PAGANI E PAPAMARENGHI

Il bando integrato venticinquennale per la gestione di palazzo Gotico, Iat e Barino continua a far discutere.
La settimana scorsa l’approvazione aveva già fatto alzare più di un sopracciglio, non solo nella minoranza, ma anche nella maggioranza, primo fra tutti il consigliere PD Perrucci.
Anche nell’ultima seduta di consiglio, ha tenuto banco in sede di comunicazione: in particolare tra la consigliera di Piacenza Oltre Caterina Pagani e il consigliere della civica Barbieri Liberi Jonathan Papamarenghi.

https://www.facebook.com/share/v/15is3mGWUM/

L’AMMINISTRAZIONE: “È LA CONSIGLIERA BARBIERI A DOVERSI SCUSARE CON LA CITTÀ. IN CINQUE ANNI NON HA MOSSO UN DITO”. PROBABILE RECLAMO CONTRO LA DECISIONE DEL GIUDICE FAZIO

Ci vuole un bel coraggio per riuscire a dire senza imbarazzo frasi come “noi avremmo risolto la situazione con la mancanza d’interesse pubblico” quando, chi lo dice, ha avuto cinque anni di tempo per farlo e non l’ha fatto.
Perchè di questo stiamo parlando: la consigliera comunale Patrizia Barbieri in cinque anni da sindaca non ha nemmeno chiuso il tavolo tecnico per valutare l’interesse pubblico, non si è preoccupata di recuperare i canoni pregressi che Piacenza Parcheggi non aveva versato al Comune (cosa che abbiamo dovuto fare noi), non ha mosso un dito, si è voltata dall’altra parte di fronte a un contratto di concessione pienamente valido lasciando che un’intera area della città sprofondasse in un degrado sempre maggiore. Ha fatto finta che quel contratto non esistesse. Eppure esisteva eccome. E da quel contratto c’era da partire per capire come muoversi. 

Il non fare niente non risolve, ma al contrario costa denaro e complica le cose. Ma di questo non parla, preferendo invitare la sindaca a scusarsi con i cittadini. È la consigliera Barbieri che dovrebbe scusarsi con la città intera spiegando a tutti noi il motivo per il quale non ha risolto il contratto con Piacenza Parcheggi che, a suo dire, doveva essere risolto prima con tanta facilità.

Noi, con gli uffici comunali, abbiamo studiato a fondo le carte, abbiamo sbloccato una situazione vergognosamente in stallo da oltre un decennio e abbiamo impostato una direzione chiara. Il centrodestra al governo della città ha letteralmente buttato via anni salvo poi venire a far la predica a noi appena abbiamo iniziato a fare ciò che un’amministrazione seria ha il dovere di fare: affrontare le situazioni complesse senza far finta che non esistano; fa la predica e “gufa” contro la città al solo scopo di confondere i cittadini per motivi politici.

Slogan a parte, quel che si poteva fare da parte nostra, è stato fatto: abbiamo consegnato le aree al concessionario per realizzare il parcheggio, come da contratto, e quando il concessionario si è dimostrato incapace di portare avanti l’opera, abbiamo risolto il contratto.

La vicenda è ora finita in Tribunale, come sarebbe accaduto in qualsiasi momento fosse stata presa la decisione di avviare la risoluzione, e anche in questo caso l’amministrazione si muove con trasparenza e coerenza. Nella fase attuale, dunque, il Comune di Piacenza prende atto della decisione dei giudici, che – come sempre – rispetta pienamente. Contestualmente, l’Amministrazione sta valutando con i propri legali l’opportunità di presentare reclamo contro il provvedimento, nell’interesse della città e della tutela delle risorse pubbliche. Ciò che vorremmo poter fare è prima di tutto rientrare nella disponibilità dell’area di cantiere in piazza Cittadella, che è un’area pubblica da riqualificare e da restituire ai piacentini.

L’obiettivo del Comune, quindi, resta lo stesso di sempre: fare l’interesse della comunità, garantire la continuità dei servizi e riportare al più presto ordine e chiarezza su Piazza Cittadella. Cosa, quest’ultima, che non sarebbe mai accaduta se non si fosse deciso di prendere in mano la situazione.

 

Anche la segreteria del PD ha commentato le dichiarazioni dei leader dell’opposizione, definendole “risibili”:

Risibili dichiarazioni in conferenza stampa da parte dei principali leader dell’opposizione ancora una volta impegnati a gongolare di fronte a problemi che altri oggi cercano di risolvere e che invece loro hanno per 5 anni, dal 2017 al 2022, ignorato.
Perché, invece di pretendere le scuse della sindaca Tarasconi, la consigliera Barbieri non spiega ai cittadini per quale motivo non risolse a suo tempo la situazione dichiarando la mancanza di interesse pubblico? È lei stessa infatti a dire oggi “noi avremmo risolto con la mancanza di interesse pubblico”; ebbene perché non lo fece quando ne aveva i pieni poteri e l’autorità. Aspettava forse che altri lo facessero al suo posto? Ha scoperto solo oggi che è prerogativa del sindaco e della giunta? Spieghi lei ai cittadini l’assoluta inoperosità che caratterizzò il suo mandato. Dichiarare oggi pubblicamente “noi avremmo fatto”, “ah noi sapevamo che sarebbe finita così” è cosa che chiunque può fare con il qualunquismo “da bar” che non è concesso a chi per 5 anni ha amministrato la città prima della giunta attuale. Lo richiediamo a voce alta: invece di preoccuparsi dei video che dovrebbe fare la sindaca Tarasconi, la consigliera Barbieri risponda lei a una semplice domanda: perché fra il 2017 e il 2022 non ha trovato un attimo per determinare la mancanza di interesse pubblico per il parcheggio di piazza Cittadella? Per quale motivo non ha fatto, quando ne aveva la possibilità, ciò che oggi dipinge come ovvio dalla comoda posizione di chi sta alla finestra a guardare in attesa che i problemi della città le tornino utili in campagna elettorale.
E per favore, che questa volta il centro destra non si nasconda dietro al solito “ avevamo convocato un tavolo che stava lavorando per”, su ogni argomento è così. Le strade sono quindi due: o i tavoli guidati da loro erano inutili e inconcludenti o erano un perfetto escamotage per nulla decidere e nulla fare.

CENTRO DESTRA ALL’ATTACCO “CON GPS E’ ACCADUTO QUELLO CHE PENSAVAMO. LA SINDACA CHIEDA SCUSA ALLA CITTA’ ”

Già a metà settembre la consigliera Patrizia Barbieri aveva chiesto spiegazioni, ai revisori dei conti e all’avvocatura, rispetto alla procedura negoziata di GPS, per capire se questa avesse potuto avere ripercussioni sul comune di Piacenza. A quel proposito il vice sindaco Bongiorni rispose in consiglio che “la procedura negoziata avrebbe prodotto effetti per altre realtà ma non per i contratti in essere tra GPS e il Comune”.

Non è andata così per il giudice Fazio che ha bloccato la risoluzione del contratto dell’amministrazione per il cantiere di piazza Cittadella. GPS, in stato di crisi per il debito 7 milioni di euro con il comune di Vicenza, potrà continuare a detenere gli incassi dei parcheggi blu che gestisce a Piacenza così come i permessi Ztl, poiché la società detiene l’85% di Piacenza Parcheggi, concessionaria per il parcheggio della piazza Cittadella.
Una decisione che non coglie di sorpresa i gruppi consiliari i Fratelli d’Italia, Lega e civica Barbieri.

“Si stanno verificando le sciagure che avevamo annunciato” ha detto la capogruppo Fdl Sara Soresi; “Piacenza Parcheggi sta incassando denari che non gli spettano per pagare i suoi debiti – fa eco il capogruppo della Lega Luca Zandonella – ci aspettiamo un video di scuse dalla sindaca”: “é una disfatta dal punto di vista economico” per il consigliere Jonathan Papamarenghi.

AVS E APP: “SULLA LOGISTICA OCCORRE UNA MORATORIA”. AL SEGRETARIO PD GOBBI: “PERCHE’ NON COINVOLGERE ANCHE CITTADINI E ASSOCIAZIONI SUL TEMA?”

Alleanza Verdi Sinistra e Alternativa per Piacenza intervengono in merito alle ultime dichiarazione, riportate dalla stampa, del segretario del Pd Massimiliano Gobbi sulla logistica piacentina. Il rammarico principale è che non venga fatto cenno al coinvolgimento, nelle decisioni strategiche, anche dei comitati e delle associazioni di cittadini che da tempo denunciano i reali impatti sociali del settore.

Il punto centrale non è negare l’utilità del dialogo tra politica e imprenditoria, ma esigere che tale interlocuzione avvenga in modo trasparente, in sedi istituzionali, e non a porte chiuse. L’impegno primario deve essere quello di impedire che la direzione strategica della logistica sia dettata dagli
interessi privati, a scapito di una visione di futuro pubblica e condivisa per il territorio. A tal fine – stupisce e rammarica che Gobbi non ne abbia fatto cenno – è indispensabile coinvolgere nelle decisioni strategiche non solo le categorie economiche, ma anche, e soprattutto, i comitati di cittadini e le associazioni che da tempo denunciano con dati oggettivi i reali impatti ambientali e
sociali del settore.
L’aggettivo “virtuosa” usato per definire la logistica piacentina lascia interdetti. Ci si interroga se questa “virtuosità” si riferisca a compensazioni come le nuove bretelle stradali, ovvero interventi che, di fatto, consumano altro suolo naturale. Gestire l’aumento del traffico pesante deve passare dagli investimenti nel trasporto su ferro. Ricordiamo inoltre al segretario Gobbi e al Presidente de Pascale che la legislazione regionale e il PTAV non bastano a proteggere la provincia da ulteriori espansioni, data la sua posizione strategica ricca di caselli autostradali e tracciati ferroviari. In questo scenario, l’idea di un “futuro sostenibile” appare più una chimera che una possibilità concreta.

Non si può ignorare poi il lato sociale del comparto. L’attenzione non può limitarsi al mero numero di posti di lavoro creati, ma deve focalizzarsi sulla loro qualità e sostenibilità sociale. La logistica è, infatti, associata a problematiche relative a salari bassissimi, scarsi diritti sindacali e ritmi di lavoro insostenibili. Garantire una vita dignitosa ai lavoratori è un imperativo sociale che la politica deve affrontare.
In conclusione, sollecitiamo, ancora e sempre, una svolta nella gestione della logistica, inquadrandola in una visione di lungo periodo che bilanci l’interesse economico con una reale sostenibilità ambientale e sociale. Per questo, la richiesta di una moratoria non è un approccio ideologico, ma la richiesta di un ripensamento aperto e ponderato, essenziale per tutelare l’interesse pubblico e il territorio, spesso sacrificati in favore di pochi.