ESSERE MAMMA TRA GIOIE E TIMORI. L’ASSOCIAZIONE CHE AIUTA LE NEO MAMME A TUTTO TONDO

Una mano tesa a quelle donne che diventano mamme e vengono assalite da mille timori e mille domande. Certo fare la mamma è al cosa più naturale del mondo, almeno così si dice, ma il carico di responsabilità e il cambiamento che porta un bebè sono davvero importanti e non tutte, da subito, riescono a farsene carico. L’associazione Essere Mamma è nata proprio per questo: offrire un sostegno e un aiuto alle neo mamme o alle future mamme, perchè spesso quello che basta è un consiglio o una parola di conforto da parte di chi ci è passato prima di te. Ed è già ampia la rete che l’associazione ha creato in pochi mesi.

Rinnovamento nel segno della continuità. Inizia così il mandato alla guida di Confindustria Piacenza di Alberto Rota, neo presidente eletto all’unanimità nel corso della 70 esima assemblea annuale. Primo obiettivo puntare sulle imprese, favorendo la concorrenza e la centralità del loro ruolo. Fondamentale lo Sportello Rilancio, il nuovo servizio a disposizione degli associati. E la disoccupazione giovanile come si combatte? Spazio ce n’è, dice Rota, occorrono formazione e competenza. La ripresa è vicina, anche secondo Riccardo Illy, presidente del grande gruppo del caffè, che si è spinto a definire il momento attuale “magico” per gli investimenti: costo dell’energia basso, euro ai minimi storici, disponibilità di liquidità delle banche invitano ad investire. Certo, per far questo, occorre sbloccare i consumi ancora troppo deboli, condizionati dalla spada di Damocle della tassazione sulla casa.

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ROTA, CONFINDUSTRIA: “RINNOVAMENTO NELLA CONTINUITA’ “

Rinnovamento nella continuità. E’ così che inizia il mandato di Alberto Rota alla guida di Confindustria Piacenza. Dopo quattro anni Emilio Bolzoni lascia il testimone nelle mani di Rota, giovane imprenditore metalmeccanico di Fiorenzuola , a capo di un’azienda leader da quasi cinquant’anni nell’ambito della zootecnia e dell’ambiente, orientato all’export e all’innovazione. “Dobbiamo riportare le aziende – ha detto il neo presidente – non solo gli imprenditori, al centro dei nostri obiettivi. L’associazione deve riorganizzarsi per aiutare le imprese ad essere più competitive. Questo grazie allo Sportello rilancio  nuovo servizio che metterà a disposizione degli associati tutti gli strumenti e le professionalità a supporto di una strategia di crescita. SI tratta di un tavolo anti-crisi – spiega Rota – con gli imprenditori che hanno problemi più o meno grandi che potranno rivolgersi a un consulente dedicato. Si parte con una valutazione dei problemi segnalati dall’impresa, con specialisti interni ed esterni deputati a dare risposte. Punteremo molto – conclude Rota – anche sul marketing territoriale, vorremmo avere informazioni accessibili, per esempio, sulle aree disponibili, immobili liberi e vuoti, terreni dove espandere”. Ma per rilanciare le imprese occorrono i posti di lavoro e quanto a disoccupazione giovanile le percentuali non sono incoraggianti neppure per Piacenza.  Rota è convinto sia necessario alzare il livello della formazione: “Va creato un tessuto locale di specializzazioni, ragazzi competenti sul fronte tecnico, per evitare che le aziende vengano dislocate. Deve esserci valore aggiunto sul territorio. Ci vuole una scuola in grado di formare, e di qualificare al meglio i giovani”.

Un giorno felice, così lo ha definito, anche per il Presidente uscente Emilio Bolzoni: “Sono stati quattro anni che mi hanno arricchito tantissimo dal punto di vista professionale” E se dovesse scegliere una cosa per cui vorrebbe essere ricordare Bolzoni punterebbe sulla formazione che Confindustria in questi anni ha fatto sugli studenti grazie agli scambi con gli istituti superiori di città e provincia.

Ospite d’onore della 70esima assemblea degli Industriali, Riccardo Illy presidente del Gruppo Illy, leader e punto di riferimento nel segmento gourmet/superpremium a livello mondiale.

Il servizio completo nella nuova puntata di A Tutto Tondo 

confindustria Rota

BOLZONI, CONFINDUSTRIA: “LA MACCHINA STA RIPARTENDO. LA POLITICA SI PRENDA LE SUE REPONSABILITA’ “

Il vento è cambiato? Pare di sì, o meglio sta cambiando. Gran parte degli indicatori economici delle imprese manifatturiere associate a Confindustria, si confermano in terreno positivo, secondo quanto emerge dall’indagine congiunturale relativa alla variazioni economiche del secondo trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il campione è fortemente significativo perchè le imprese coinvolte rappresentano circa 3 miliardi di fatturato e circa 9 mila addetti. Il fatturato è positivo al 4,33 per cento ma salta all’occhio la differenza tra fatturato interno -0,71% e esterno 13,01. Una differenza che si registra anche nel settore meccanica con il fatturato esterno a 14,85 % e quello interno a – 6,07. Segno negativo del fatturato totale nel comparto materiali edili. Capitolo export: 33,17 % comparto manifattura 13,66 alimentare, 51,98 meccanica, industrie varie 38,92 %, zero materiali edili. Occupazione: + 0,54 % inteso dipendenti a tempo indeterminato, esclusi gli interinali e i cassa integrati. Stabile negativo comparto meccanica, – 4,83% settore materiali edili. Dati incoraggianti se associati ad una congiunzione astrale particolarmente favorevole, che vede il netto calo delle materie prime, liquidità disponibile per le aziende sane e una rivalutazione del dollaro. Il direttore Cesare Betti non ha lesinato critiche a chi si oppone a nuove iniziative imprenditoriali, portando alcuni esempi come i comitati di cittadini sorti per opporsi, ad esempio, agli scavi di palazzo ex Enel, al cantiere di Piazza Cittadella, al caso Buzzi Unicem a Vernasca contro l’utilizzo di un combustibile dopo due conferenze sui servizi e un processo di screening: “Ci preoccupiamo dell’occupazione che si perde – ha concluso Betti – ma non possiamo mettere in discussione tutte le iniziative che si propongono di creare occupazione”. E in tutto questo la politica, la buona politica, come l’ha definita il presidente Bolzoni, che ruolo occupa? “Dal punto di vista burocratico, una volta espletato tutto l’iter – ha specificato il numero uno degli industriali – ottenute tutte le approvazioni del caso non si può bloccare tutto, altrimenti facciamo scappare le iniziative imprenditoriali. Insomma la politica si prenda la sue responsabilità”.

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BOLZONI: “RDB, NO ALL’ACCANIMENTO TERAPEUTICO”. SE NE PARLA A TUTTO TONDO

Expo 2015, ciò che si è ottenuto, a dire il vero poco, e ciò che c’è ancora da fare, a dire la verità molto, sul tema trasporti, ma anche il fallimento Rdb e quella luce, seppur fioca, in fondo al tunnel della crisi lungo più di cinque anni. Una lunga intervista con il Presidente di Confindustria Emilio Bolzoni a pochi mesi dal termine del suo secondo mandato che tocca tematiche delicate, come la trattativa intorno a Rdb, la discussione intorno al jobs act, e aspetti più personali dell’essere uomo e imprenditore ottimista per natura.

Sforamenti, pm 10 alle stelle a soli due mesi dall’inizio del nuovo anno. Nulla di nuovo, solo cronaca di un disastro annunciato da anni. Laura Chiappa, Presidente di Legambiente, traccia una fotografia chiara di come Piacenza dovrà muoversi da qui al 2020 per adeguarsi ad un Piano Regionale dell’aria con paletti e limiti molto precisi. Per Piacenza sarà una rivoluzione copernicana che la costringerà ad una vera trasformazione urbana e culturale.

L’Italia, la sua provincia sono piene di buone notizie da raccontare. Perchè anche le good news facciano notizia. Il giornalista piacentino Giangiacomo Schiavi, firma nota del Corriere della Sera, ha scritto un libro proprio su questa Italia, per quella società minuta che non fa notizia ma che innerva, grazie alla sua produttività, il nostro paese. Ma c’è da lavorare proprio come su Expo 2015. Piacenza in vista di questo evento, non è la primogenita ma piuttosto “una dama di compagnia”.

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TRENO VELOCE MILANO – PIACENZA, LO STOP DEL PIRELLONE

E’ una corsa ad ostacoli quella che hanno affrontato in questi mesi Comune, Provincia e Confindustria per ottenere un collegamento ferroviario di qualità tra Milano e Piacenza. Un collegamento efficiente in vista di un evento di portata mondiale quale è Expo 2015 che, a sei mesi dall’avvio, non c’è ancora. O meglio ci sarebbe stato se il progetto, di cui si parla da tre anni, non avesse subito stop forzati in particolare dalla regione Lombardia. Il rischio? Quello di ospitare i visitatori di Expo su treni che oggi hanno 50 anni, carrozze di vecchia concezione, parecchio datate, che segnarono una vera svolta nel mondo ferroviario, ma negli anni 60.  A luglio sindaco dosi, presidente Trespidi e presidente Bolzoni erano convinti di essere arrivati ad una proposta di giusto compromesso che prevedeva: il coinvolgimento dell’azienda ferroviaria regionale Tper, l’utilizzo di due nuovi treni noleggiati dalle ferrovie svizzere, l’aggiunta di 7+7 corse al giorno verso Milano Centrale con arrivo a Rogoredo in circa 35 minuti, la sostituzione di tutti i treni del 1965 con altri meno vecchi, più efficienti, più capienti prima di Expo e per sempre dopo Expo e l’esecuzione di questo servizio per 12 mesi. Tutto questo però è stato completamente messo in discussione nell’incontro del primo agosto scorso alla regione Lombardia: 4 corse in più in una direzione con treni noleggiati, 8 corse sempre con treni noleggiati in sostituzione dei vecchi esistenti, mantenimento di 12 corse con i mezzi del 1965, servizio fatto solo per il periodo dell’Expo e quindi solo 6 mesi, percorso lento con fermata in tute le stazioni e tempo di percorrenza di 50 minuti, cancellazione dell’impegno espresso dall’assessore lombardo Del Tenno per una partecipazione ai costi. Proposta semplicemente irricevibile.

E adesso cosa si devono aspettare i piacentini? Una ennesima proposta al ribasso? Salutare per sempre l’idea di avere a disposizione dei 2700 pendolari una linea ferroviaria di qualità al pari di altre città del nord distanti dal capoluogo lombardo come Piacenza? Il presidente Trespidi punta ai vertici di Expo con cui bisogna aprire una fase di dialogo e al comune di Milano.

Il consigliere di Fratelli d’Italia Tommaso Foti esorta gli amministratori ad un gesto eclatante come le dimissioni di massa, ecco il testo: E’ assurdo e, al tempo stesso, vergognoso: Piacenza, nonostante la sua vicinanza a Milano, rischia di continuare a non avere un collegamento veloce con il capoluogo lombardo. Eppure di Piacenza per Expo ci sarà bisogno, eccome. Di fronte ad atteggiamenti dilatori, nonostante la piena disponibilità piacentina, ribellarsi è giusto “, lo sostiene Tommaso Foti, consigliere comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.” Il presidente Trespidi, il sindaco Dosi e il presidente di Confindustria Bolzoni hanno fatto bene a continuare ad insistere per avere il collegamento. Ora – continua la nota – va posta in essere qualche clamorosa azione per obbligare anche il Governo ad intervenire. Le ferrovie sono degli italiani, che le mantengono con le proprie tasse, e – quindi – anche dei piacentini, non certo delle Regioni. Tanto più che il federalismo ferroviario fa veramente pena.” ” Expo 2015 a Milano non è frutto del caso, ma dell’impegno e delle risorse stanziate dai Governi che, negli ultimi anni, si sono succeduti. Piacenza – aggiunge Foti – non può continuare a restare l’ultima provincia dell’impero per l’Emilia-Romagna e la figliastra per la Lombardia. Certo, se fossimo collocati in quest’ultima Regione, il problema non sussisterebbe. Ma il fatto che non sia così non è una buona giustificazione per tenerci nell’isolamento.”” Di essere solo ascoltati i piacentini sono stufi: o qualcuno interviene e consente, seppure in una situazione di grave ritardo, che il collegamento veloce Piacenza-Milano sia istituito – conclude l’esponente di Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale – oppure dimettiamoci tutti in massa: sindaci, consiglieri comunali ed assessori. Una volta tanto, facciamo una battaglia per Piacenza a testa alta.”

MAGICA BULA, L’ASILO NIDO DELLA SILICON VALLEY PIACENTINA

Dopo un paio d’anni l’idea del presidente di Confindustria Emilio Bolzoni è diventata realtà. L’idea di un asilo nido a servizio delle mamme e dei papà che lavorano in azienda oggi non è più solo sulla carta, si chiama Magica Bula e si trova a Gariga di Podenzano. La struttura, inaugurata 11 anni fa, ospita 32 bambini da 0 a 3 anni, 7 posti sono riservati ai bambini dei Casoni. A questi, nella primavera del 2015, si aggiungeranno altri 12 posti nella palazzina a lato oggi in fase di costruzione avanzata. Questi 12 posti saranno riservati ai bambini i cui genitori lavorano nella zona industriale di Gariga. Un vero e proprio nido aziendale, ma c’è una novità in più che da alla struttura un primato nazionale. 

I bimbi dei lavoratori delle aziende dei Casoni che aderiranno all’iniziativa, residenti nei Comuni di Podenzano, Piacenza, San giorgio e Carpaneto, potranno fare domanda di ingresso all’asilo nido. Il Comune di Podenzano si è infatti impegnato a riservare 12 posti ai dipendenti delle aziende del territorio. Le tariffe saranno agevolate anche per le mamme e i papà delle aziende di gariga che risiedono in comuni differenti da Podenzano. Le aziende, su base volontaria, contribuiranno ad abbattere la quota che i loro lavoratori dovranno sostenere.

CONFINDUSTRIA: ANCORA UN ANNO NERO, SOPRAVVIVE CHI ESPORTA

Nonostante lo sforzo di essere ottimisti Piacenza deve fare i conti con una crisi pesante, dura a morire. Per il sesto anno consecutivo i dati che riguardano lo sviluppo industriale sono ancora negativi. A confermarlo il Presidente di Confindustria Emilio Bolzoni nel giorno della 69° assemblea annuale. “Qualcuno comincia a pensare che sarà sempre così negativo – dice Bolzoni – io sono convinto che cambierà perchè il confronto con i paesi vicini non è molto diverso”. Politiche che facciano ripartire il mercato, che permettano agli imprenditori di esportare all’estero i loro prodotti. Sembra questo, ancora una volta, l’antidoto per uscire dal tunnel. L’export. La differenza la fa chi riesce a mettere sul mercato estero almeno la metà di quello che produce. Sembra facile, ma non tutti hanno le forze per poterselo permettere. Esportare costa.

Ospite dell’assemblea il numero uno di Barilla spa Guido Maria Barilla. “L’Italia – ha detto – dovrebbe puntare maggiormente sull’agroalimentare, ma non è sempre stato così. Il fatto che Expo 2015 abbia come tema l’alimentazione è un’ulteriore possibilità”. Piacenza e Parma unite per l’evento universale milanese nel segno dell’agroalimentare? Per il patron di Barilla ci sono tutte le carte in regola. Oppure la storica rivalità avrà la meglio anche questa volta?