BANDO PER PALAZZO GOTICO, OPPOSIZIONI: “CONCESSIONE AD UN PRIVATO E’ ILLOGICO E IMMOTIVATO”

Le opposizioni, congiuntamente, vanno all’attacco dell’amministrazione per il bando di gestione di 25 anni di Palazzo Gotico, Iat e bar ristorante. Ecco il testo della nota firmata dai consiglieri Gruppi Civica Barbieri – Liberi, Fratelli d’Italia Lega e Alternativa Per Piacenza.

Dopo aver messo a dura prova la Città su più fronti, mancava il colpo di grazia che l’Amministrazione Tarasconi vuole infliggere al cuore di Piacenza. Affidare a un privato Palazzo Gotico, che da quando edificato è a disposizione esclusiva della Comunità, e darlo in gestione assieme al bar-ristorante sottostante il Municipio è un affronto illogico e immotivato.

Ancor più assurdo è il periodo previsto per la concessione: 25 anni nei quali potrà succedere di tutto, passeranno almeno 6 amministrazioni, e con questo edificio simbolico resteremo legati mani e piedi al privato che vincerà lo scellerato bando. Basta guardare quanto accade in altre importanti città italiane: nessuna ha adottato una scelta del genere… ma evidentemente l’Amministrazione piacentina vuol dimostrare di avere una marcia in più.

Un bando che s’intende portare avanti senza condividere alcun passaggio, nonostante le fortissime contrarietà dei piacentini manifestate inequivocabilmente anche in Commissione consiliare, dove non una sola voce si è sollevata a favore della trovata. La solita modalità arrogante di questa Giunta comunale convinta di comandare, infischiandosene di tutti, anziché amministrare per conto dei piacentini.

La commissione di martedì è stata l’ennesima presa in giro ai consiglieri di qualsiasi schieramento ma anche a tutti quelli fuori dal Palazzo che pretendono di sapere: abbiamo ascoltato chiacchiera e slogan raffazzonati, senza un solo documento a disposizione, secondo i quali vorrebbero il rilancio del turismo e l’accoglienza (fingiamo di non ricordare gli ultimissimi dati sul trend turistico che dopo quattro anni di fallimentare cura-Tarasconi vedono Piacenza precipitata al 103esimo posto su 107 città italiane).

Che senso ha accorpare nelle mani di un unico gestore funzioni che richiedono professionalità tanto diverse come un bar-ristorante, la promozione e accoglienza turistica dello Iat e la custodia di Palazzo Gotico?

Perché, se l’obiettivo è semplicemente quello di aprire il Gotico ai turisti non incarichiamo il personale che già si occupa dei Musei Civici, per il quale proprio ieri è partita la procedura di affidamento? Perché non procedere con la preziosa collaborazione del personale volontario Auser? No: l’Amministrazione vuole dare il Palazzo a un privato, dopo aver appena introdotto un inedito biglietto per potervici entrare.

Intanto da mesi gira, solo tra pochi fortunati, la bozza di bando che – ce lo aspettiamo – la Giunta approverà entro pochi giorni.

Non credibile nemmeno la favola secondo la quale per “interesse pubblico” bisogna rendere appetibile il bando: ma quale interesse pubblico? Qui l’unico interesse che si vuole tutelare è quello del privato. Ricordiamo che per un locale centralissimo, ampio e storico come quello sotto il Municipio, 25.000 euro di canone annuo non è certo un importo esoso. Tutte queste agevolazioni in cambio di cosa? Di quali investimenti nell’interesse pubblico?

Lo ribadiamo: operazioni tutt’altro che di ordinaria amministrazione devono passare in Consiglio comunale… dove abbiamo già visto che mancheranno anche i voti di un centrosinistra sempre più contrariato. Facciamo un ultimo appello: si fermino, ascoltino la gente e dividano la gestione di Palazzo Gotico da quella del bar-ristorante, diversamente non si sorprendano se anche in questo caso arriveranno nuovi ricorsi, tutti a danno della Città, contro lo scellerato agire di Sindaco e Giunta.

UNO STUDIO DI FATTIBILITA’ PER IL FUTURO DELL’ALBERGO SAN MARCO. COSTO STIMATO OLTRE 7MILIONI DI EURO

E’ di 7.300.000 euro il costo complessivo del restauro dell’ex albergo San Marco. Lo studio è stato realizzato dall’ingegner Paolo Milani, e dai collaboratori, su mandato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano che ha coperto il costo e del Comune di Piacenza.
Un punto di partenza aggiornato e attualizzato dai cui partire per cercare i finanziamenti; l’intento dell’amministrazione è di fare della struttura un luogo pubblico aperto alla città, con il museo dedicato a Giuseppe Verdi, ma anche una struttura recettiva dedicata alle famiglie, con una ventina di stanze per ospitare un centinaio di persone.
A inizio 900 la struttura cessò la funzione alberghiera, intorno agli anni 30 fu sede di attività politica, successivamente ospitò i locale dell’igiene pubblica dell’Ausl che ne è proprietaria per i 3/4 insieme al Comune. L’intervento di ristrutturazione pensato dall’ingegner Milani non è impattante; la struttura infatti è in buone condizioni grazie ad un già parziale rifacimento del tetto; per cui la parte più consistente dell’intervento riguardano gli impianti.

La struttura, in cui Giuseppe Verdi alloggiava durante i soggiorni piacentini quando era in città nelle vesti di consigliere provinciale, ha una superficie di 3mila metri quadrati su tre piani di grandi dimensioni; nell’ipotesi di restauro una parte del fabbricato sarà destinato al turismo alberghiero, sul lato sinistro di via San Marco il museo verdiano e una sala conferenze con annesso una caffetteria pasticceria dove a risaltare è la scala in stile liberty in ottimo stato.

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ACCESSIBILITA’: PIACENZA TRA LE MIGLIORI CITTA’ IN EUROPA. COMUNE PREMIATO A BRUXELLES

Piacenza ha ricevuto ieri a Bruxelles la Special Mention per l’Information and Communications Technology dell’Access City Award 2026, il premio della Commissione europea che valorizza le città più impegnate sul fronte dell’accessibilità e dell’inclusione.

Il riconoscimento è stato conferito alla sindaca di Piacenza Katia Tarasconi durante la Giornata europea delle Persone con Disabilità, nel corso della cerimonia ufficiale alla quale hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni provenienti da tutta Europa.

La città di Piacenza era stata selezionata tra le cinque finaliste europee insieme a Rennes, Salisburgo, Valencia e Saragozza. La menzione speciale ottenuta ieri premia l’approccio digitale e innovativo sviluppato da Piacenza negli ultimi anni: dai servizi online più accessibili ai sistemi informativi inclusivi, fino alle progettualità integrate che uniscono tecnologia, urbanistica e welfare.

“Per noi l’accessibilità è una visione che attraversa e coinvolge tutta la città – ha dichiarato la sindaca Tarasconi nel suo intervento – dall’urbanistica ai servizi sociali, dai nuovi spazi inclusivi ai progetti di mobilità e naturalmente ai servizi digitali che oggi più che mai, ma anche in prospettiva, rivestono un’importanza cruciale nel migliorare la vita delle persone considerando ogni esigenza. C’è un grande impegno da parte di ogni ufficio comunale coinvolto, tutti i giorni, spesso sotto traccia. Siamo consapevoli che ci sia ancora molto da fare, ma questo riconoscimento internazionale così importante ci incoraggia a proseguire con determinazione su questa strada”.

Il lavoro che ha portato Piacenza al premio è frutto di un percorso coordinato dal direttore generale del Comune Luca Canessa e dal Servizio Europa e Fundraising, con il coinvolgimento diretto degli assessorati guidati da Nicoletta Corvi, Adriana Fantini, Francesco Brianzi e Simone Fornasari, e con la collaborazione indispensabile della Garante dei diritti delle persone con disabilità Miriam Stefanoni, oltre che del Disability Working Group e delle associazioni del territorio.

Con la Special Mention ICT dell’Access City Award 2026, Piacenza si conferma tra le realtà europee più innovative e impegnate nella costruzione di una città inclusiva.

A ritirare il premio, ieri a Bruxelles, la sindaca Katia Tarasconi è stata accompagnata da Lorenzo Cavagna, in rappresentanza del Servizio Europa e Fundraising del Comune di Piacenza e di tutti gli uffici coinvolti. Era presente anche Francesco Errani in rappresentanza della Delegazione della Regione Emilia-Romagna in Unione Europea.

RACCOLTA PUNTUALE RIFIUTI: BONGIORNI “INDIETRO NON SI TORNA”

Tutto è perfettibile, ma indietro non si torna. É perentorio il vice sindaco Matteo Bongiorni nel ribadire la ferma e decisa volontà di proseguire verso la raccolta puntuale dei rifiuti, che entrerà a regime dal prossimo mese di gennaio. Una volontà che per l’amministrazione si traduce nell’obiettivo del raggiungimento dell’80% di differenziata porta a porta. Legittima, ci mancherebbe, la raccolta firme da parte di alcuni cittadini per tornare alla vecchia modalità, ma l’intento dell’amministrazione è certamente quello di non tornare indietro e sensibilizzare la città su un tema di civiltà che coinvolge tutti. Tra l’altro, il nuovo sistema di raccolta servirà anche per la regolarizzazione della Tari: la percentuale di chi non risulta registrato, in alcuni condomini arriva al 45%.

E per favorire il cambiamento e aiutare i cittadini in questa delicata fase di passaggio l’amministrazione ed Iren hanno introdotto sul territorio comunale 36 campane informatizzate per il conferimento proprio del rifiuto secco e residuo con riconoscimento dell’utente attraverso eco card o tramite l’app di Iren. Il conferimento è ammesso h24, sette giorni su sette. Ecco come funziona.

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COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI: ENTRO L’ANNO SI COSTITUIRA’ QUELLA DEL COMUNE DI PIACENZA

Entro la fine dell’anno il Comune di Piacenza costituirà ufficialmente la prima Comunità Energetica Rinnovabile sul territorio; da quel momento in poi, inizierà la posa dei pennelli fotovoltaici sui tetti delle scuole per la produzione di energia.
L’invito è di consultare i canali dell’amministrazione per conoscere i primi passaggi affinché i cittadini, già dai primi mesi dell’anno, possano entrare nelle comunità come produttori, consumatori o come prosumer, ovvero produttore e consumatore. Il seminario organizzato dalla Provincia di Piacenza ha permesso a cittadini e amministrazioni di prendere visione delle modalità delle Cer e dei soggetti che vi ruotano attorno.

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MICROD: IL MICROSALONE DEL DESIGN PER UN MESE IN VIA ROMA

Il Quartiere Roma si trasforma in un laboratorio creativo a cielo
aperto: microD – microsalone del design indipendente porta in occasione
delle feste installazioni, workshop, incontri informali ed esperienze
sensoriali negli spazi del quartiere, con micro allestimenti
nelle vetrine visibili 24 su 24.
Gianmaria Sforza, architetto e curatore indipendente, propone
un calendario di micro-eventi aperti al pubblico per scoprire
il quartiere, rivitalizzandolo col design, in sinergia con Associazione
Quartiere Roma, inaugurando il programma in occasione
del Via Roma Street Market del 7 dicembre.
Nelle due settimane di programma, si potranno incrociare residenti
di lunga data, nuovi arrivati con studio nel quartiere, designer da fuori,
attivisti e volontari, guidati da un piccolo team di giovani di Piacenza
che animeranno un programma pensato soprattutto per loro.
Design, creatività e comunità si incrociano per guardare a un futuro
migliore, dove la diversità è sempre un valore.

Chi incontrerete?
Designer, sperimentatori, maestri artigiani, giovani imprenditori,
creativi, docenti e ricercatori.
Tra loro: l’ideatore di Fuorisalone.it, il direttore di Polifactory
del Politecnico di Milano, il designer del verde fitopatologo che coltiva
rare erbe commestibili in Val Tidone, un’azienda che trasforma
gli scarti delle etichette dei jeans in accessori ecologici, un architetto
con un nonno “maestro” davvero speciale, un architett* che coltiva
fiori con cui realizza allestimenti, e un famoso fumettista – anche
fotografo – che da molti anni ogni giorno da molto in alto del suo studio
scruta il quartiere ogni mattina e ogni sera e ancora moltissimi altri.

DIPENDENTI DEL TRIBUNALE E DELLA PROCURA IN SCIOPERO. CGIL :”PERSONALE PRECARIO NON STABILIZZATO”

“L’efficienza del sistema giudiziario si assicura garantendo la copertura e la valorizzazione degli organici, attraverso dotazioni strumentali adeguate, ma nei fatti e nella Finanziaria il Governo non risponde su nulla”. Con una nota la FP CGIL di Piacenza annuncia che anche in città lavoratrici e lavoratori del tribunale, della procura della Repubblica e dell’Amministrazione penitenziaria saranno in sciopero venerdì 5 dicembre.

Nella vertenza del personale della Giustizia, che solo tra tribunale e procura coinvolge oltre 100 lavoratrici e lavoratori, si anticipano molti dei temi del prossimo sciopero generale del 12 dicembre, a partire dalla denunciata mancanza di risorse adeguate per le amministrazioni pubbliche.

“Nel caso del tribunale di Piacenza così come nella altre articolazioni del ministero della giustizia sui territori è eclatante il caso del personale precario degli uffici per il Processo (UPP)” – afferma Alberto Gorra segretario generale della FP CGIL di Piacenza” – “assunto con le risorse del PNRR e che non sarà stabilizzato se non in minima parte entro la metà del 2026”. “Parliamo di circa 12000 lavoratrici e lavoratori qualificati, che oggi assicurano un apporto irrinunciabile per la funzionalità minima dei tribunali e dei quali 9000 sembrerebbero destinati a rimanere a casa. A Piacenza sono 24 su un organico complessivo del nostro Tribunale di meno di 80 unità, provate ad immaginare gli effetti sulla funzionalità dei procedimenti in essere della mancata conferma di questo personale, alla competitività di un Paese e di un territorio concorre evidentemente anche l’efficienza del suo sistema giudiziario”. “Ci sarebbero – prosegue la nota – “gli spazi per stabilizzare tutti i precari e fare nuove assunzioni al Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria e agli archivi notarili ma anche per quei profili particolarmente in sofferenza dell’amministrazione della Giustizia nel suo complesso, la Legge di Bilancio in discussione in Parlamento metta le risorse che servono”.

“La FP CGIL chiede poi la valorizzazione per il personale di ruolo, con il rifinanziamento delle progressioni verticali e di tutti gli istituti della contrattazione collettiva, che invece rimangono solo sulla carta, all’interno di un contratto collettivo che la FP CGIL non ha firmato e che oggi più che mai è privo del finanziamento minimo per essere considerato dignitoso.”

“Alla scopertura degli organici, si aggiunge una arretratezza delle dotazioni strumentali, nessun vero investimento in vista nelle tecnologie e nella strumentazione a disposizione del personale, per la digitalizzazione delle attività”.

 

EX MANIFATTURA TABACCHI: CENTRO DESTRA “PROGETTO CAMBIATO IN CORSA”, IL DIBATTITO S’INFIAMMA

Doveva essere una conferenza stampa, ben presto è diventata un’assemblea pubblica dove i toni e gli animi si sono accessi, non poco.
A surriscaldare l’ambiente il progetto di riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi nel cuore del quartiere Infrangibile. Un progetto iniziato nel 2017 con l’amministrazione Barbieri, portato a compimenti dall’attuale Tarasconi.
È proprio qui che qualcosa si è inceppato, sostengono gli esponenti di centro destra presenti alla serata: i consiglieri comunali di fratelli d’Italia Sara Soresi, Gloria Zanardi, Nicola Domeneghetti, il coordinatore cittadino Andrea Gabbiani, Luca Zandonella per la Lega e l’ex assessore all’urbanistica Erika Opizzi. Il progetto attuale che, è bene ricordare è stato approvato all’unanimità in consiglio nell’ottobre del 2023, non cambia la superficie occupata, ma la tipologia di interventi rispetto alle palazzine: le piccole e relativamente basse abitazione framezzate dal verde, oggi sono state sostituita dal palazzi di 6/7 piani.

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ZEROSTACOLI: IN UN VIDEO IL DECALOGO DELLE ATTIVITA’ INCLUSIVE

E’ stato presentato nella Giornata internazionale delle persone con disabilità il video che promuove il progetto Zer0stacoli realizzato dalla Redazione Web del Comune di Piacenza in collaborazione con Gero Guagliardo.

Il video è stato pensato come uno strumento facilmente condivisibile per accendere l’attenzione sull’iniziativa: si può raggiungere da qui http://www.comune.piacenza.it/zerostacoli  oppure da youtube  https://www.youtube.com/watch?v=a5R6nmi3LEs 

E’ possibile consultare sia il decalogo dell’accessibilità e dell’accoglienza, stilato dal Tavolo Disabilità in collaborazione con le associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti e Cna, sia il testo completo dell’avviso pubblico cui tutti gli esercenti, titolari di negozi e attività artigianali possono aderire, entro il 28 febbraio, per ricevere la vetrofania con la libellula simbolo del progetto. Come è stato sottolineato oggi in Municipio dalla sindaca Katia Tarasconi, dalla garante comunale per i diritti delle persone con disabilità Miriam Stefanoni e dalle assessore Adriana Fantini e Nicoletta Corvi – intervenute anche in rappresentanza del collega di Giunta Simone Fornasari e affiancate da Alessandra Bonomini, referente del Ceas Infoambiente comunale e del progetto PEBA, nonché da Chiara Bosi dei Servizi Sociali – l’intento è quello di mettere a disposizione delle persone che si trovino in condizioni di vulnerabilità, legata a disabilità fisiche, sensoriali o fragilità psichiche, un elenco di esercizi che riservino particolare sensibilità e attenzione nel mettere a disposizione di tutti i propri servizi, testimoniando capacità di inclusione a 360°.

Gli esercenti interessati possono rivolgersi, per ulteriori chiarimenti e indicazioni utili, allo 0523-492171 o scrivere a peba@comune.piacenza.it, ma sin d’ora si sottolinea un aspetto fondamentale: al di là del requisito essenziale dell’assenza di barriere architettoniche e – per le tipologie di attività che ne hanno l’obbligo normativo – di servizi igienici accessibili, non è necessario garantire la rispondenza a tutti e dieci i punti elencati di seguito, ma è sufficiente, per ottenere la vetrofania e il riconoscimento di esercizio “Zer0stacoli”, rispettarne alcuni, di pertinenza del proprio settore.

 

 

 

 

 

 

AUSL PC: OTTIMI I DATI SUGLI SCREENING ONCOLOGICI. DA MIGLIORARE I TEMPI DI ATTESA E ATTREZZATURE

Piacenza si distingue per gli screening oncologici. Nel 2024 l’Azienda Usl conquista il primo posto per lo screening del collo dell’utero, il secondo per quello del tumore al seno e cresce anche sul colon-retto, confermando un trend positivo iniziato negli ultimi anni: un segnale di una rete territoriale che funziona e che continua a rafforzare la propria capacità di presa in carico.

Le buone notizie arrivano dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), l’ente pubblico che, per conto del Ministero della Salute, raccoglie e confronta i dati di tutte le realtà sanitarie italiane. L’analisi in oggetto si riferisce agli indicatori relativi al Sistema di valutazione delle performance manageriali (34 nel 2024) rispetto agli obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi. Tali indicatori spaziano dalla prevenzione all’assistenza territoriale, dagli esiti di salute agli investimenti e sono organizzati per cluster, cioè gruppi di Aziende simili per dimensione.
Piacenza rientra nelle realtà con 250–400 mila abitanti, un inquadramento che consente un confronto realistico e trasparente con territori di pari dimensione. Gli esiti clinici – come la mortalità prevenibile e quella trattabile – confermano la buona qualità delle risposte fornite dall’Azienda, collocando Piacenza nella fascia alta delle realtà del cluster.

All’interno del cluster di riferimento, Piacenza si colloca ai primi posti per percentuale di screening rispetto alla popolazione target. Nello specifico, al secondo posto per screening alla mammella (70.8%), al quarto posto per screening colon-retto (49.9%) e al primo posto per screening cervice (77.6%).

Anche l’assistenza distrettuale registra risultati robusti e positivi nel confronto con le altre realtà del cluster: complessivamente Piacenza, all’interno del proprio cluster, risulta avere la quarta migliore performance, con valutazione complessiva che si colloca tra “alto” e “molto alto”.
Gli indicatori Agenas richiamano diversi elementi qualificanti dell’assistenza al di fuori dell’ospedale: una rete hospice particolarmente sviluppata, un sistema di consultori familiari radicato e capace di raggiungere le comunità e livelli elevati di presa in carico da parte dei servizi di salute mentale (primo posto assoluto in Italia con una presa in carico di 28,28 assistiti per 1.000 abitanti).
Anche gli indicatori legati all’emergenza-urgenza confermano una buona capacità di risposta. Tra le aziende con la stessa popolazione di riferimento (250–400 mila abitanti), Piacenza presenta uno dei tempi medi più contenuti tra la chiamata al 118 e l’arrivo del mezzo di soccorso: 13 minuti, un dato sensibilmente migliore rispetto a molte realtà simili in Italia, classificandosi solo dietro un’altra azienda del Friuli-Venezia Giulia.
Accanto a questi aspetti, risultano contenuti i ricoveri evitabili per patologie croniche – come diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e scompenso cardiaco – e la percentuale di accessi inappropriati in Pronto soccorso di pazienti over75, dati che riflettono la qualità della gestione territoriale e la continuità assistenziale garantita dai servizi.
In sostanza, i cittadini possono contare su percorsi di presa in carico efficaci, cure primarie affidabili e una buona disponibilità di servizi diffusi sul territorio.

Un altro elemento di rilievo riguarda la salute mentale. Nel confronto nazionale Piacenza è la realtà con il più alto numero di cittadini seguiti dai Dipartimenti di salute mentale (28 ogni mille abitanti), segno di servizi che intercettano i bisogni e offrono percorsi di presa in carico continui e strutturati.
Questo dato testimonia la pro-attività e il costante impegno profuso quotidianamente da parte degli operatori dei Centri di Salute mentale per la presa in carico di pazienti gravi.
Coerentemente con questo quadro, la percentuale di ri-ricoveri psichiatrici tra 8 e 30 giorni è tra le più basse del cluster, un indicatore che misura la continuità assistenziale e la qualità degli interventi sul territorio.

In ambito ospedaliero, la valutazione 2024 colloca Piacenza in una fascia medio-alta, a conferma del percorso di crescita avviato negli ultimi anni. Tra gli indicatori positivi emerge la durata media dei ricoveri nei reparti di Medicina interna e Geriatria, che risulta migliore rispetto alla media nazionale del cluster. Questo dato, spesso utilizzato come misura dell’efficienza organizzativa, evidenzia una buona capacità di gestione dei posti letto e di programmazione delle dimissioni.

Piacenza registra performance in media con l’andamento del cluster. Si evidenziano come elementi positivi, il costo pro-capite per l’assistenza farmaceutica (seconda migliore realtà del cluster) e la tempestività dei pagamenti dei fornitori, ampiamente sotto (-18 giorni) rispetto a quanto previsto da normativa.

Come emerge dal cruscotto Agenas, ci sono anche ambiti su cui concentrarsi nei prossimi anni: il rinnovo tecnologico e delle attrezzature, la riduzione dei tempi di attesa ospedalieri per determinate tipologie di interventi e una parte della cosiddetta “fuga” verso altre province per casistica semplice. Si tratta di elementi già noti e al centro dei programmi aziendali di miglioramento, per i quali si rileva comunque un risultato in crescita rispetto alle performance 2023.

Questi dati non vanno letti come una classifica, ma come uno strumento di trasparenza e miglioramento, che mette in evidenza quanto contino l’organizzazione e la capacità di presa in carico dei bisogni delle comunità. Ogni indicatore va interpretato tenendo conto dei bisogni reali della popolazione e i margini di miglioramento restano una responsabilità costante per tutti i professionisti dell’Azienda. Per questo il lavoro di Agenas è un’occasione di confronto e di crescita: lo sforzo è quello di continuare a rafforzare prevenzione, prossimità e percorsi di presa in carico, a partire dalle aree già performanti e intervenendo con decisione dove i dati evidenziano la necessità di ulteriori passi avanti.

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