FONDAZIONE, ALEA IACTA EST?

La situazione in via Sant’Eufemia si fa sempre più complicata e delicata, gli equilibri sono sempre più fragili. La goccia  che ha fatto traboccare il vaso probabilmente la lettera firmata, pare,  da una larga maggioranza del consiglio generale (18 su 24) indirizzata al presidente Scaravaggi in cui si chiede di rivedere gli equilibri interni con una sorta di rimpasto tra i membri del consiglio di amministrazione.  Ma anche quanto emerso dall’ultima seduta di consiglio comunale, come abbiamo documenatato con un ampio servizio, dedicata proprio agli investimenti della Fondazione con il mirino rivolto soprattutto verso il titolo Monte Parma  che ha già subito due pesanti svalutazioni (25 e 28 milioni di euro).

Insomma “alea iacta est” per dirla alla latina, il dado è stato gettato. Siamo alla resa dei conti? Quale sarà la posizione del Presidente Scaravaggi davanti alla richiesta di una maggioranza così netta? Non potrà non tenerne conto. E se non lo facesse potrebbe essere sfiduciato? Dubbi che si scioglieranno, a breve, nel prossimo consiglio.

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AUTISTI IN SCIOPERO:”LA SICUREZZA NON ESISTE PIU'”

Gli autisti incrociano le braccia e i pullman restano fermi al deposito. Nonostante sia il giorno della protesta, qualche autobus però circola ugualmente tra il malumore dei colleghi che hanno aderito allo sciopero. Il presidio è fissato a piazzale Marconi, passaggio praticamente obbligato per tutti gli autobus. Tante bandiere e tanta amarezza da parte di autisti che oggi dicono di non farcela più. Stress dovuto a turni anche di 8/10 ore su un autobus, mancanza di ferie, turni doppi per coprire il personale che manca, scarsa sicurezza. Uno sciopero per denunciare condizioni di lavoro diventate troppo pesanti, e per chiedere a seta nuove assunzioni.

Dall’altra parte però Seta risponde che per nuove assunzioni mancano i fondi, per questo si è ricorso all’esternalizzazione di 330mila chilometri. 

 

LAVORATORI SANDIVIK:”CI STANNO TOGLIENDO LA SPERANZA”

La speranza di salvare il posto di lavoro sembra ormai persa. C’è una triste rassegnazione nei volti dei 57 dipendenti della Sandvik di San Polo. L’azienda ha praticamente azzerato gli ordini e le commesse una decina di giorni dopo l’annuncio della chiusura. Oggi la speranza è di poter ottenere un’offerta economica vantaggiosa per farsi da parte.

Tra loro ci sono veterani come Valerio 41 anni che lavora a San Polo da 33 anni. A novembre ha ricevuto il premio anzianità dall’amministratore delegato per l’Italia Fabrizio Resmini colui che, il 16 aprile scorso, ha annunciato la chiusura dello stabilimento. “E’ come perdere la famiglia – ci dice – a me mancano 4 anni alla pensione, devo ricollocarmi, ma come?”

Giovanni è stato assunto alla Sandvik 6 anni fa con un contratto a tempo indeterminato e la prospettiva di poter crescere professionalmente. Oggi si ritrova con due figlie di 3 e 7 anni e la moglie senza lavoro. “Sei anni fa ho lasciato una ditta che oggi va bene e io mi ritrovo praticamente senza lavoro con  due figlie piccole e un’auto da pagare”.

La prospettiva potrebbe essere il ricollocamento di alcune professionalità negli stabilimenti di Como e Trento, ma pare che i profili professionali richiesti non siano quelli di operaio.

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ESTORSIONE E USURA, COSI’ SI MANIFESTA LA MAFIA A PIACENZA

Neppure il nostro territorio è immune dalle infiltrazioni mafiose. La conferma è arrivata dal Rapporto 2014 per una Emilia Romagna senza mafia presentato da Salvatore Calleri presidente della Fondazione Antonino Caponnetto. Piacenza e la sua provincia non sono un’isola felice, anzi la posizione geografica e la ricchezza del territorio le rendono terreni fertili per le infiltrazioni mafiose.

La Provincia di Piacenza – si legge nel rapporto – è diventata importante crocevia per i narcotrafficanti italiani e stranieri. Hanno assunto livelli preoccupanti anche le problematiche connesse allo sfruttamento della prostituzione, all’immigrazione clandestina e alla riduzione in schiavitù. Rilevante è la presenza della criminalità organizzata soprattutto calabrese ma anche cosa nostra. Un sodalizio preoccupante che si manifesta soprattutto in attività estorsive e usurarie ai danni delle imprese. Come si manifesta tutto questo? Chi si sente sottomesso alla criminalità organizzata è indotto ad effettuare false fatturazioni, creando operazioni commerciali inesistenti diventando di fatto complici dei criminali. I settori in cui le mafie riescono meglio ad infiltrarsi sono l’edilizia pubblica e privata e le acquisizioni immobiliari e commerciali.

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EDUCARE AL MANGIAR SANO, LA CAMPAGNA DI COLDIRETTI

E’ un colpo d’occhio che vale la pena mostrare. Centinaia di giovanissimi studenti delle scuole elementari di città e provincia hanno partecipato alla giornata conclusiva di Campagna Amica della Coldiretti al Raineri Marcora. 3mila i bambini che nel corso dell’anno hanno aderito al progetto di Educazione Alimentare di Coldiretti che ha portato nelle scuole messaggi semplici e chiari; stile di vita corretto, sana alimentazione e prodotti a chilometri zero.

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CERCIELLO – DOSI, NERVI A FIOR DI PELLE

La sensazione è che la soluzione sia ancora distante, e parecchio. La querelle Palabanca tra il presidente Cerciello e l’amministrazione sembra lontana dal risolversi. Nelle ultime ore infatti Antonio Cerciello ha ribadito che dal comune c’è stato l’impegno a parole a risolvere il problema Palabanca ma il contratto non esiste ancora. Intanto la società starebbe spendendo tra i 250 – 300 mila euro in più per la campagna acquisti. L’accordo prevede che la Rebecchi Nordmeccanica possa utilizzare il Palabanca, per i prossimi tre anni, alle stesse condizioni della passata stagione. La struttura fino al 2017 è di proprietà di Guido Molinaroli che deve onorare un mutuo per il restante pagamento.

La situazione è ancora allo stallo, sia sul fronte Rebecchi Nordmeccanica che sul fronte Copra Elior per cui il comune è in attesa dell’ok di un imprenditore in grado di sostenere economicamente la pallavolo maschile a Piacenza. L’attesa dovrebbe finire la prossima settimana.

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TRESPIDI SU EXPO:”ROMPIAMO GLI INDUGI, I SOLDI CI SONO MA PER FARE COSA?”

“Non sono solito ricevere ultimatum, per cui occorre fare chiarezza”. Il nodo è Expo 2015 e soprattutto la difficoltà operativa dell’intera macchina a partire.  Così il Presidente della Provincia Massimo Trespidi interviene per rispondere alla dichiarazioni rilasciate dal presidente Ats Silvio Ferrari secondo cui mancherebbero le risorse promesse dalle istituzioni locali per la promozione del territorio piacentino. “Le risorse  da parte della Provincia ci sono – assicura Trespidi – ora bisogna capire come come si danno e per fare cosa. Rompiamo gli indugi”. L’ente di corso Garibaldi per Expo ha già deliberato e pagato in tutto 220mila euro tra la piazzetta centrale (110mila euro), la costituzione dell’Ats (85mila) e un progetto di Provincia e Fondazione per il coinvolgimento dei giovani (25mila).

“Nel conto consuntivo dell’ente – prosegue Trespidi – è stato certificato un avanzo di amministrazione di 7milioni e mezzo di euro da dove verranno reperiti i 500mila euro per Expo così come richiesto. Questa stasi è dovuta a questioni tecniche sollevata dalla Camera di Commercio che ha richiesto approfondimenti. Il problema dunque – rincara la dose Trespidi – non è di natura economica. In una delle ultime riunioni infatti qualcuno ha detto che la cifra potrebbe anche essere inferiore ai 500mila euro. Siamo pronti anche ad investire 2 milioni di euro per la linea di qualità Milano Piacenza che servirebbero per comprare i treni”

Quindi qual è il problema? Mancanza di progetti concreti e realizzabili? Trespidi pare darci ragione, tanto da rispondere che “finora i progetti per Expo sono racchiusi nel libro dei sogni”.

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IL TESORETTO DELLA PROVINCIA CONTRO LA CRISI

550mila euro contro la crisi per favorire l’occupazione. Li ha stanziati la Provincia nell’ultima variazione di bilancio approvata il 16 maggio scorso. Un bel gruzzolo che si va ad aggiungere ai 650mila euro già presenti nell’assestamento di bilancio del 2013. Un risultato che ha reso noto il Presidente Trespidi per tirare le somme di quanto elargito in tema di occupazione. Un bilancio insomma, considerato che il mandato del Presidente Trespidi sarà prolungato fino alla fine del 2014 come vuole la riforma sulle Province, poi dal primo gennaio 2015 si vedrà.

Venendo agli interventi, il piano prevede cinque azioni concrete: la prima è un fondo per contributi a datori di lavoro per l’inserimento e il reinserimento professionale di lavoratori a rischio espulsione dal mercato del lavoro. I destinatari sono over 50 disoccupati, over 35 e over 40 in disoccupazione, licenziati o in cassa integrazione. Il totale del fondo è di 250mila euro.

Il secondo intervento, per cui sono stati stanziati 150mila euro si rivolge alle imprese per l’assunzione e stabilizzazione di giovani dai 29 ai 34 anni disoccupati e lavoratori discontinui. I datori di lavoro sono chiamati ad assumere o trasformare il rapporto a tempo indeterminato.

Il terzo intervento riguarda gli incentivi alle imprese per l’assunzione a tempo determinato di lavoratori ultra ventinovenni. Gli importi verranno definiti in base alla durata del rapporto di lavoro, con priorità di genere, nell’ottica di incentivare l’occupazione femminile. Le risorse a disposizione sono di 190mila euro.

Il quarto ed il quinto intervento, per cui sono stati stanziati 30mila euro ciascuno, si rivolgono, per la prima volta, agli enti locali; si tratta di voucher ai comuni che utilizzano per lavori occasionali lavoratori in cassa integrazione, mobilità o in disoccupazione. Il quinto ambito di intervento si rivolge a quegli enti locali dove vengono impiegati lavoratori socialmente utili.

Per gli interventi 1.3.4.5 la Provincia sta predisponendo i bandi che saranno disponibili da giugno.

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DUE PREMI COMPASSO D’ORO ALLA LUCE DI DAVIDE GROPPI

Il designer piacentino delle luci Davide Groppi quest’anno ha raddoppiato. Due delle sue creazioni, Nulla e Sampei, hanno vinto il premio Compasso d’Oro ADI (Associazione per il disegno industriale), il più antico e autorevole premio mondiale di design che si svolge ogni anno a Milano. Quest’anno, grazie al team di Davide Groppi, parla piacentino e crediamo sia giusto dirlo e celebrarlo.

Nulla è un  buco nero nel soffitto di 18 millimetri ed è la negazione di tutto. E’ l’idea della luce che arriva dall’alto, il risultato di una personale ricerca di Groppi sulla luce senza fonte.

Sampei è l’idea di mettere la luce per terra e sul tavolo. Un filo d’erba che oscilla e si flette sotto il peso dello sguardo. Alla fine Sampei è una canna da pesca.

Riproponiamo, di seguito, una lunga intervista al designer delle luci Davide Groppi registrata proprio all’interno della sua azienda a Piacenza

CITTA’ CHE CAMBIA, CHE RUOLO PER PERTITE E PIANO CARICATORE?

Il futuro sviluppo di Piacenza di cui abbiamo parlato nel servizio dedicato al psc (piano strutturale comunale) si lega a doppio filo con il discorso legato alle aree militari. Questa volta è ufficiale l’ok del Ministero della Difesa a dismettere tutta l’area del Piano Caricatore e a liberare una fetta della macro area Pertite. Come riporta l’articolo sull’ultimo numero del Corriere Padano il piano Caricatore è un’area strategica perchè  si colloca in un punto di soglia in cui si toccano la radiale d’ingresso alla città, il fascio de binari ferroviari, l’anello dei bastioni ed è baricentrica rispetto all’autostrada e alla tangenziale sud. Per l’area della Pertite invece siamo solo all’inizio: i 26 mila metri quadrati pronti ad essere destinati a verde sono solo un piccola parte del tutto, quei 276mila metri quadrati che il comitato sorto ad hoc e i circa 30 mila piacentini che si erano espressi con il referendum vorrebbero a parco pubblico. Per conciliare e tenere conto di ogni esigenza, a breve si riunirà il Tavolo Tecnico sulle dismissioni a cui siederanno amministratori e militari per una discussione, si spera costruttiva, sulla partita aree militari.

pc dall'alto