LITE SUL BUS TRA AUTISTA E STUDENTE. INSULTI E BOTTE FINISCONO IN RETE

Tensione alle stelle, parole grosse, insulti, fino ad arrivare alla mani. E’ accaduto su un autobus carico di studenti, l’autobus delle linea Piacenza – Vernasca. La lite ha fatto il giro del web perchè uno studente l’ha ripresa con lo smartphone e l’ha pubblicata su Facebook. Non è una lite tra due ragazzi ma tra l’autista e uno studente. Dall’autista arrivano insulti a sfondo sessuale, “voce da gay” e ancora “culattone”. Il giovane esasperato reagisce all’insulto dandogli del “figlio di puttana” prioprio mentre l’autista sta per tornare alla guida. La situazione precipita e si arriva fino alle mani. Il clima è tesissimo si sentono ragazze che gridano di dividerli e di fermarli, poi la registrazione si ferma.

Sicuramente l’azienda Seta avrà preso atto dell’accaduto e prenderà provvedimenti. Ma resta il fatto che questo episodio è insopportabile; insulti sessisti pronunciati perchè probabilmente al culmine dell’esasperazione. Certo non è la prima volta che la tensione sale alle stelle tra gli autisti di Seta e gli studenti. Certo è che proprio questi ultimi, in alcuni casi, non brillano per educazione nei confronti di chi sta lavorando. Ma pensiamo che questa volta il livello sia davvero superato soprattutto da parte di chi dovrebbe dare l’esempio di una condotta seria e professionale.

 

 

REGIONALI, PIACENZA SI PRESENTA COSI’

In vista delle elezioni regionali del 23 novembre, Piacenza si presenta così. Il Partito Democratico presenta quattro candidati per un posto in consiglio, in Forza Italia sarà sfida a due tra il consigliere uscente Andrea Pollastri e Fabio Callori, Fratelli d’Italia punta sull’ingresso di Tommaso Foti, e nella Lega Nord il nome più illustre è quello dell’ex assessore provinciale Manuel Ghilardelli. Il Pd spera di piazzare due consiglieri, addirittura un assessore nel caso di vittoria di Stefano Bonaccini alla presidente. La favorita sarebbe Katia Tarasconi che in questi anni nel ruolo di assessore comunale si è guadagnata una larga fetta di consenso. In corsa per i democratici ci sono, oltre che Tarasconi, Paola Gazzolo, assessore regionale uscente, Alessandro Ghisoni ex sindaco di Podenzano e Gianluigi Molinari segretario provinciale del partito. Tutti personalità che hanno una buone possibilità di farcela, per questo sarà fondamentale la gestione della campagna elettorale, soprattutto nelle ultime settimane prima del voto.

Per Forza Italia sono quattro i piacentini in lista: Andrea Pollastri, consigliere uscente, Fabio Callori, vice coordinatore regionale di FI, Guendalina Cesareo consigliere comunale di Castel San Giovanni e Federica Sgorbati.

Il nome che spicca in Fratelli d’Italia è quello dell’ex parlamentare Tommaso Foti, attualmente consigliere comunale. In lista anche Giancarlo Tagliaferri, sindaco di San Giorgio, Anna Gregori, Edoarda Ghizzoni.

La Lega Nord punta su Manuel Ghilardelli, Matteo Rancan, Silvia Testa e Loredana Bossi.

Il Movimento 5 Stelle presenta quattro candidati: Roberto Accordino, Roberta Buzzini, Silvana Gnecchi e Loenardo Vecchi.

Sinistra Ecologia e Libertà ha candidato Giuseppe Mori, Roberto Bassi, Alessandra Calì, Sara Dallabora.

Per L’Altra Emilia Romagna si candidano l’ex assessore comunale Manuela Bruschini, Basilio Riga, Stefania De Micheli e Andrea Poggi.

regione emilia

FONDAZIONE, LUNEDI’ PRIMA RIUNIONE DEL NUOVO CDA

Il presidente Toscani l’aveva annunciato il giorno della presentazione della sua squadra: per il primo mese il nuovo cda dovrà riunirsi una volta a settimana. E così è. Già lunedì 27 è fissata la prima riunione, la prima seduta di insediamento in cui oltre alle presentazioni tra i consiglieri, se mai ce ne fosse bisogno, si guarderà alla stesura di un programma da seguire per le prossime settimane. Toscani ha ribadito di voler impostare la sua presidenza su trasparenza, sobrietà e moderazione. Tra i primi impegni quello di quantificare il patrimonio dell’ente per chiarire alla città le somme di erogazioni disponibili. Prossimo passaggio formale sarà la nomina del vice presidente vicario. Indiscrezioni vedrebbero in pole position l’avvocato Roberto Rovero.

FONDAZIONE TARGA

CARITAS, EMERGENZA FREDDO: OTTO POSTI LETTO ALLA PARROCCHIA DELLA SACRA FAMIGLIA

I dati del dossier Caritas sull’osservatorio delle povertà e delle risorse tracciano una realtà da cui non ci può sottrarre e neppure far finta di nulla. Nel 2013 le famiglie aiutate nei servizi Caritas sono state 700, 5mila le borse viveri consegnate, 98 gli ospiti accolti e 2830 gli interventi che comprendono la cena, una doccia, un letto in cui riposare e la colazione. Dati in linea e in alcuni casi in lieve aumento rispetto allo scorso anno, segno che un miglioramento, seppur minimo, non c’è stato. In tutto sono state 1700 le persone che hanno bussato alla porta della Caritas. Di queste 500 hanno un volto nuovo, sono le cosiddette “nuove povertà”, uomini e donne che fino a pochi anni fa sapevano far fronte autonomamente alle necessità della famiglia, ma che oggi, per colpa della perdita del lavoro o di una relazione finita male, hanno perso la fiducia in loro stessi e si vedono costretti a chiedere un aiuto. La Caritas arriva in questi momenti quando tutto sembra perduto, spesso è vista come l’ultima spiaggia. Giuseppe Chiodaroli, direttore della struttura di via Giordani, ci conferma che l’impegno dei volontari è quello, non solo di offrire un pasto caldo, una doccia o un letto, ma soprattutto quello di accompagnare le persone, sostenendole nel loro disagio con la speranza di superarlo. In vista dell’inverno, a breve, verrà aperta un nuova struttura nei locali della parrocchia della Sacra Famiglia; un luogo d’accoglienza dedicato alle persone senza tetto, per far fronte all’emergenza freddo. Grazie all’8 per mille la Caritas ha ristrutturato gli spazi attigui alla canonica di via Montebello creando 8 posti letto che si vanno ad aggiungere ai 10 del dormitorio di via Giordani, alla strutture di Ca Torricelle e al dormitorio femminile Sant’Anna dello Stradone Farnese.
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CDA FONDAZIONE, COLOSIMO: “VECCHIO MODUS OPERANDI”

Il giorno dopo la presentazione del cda della Fondazione il consigliere comunale di Piacenza Viva Marco Colosimo interviene per rimarcare la necessità di condivisione e partecipazione della città sulle scelte che riguardano l’ente di via Sant’Eufemia, in questo caso i membri del consiglio di amministrazione.
Prendiamo atto della nomina ed approvazione del nuovo Cda in Fondazione. Possiamo parlare di, alcuni, nomi nuovi, ma il modus operandi è vecchio. Tutti ne parlano, tutti la vogliono……Non è che la condivisione e la partecipazione siano assolutamente necessarie, ma vedere 13 voti a favore (tra cui i 3 che passeranno in Cda) e 12 astensioni, non è un inizio promettente. Bene la riduzione degli emolumenti anche se il Presidente Toscani ed il suo Consiglio sanno bene che la partita non è questa, o meglio non solo questa. Constatiamo che a differenza del passato il presidente ha inviato una mail con la lista dei nomi ai membri del consiglio generale.
Forse per superare qualche attrito e cercare maggiore partecipazione di tutto il consiglio, in generale, era meglio parlare e almeno in parte condividere alcune scelte. Il problema non è tanto vedere una predominanza dei commercialisti, uno in Cda ed uno come direttore generale, in Fondazione; il problema è la massima unità d’intenti per ritrovare credibilità e serenità. Solo con un serio, celere ed accurato lavoro di analisi finanziaria sul patrimonio, oltre a rispondere ai quesiti del ministero ed ai dubbi della procura, si potrà sperare di tornare credibili davanti ai cittadini. E se errori ci sono stati, una volta appuratane la gravità e l’implicazione, il Cda ed il presidente non potranno esimersi da una dovuta azione di responsabilità.
 Come a suo tempo avevamo fatto con il dr.Toscani, anche al nuovo Cda auguriamo buon lavoro, nella speranza che il lavoro di squadra possa essere effettuato non solo nell’ambito del Cda ma anche nell’ambito del Consiglio generale nella sua totalità, nonostante le varie problematiche che nel suo ambito potranno nascere. Vi aspettiamo quanto prima in consiglio comunale per aggiornare la cittadinanza sul Vostro lavoro e sulla Vostra analisi sulla situazione patrimoniale della Fondazione.
Marco Colosimo 
Consigliere comunale 
fondazione faccaita

ASILO INTERNAZIONALE E SOCIAL HOUSING AL QUARTIERE SAN GIUSEPPE

Un asilo che ospita bambini da 1 a 5 anni, l’utilizzo intensivo della lingua inglese e degli spazi esterni in modo sperimentale. Sono le tre linee guida del nuovo asilo, in fase di realizzazione, che sorgerà al quartiere San Giuseppe. Un progetto nato dall’idea lanciata da Confapi Piacenza durante l’assemblea annuale del giugno scorso e accolta favorevolmente dall’amministrazione comunale. All’interno del nuovo asilo verranno ospitati bambini da 1 a 5 anni a cui verrà insegnato la lingua inglese in modo intensivo, come negli asili internazionali,  in un contesto di housing sociale. Il progetto prevede il coinvolgimento delle fasce più deboli, il recupero totale del quartiere potenziando le aree verdi per arrivare ad standard abitativi di qualità. L’apertura della struttura è prevista per l’anno scolastico 2016/2017, i posti disponibili per la fascia d’età da 1 a 3 anni saranno tra i 12 e i 14, ancora da stabilire le fascia successiva. Vicino al nuovo asilo, che verrà realizzato completamente in legno, troveranno spazio anche importanti servizi Acer come il quartierato sociale e lo sportello di mediazione sociale. Nei mesi scorsi il quartiere San Giuseppe era stato al centro di alcune polemiche da parte dei residenti che lamentavano cattive frequentazioni, schiamazzi e sporcizia soprattutto nelle aree verdi. Questo progetto unitario, che vede la compartecipazione del pubblico (Comune e Acer) e del privato (Confapi), sembra andare nella direzione di smorzare le polemiche nell’ottica del social housing con una particolare attenzione alle fasce deboli, in questo caso i bambini.

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L’APPELLO DELLA CROCE BIANCA PER RIPORTARE A CASA NOUREDDINE

Di seguito pubblichiamo la nota di Paolo Rebecchi della Pubblica Assistenza Croce Bianca. È un appello per aiutare le famiglia di Nour Eddine, morto a 14 anni per un osteosarcoma, a riportarlo in Marocco per la sepoltura.

“Non avrei mai voluto scrivere queste due righe, ma questa notte si è spento un amico e, nonostante la giovanissima età, anche un esempio. E’ difficile definire “ragazzino” Nour Eddine: viso pulito, occhi vivaci pieni di vita e intelligenza non comune. Oggi Nour Eddine ha 14 anni e, da quando ne aveva compiuto 9, il suo percorso di vita si è interfacciato con uno dei tumori più aggressivi che si conoscano, l’osteosarcoma, che a lui si era manifestato “aggredendo” un arto inferiore.

Nonostante ciò la sua voglia di vivere gli ha permesso di combattere per diversi anni, mantenendo una lucidità sul problema che non gli ha impedito di godersi chi gli ha voluto bene, come la famiglia, gli amici, le maestre, i medici e chiunque lo avesse incontrato nel suo cammino. Noi della Pubblica Assistenza Croce Bianca di Piacenza abbiamo conosciuto Nordin quasi per caso, quando ancora era un bimbo, nei primi anni della sua malattia e con lui abbiamo condiviso il suo percorso di vita che purtroppo si è concluso questa mattina lunedì 20 Ottobre, quando alle ore 4 all’ Ospedale di Parma, il suo cuoricino ha cessato di battere gettando tutti in un grande sconforto.

Questo ragazzo davvero unico ha saputo instaurare con chiunque lo ha incontrato e in modo speciale con alcuni nostri volontari, un rapporto speciale, in particolare con il nostro Giacomo che lo accompagnava settimanalmente a fare le terapie a cui era sottoposto presso gli Ospedali di Bologna prima e Parma poi. Nour Eddine, più diligente di qualsiasi volontario, concordava insieme a noi l’auto per il viaggio; amava le auto veloci e scherzavamo perché la BRAVO 2 (Automedica), la utilizzavamo solo noi due e Giacomo, suo inseparabile autista e amico di avventura. In ogni telefonata che mi faceva esordiva con un “ciao Paolo come stai?”.

Io in quel momento, preso dai miei problemi lavorativi, in un primo secondo gli avrei voluto rispondere (magari) “male”, ma conoscendo la sua risposta alla mia egual domanda, che era sempre “io bene”, realizzavo ancora una volta quanto sia importante pesare nel modo giusto gli accadimenti della vita. Un bambino malato di osteosarcoma che da anni non può vivere la sua infanzia e poi l’ adolescenza, come gli spetterebbe di diritto, e al quale è stata anche amputata una gamba e che per prima cosa si preoccupa di come stai tu, è una cosa che non può non toccarti il cuore fin nel profondo. Chi è sempre a contatto con la sofferenza e la mattia, come soccorritori o medici, spesso cerca di non lasciarsi coinvolgere personalmente dalle situazioni che incontra, sia come forma di tutela della propria sofferenza, che della propria lucidità, ma era impossibile non farsi coinvolgere da Nour Eddine.

Anche chi non lo conosceva direttamente, come ad esempio i xvolontari che non erano mai stati in turno durante i suoi trasporti, o i famigliari dei volontari, non potevano fare a meno di chiedere di lui e sperare e pregare che ce la facesse a guarire. Ricordavamo proprio l’altra sera con una collega e amica della PA Croce Bianca Piacenza, di quella volta in cui Nordin aveva chiamato per il trasporto e Giacomo era influenzato; la moglie di Giacomo, rispondendo alla chiamata di noi che volevamo avvisarlo della telefonata di Nour Eddine e chiedere la sua disponibilità al trasporto, aveva detto: “sa l’e pral ragas al sa leva sò e al ga va” (tradotto: se è per il bambino si alza e ci va). In questi anni io e Nordin ci siamo sentiti costantemente per i trasporti e il suo spirito era sempre positivo a dimostrazione della sua grande voglia di vivere.

Penso che il GRAZIE più vero che io abbia mai ricevuto sia stato pronunciato proprio dal mio piccolo grande Amico. Il suo forte attaccamento alla vita è stato per tutti un esempio. Non ha mai perso la sua lucidità e non si è mai arreso alla malattia, neanche quando al risveglio da una operazione, la sua gamba non c’era più. Non si è mai lamentato o autocommiserato così come non ha mai pianto. Ieri pomeriggio, come se sapesse che gli mancavano poche ore su questa terra, ha dimostrato ancora una volta il suo altruismo e coraggio, dando disposizione ai propri genitori di come desiderava venissero suddivisi i suoi giochi, i suoi libri, il suo adorato pad, tra i membri della sua famiglia, genitori e sorelle. L’ultima volta l’ho sentito Sabato tramite WhatsApp e mi ha scritto che stava bene, suggerendomi di riposarmi. Incredibile. Purtroppo la realtà si è manifestata come un macigno alle 4 di stamattina (Lunedì 20 Ottobre).

L’unica cosa che possiamo fare oggi noi per lui, è aiutare la famiglia, raccogliendo i fondi per permettergli un ritorno nel suo paese di origine, in Marocco a Casablanca, dove si terrà una funzione in suo onore. Tali fondi serviranno anche ai suoi genitori e alle sue due sorelline per il viaggio di andata e ritorno. Se come dice un detto Samurai, il valore di una persona lo si vede dal coraggio al momento della morte, il suo onore sarà ricordato in eterno”.

Per aiutarci nella raccolta fondi per trasferire la salma del piccolo Noureddine chiediamo di effettuare donazioni solo tramite bonifico al Conto Corrente che è attivo presso la CARIPARMA – Ag. D – Via Colombo, 101 – Piacenza Il codice IBAN è il seguente: IT 96M 06230 12607 0000 31016955 La causale da riportare nei bonifici è: “RIPORTIAMO NOUR EDDINE A CASA”

 

FONDAZIONE, CDA SENZA SORPRESE. SI PARTE DAL TAGLIO DEI COMPENSI

La squadra definitiva l’ha annunciata il Presidente Toscani al termine della seduta di consiglio. Per la verità le indiscrezioni che si sono susseguite nei giorni scorsi si sono rivelate fondate, compreso l’ingresso del cardiochirurgo infantile Calza di cui avevamo riferito nei precedenti articoli. I membri del cda sono Domenico Battaglia di Vigevano nel ruolo di Vice presidente, ex notaio; Cesare Betti direttore di Confindustria scelto dal presidente Toscani le sua doti organizzative; Giovanni Calza, cardiochirurgo oggi in pensione del Gaslini di Genova, a cui il presidente si affiderà per il welfare e per le attività scientifica; Franco Egalini commercialista; Carlo Ghisoni dirigente d’azienda, responsabile del gruppo Chiesi Farmaceutici, esperto di finanza; Giorgio Milani scultore esperto d’arte; l’avvocato Roberto Rovero. Una squadra che Toscani ha sottoposto nella sua interezza al consiglio generale. Una cda approvato dal voto di tredici consiglieri, con l’astensione di undici. “Non mi preoccupo – ha commentato Toscani – siamo passati da sei voti contrari alle astensioni, quindi abbiamo cominciato un percorso insieme. Le astensioni sono state costruttive, il clima dell’assemblea è stato collaborativo e costruttivo”. E’ un presidente, nella sua prima uscita ufficiale, apparso decisamente rilassato, pronto alla battuta desideroso di voltare pagina. Alla domanda se sia stato difficile trovare una quadra nella squadra, risponde che i nomi erano quelli che aveva in mente fin dal luglio scorso, da quando cioè ha presentato la sua candidatura, smentendo così le voci delle ultime settimane che parlavano di pressioni per l’ingresso nel cda. Fino all’ultimo sembrava confermata la presenza di Stefano Pareti anche nell’attuale consiglio, poi sostituita da Giorgio Milani. Parole d’ordine del Presidente “sobrietà e moderazione nei comportamenti”; primo provvedimento la riduzione dei compensi: quello del presidente passa da 68mila euro lordi annui a 30mila, il compenso del vicedirettore vicario da 25mila a 13 mila, quello dei consiglieri da 20mila a 10 mila. Un risparmio annuale di 106mila euro.

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FONDAZIONE, CDA TRA PASSATO E FUTURO?

E’ il giorno del cda. Il giorno in cui il presidente Toscani annuncerà la squadra che lo affiancherà nella gestione della Fondazione. In attesa di sapere se verrà aggiunto anche un settimo membro al consiglio, si parlava del professor Giovanni Calza, cardiochirurgo infantile dell’ospedale Gaslini di Genova, piacentino, da anni impegnato in collaborazioni con associazioni umanitarie a favore dei bambini, fa discutere l’inclusione, praticamente certa, di Giorgio Milani. Il Corriere Padano (sul suo sito www.corrierepadano.it) definisce il ticket Pareti-Milani un ritorno al passato non uno slancio verso una nuova Fondazione. Nel testo si legge: “C’è chi si chiede se Milani stia approfittando della forza dell’appoggio del quotidiano locale, e addirittura c’è chi si spinge a sostenere che sia lo stesso artista piacentino a “dettare” la linea a Libertà. E ancora: “la presenza di Milani nel cda porterebbe all’esclusione dell’unica donna – si parlava di Lucia Favari – che era sul punto di farne parte: in una fase storica nella quale in ogni contesto la presenza femminile cresce ed è sempre più apprezzata, si configurerebbe come un ennesimo smacco all’immagine della Fondazione, alla quale il neopresidente Massimo Toscani – se venisse confermata la presenza nel cda di Milani – non sarebbe quindi in grado di imprimere la necessaria svolta”. Aggiungiamo noi, a questo punto, l’ipotetico ingresso del professor Calza, professionista di chiara e illustre fama, potrebbe smussare le critiche che in questo momento si stanno alimentando tra gli addetti ai lavori.

FONDAZIONE

 

“SOCIAL STREET” QUANDO LA PARTECIPAZIONE PARTE DAL BASSO

Social street”, ovvero quando da tante strette di mano si forma una catena. Una catena di solidarietà che parte dalla capacità dei cittadini di organizzarsi dal basso per migliorare la città o una parte di essa. A Milano esistono già una ventina di social street; l’amministrazione ha preso esempio da Bologna ed ha affidato all’istituto europeo di design uno studio per capire come declinare l’esperienza anche su altri territorio in base a bisogni, necessità ed esperienze. Nel capoluogo lombardo i cittadini si sono auto-organizzati, prima attraverso un passa parola sui social network, poi con un tam tam che ha coinvolto un gran numero di persone, spesso abitanti dello stesso quartiere e quindi profondi conoscitori della stessa realtà.
L’idea dell’amministrazione comunale è di prendere ad esempio Milano per riproporre lo stesso modello anche a Piacenza; il laboratorio ideale sarebbe proprio il progetto Porta Galera 3.0 un’occasione su cui il comune sta concentrando molte energie, puntando sui cittadini per migliorare una parte della città.

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